cap 1 del libro storia mofderna di luigi mascilli migliorini PDF

Title cap 1 del libro storia mofderna di luigi mascilli migliorini
Author Reo Reoscopo
Course STORIA MODERNA
Institution Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro
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Summary

capitolo 1...


Description

1.Un nuovo Mediterraneo Spesso dello spazio Atlantico si parla come di un Mediterraneo dell'età moderna un mare cioè la cui vita è scandita dai rapporti che si stabiliscono tra le terre che si affacciano. Così l'Atlantico cessa di essere l'oceano misterioso è pericoloso e diventa allo spazio di attraversamento il centro di un cessante scambio che soprattutto economico. L'età moderna Insomma matura via via che si definisce l'idea di un Atlantico come mare tra le terre. Sotto questo aspetto è importante osservare che le difficoltà e le crisi che separano nettamente la seconda metà del XVI secolo dalla prima metà del XVII si riflettono puntualmente le vicende dello spazio Atlantico. La storia di questo spazio appare Infatti chiaramente divisa in due parti: La prima corrisponde alla seconda metà del 500 Dov'è l'egemonia spagnola era assoluta; nella seconda la prima metà del Seicento è assai più dinamica l'area centro-settentrionale e sarà la fortuna di nuovi soggetti come l'Inghilterra l'Olanda e la Francia. Non bisogna poi dimenticare le condizioni di contesto naturale e storico nei quali si svolge la navigazione oceanica. I marinai che cominciano a praticarla non tardano a rendersi conto dell'importanza di alcuni venti gli Alisei. Ciò ha alcune immediate conseguenze. Lo scambio commerciale che si sviluppa nel corso dell'anno seguendo un ritmo rigorosamente alternato: un periodo nella direzione europa-america un altro in direzione opposta. Per questo era necessario che le merci trasportate fossero particolarmente importanti il cui valore sul mercato di arrivo compensi la complessità è il costo dell'operazione mercantile. Oro e argento diventano quindi i beni per eccellenza dallo scambio Atlantico.

2. Il commercio iberico Nelle terre americane la ricerca dell'oro, frenetica nelle prime fasi della conquista non duro a lungo. Loro infatti era in realtà assai più raro di quanto si sperasse. L'enorme quantità di oro infatti che la corona spagnola riuscì importare durante i primi anni del Cinquecento grazie alle razzie ai danni delle popolazioni indigene. Diverso il caso dell'argento di cui si individuano i giacimenti che si sfruttano intensivamente per tutto l'arco del secolo XVI la Bolivia e il Perù nel cuore dell'Antico Impero degli Incas diventano il centro principale di estrazione dell'argento spagnolo. Nelle esportazioni verso l'Europa avevano un ruolo importante anche alcune produzioni agricole in particolare il tabacco e il cotone. Nel Brasile si era andata poi affermando la coltura della canna da zucchero si attiva anti sta un'industria locale importante. Siamo Tuttavia in un epoca che precede ancora all'utilizzazione del lavoro schiavistico e dunque quantità e valore di queste merci per quanto rilevanti in crescita rimangono sempre assai lontane dalle quantità e soprattutto dai valori del Commercio dell'oro e dell'argento. Tutte queste merci una volta imbarcate Seguivano quella che nel XVI secolo diventa celebre con il nome di Carrera de Indias. Già dal 1526 il governo spagnolo Dispone che tutte le navi che dovevano attraversare l'Atlantico avrebbero dovuto radunarsi all'altezza dell'isola di Haiti edili partire insieme per raggiungere Siviglia dov'è Come si è già detto la casa dei contrataciòn avrebbe potuto reindirizzare le merci sulle varie piazze europee. Erano misure organizzative che miravano non solo a mantenere sotto il controllo dello Stato tutto il sistema dello scambio Atlantico, ma anche realizzare forme di sicurezza contro le sempre più frequenti incursioni della pirateria inglese è olandese. Le navi mercantili, il cui numero era variabile, erano normalmente di galeoni con equipaggio prettamente spagnolo. Non c'è dubbio quindi che il monopolio imposto sul traffico dell'Atlantico abbia notevolmente avvantaggiato almeno una prima fase la Spagna. Con il tempo Tuttavia i costi dell'organizzazione e della difesa di questo sistema cominciarono ad essere davvero pesanti perfino poco remunerativi. Appare soprattutto evidente che dopo la crescita iniziale che in assenza di uno sviluppo di attività produttive nella madrepatria il commercio spagnolo si traduceva in un arricchimento per quei paesi che fabbricavano i prodotti che imbarcati sulle flotte iberiche raggiungevano i mercati al di là dell'Atlantico.

3. La Guerra di corsa Alle ragioni interne che spiegano il logoramento nel monopolio commerciale iberico, se ne aggiungono altre di carattere internazionale. Già nel 1521 il Corsaro francese Jean Fleri si era impadronito di due delle tre navi spagnole sulle quali Cortes aveva imbarcato il tesoro di Montezuma. Fleri aveva già partecipato al conflitto italiano tra Francia e Spagna, avendo grazie alle patenti di corsa. La patente di corsa era un’autorizzazione formale rilasciata da un governo ad un privato a impadronirsi di navi mercantili e di beni in esse contenuti che appartenessero a potenze con le quali si era in situazione di guerra. Una metà del bottino doveva essere riconosciuta allo Stato incaricante. Si può dire così che alla metà del 500 l'Atlantico non è diventato area di esclusivo controllo spagnolo e portoghese, ma un area di Commercio internazionali nella quale il monopolio iberico è messo in dalla guerra di corsa autorizzata dalle altre nazioni. A partire da regno di Elisabetta I la pirateria inglese a diventare la protagonista di Una guerra sui mari che non tarda poi a rivelarsi un conflitto aperto tra Inghilterra e Spagna. Elisabetta Infatti comprende che la guerra di corsa Può risultare assai utile ad una nazione, come l'Inghilterra, che da poco si era installata all'interno del commercio internazionale. Il protagonista di questa guerra è Francis Drake, il quale tra il 1577 è il 1580 riuscì nella seconda navigazione del globo dopo Magellano. Drake sì mosse molto nell'area americana iniziando una vita sia da commerciante che da contrabbandiere e in parte del vero e proprio Corsaro. Il teatro delle loro azioni è principalmente Il mare dei Caraibi sul quale si affacciano i porti maggiori dell'impero spagnolo. Questa guerra non tarda ad allargare il suo teatro e a trasformarsi in guerra aperta tra Spagna e Inghilterra le ragioni sono varie orari queste fu la Salita al trono della anglicana Elisabetta, vista dalla Spagna con disprezzo alla quale si voleva sostituire la Cattolica Maria Stuart regina di Scozia.

4. La guerra tra Spagna e Inghilterra Il quadro generale nel quale si sviluppa, è la seconda metà del Cinquecento, guerra tra la Spagna e L'Inghilterra è molto vasto. Quando parliamo di spagna parliamo ovviamente della Maggiore Potenza Cattolica, periodo in cui la Francia dei valois si trovava in un periodo molto difficile caratterizzata dalle guerre di religione. Le ambizioni egemoniche della Spagna con Filippo II prima e Filippo III poi s'intrecciano, con il desiderio della chiesa cattolica di riconquistare alla propria fede popoli che la riforma aveva sottratto. In questo quadro l'Inghilterra anglicana rappresenta l'ultimo tassello per una completa egemonia spagnola. E significativo che Elisabetta riceva da parte dell'ambasciatore spagnolo una proposta di matrimonio del re Filippo II, che però declina subito. Da questo momento si apre una guerra non dichiarata tra i due stati motivata da ideologie religiose. Filippo secondo, infatti, favori ogni tentativo di ritorno dell'Inghilterra al cattolicesimo e ogni complotto politico che abbia come obiettivo quello di portare sul trono Maria Stuart. Questo spinge Elisabetta a una politica di controllo e di repressione dei cattolici inglesi. La repressione provoca tra il 1579 e il 1581 l'aperta ribellione della cattolicissima Irlanda, sostenuta economicamente dalla Spagna. Con la ribellione dell'Irlanda da un lato e quella ha l'opposto dei Paesi Bassi il quadro si allarga. Mentre gli spagnoli ostacolano l'affermarsi dell'Inghilterra e del anglicanesimo in Irlanda, gli inglesi aiutano la resistenza dei protestanti olandesi contro gli spagnoli. Anche nella Francia, come sappiamo, gli spagnoli diedero sostegno militare al partito cattolico. A partire dagli anni Ottanta del 500 questo quadro si dilata e rivela il suo carattere di primo grande scontro mondiale. In un certo senso la miccia dello scontro è stata accesa dalle incursioni di Drake in mare spagnolo. Drake ha dimostrato che l'Inghilterra ha raggiunto con le sue navi e i suoi equipaggi un grado di tecnologia assai elevato e che Punta a inserirsi in una posizione forte dei traffici mondiali. Nel 1587 Francis Drake è il protagonista di Una vittoriosa spedizione su Cadice dov'è e gli distrugge una trentina di navi da guerra spagnole. Le 30 navi distrutte da Drake erano però solo il nucleo iniziale di una grande flotta che Filippo II aveva cominciato a preparare in vista di un'offensiva contro l'Inghilterra. Il successo di Drake rese la preparazione di questa flotta più complicata, in quanto i Banchieri europei non erano più intenzionati a finanziare la Spagna, vista ora come potenza in difficoltà. Il progetto Tuttavia prosegui e nel 1588 venne armata una flotta enorme chiamata invincibile armata con l'obiettivo di

invadere l'Inghilterra e di riportarla al cattolicesimo. La tecnica di combattimento che gli spagnoli volevano utilizzare era simile a quella che portò alla vittoria della battaglia di Lepanto del 1571 contro i turchi. Questa tecnica prevedeva l'accostamento e quindi l abbordaggio delle navi nemiche, obbligandole in un combattimento corpo a corpo in cui gli spagnoli erano maestri. In virtù di questa tattica il piano contemplava puoi un secondo fronte di scontro, rappresentato da una flotta proveniente dai Paesi Bassi che, al comando di Alessandro Farnese, avrebbe dovuto fornire un ulteriore appoggio di soldati. L'abilità di Francis Drake e la superiorità tecnologica raggiunta dalla Marina inglese si fecero subito vedere. Le navi inglesi più piccole e quindi più maneggevoli rispetto alle navi imponenti spagnole, riuscirono a tenersi a debita distanza e a distruggere così con l'artiglieria l'invincibile armata, la quale una volta entrata nello spazio stretto del canale della Manica rimase intrappolata, così cercò di navigare nelle tempestose acque di Irlanda e Scozia che portarono al naufragio di molte navi spagnole. Solo la metà delle navi e il terzo degli uomini ritornarono in spagna.

5. L'Atlantico del primo 600 i Caraibi Senza dubbio con la rovina dell'invincibile armata gli disegno Imperiale spagnolo subisce una sconfitta assai significativa. Questo non significa tuttavia che la guerra sia del tutto terminata. Infatti la guerra di corso inglese continua, ma non è più efficace come un tempo. Nel 1596 Francis Drake muore nel fallimento della sua ultima Avventura a San Juan de Portorico. Incoraggiato da questi successi Filippo II tra il 1596 e il 1598 cerca di armare una nuova potente flotta. Dal 1595 Infatti L'Irlanda è di nuovo in rivolta e si cominciano ad avvertire i segni del declino della Regina Elisabetta. Il conte di Essex prima alleato della regina prepara una congiura che però Elisabetta riesce a reprimere facendo giustiziare lo stesso Essex. Ho la morte di Filippo II nel 1598 e con quella di Elisabetta nel 1603 vengono meno i due grandi protagonisti della guerra Anglospagnola. Indubbiamente i risultati andavano a porta in vantaggio dell'Inghilterra, però altrettanto vero che l'impero spagnolo non era stato mai messo seriamente in pericolo la cui integrità agli inizi del Seicento poteva dirsi ancora pienamente consolidata. Si comincia Però a delineare la suddivisione dell'Atlantico in due sfere: La sfera meridionale sotto il controllo della Spagna; la storia settentrionale teatro delle nuove potenze in ascesa quali Francia Olanda e Inghilterra. E nell'arco di questi decenni che nascono le compagnie delle Indie occidentali dove però la creazione di empori stabili come in Asia è ostacolato dalla presenza della Spagna. Nella parte settentrionale dell'America, in questo inizio si capì che la quantità diversi da scambiare erano assai scarse e per questo agli empori commerciali si sostituirono ben presto le colonie di popolamento. L'intricato arcipelago di isole grandi e piccole dello spazio caraibico si presenta come luogo ideale per esercitare attività di contrabbando. Il commercio illegale diventa quindi lo strumento principali degli Stati Nord europei per aggirare e indebolire il monopolio in spagnolo. Commercio legale è legale coltivazione per prodotti che cominciano a trovare i mercati in Europa, tabacco e inseguito il caffè utilizzando in modo sempre più massiccio manodopera proveniente dall'Africa, si forma in questa comunità caraibica una nuova società differenziata dalle altre colonie spagnole poiché non ho un rapporto culturalmente forte e istituzionalmente robusto con la madrepatria.

6. La prima colonizzazione dell'America Settentrionale Dov'è primi anni del XVI secolo si assiste ad un interesse della Francia e dell'Inghilterra per le regioni settentrionali. Allora il sito primi furono i francesi. Incaricato del re Francesco I, Jacques Cartier nel 1534 raggiunse la Costa meridionale del labrador individuando la vasta regione del Québec. L'incontro per gli indigeni presto chiaro che non si trattava di Torre carichi di tesori e metalli Preziosi. L'idea di Cartier fu Dunque quella di creare una colonia di popolamento. Questo porto nel 1608 alla fondazione della città di Québec il cui sviluppo prosegui in maniera costante. Dagli anni 20 del secolo XVII l'America settentrionale divenne una meta della popolazione europea che si trasferiva non per desiderio di conquista e di avventura

ma per restarvi e abitarla. Tra le principali di queste case di è la crisi economica che colpisce tutta l'Europa a partire dai primi anni del 600. Qui molti europei scorgevano la possibilità di costruire una vita migliore di quella alla quale in Europa sarebbero stati costretti. Altra cosa importante sono le guerre che flagellano l'Europa nel tardo Cinquecento e del primo Seicento. Questo è vero per la Francia ed è vero per l'Olanda, è vero soprattutto per l'Inghilterra nella vuole allo scontro tra anglicani e cattolici segue negli anni trenta, una non meno violenta persecuzione dei puritani. E l'emigrazione di questi oppositori che porterà allo sbarco dei padri pellegrini nel 1620. Gli inglesi Avevano cominciato a esplorare le coste americane già nel 1587 con Walter Raleigh il quale Fondò la prima colonia inglese chiamando la Virginia in onore della regina Elisabetta I. La colonia fondata da Raleigh non ottenne però i risultati sperati. Come già detto il ruolo fondamentale nella prima emigrazione inglese fu svolto dai coloni puritani. I puritani lottavano contro la costruzione di una chiesa nazionale della quale sovrano sia il capo volendo le sostituire un'organizzazione ecclesiale che si espressione diretta dei fedeli. Qual è la politica di Giacomo primo Stuart a partire dai primi anni del XVII secolo diventa fortemente ostile al puritanesimo, si incrociano, ragioni economiche e ragioni religiose che portano i puritani all'emigrazione. I padri pellegrini si imbarcano nel 1620 a bordo di un Vascello il MayFlower che in due mesi raggiunse le coste del Massachusetts. Per le sue caratteristiche per essere l'esito di una decisione fatta in nome della Libertà religiosa e del diritto di ogni uomo a trovare un luogo dove sentirsi libere di esprimere la propria fede le proprie idee, esso viene considerato il nucleo originario del processo di colonizzazione che porterà un secolo e mezzo più tardi alla nascita degli Stati Uniti d'America.

7. Il modello olandese La colonizzazione olandese si presenta alquanto diversa. All'inizio e facendo Non differire molto è più o meno analoghi sono i tempi in cui si realizza. Nel 1609, per conto della compagnia olandese delle Indie occidentali, henry Hudson, sì dedico alla ricerca del cosiddetto Passaggio a Nord Ovest. Risali un posto fiume sulla costa dell'America Settentrionale che prese il suo nome. Vecchietto sorsero alcuni insediamenti i più significativo è quello che sorse isolotti lungo la costa chiamata dai nativi locali Manhattan. Più tardi Io sono di Manhattan viene acquistata dagli indiani e viene ribattezzata con il nome di nuova Amsterdam. Negli anni successivi si assiste così ad un rafforzamento della gracile struttura urbana del Primitivo insediamento olandese. Più tardi nel 1634 e poi nel 1639 vengono acquistati alcuni terreni paludosi (in olandese Breucklen), la futura Brooklyn. Nulla di diverso se non fosse che quel villaggio sull'isola di Manhattan chiamato nuova Amsterdam diventa quando gli olandesi la cedono nel 1664 agli inglesi il nucleo iniziale di una città chiamata a New York. Il passaggio di nuova Amsterdam a New York si inserisce nel lungo conflitto che pone Inghilterra e Olanda Nella seconda metà del XVII secolo. I motivi originari di esso possono ritrovarsi già però in queste fasi iniziati. Interessi degli sforzi inglesi olandesi sono largamente coincidenti, ed entrambi indirizzati al ridimensionamento della potenza spagnola. Nei primi anni del Seicento E infatti gli olandesi nonostante episodi in senso diverso anche significativi, com'è il caso di Manhattan, rimangono sostanzialmente legati ad una presenza coloniale simile a quella già vista in Asia, evitando una colonizzazione di popolamento e concentrandosi sull'istituzione di empori mercantili. Questo accade ovviamente anche a causa della sei più ridotte dimensione dell'Olanda che aveva quindi uno scherzo numero di abitanti in confronto a Fabian p come la Francia e l'Inghilterra. Questo accade anche Perché l'Olanda come sappiamo, è impegnata nel corso della guerra dei trent'anni in un conflitto europeo che lo assorbe quasi totalmente. Insomma, rimane legata ad una presenza nello spazio traffico affidato alla forza delle sue flotte mercantili e dei suoi avamposti commerciali. Cerbero non impedisce allo randa di passi in quei decenni la principale interprete di una battaglia ideale e politica a favore della Libertà di commercio. Nel 1609 del Trattato di Ugo Grozio, mare liberum, si afferma per la prima volta, che il mare è libero e che, competenza la tua navigazione commercio non dovrebbero conoscere alcuna limitazione. Ne deriva sulla base di questa ideologia l'affermarsi della Marina olandese come la più dinamica e la più, economicamente parlando, spregiudicata. Particolarmente diventa la protagonista della prima fase dell'economia schiavista.

Nei Caraibi e poi anche in Brasile la colonizzazione aveva determinato l'espandersi di coltivazione e in particolare quello della canna da zucchero e quindi vi era la necessità di nuova manodopera, prelevata direttamente dall'Africa. A partire dal 1640 si può affermare che il circuito della prima economia schiavista quella legata appunto alle colture agricole dell'area centro-meridionale della America a cominciare dallo zucchero sia pienamente decollata e gli olandesi sono per così dire i registi....


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