Alejo Carpentier PDF

Title Alejo Carpentier
Course Letteratura ispano-americana
Institution Università degli Studi di Catania
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riassunto autore Alejo Carpentier...


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ALEJO CARPENTIER Alejo Carpentier y Valmont (Lausana, Suiza, 26 de diciembre de 1904París, Francia, 25 de abril de 1980). Escritor cubano. La familia Carpentier se instala en La Habana entre 1908 ó 1909. Hijo de un arquitecto francés y una profesora rusa, inicia estudios de arquitectura en 1921, que abandona dos años más tarde, pasando a ejercer como periodista en la revistas Hispania, Social y Carteles, destacando también como musicólogo. En 1924 es nombrado redactor jefe de la revista Carteles. Encarcelado en 1927 por su actividad política de oposición al dictador Machado, en 1928 abandona Cuba para establecerse en París. Allí se dedica a actividades relacionadas con la música, siendo corresponsal de diversas revistas culturales cubanas. Entra en contacto con la vanguardia, especialmente con el surrealismo, y colabora en la revista Révolution Surréaliste de André Breton. En 1933 publica en Madrid su primera novela ¡Ecué-Yamba-Ó!, aunque la que marca su madurez literaria es El reino de este mundo. En España entabla amistad con los poetas de la Generación del 27 Pedro Salinas, Rafael Alberti y Federico García Lorca. En 1937 participa en el II Congreso por la Defensa de la Cultura y tras dos años en Europa regresa a Cuba. Continúa su labor periodística en la radio y en revistas como Tiempo Nuevo y Orígenes. Entre 1945 y 1959 vive en Venezuela, para volver a instalarse en Cuba tras la victoria de Fidel Castro. Desempeña las responsabilidades de director de la Editora Nacional y de vicepresidente del Consejo Nacional de Cultura, siendo además consejero cultural en las Embajadas de Cuba en diversas capitales iberoamericanas y del este de Europa. Sus últimos años los pasa en Francia como alto funcionario diplomático en la embajada de París.

STILE E TEMI Alejo Carpentier ha dato voce al continente americano, affermandone la peculiare identità. Nelle sue opere si riscontrano numerose dimensioni immaginarie come sogni, miti, magie, e religioni. Tutti questi elementi danno vita a una realtà mistica e onirica. Lo scrittore mantenne dei contatti molto forti con il surrealismo francese e cercò sempre di superarlo, aprendo le strade al “maravilloso”, ossia a una realtà particolare tipica del continente americano.

Altro tema piamente presente nei suoi romanzi è quello della cultura afro-cubana, aspetto essenziale nella rappresentazione dell’uomo latinoamericano. Infatti, il Grupo Minorista voleva esplorare le radici dell’autoctono cubano che si contrapponeva all’uomo bianco, simbolo di quattro forze oppressive in America Latina: il carcere, la chiesa, la schiavitù e l’imperialismo straniero. In Écue-Yamba-Ó, l’interesse antropologico e etnografico per le radici africane dell’isola è molto forte. Tutto ciò può ben legarsi con la tematica del “mestizaje cultural” che Carpentier concepisce come suprema manifestazione di intelligenza. Infatti, afferma che il mito delle razze pure era stato da sempre un limite imposto al mondo. A tal proposito, in una delle sue numerose interviste afferma che: Altro elemento ricorrente è quello del viaggio. In tutte le sue opere, sono presenti personaggi che si spostano da un luogo all’altro e ciò potrebbe derivare dai continu spostamenti da lui compiuti durante la sua vita. Ricordiamo che l’opera El reino de este mundo scaturisce da un viaggio che Carpentier intraprese ad Haiti e, allo stesso modo ne Los pasos perdidos, il protagonista si addentra nella selva del continente latinoamericano. Lo stile di Carpentier è caratterizzato da una forma barocca. Utilizzando una prosa molto elaborata, egli arricchisce i suoi testi di metafore, descrizioni dettagliate ed anacronismi. 1. REAL MARAVILLOSO Alejo Carpentier è l’esponente massimo del “Real Maravilloso”. Questo concetto apparve per la prima volta nell’introduzione all’opera El reino de este mundo: (Pag 1-2-3-4-5-6-9)

Durante il viaggio che Carpentier effettuò a Parigi, entrò in contatto con il movimento surrealista, nato con il fine di dare un nuovo slancio alla letteratura. Tornato in America latina, cominciò ad applicarlo alla realtà circostante, scoprendo però che questa stupiva per il fatto di essere insolita ma vera. La meraviglia non era dunque da ricercarsi negli sterili trucchi dei surrealisti, che si allontanavano dal mondo e lo falsificavano, ma doveva emergere naturalmente dalla fede nel mistero del reale, dalla capacità di stupirsi di fronte alla magia del quotidiano, abbandonando per un momento il filtro della ragione. Dalle cronache della Conquista, fino a Rousseau, era stata trasmessa l’immagine di un’America meravigliosa, locus amoenus che fa da sfondo al buon selvaggio, spesso

come una condanna. Carpentier rovescia tale proiezione a vantaggio della cultura americana, trasformandola nel “patrimonio de la América entera”. Il real maravilloso, infatti, è un’alterazione esasperata del reale, che causa sbalordimento per l’inusuale e ammirazione per l’essere straordinario. Questi sono i tratti distintivi dell’America che secondo l’autore stupisce perché è ancora tutta da scoprire. Carpentier comincia a parlare di tutto ciò dopo aver assistito a un rito vudù nell’isola di Haiti. Questo genere emerge in maniera evidente nei due romanzi di seguito analizzati: 1. Ne El reino de este mundo, Paolina Bonaparte appena sbarca sull’isola di Haiti prova stupore e meraviglia per paesaggi mai visti prima. Rimane affascinata dalle piantagioni di canna da zucchero e dalle montagne evanescenti della Plaine du Nord; 2. Ne Los pasos perdidos, il protagonista si inoltra sempre di più nella “maleza” e di notte tutti i suoi timori vengono a galla. Il giorno dopo, la luce del sole fa svanire tutte le sue paure e inizia a descrivere la grandiosità e la bellezza della selva (descrizione dei suoni, colori, vegetazione, animali). 2. LE OPERE La produzione letteraria di Carpentier è molto ampia e include romanzi, racconti e saggi. Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Il regno di questa terra (1949), Il ricorso del metodo (1974), Concerto barocco (1974). Di Carpentier questa casa editrice ha pubblicato I passi perduti (1995), Il secolo dei lumi (1999, 2001), Guerra del tempo (2019) e L'arpa e l'ombra (2020).

¡Écue-Yamba-O! (1933): racconta la vita di Menegildo Cue, riflettendo sulle condizioni sociali dei lavoratori neri negli azucareros e anticipa il real maravilloso, alternando il mito e la magia con la realtà;



El reino de este mundo (1949): espressione massima del real maravilloso, ambientata ad Haiti e scritta dopo il viaggio di Carpentier in quest’ isola;



El acoso (1958): narra le vicende di un giovane studente di architettura, el acosado, che in fuga dai suoi persecutori, si rifugia in una sala di concerti dove sta per essere eseguita la terza sinfonia di Beethoven, L’Eroica. Durante il concerto, il protagonista ricorderà le peripezie della sua vita negli ultimi anni. Alla fine verrà ucciso, in quanto oppositore al regime dittatoriale. 

El Siglo de las Luces (1962): descrive gli effetti della rivoluzione francese nel bacino dei Caraibi. Il protagonista, Victor Huges, arriva nell’isola portando con sé gli ideali di giustizia e libertà; 

El Camino de Santiago (1967): la vicenda si svolge a La Habana e nella regione di Pinar del Río durante il secolo XVI. Carpentier afferma in una delle sue conferenze che trasse ispirazione da una scrittrice anglosassone, Irene Wright, che aveva raccontato la storia di un musicista che suonava il tamburo ogni qual volta avvistava una nave. Probabilmente si riferisce all’arrivo dei conquistadores in America Latina. 

El arpa y la sombra (1979): il romanzo tratta il tema della scoperta dell’America. Carpentier vuole sfatare l’immagine mitica di Cristoforo Colombo, mettendo in luce il vero motivo che lo portò oltreoceano: la ricerca per l’oro e l’interesse economico. 

Tra i vari saggi, ricordiamo:     

La música en Cuba (1946) Literatura y conciencia en América Latina (1969) América Latina en su música (1975) Afirmación literaria americanista (1979) Conferencias (1987)

3. EL REINO DE ESTE MUNDO El reino de este mundo può essere considerato un romanzo storico in quanto affronta il tema delle rivolte degli schiavi nella colonia francese e in esso sono presenti alcuni personaggi realmente esistiti e importanti come Paolina Bonaparte. L’autore mescola la veridicità dei fatti accaduti con altri completamente inventati, come il personaggio di Ti Noel. Utilizza questa tecnica per dare un’impronta letteraria all’opera. Oltre all’aspetto storico, nel romanzo trova ampio spazio il real maravilloso, sottolineato dalla figura mitica di Mackandal. Quest’ ultimo, era stato il leader della prima sollevazione haitiana contro i padroni. Era schiavo in una delle più grandi haciendas e un giorno si bruciò un braccio nel trapiche di un ingenio. Per questo motivo, decise di scappare verso le montagne e fomentare una ribellione. Nel 1750, venne catturato dai gendarmi e portato a Ciudad del Cabo dove venne ucciso. I fedeli del vudù haitiano ancora oggi sperano nel suo ritorno. Carpentier decise di scrivere questo romanzo in seguito ad una visita che fece con sua moglie a nord di Haiti.

PERSONAGGI ALL’INTERNO DELL’OPERA Mackandal: Personaggio storico e tipico del real maravilloso. È presente dal capitolo II fino alla fine della prima parte. È colui che conosce tutta la realtà africana e che si ribella al padrone. Muore bruciato, difendendo i suoi ideali. I suoi seguaci non credono che sia morto e continuano a venerarlo. Ti Noel: Protagonista dell’opera è uno schiavo negro che segue gli ideali di Mackandal. Il suo padrone, Monsieur Lenormand de Mézy, si reca a Cuba dopo che gli era stata bruciata la casa nella rivolta degli schiavi. Al gioco, perde Ti Noel, che venduto ad un altro padrone, riesce a tornare ad Haiti. Qui vivrà nelle rovine della vecchia casa e parteciperà al rovesciamento del regime di Henry Christophe. Ricordando le antiche pratiche di Mackandal alla fine del libro, Ti Noel cerca di trasformarsi in uccello, in cavallo e in formica, ma si sente inferiore al suo “maestro”. Monsieur Lenormand de Mézy: Si tratta di un monarchico che rappresenta a pieno la figura del colonizzatore bianco. Si sposa due volte, scappa a Santiago de Cuba dopo che era stata distrutta la sua casa e muore lì. Bouckman: seguace di Mackandal, porta avanti la seconda rivolta degli schiavi neri e muore decapitato. Henri Christophe: appare nella terza parte del romanzo come un tiranno nero che si era fatto costruire la residenza di Sans-Souci. Si parla quindi di dittatura di neri su altri neri. Il popolo comincia ad andare contro al nuovo sovrano e Henri Christophe, rendendosene conto, decide di porre fine alla vita nel regno di questo mondo. Si uccide nella fortezza de La Ferriere la quale diventerà poi un mausoleo. Paolina Bonaparte e il generale Leclerc: I due personaggi arrivano ad Haiti nella seconda parte del romanzo. Si narra di come Paolina rimane affascinata di fronte ai paesaggi ed è ansiosa di conoscere il nuovo mondo. Tra i due personaggi si inserisce anche il nero Solimán, che fa entrare Paolina in contatto con le credenze autoctone. Nel momento in cui il generale muore, la moglie quasi demente ritorna in Europa. La Republica de los Agrimensores: Appaiono alla fine del romanzo e assumono il controllo politico dell’isola. Il monarca cerca di espellerli senza ottenere alcun risultato. Parlano la stessa lingua dei francesi e non liberano il popolo secondo i principi del vudù, ovvero, seguendo le teorie secondo le quali la felicità debba ottenersi nel regno di questo mondo.

Il romanzo può essere diviso in quattro parti: 1. La prima si riferisce agli avvenimenti sull’isola nel 1760, con la rivolta di Mackandal; 2. La seconda corrisponde al periodo della Rivoluzione Francese fino al 1802, con l’arrivo di Paolina Bonaparte e del generale Leclerc; 3. La terza riflette sugli avvenimenti accaduti durante il regno del tiranno Henri Christophe ed il successivo suicidio; 4. L’ultima parte concerne gli episodi accaduti negli anni ’20 del 1800. Tutta l’opera quindi segue un percorso ciclico, che va dalla schiavitù, alla liberazione fino ad arrivare ad una nuova schiavitù, vista in maniera completamente differente. TRAMA Il libro si apre con l’apparizione di Ti Noel, schiavo nero pagato ad alto prezzo dal suo padrone Lenormand de Mézy. I due si recano da un barbiere, e mentre Ti Noel attende, pensa ai racconti di Mackandal sul lontano regno africano, a lui totalmente sconosciuto. Un giorno, Mackandal perde una mano nello svolgere un lavoro pesante e decide di scappare. Ti Noel, saputa la notizia, ne rimane addolorato, nella consapevolezza che la perdita di Mackandal porta con sé la scomparsa dei racconti sulle leggende vudù. Una vecchia signora, dopo la stagione delle piogge, confessa allo schiavo nero dove si trova l’amico e così i due si rincontrano. Nella Plaine du Nord, comincia a propagarsi un veleno che causa la morte di molte persone, tra cui Madame Lenormand de Mézy. Il veleno era stato portato da Mackandal per uccidere tutti i bianchi e creare così un impero di neri liberi a Santo Domingo. Dopo poco tempo, i soldati cominciano a rastrellare tutte le contrade alla ricerca del colpevole, senza successo. Mackandal era riuscito infatti a trasformarsi in ruminante, pesce e uccello, in quanto i suoi poteri erano illimitati. L’attesa dura per ben 4 anni, al termine dei quali si chiude il ciclo delle metamorfosi. Nel frattempo, Monsieur Lenormand de Mézy si era risposato con una donna ricca e zoppa. In un lunedì di gennaio, mentre gli schiavi si trovavano nella Plaine du Nord, arriva Mackandal pronto per essere ucciso. Il suo corpo vola così nell’aria: Mackandal aveva mantenuto la promessa ed era rimasto nel regno di questo mondo. In un giorno di pioggia, i rappresentanti degli schiavi della Plaine du Nord si incontrano in un bosco e il giamaicano Bouckman pronuncia un discorso pieno di collera. Bisognava dare la libertà ai neri e così pochi giorni dopo inizia la rivolta.

Monsieur Lenormand de Mézy si nasconde perciò in un pozzo, dal quale uscirà solo successivamente, scoprendo che la sua residenza era stata distrutta per intero. La sua gente era stata uccisa, compresa sua moglie. Un messaggero annuncia che la rivolta degli schiavi era stata fermata e Bouckman ucciso. Il padrone impedisce l’uccisione di Ti Noel, schiavo che aveva pagato molto caro. I due si recano a questo punto a Santiago de Cuba, dove Lenormand de Mézy comincia a vendere i suoi uomini per permettersi una vita agiata. Nel frattempo, si assiste all’arrivo sull’isola di Paolina Bonaparte e di suo marito, il generale Leclerc. Quest’ultimo, dopo poco tempo, muore a causa della propagazione del veleno e Paolina, vicina alla demenza, comincia ad accostarsi alle credenze autoctone, grazie ai racconti di Solimán. In seguito, torna in Europa. Ti Noel viene venduto ad un altro padrone dopo la morte di Lenormand de Mézy e riesce a tornare ad Haiti. Arrivato nella hacienda, vede un grande palazzo e una chiesa. È sorpreso nel vedere davanti a sé tutti neri. Scopre così di trovarsi a SansSouci, la residenza di Henri Christophe. Si assiste in questo caso ad una nuova dittatura, ma questa volta di neri su neri. Durante la celebrazione di una messa il re Henri si lamenta delle cattive intenzioni del popolo, poi, tornato nella sua residenza, si veste con i suoi migliori abiti si spara per dar fine al regno di questo mondo. La famiglia del re deceduto si reca a Roma accompagnata da Solimán mentre Ti Noel rimane a Sans-Souci, dove una mattina appaiono gli Agrimensori (i mulatti). Ricordando Mackandal, Ti Noel vuole trasformarsi in animale per convivere con i nuovi invasori dei suoi territori. Riflette sul fatto che la grandezza dell’uomo sta nel migliorare se stesso e si raggiunge nel regno di questo mondo. A questo punto, dichiara guerra ai conquistatori e nello stesso istante arriva un grande vento che distrugge tutte le terre circostanti. . 1...


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