Apollonio Rodio PDF

Title Apollonio Rodio
Author Francesca Dentico
Course Latino di base biennale
Institution Università degli Studi di Torino
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Summary

riassunto apollonio rodio letteratura greca...


Description

APOLLONIO RODIO VITA    

le notizie sulla vita sono scarse e incerte Nascita si potrebbe collocare nei primi anni del III secolo a.C ad Alessandria (alcune fonti pensano fosse di Naucrati) Lascia Alessandria e si trasferisce a Rodi ( di qui l’appellativo Rodio) Le fonti sono contrastanti su quanto Apollonio sia stato a Rodi: - Secondo alcune fonti si sarebbe allontanato a seguito di un contrasto di natura letteraria con Callimaco - Altre fonti collegano l’allontanamento da Alessandria all’insuccesso seguito alla prima pubblicazione delle Argonautiche

LE OPERE L’unica opera di Apollonio pervenuta intera è un poema epico in esametri : le Argonautiche, che narrano in 4 libri la spedizione degli Argonauti verso la Colchide per riportare in Grecia il vello d’oro (il prezioso manto era appartenuto all’ariete sacro inviato da zeus a sottrarre Frisso ed Elle al sacrificio cui li aveva destinati il padre su istigazione della loro matrigna, durante il viaggio sul dorso dell’animale Elle era caduta nel mare che prese il nome di Ellesponto; Frisso aveva raggiunto la Colchide, dove era stato accolto benevolmente dal re). Nelle Argonautiche Apollonio non espone mai tale antefatto della vicenda narrata, ma vi allude più volte Le testimonianze li attribuiscono anche molte altre opere, andate perdute: di alcune di essi si possiedono solo framment. Scrive anche una serie di componiment in esametri sulla fondazione di varie città e un poemetto in coliambi (il Canobo). UN’EPICA NUOVA 









Apollonio esplora la possibilità di recuperare la tradizione del passato accogliendo la sfida di costruire un poema unitario e continuo, e nello stesso tempo di innovare. (es. Omero: rappresenta codice di riferimento per la propria scrittura ma da rinnovare e rivivere) Le argonautiche sono un poema : - Unitario: incentrato su un’azione sola (viaggio degli Argonauti per la conquista del vello) - Compiuto: l’azione ha un inizio, una parte centrale e una fine, con una struttura circolare che riporta i protagonisti al punto di partenza - Abbracciabile con la mente: grazie alla scansione in 4 libri  questa misura ripropone quella di una tetralogia tragica (3 tragedie e un dramma satiresco) rappresentata in un unico giorno negli agoni drammatici La scelta dei temi rispecchia gli interessi della cultura ellenistica: la saga argonautica era antichissima e anteriore ai poemi omerici, della quale circolavano diverse variant; Apollonio quindi colleziona le numerose fonti e riordina i vari episodi La componente innovatva è evidente nella decisione di porre al centro di un poema epico una vicenda d’amore (presente nel modello omerico solo in forme marginali e allusive), unita a un’inedita sensibilità nel raffigurare la dimensione psicologica dei personaggi e alla scelta di trasformare la figura del protagonista maschile (Giasone), che dell’eroe tradizionale conserva poco o nulla. Un’altra cosa originale: proposta di brani canonici del genere epico, trasformandoli in profondità. È il caso del proemio : il poeta passa in rassegna i membri della spedizione; rispetto al Catalogo delle Navi, le differenze sono costituite dall’inserimento del brano nell’azione (nel momento del loro





arrivo in spiaggia), dall’interesse per la psicologia, per la provenienza familiare e per i trascorsi biografici di molti degli Argonauti (la rassegna degli eroi offre l’occasione di rappresentare scene di vita familiare, chiarire notazioni geografiche ec) Apollonio accoglie uno stlema peculiare dell’epica omerica: le “scene tipiche”, nelle quali azioni di carattere tecnico sono descritte nel loro svolgimento graduale. Mentre in Omero scene di questo tipo sono ripetute più volte con fissità formulare, Apollonio le descrive in maniera dettagliata solo la prima volta che ricorrono nel racconto. Le Argonautiche soddisfano anche il gusto alessandrino per gli aitìa: per mezzo dei quali il poeta, a partire da eventi legati al mito, spiega elementi e fenomeni a lui contemporanei: riti, toponimi, usanze, fenomeni naturali, monumenti  Gli aitìa creano una contnuità diretta tra il passato mitco e il presente storico

LE TECNICHE NARRATIVE Architettura narrativa  continuo incrocio di piani temporali:

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il presente dell’azione primaria (racconto del viaggio di Giasone) Il passato (l’antefatto della vicenda narrata, saghe mitiche precedenti ec) Il futuro (anticipazioni di eventi relativi ai protagonisti del racconto, numerosi riferimenti all’universo contemporaneo al poeta)

Il ritmo è assai variabile  è funzionale a conferire un rilievo differente alle diverse sezioni dell’opera, assegnando uno spazio espressivo considerevole ai momenti più significativi, in cui si affrontano i temi principali. Il tempo del racconto nelle Argonautiche si arresta totalmente quando cede il passo alla descrizione  oltre a descrizioni di ambienti e oggetti, vi è la descrizione introduttiva dei personaggi. Il narratore è per lo più onnisciente (sa e dice più dei suoi personaggi; talvolta nei momenti drammatici si identifica con essi, ne adotta il punto di vista e si immedesima nei loro sentimenti). Un’innovazione è l’emergere in primo piano della figura dell’autore che interviene frequentemente nel vivo della narrazione per rivolgere domande alle Muse, per interrompere una digressione, per ricusare alcuni temi, per commentare le vicende narrate, compromettendo l’impersonalità del narratore tpica dell’epica omerica. I PERSONAGGI GIASONE: non presenta i connotati dell’eroe epico tradizionale, dotato di virtù quali il coraggio, l’ardore bellico, la fiducia in se stesso. Al contrario lo rappresenta tormentato da scrupoli e ripensament, sopraffatto dall’angoscia e dal dubbio. Situazione psichica di Giasone: amexanìa  “assenza di iniziativa”, “impotenza”, “frustrazione”, e quindi un’incapacità di agire e di decidere  passività (è il contrario di Odisseo) MEDEA: approfondita analisi psicologica (soprattutto nel libro III) descrivendo l’evolversi della passione per Giasone. È caratterizzata da un dissidio che oppone “pudore” (fedeltà alla famiglia) e “desiderio” (passione per lo straniero giunto da lontano)  dissidio che la porta a meditare il suicidio. Decide di prestare aiuto a Giasone e fuggire con lui  si rende complice di un terribile delitto: collabora con Giasone all’uccisione del fratello.  in questo episodio viene fuori una “seconda

medea”, incompatibile con la fanciulla innamorata del libro III, ormai maga fredda e spietata, dominata non più dall’amore ma dalla crudeltà e dalla violenza. LE DIVINITA’: alla volontà divina è riconducibile l’intera azione del poema. Ù A differenza dell’iliade dove le divinità sono divise tra 2 schieramenti, e dell’Odissea dove alcune proteggono odisseo altre lo osteggiano, qui gli dei sono unit nel proteggere gli argonaut. Gli dei vengono ridimensionati e non esercitano, come nell’epica omerica, un’influenza continua sulla vita degli uomini, ma intervengono nelle vicende umane saltuariamente. A questa riduzione si sottraggono Zeus e Apollo, che con la loro muta presenza comunicano il senso di una religiosità più profonda: Zeus compare come garante dei valori etici e come personificazione della giustzia suprema. Apollo è la divinità centrale dell’opera, presenza benefica che ben 2 volte interviene per rincuorare gli Argonauti in difficoltà. LINGUA E STILE o o o o

Tessuto fittissimo di riprese e variazioni da Omero Il lessico viene variato ora con accostament sorprendent o occasionali mutament di significato, ora introducendo vocaboli di recente formazione Rifiuto del linguaggio formulare La sintassi è più complessa di quella omerica, con una prevalenza dell’ipotassi sulla paratassi

T1: Nel segno di Apollo: la poesia, la profezia, il viaggio In omaggio alla tradizione epica (imponeva di iniziare un poema con l’invocazione delle Muse) Apollonio assegna una funzione assegna una funzione proemiale ai primi 22 versi delle Argonautiche; tuttavia emerge che, all’interno di una struttura “canonica” vi sono elementi di novità :

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emerge l’”io” del poeta , compromettendo l’impersonalità tipica dell’epica omerica L’ Invocazione iniziale di Apollo La breve esposizione dell’antefatto della vicenda narrata (secondo la norma epica l’inizio del racconta era ad azione già avviata) Intende evidenziare fin dall’inizio il carattere non-eroico dell’impresa, giacchè non è il frutto dell’iniziativa di Giasone, ma è stata a lui imposta da Pelia.

T2: il manto di Giasone La prima tappa del viaggio degli Argonauti è l’isola di Lemno , abitata da donne che, trascurate dai loro mariti, hanno sterminato la popolazione maschile. La regina Issipile, desiderosa di ripopolare l’isola, accoglie gli Argonauti. Giasone si prepara a recarsi dalla regina indossando uno splendido mantello purpureo, dono di atena. L’exfrasis  momento di descrizione (es. scudo di Achille); MA Apollonio lo rinnova  non si limita a introdurre una pausa nel racconto ma contribuisce a caratterizzare il protagonista delle Argonautiche T3: il racconto nel racconto: la scomparsa di Ila Tra le tecniche narrative utilizzate  inserzione nel racconto principale di una vicenda marginale L’episodio della scomparsa di Ila (giovane amato da Eracle) si configura come un epilio nell’epos. Dopo essersi trattenuti a Lemno, eracle (che era rimasto sulla nave) li richiama al dovere e giungono a Misia, qui mentre Eracle è intento alla costruzione di un remo, Ila si reca ad attingere l’acqua da una sorgente e

viene rapito da una Ninfa che si innamora di lui  eracle in preda alla furia amorosa inizia a cercare Ila dimenticandosi della spedizione T4: il passaggio delle rupi Simplegadi Nel paese di Tinia gli Argonauti incontrano l’indovino Fineo (punito per aver parlato troppo da zeus con la cecità e con il tormento delle Arpie, che gli rubano e insozzano il cibo), scacciano le orribili creature dall’isola e quindi Fineo, grato per ciò, preannuncia loro le avventure che li attendono, fornendo precise istruzioni per il difficile passaggio tra le rupi Simplegadi, 2 enormi rocce in continuo movimento che schiacciano ogni imbarcazione che tenta di oltrepassarle. Apollonia si preoccupa di dare spazio alla prospettiva degli Argonauti e la loro alternanza di angoscia e speranza. Vengono salvati all’ultimo grazie all’intervento di Atena T5: Dee… poco divine Il libro III si apre con un’invocazione a Erato, Musa della poesia amorosa  da qui l’amore diventa tema centrale e elemento risolutore della vicenda narrata. Sull’Olimpo Era e Atena, preoccupate per la sorte di Giasone, chiedono aiuto ad Afrodite : la dea dovrà persuadere Eros a colpire con una freccia il cuore della principessa Medea, la fanciulla, una volta innamoratasi, metterà a sua disposizione le sue arti magiche.  “prologo in cielo”, motivo ricorrente nei poemi omerici, dando vita ad una scena di genere in cui l’Olimpo è dipinto nei toni frivoli della mondanità alessandrina, portando alle estreme conseguenze l’antropomorfismo divino, eliminando ogni traccia di maestà e grandezza, ritraendo le dee come donni comuni, simili a pettegole matrone. T6: L’innamoramento Arrivati a destinazione gli Argonauti tentano di convincere il re a consegnare loro il vello d’oro (portavoce è Argo, nipote del re, che dopo la morte del padre era partito per rivendicare l’eredità del genitore, naufragando sull’isola di Ares, viene poi salvato dagli Argonauti). Il re non accetta quindi se ne vanno in preda allo sconforto, senza sapere che Eros aveva già colpito con la sua freccia Medea che era presente all’incontro. T7: Un sogno rivelatore Medea sogna che Giasone sia venuto in Colchide non per il vello d’oro ma per lei, giacchè intende portarla in Grecia come sua sposa; rivelando così i sentimenti e i desideri della fanciulla e prefigurando ciò che avverrà. La fanciulla prende coscienza della natura del sentimento che la lega a Giasone, ma l’incessante conflitto tra fedeltà alla famiglia e passione per l’eroe induce ancora a tentare di rinnegare la verità T8: la notte di Medea Medea, travolta dalla passione amorosa, trascorre una notte insonne  per esprimere il tormento interiore della fanciulla il poeta ricorre a un monologo, che esplicita l’alternanza delle scelte da parte della principessa: ora manifesta la decisione di aiutare Giasone, ora esprime il proposito di abbandonare il giovane al suo destino, ora si rifugia nel desiderio di morte, ora avverte il prepotente richiamo della vita....


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