Apuleio PDF

Title Apuleio
Author Alessandro Vedovo
Course Letteratura Latina Quinto Liceo Scientifico
Institution Liceo (Italia)
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APULEIO (Madaura, Algeria 125 d.C. – Cartagine 180 d.C.)

 La figura Personaggio complesso e affascinante, caratterizzato da svariati interessi intellettuali e spirituali, Apuleio interpreta in pieno il clima culturale della sua epoca, che vede il lento declino della cultura pagana, ma che sa ancora esprimere capolavori come le Metamorfosi.

 Le opere retoriche e filosofiche Alla prima categoria appartiene la Apologia, pubblicata in forma rimaneggiata dopo la sentenza contro l’accusa di plagio della moglie con la magia (quasi certamente venne assolto). Di carattere retorico sono anche i Florida, una raccolta antologica contenente brani di orazioni e ispirate ai dettami della Seconda sofistica. Seguace del platonismo nella versione mistico-religiosa che caratterizzò la rinascita di questa corrente filosofica tra il I e il II secolo, Apuleio scrisse anche dei trattati filosofici.

 Le Metamorfosi Si tratta di un romanzo in 11 libri, del quale Agostino ci attesta anche il titolo Asino d’oro. Protagonista è Lucio, un giovane che si reca in Tessaglia, terra di sortilegi e di magie, e là si ritrova trasformato in asino, pur conservando natura umana. Le sue dolorose peripezie si dipanano per tutta la narrazione, intercalate da digressioni e novelle ispirate in gran parte alla tradizione della fabula Milesia. Particolare rilevanza ha la “favola di Amore e Psiche”, che occupa quasi tre libri (IV-VI) e funge da chiave di lettura del romanzo. La storia di Lucio che, vittima della sua curiositas, perde le sembianze umane e può recuperarle solo con il provvidenziale intervento della dea Iside, allude infatti a un percorso iniziatico delle tenebre verso la luce, dalla colpa verso la redenzione, e presenta addirittura risvolti autobiografici che affiorano solo alla fine del romanzo.

 Lingua e stile Lo stile di Apuleio è colorito e lussureggiante, e sa mescolare con elegante disinvoltura termini popolari e vocaboli preziosi e desueti. Ciò vale soprattutto per il romanzo, ma anche nelle opere retoriche, e nell’Apologia in particolare, egli si rivela un raffinato scrittore.  Il prologo, I Prima che il racconto abbia inizio, il narratore-protagonista del romanzo prende la parola e si rivolge ex abrupto ai lettori per esporre in un breve prologo il contenuto dell’opera e le sue caratteristiche formali. Apprendiamo così che saranno narrati racconti di vario genere identificati come storie a sfondo erotico o avventuroso, in cui la metamorfosi svolgerà un ruolo fondamentale. Quindi, seguendo il topos della modestia, si presenta come un uomo di origine greca che ha appreso il latino da autodidatta e pertanto si scusa per la rozzezza dello stile.  La metamorfosi di Lucio, III Con la complicità della servetta Fotide, Lucio penetra nella stanza della maga Panfile e si impadronisce di un magico unguento che dovrebbe permettergli di sperimentare la metamorfosi in uccello, ossia in una creatura superiore capace di librarsi al di sopra delle umane miserie. Ma, nella fretta, Fotide porge al giovane l’unguento sbagliato, che immediatamente lo trasforma in un asino, una creatura inferiore. Fotide lo rassicura che, per ritrovare la forma umana, sarà sufficiente masticare delle rose, ma ciò accadrà soltanto alla fine del romanzo e grazie all’intervento della dea Iside, dopo che Lucio-asino avrà dovuto sperimentare tutte le bassezze e le immoralità degli uomini.

 Lucio ritorna uomo, XI Ciò che Iside aveva promesso viene mantenuto: l’asino ritrova fattezze umane mangiando le rose di una ghirlanda che un sacerdote gli porge durante la processione in onore della dea. Quando la trasformazione è compiuta, Lucio si trova, completamente nudo perché “ri-nato”, esposto agli sguardi curiosi dei devoti che partecipano alla processione. Un uomo lo coprirà con una vesta bianca, simbolo di purezza. Lucio, spiega il sacerdote, è incappato in quest’avventura perché si fatto fuorviare dalla curiositas e dalla voluptas e si è trovato in balia di una Fortuna caeca. La dea Iside, invece, rappresenta la Fortuna videns, cioè la provvidenza misericordiosa della cui protezione potrà godere anche Lucio, consacrandosi al suo culto e quindi per così dire “arruolandosi” nella sacra militia dei suoi devoti.  Psiche osserva Amore addormentato, V Il motore dell’azione di questo episodio, centrale nella favola, è la curiositas, instillata nell’animo di Psiche dalle sue malvagi sorelle, invidiose della sorte della ragazza. Sono state loro, infatti, a insinuare in lei il sospetto che l’essere con cui si unisce ogni notte senza poterlo mai vedere (questo è il patto) sia in realtà un orribile serpente. Tormentata dal dubbio, Psiche si risolve a spiare lo sposo addormentato. Si avvicina quindi ad Amore con una lucerna e un coltello, intenzionata a infrangere il divieto e pronta a tutto, nel caso in cui dovesse trovarsi di fronte a un mostro. Ma il letto nuziale, illuminato dalla luce vacillante della lampada, rivela a sorpresa il meraviglioso spettacolo del dio alato, addormentato e splendente nella sua bellezza, descritta da Apuleio con la consueta maestria.  L’infrazione fatale, V Scoperta l’identità del misterioso sposo, Psiche è spinta ancora da una funesta curiositas: prende in mano le potenti armi del dio, si punge con una di esse e cade preda di una irrefrenabile passione. Incapace di dominarsi, si abbandona alle effusioni baciando ripetutamente Amore dormiente, finchè costui, scottato da una goccia d’olio caduta dalla lucerna, si risveglia. Disgustato dalla slealtà dell’amata, il dio si sottrae immediatamente alla vista di lei, rifiutando di ascoltare qualsiasi spiegazione e dileguandosi nell’aria.  Il lieto fine, VI Siamo giunti all’ultimo atto della vicenda di Psiche: Giove, convocati gli dei stessi, annuncia pubblicamente le nozze della ragazza, che aspetta un figlio, con il dio Cupido. Per evitare che questi sposi una mortale, Psiche viene anzi divinizzata. Il brano, in cui è evidente l’ironia dell’autore nei confronti delle divinità tradizionali, è pervaso da una fresca leggerezza: ormai tutta la tensione è sciolta e i protagonisti godono del loro trionfo. A livello simbolico, tuttavia, la divinizzazione di Psiche corrisponde appieno alla salvezza spirituale che attenderà anche Lucio al termine delle sue peripezie quando, salvato da Iside, diverrà suo sacerdote guadagnando alla propria anima l’immortalità....


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