Austronesiano PDF

Title Austronesiano
Course Linguistica generale
Institution Università degli Studi di Torino
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Riassunto parte austronesiano...


Description

Austronesiano (Asia insulare e Oceania) Area vasta (cartina 2.6.1) Oltre un migliaio di lingue, 20% delle lingue parlate al mondo, solo lo 0,1% della popolazione mondiale Giavese; unica tra le prime venti parlate al mondo, 85 milioni di parlanti, della Repubblica Indonesiana Solo altre sei lingue hanno oltre 10 milioni di parlanti : malese indonesiano, sudanese, filippino tagalog, cebuano, malgascio, madurese (quattro in Indonesia e due nelle Filippine) Molte sono in pericolo di estinzione (come quelle in Taiwan) La famiglia è tendenzialmente uniforme (più del ST e IE) ed è stata una delle prime ad essere individuata Primo germinale riconoscimento dell’unità genealogica maleo-polinesiana è precedente a quello delle famiglie uraliche ed indoeuropee; 1603, osservazioni su somiglianze tra malese e malgascio da F. de Houltman 1521, dati resi disponibili in Occidente, da parte di A. Pigafetta dopo spedizione in Indonesia e Filippine Nell’Ottocento il gruppo viene studiato da W.Von Humboldt, dedicando opera a giavese classico, letterario e antico, confrontato poi con otto lingue Articolazione famiglia (2.6.2) Raggruppamenti di ordine inferiore: sicuri, come quelli intermedi (oceanico e Polinesiano) Problemi nella scansione di strutture più alte: il blocco maleo polinesiano si contrappone alle lingue indigene di Taiwan Non sicuro: se le nove famiglie individuate da R.Blust (organizzano lingue aborigene superstiti a Taiwan) siano indipendenti dall’austronesiano/ dipendano da un intermedio Proto Formosano/ siano raggruppabili altrimenti Difficoltà nel sub stanziare divisione tra Indonesia occidentale e centro orientale: gruppo oceanico centro orientale quasi sicuramente discendente da una proto lingua comune; il gruppo occidentale invece sembra dipenda da rami indipendenti Presunta unità tra Filippine-Formosa : molto simili tra loro per quanto riguarda il sistema grammaticale e il lessico; ciò non è rilevante per la classificazione filogenetica (Schema di M.Ross del 2008)

Diffusione della scrittura e cultura sanscrita indiana ( maleo polinesia occidentale: Indonesia e Filippine) Ruolo nascita della tradizione scientifica austronesianistica Storia del malese, Sud est asiatico, le cui comunità costellano tutta l’Indonesia Malese antico: note attestazioni epigrafiche dal Settimo secolo: veicolo di cultura buddista, scritta in brahmi

Con l’espansione dell’Islam in Oriente, il malese diventa lingua vettore di nuova cultura, arricchita di prestiti arabo-persiani, nuova scrittura detta jawi (ancora ufficiale accanto alla rumi nel Brunei) Altre lingue minori di origine brahmi-pallava: diffusione della scrittura capillare (Molucche e Filippine), hanno lasciato posto alla latinica o all’analfabetismo, sopravvivono per usi speciali

Sistemi di cortesia Lingue poetiche, hanunòo Area austronesiana : diffusione di speach levels a seconda delle gerarchie (varietà dall’Indonesia alla Polinesia); non solo comportamenti distinti (occidente), categorie morfosintattiche apposite (giapponese o koreano) ma si differenziano anche per il lessico Sistema più famoso: giavese, per complessità, importanza demografica e culturale Il lessico variabile non è quantitativamente ingente rispetto al lessico totale, investe il vocabolario di termini a più alta occorrenza Tre livelli : ngoko, krama e medio “madya”; a questi si aggiungono due ulteriori set di vocabolario (valori dall’onorifico al deferenziale) che si devono usare con tutti e tre i registri

Biogeografia: zona maleo polinesiana centrale: la placca asiatica(Asia + isole maggiori della Sonda= terra unica) si scontra con quella australiana (Sahul: era glaciale, Australia, Papua e Molucche erano una terra unica) Esploratore A. R. Wallace ha individuato singolarità biogeografica tra l’una e l’altra placca Zona intermedia tra Asia e Sahul (Wallacea), ha definito confine occidentale, la linea di Wallace La bio. Gioca ruolo linguistico fondamentale nella ricostruzione del protoaustronesiano Nomi di mammiferi placentati si differenziano nella ricostruzione di proto-austronesiano e proto maleo polinesiano (tav.14) Difficoltà in geografia: le tripartizioni geografiche Melanesia, Micronesia e Polinesia non corrispondono ai confini linguistici (presenza di outliers linguistici) La divisione poggia più su ragioni antropologiche che geologiche

Antropologia fisica : la distribuzione dei tipi morfologico-genetici non segue sempre quella culturale o quella linguistica Differenti tipi di aspetti fisici: negritos, diffusione limitata a tre aree: Filippine, sud della Malesia, Isole Andamane

Linguisticamente , i negritos parlano lingue austronesiane di tipo filippino, pare ci siano tracce anche di comune strato linguistico non austronesiano Nel malese meridionale, sono presenti negritos e orang asli; in parte si parlano dialetti malesi, e in parte lingue asli (austro asiatiche arcaiche); mix tra negritos e asli austronesiani, assimilazione della lingua negrita alle altre due lingue (da qua la complessa situazione attuale) Area Andamana: i negritos originari non hanno subito processi ibridativi

Altro tipo più comune: melanesiano o papua (Papua e Melanesia) Complesso di tipi diversi, sovrapposti e ibridati; molte variazioni anche a livello fisico In Malesia, per le lingue outliers, si hanno più caratteristiche polinesiane che melanesiane

Quarto tipo più diffuso: polinesiano; le persone si differenziano fisicamente dalla maggior parte dei melanesiani in due aspetti: sono più alti, hanno la pelle più chiara

Ultimo tipo fisico più diffuso: micronesiano : persone descritte come un misto tra gli asiatici del sud est e i polinesiani e differiscono molto dai melanesiani

L’antropologia culturale anche segue una linea diversa: varietà culturale enorme che si differenzia da lingua e fisicità Evoluzioni possono dipendere da contatti esterni (come nel chamico continentale) o evoluzioni a livello interno locale (nell’Oceania remota) Tutte queste culture sembrano accomunate da una fase neolitica della civilizzazione; si possono trovare alcune eccezioni per quanto riguarda: popolazioni di cacciatori-raccoglitori e gli zingari di mare (non corrispondono al tipo arcaico negrito) Tasaday: scoperti nel 1971, foreste centrali di Mindanao, caso di regressione da agricoltori a raccoglitori e non conservatori di tratti arcaici Sea gypsies , due gruppi: sama-samau delle Filippine e i moken-moklen della costa birmano- tailandese. Linguisticamente indipendenti dai rami del Maleopolinesiano occidentale; culturalmente hanno entrambe forme di nomadismo marittimo I primi sono dediti al commercio, i secondi sono autosufficienti e presentano tratti più arcaici Moken moklen: al loro interno di dividono in tre gruppi geografici; oggi si considerano le lingue dei moken e dei moklen distinte e non intercomprensibili

Tale complicata situazione geografica e antropologica ha in parte una spiegazione preistorica: i negriti del SE sono presumibilmente i rappresentanti di una popolazione di 40.000 anni fa; coincidenza con un’antichità linguisticamente incommensurabile Tardo Pleistocene Inferiore: a questo periodo risalgono gli ominidi dell’Australasia, con resti de Homo erectus scavati a Giava 1892; poca chiarezza della diffusione e recente scoperta a Flores di resti di ominidi pigmoidi risalenti alla fine del Pleistocene medio Homo sapiens sapiens: metà del Pleistocene medio Paleolitico in Papua e nella Melanesia di cronologia più tarda, antenati dei papua e della componente etnica prevalente nella Melanesia, non fa pensare ad una unità culturale Apparizione prime popolazione austronesiane è più tarda: dati archeologici, linguistico culturali e linguistico geografici convergono verso epoca neolitica (come IE) Apparizioni datate neolitico a Taiwan, Filippine e Indonesia Prima apparizione popolazione neolitica: Pacifico occidentale, nell’isola di Mussau a metà del IV sec (stile ceramico della cultura traccia espansione di questa popolazione fino a Fiji e Polinesia occidentale) Teoria out-of-Taiwan; però Taiwan è solo il primo centro diffusionale dell’ondata austronesiana, in quanto i neolitici colonizzatori di T dipendono a loro volta da un neolitico continentale (nessuna traccia) Aree di Austronesia deperita: strato austronesiano presente in giapponese (ponte insulare delle Ryukyu)

Poca uniformità per quanto riguarda le caratteristiche linguistiche: generale semplificazione (fono e morfologica) che va da Ovest (tipi areali filippini e malesi) a Est (tipo polinesiano orientale) + le lingue di Taiwan Lingue austronesiane foneticamente abbastanza semplici : non tonali, netta preferenza a parole bisillabiche Protoaustronesiano: ricostruzione di Blust (2009) di una lingua con sistema fonologico abbastanza semplice: 29 fonemi (25 consonanti e 4 vocali); assenti tono, registro e durata; struttura di morfema radicale bisillabica (tav. 28) Sistemi fonologici delle lingue attuali: malese e tagalog; polinesiano orientale ha influenzato la riduzione dell’oceanico, come per l’hawaiiano con solo 8 consonanti Altre aree: Papua, (Nuova Guinea, Isole Bismarck e Salomone) sistemi dal complesso (papua rennellese, foneticamente tra i più complessi al mondo), al semplice (mekeo, Golfo di Papua, con 8 consonanti e 5 vocali) Molte rarità fonologiche in quest’area: poche lingue tonali (bukawa) e frequenza di labiovelari (di solito assenti in Austronesia) Oceania remota: le Vanuatu hanno tratti fonologici unici e rari (ad es le occlusive apico-labiali) Nuova Caledonia e Isole della Lealtà: più grande inventario fonologico presente in una lingua austronesiana : Nemi, 50 fonemi …

Tonogenesi diffusa nelle lingue dell’area : sillabe originariamente con consonanti sorde sviluppano un tono alto, con consonanti sonore un tono basso Altre anomalie: presenza estesa di labio- labiali, abbondanza di fricative, uso distintivo dell’aspirazione e delle nasali sorde Struttura sillabica: è CV con preferenza parole bisillabiche, con eccezioni dal monosillabico (lingue chamiche) al quadrisillabico Lingue austronesiane morfologicamente agglutinanti (tutti i morfemi sono segmentabili, con significato unitario e disposti in sedi fisse) e sintetiche (parole che consistono di più morfemi) Eccezioni di queste due caratteristiche: malgascio presenta fonemi di fusione; ilokano (Filippine) con forme polisintetiche (le frasi contengono due o più parole, no parole-frasi); lingue Flores W e C sono isolanti (una parola = un morfema) I prefissi sono prevalenti rispetto ai suffissi + uso sistematico della reduplicazione Prefissi in austronesiano: tipo più diffuso, solitamente monosillabici, prevalentemente CV e raramente bisillabici; assolvono varie funzioni grammaticali, nominali e numerali Infissi in AN: poche forme fondamentali (diffuse in 200 lingue) > -um- , morfema basilare per le lingue filippine e di Taiwan, caratteristico di molti verbi intransitivi con suffissi pronominali personali Suffissi in AN: i più importanti son tre, di area verbale; -en , -an, -ay Circonfissi in AN: Tipo fonologico abbastanza raro, non facilmente distinguibile da combinazione prefisso + suffisso Usati con funzioni principalmente derivazionali e alcuni ricostruibili dia cronicamente per il proto AN Reduplicazione: uno dei processi morfologici più frequenti e diffusi nelle lingue austronesiane e solo in alcune aree (maleo – oceanica) diventa il processo morfologico principale Ricopiatura totale (maori) o parziale (tagalog) della parola base; difficoltà nella sua individuazione A volte anche suffissali (hawaiiano, America) o infissali (ilocano, Filippine) La base / segmento copiato può essere sottoposta/o a vari processi fonologici (eliminazione della coda consonantica, cambiamenti vocalici/consonantici come l’allungamento e le reduplicazioni imitative del malese) Funzione derivativa, flessiva (plurale/collettivo orangorang = gente, da orang= persona, in malese; similativo - diminutivo in nome e verbo; durativo, intensivo o frequentativo), intransitiva o tempo futuro Triplicazione: fenomeno rarissimo (Thao del Taiwan centrale)

Sintatticamente : interfaccia semantica/sintassi/discorso, chiamata “tipo filippino” che si base su quattro distinzioni intese come diatesi, un attivo e tre passivi Sistema come originale variazione dell’interfaccia attivo in cui viene promosso a soggetto morfologico

Situazione lingue moderne: complicazione da altri fattori, come l’allomorfo mag- in tagalog (Filippino) e – umNon si può decidere tra le soluzioni accusativo / ergativo quale fosse il tipo originario Il PAN era una lingua con l’ordine delle parole VOS...


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