Cavalier Poets PDF

Title Cavalier Poets
Course Letteratura inglese
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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CAVALIER POETS - AUTORI PIU' IMPORTANTI- JOHN MILTON, VITA E OPERE ...


Description

CAVALIER POETS Sons of Ben/Tribe of Ben  sono I più classicisti dei Metafisici. Si riconoscono dall’influenza di Ben Jonson. BEN JONSON Nasce a Westminster, non frequenta l’università. Comincia la carriera drammatica a metà degli anni 90 del ‘500 (1595). Ha una vita e carriera turbolenta. Fu un poeta versatile che affrontò diversi generi: elegia, epigrammi, odi, poesie gravi e divertenti, serie e sconce, benevole e cattive. Pubblica la sua opera nel 1616 con il titolo di ‘’Epigrams’’, la considera la sua opera migliore e la preferisce ai suoi drammi. “An Epitaph”  dispensa Epigramma commemorativo, epitaffio. (sul modello di Marziale) per l’attore fanciullo Salomon Parcy. “On my first son” Scritto per la morte del figlio primogenito dell’autore. Morì in un’epidemia di peste I CAVALIER POETS sono i poeti più chiari e diretti, più sobri e raffinati (meno arguti dei metafisici). Hanno un’impostazione più classica, elegante e sono caratterizzati da chiarezza espositiva. Autori importanti: HERRICK, LOVELACE, CAREW, SUKLIG. Robert Herrick Uomo di Chiesa il più importante seguace di Ben Jonson. Nella sua poesia ci sono riferimenti PAGANI MITOLOGICI, DEI CLASSICI CRISTIANI E DELLA TRADIZIONE FOLCLORICA INGLESE. Raccolta pubblicata nel 1648 chiamata “Hesperides”  si apre con un commento “The argument of this book” in cui elenca i temi trattati: vita di campagna, il mutare delle stagioni, le usanze dei contadini, villaggi, amore, gioventù, credenze mitiche e tradizione inglese. Modello di riferimento di riferimento diretto  Ben Jonson, a cui dedica anche delle poesie. Modelli classici  Catullo, Orazio (CARPE DIEM) Amore + donna = godimento sessuale Liriche indirizzate a donne immaginarie con nomi classici. Thomas Carew A metà strada tra Metafisici e Cavalier Poets Dai metafisici prende l’arguzia e l’ingegnosità verbale Dai Cavalier Poets il punto di vista formale: influenza classica. John Suckling Stile classico, inserisce le sue poesie nelle opere drammatiche  “Aglaura” Richard Lovelace Il più autentico Cavalier Poet Poesia d’amore con spirito cavalleresche, influenza della poesia cortese. Combina l’ideale di amore e bellezza con codice e vita di un cavaliere. Poesia più nota: “To Althea, from Prison”, scritta in carcere.

JOHN MILTON Figura isolata della letteratura inglese; risente dell’influsso dei conflitti religiosi e politici del ‘600  contribuiscono a tracciare la sua carriera letteraria e politica. PERIODO STORICO Giacomo I d’Inghilterra (era già Giacomo VI di Scozia)  suo figlio: Carlo I Entrambi sono re assolutisti, rigifi, non si onfrontano on il parlament che diventa sempre più forte e non intuiscono i camaimenti sociali. Ascesa della borghesia: carattere deriva dall’individualismo economico e il moralismo puritano. Sarebbe stato necessaio rivedere l’assolutismo degli Stuart ( dinastia iniziata con HGiacomo I) r dialogare con il Parlamento. Vi era incometenza politica e economica, insensibilità religiosa e lotta tra sudditi e sovrani . Ci sarà una guerra civile  rivoluzione  re giustiziato nel 1649 Nasce quindi il primo governo non monarchico (repubblica) che durerà 17anni poi ci sarà il periodo della restaurazione. o 1° GUERRA CIVILE (1642—1645) Rivolta  si chiede a Carlo I di trasformare la monarchia assoluta in una maonarchia parlamentare che tenga conto delle esigenze del Parlamento. Carlo I chiude il parlamento e cerca alleanze per riprendere il potere. o 2° GUERRA CIVILE (1949) Il re viene sconfitto, processato, condannato e decapitato. Si instaura una REPUBBLICA  COMMONWEALTH OF ENGLAND dal 1653 al 1658 guidata da Cromwell, puritano carismatico e potente. Cromwell avrà le caratteristiche di un monarca ma avrà il nome di Lord Protector. Egli morì nel 1658 e gli succede il figlio Richard, incapace di tenere il controllo. Crolla e vi è la RESTAURAZIONE (1660), torna la monarchia con Carlo II ARTISTI E LETTERATI Stanno dalla parte della monarchia perché la corte li promuoveva. Scrittori erano combattuti tra la lealtà al re e l’interesse personale e principi morali e politici (riconoscono che è necessario un cambiamento). Quindi non prendono posizione, aspettano gli eventi: Parlamento appoggiato da  borghesia Monarchia  chiesa e nobiltà Periodo di fervore politico e religioso. Milton affronta con entusiasmo ed idealismo la rivoluzione repubblicana e si schiera dal lato del Parlamento ed è favorevole a giustiziare il re. Sono elementi decisivi per la sua carriera letteraria. Londinese, di famiglia nobile e protestante, ha una istruzione umanistica e cristiana: impara latino, greco, ebraico e retorica classica. Traduce salmi, Ovidio e le Sacre Scritture. Difficoltà a fondere l’aspetto religioso e l’influenza classica  durante la prima opera tiene separati i due aspetti poi riuscirà a fonderlo. Le prime poesie furono in latino. La prima opera in inglese: “Ode in morte di un bambino morto di tosse” - influenze: Spenser, Ovidio e i classici. Viene espulso da Cambridge e ‘rimandato in campagna’ per un litigio con il tutor. Vive a casa del padre e scrive “Elegia prima” dedicata ad un compagno di studi. È una poesia che mostra la sua padronanza della lingua, poetica e capacità di imitare Ovidio. È una lettura in cui descrive la vita di Londra rispetto a Cambridge. Primo componimento importante e di successo in lingua inglese: “On the morning of Christ’s Nativity”(1629)

 Concetti teologici e semplicità di sentimenti, musicalità. TEMA: della sconfitta degli dei pagani e superstizioni da parte di quel bambino: Cristo sembra più un eroe classico che il cristo delle iconografie (aspetto paradossale) Non parla della passione e umiltà perché i protestanti preferiscono il Cristo più eroico che sconfigge i peccati e le tentazioni. Scrisse 2 poemetti: “L’allegro”, molto vivace e allegro, e “Il pensieroso”, più cupo, intellettuale e oscuro. Tutte queste opere sono esercizi di stile preparazioni. Milton si laurea e si ritira nella casa del padre e continua gli studi individualmente per 6 anni: si dedica ai classici, storia, sacre scritture, studia e scrive poco. “Comus”  è un Mosque = intrattenimento di corte fatto di poesia musica e danza con il coinvolgimento degli spettatori. La presenta nel periodo in cui Charles perdeva il controllo politico e Milton esalta le virtù politiche di castità (tema inusuale e fuori tono). Quindi l’opera è pubblicata anonimamente perché fastidiosa politicamente e perché Milton non si ritiene ancora pronto. In realtà è un’opera molto riuscita che fonde influenze diverse, padronanze espressive e della lingua e abilità metrica e formale. “Lycidas”  dedicato a un compagno di studi morto giovane chiamato Edward King. TEMA: morte prematura di giovani con talento; come accettare che in un mondo di malvagi e incompetenti, un giovane preparato e al servizio del paese possa essere morto senza nemmeno pubblicare. C’è un’invettiva verso il clero anglicano e rivela le sue posizioni politiche. Finisce il lungo ritiro di preparazione. Viaggia in Europa per 15 mesi, principalmente in Italia dove conosce molti letterati. Sta per andare in Grecia ma riceve delle notizie drammatiche sulla situazione in Inghilterra. Va nel nord Italia, poi Svizzera e nel 1639 torna in Inghilterra durante un periodo turbolento di scontri religiosi. Nel 1640 Carlo I è messo alle strette per ragioni politiche e religiose. Milton diventa più radicale nelle idee religiose e politiche. Carlo I giustiziato e Milton scrive un’opera in difesa di questa decisione “The tenure of kings and magistrates”; tema: è legittimo che il popolo esiga dal governo la spiegazione del suo operato. Se il re è trovato colpevole dal popolo è legittimo deporlo e condannarlo a morte, Milton nega il diritto assolutistico e divino della monarchia. Il Re è solo un funzionario soggetto alla volontà popolare. Difende la decisione della condanna e diventa attivo nel governo repubblicano e viene nominato segretario per il latino ministro degli esteri e istruzione La restaurazione spegne le speranze di Milton, non scrive più phamplet (dove criticava anche gli errori ed eccessi dei puritani) politici e religiosi fino a pochi anni prima della morte quando ne scrisse uno in favore alla tolleranza verso tutte le fedi purchè interpretassero in modo onesto la parola di Dio. Milton diventa cieco nel 1655, affronta questa cosa con dignità e scrive un sonetto in cui esprime fiducia serena per il progetto imperscrutabile di Dio. È in questo periodo che nascono le sue opere più importanti  “When I consider how my light is spent” (dispensa) Pubblicato nel 1673 composto nel 1655. Sonetto di tipo petrarchesco, rifiuta quello inglese e spesso scrive anche in italiano. Preparazione per la sua unica grade opera: PARADISE LOST. Milton si era sposato nel 1642 ma era convinto della castità. Vedeva il matrimonio come una perfetta unione spirituale intellettuale e fisica. Non era soddisfatto della moglie e sosteneva il divorzio (scrisse un trattato). Sir Thomas Wyatt, WHOSO LIST TO HUNT Se c'è chi vuol cacciare, so dov'è una cerva che io, ahimè, non ce la faccio più. Tenerle dietro mi ha sfinito a tal punto

che sono di quelli che restano più indietro. Ma non posso lo stesso rivolgere il pensiero se non alla cerva che fugge là davanti,

e la seguo senza forze. Perciò mi arrendo non si può prendere il vento col retino. Chi la vuol prendere, gli tolgo tutti i dubbi, è facile che come me perda del tempo.

Al bel collo la cerva, fatta di diamanti, porta una scritta incisa, bella chiara: "Noli me tangere, perché sono di Cesare, e sembro mansueta, ma sono selvatica."

Sir Thomas Wyatt, THEY FLEE FROM ME Fuggono via da me quelle che un tempo Caute e in punta di piedi da me entravano; Arrendevoli e docili eran quelle Che ora sono selvagge; non ricordano Le volte che incuranti del pericolo Correvano a mangiar dalle mie mani: E ora cercan d'altri, come cani. Ma, se dio vuole, un tempo era diverso, Migliore venti volte; una, ricordo, Tutta velata, e di piacente aspetto, Quando la veste le cascò di dosso,

E mi serrò fra le sue snelle braccia , E dolcemente mi baciò, e mi disse: "Amore mio, che cosa te ne pare?" Non me l’ero sognato, ero sveglio Ma tutto è cambiato per la mia gentilezza Ed è diventato uno strano vezzo di abbandonarmi A me è consentito per gentilezza sua andarmene A lei è concesso di usare incostanza Ma visto che sono stato così gentilmente servito Mi farebbe piacere sapere cosa si meriterebbe lei.

Henry Howard Earl of Surrey, THE SOOTE SEASON La stagione soote, che porta con sé gemme e fiori, ha rivestito le colline e le valli di verde l’usignolo canta con nuove piume la tortora racconta al suo compagno una nuova storia la bella stagione arriva e ogni cosa profuma il cervo ha appeso la sua bella testa ad un palo il capriolo getta il suo manto invernale nei rovi/boscaglia i pesci nuotano con squame nuove la vipera di sbarazza della pelle la rondine veloce insegue gli uccellini l’ape indaffarata mescola il miele l’inverno è finito/ si è esaurito il male dei fiori e così tra tutte queste belle cose che fioriscono io vedo anche il mio dolore fiorire.

John Donne, SONG: GO AND CATCH A FALLING STAR Va', prendi una stella cadente.

Metti incinta una radice di mandragola. Dimmi dove sono andati gli anni passati, o chi fendette del diavolo il piede. Insegnami a udire il canto delle sirene, a tenere lontano la fitta dell'invidia, e trova qual è il vento che serva a favorire un animo onesto. Fossi tu nato per strane visioni, o per vedere l'invisibile, mille giorni cavalca e mille notti, finché l'età di neve ti imbianchi i capelli. Di ritorno racconterai degli incredibili prodigi che t'occorsero, e giurerai che in nessun dove vive una donna che sia fedele e bella. Ne trovassi una, dimmelo. Sarebbe un dolce pellegrinare. Ma no, non ci andrei, neppure se fosse della porta accanto. Se ancora fedele all'incontro, o mentre scrivi la tua lettera, sì proprio lei, sarà prima ch'io arrivi . infedele almeno a due o a tre. John Donne, BETTER MY HEART Crea una breccia nel mio cuore, o Dio uno e in tre persone; poiché tu finora non hai fatto altro che bussare, soffiare, risplendere e cercare di rimediare; travolgimi in modo che io possa levarmi in piedi di nuovo, e usa la tua forza per infrangermi, colpirmi, ardermi e crearmi nuovamente. Io come una città usurpata ma che spetta ad un altro, mi sforzo di farti entrare (nella mia anima), ma inutilmente, la ragione che è il tuo viceré presente in me, mi dovrebbe difendere, ma è stata resa prigioniera, e si dimostra debole/infedele e sleale, tuttavia io ti amo fortemente, e vorrei essere amato da te, ma sono promesso sposo al tuo nemico (Satana), divorziami, spezza, o rompi di nuovo quel legame, portami da te, imprigionami, poiché io non sarò mai libero se tu non mi fai prigioniero né sarò mai puro se tu non mi violenti.

John Milton, WHEN I CONSIDER HO WMY LIGHT IS SPENT Quando penso a come la mia luce Si è spenta, prima della metà dei miei giorni, in questo vasto e oscuro mondo, e quando penso a quell’unico talento che la morte deve nascondere giace in me inutilizzata, per quanto io mi sforzi con tutta la mia anima

di servire il mio creatore, e presentare il mio esatto resoconto, per tema ch'Egli, ritornando, possa rimproverarmi, io chiedo ingenuamente "Forse che Dio esige la nostra quotidiana fatica, una volta che la luce è negata?" ma la Pazienza, per prevenir quel mugugno, lesta replica: "Dio non ha bisogno né del lavoro dell'uomo né dei suoi doni; chi meglio sopporta il suo dolce giogo, quegli meglio lo serve; il suo stato (di Dio) è regale - migliaia al suo comando s'affrettano e senza riposo percorrono terra e mare: ma lo servono anche coloro che solo gli stanno vicino/riposano e aspettano."...


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