Charles Pierce PDF

Title Charles Pierce
Author Chiara Del Prete
Course Semiotica
Institution Università degli Studi di Salerno
Pages 4
File Size 46.9 KB
File Type PDF
Total Downloads 61
Total Views 247

Summary

appunti di semiotica su Charles Pierce, presi durante le lezioni della prof. Anna Cicalese...


Description

CHARLES PIERCE La sua semiotica sarà detta COGNITIVA, in quanto concerne la conoscenza e difende la centralità della mente. Quindi analizza come le persone elaborano la realtà, permettendo che quest’ultima filtra attraverso i segni, i quali vengono definiti come una INFERENZA. Con Pierce tutto può essere segno, ogni pozione di mondo sensibile sulla quale decidiamo di esercitare la nostra attività interpretativa, ogni cosa del mondo di cui si vuole cogliere un certo significato. Il segno è APERTO, il significato va scoperto e in seguito interpretato, è un qualcosa di INSTABILE e INCERTO. Critica l’Intuizionismo, per Pierce l’intuizione è solo una premessa, perché la conoscenza non è diretta e immediata, non è determinata dal RAGIONAMENTO. Una conoscenza basata sul segno deve essere MEDIATA ( da conoscenze precedenti). Si oppone al nominalismo, difendendo, invece, la corrente realista. Ritorna al seno aristotelico, quindi il segno ha nuovamente tre facce, tuttavia sostiene che la natura non determini ma suggerisca modi di classificare. Quindi la realtà non è una massa amorfa, ne tantomeno è universale: è percorsa da nervature che rendono preferibili dei tagli piuttosto che altri. C’è una realtà ma è interpretata dalla mente umana. PRINCIPI: 1) Il realismo si riferisce al ritorno dell’oggetto esterno (realtà), quale motore della semiosi. 2) Il segno ha di nuovo tre facce, ma il significato NON è UNIVERSALE 3) Il significato nasce dall’oggetto, ma l’idea generata è frutto di una mediazione creativa 4) La cognizione NON è mai statica e universale. E’ tutto SOGGETTIVO. Con Pierce non bisogna concentrarsi sulla comprensione dei seni linguistici, bensì su come gli esseri umani stessi selezionano le informazioni, cioè si passa da una teoria della comprensione linguistica (saussure) a una più generale teoria sulla conoscenza, in grado di gettare luce sui meccanismi cognitivi grazie ai quali ci costruiamo delle rappresentazioni del mondo a partire dai dati sensoriali a cui abbiamo

accesso. La conoscenza, infatti, procede attraverso cicli di congetture e confutazioni. Il principio che fonda il pensiero scientifico moderno è quello del FALLIBILISMO: non si può mai raggiungere un grado di assoluta certezza, perché può sempre presentarsi un dato inaspettato. Ed è proprio sul principio del fallibilismo che si erige la dottrina semiotica di Pierce, ogni azione mentale è un PROCESSO INFERENZIALE. Ovvero, non vi è nessuna conoscenza assoluta prima di nessun oggetto, ma la cognizione è un processo continuo. QUALE? Quello dell’inferenza, o sillogismo, che parte da una premessa, per arrivare ad una conclusione, gli elementi che possono entrare in gioco in qualsiasi argomento sono tre: un caso, una regola e un risultato. Il caso è un’occorrenza a cui viene applicata una regola generale, la regola è l’elemento di mediazione che collega caso e risultato tramite un rapporto di implicazione, e il risultato, ovviamente, è la conseguenza prevedibile dell’applicazione della regola a quel caso. Pierce introduce tre tipi di inferenza, attraverso l’esempio dei ‘fagioli: DEDUZIONE, è l’inferenza di un risultato da un caso a una regola, produce una regola, cioè permette di attribuire a un individuo o campione dei caratteri, sulla base del fatto che tale individuo o campione fa parte dei una classe di individui che possiede quei determinati caratteri. Il caso che porta al risultato è proprio l’informazione che quell’individuo o campione fa parte di quella classe. Ciò non comporta alcun accrescimento del sapere. L’INDUZIONE, invece, procede in maniera opposta, è l’inferenza i una regola da un risultato e da un caso, ci consente di allargare orizzontalmente la nostra conoscenza del mondo. Si verifica un caso, e il risultato può generare una regola. L’ABDUZIONE è, invece, l’unico modo di penetrare più a fondo nella comprensione delle cose e del loro funzionamento, tutto questo attraverso la formulazione di ipotesi. Senza avere la certezza del risultato, perché sappiamo di non aver maneggiato tutto il materiale per arrivare ad una regola certa. E’ frutto di una mancanza che dà il via ad una AVVENTURA INTERPETATIVA. Fornisce una spiegazione ma da sola non è in grado di attribuirle forza o certezza, spiega i fatti ma non è in grado di garantire la verità.

L’UOMO AL CENTRO DELLA SEMIOSI. Il segno è il risultato di una ipotesi, interpretazione, per quanto motivato dalla realtà esterna, esso mette in moto un processo cognitivo personale. Non esistono realtà universali ma modi diversi di intendere la realtà. Il segno (REPRESENTMAN-OGGETTO IMMEDIATO) è per Pierce, qualcosa che sta per qualcuno (INTERPRETE) in luogo di qualcosa in qualche rispetto o capacità. Si rivolge a qualcuno, cioè crea nella mente di quella persona un segno equivalente, o forse un segno più sviluppato (INTERPRETANTE). Il segno è composto da tre elementi fondamentali: Ogg. DINAMICO, Ogg. IMMEDIATO e INTERPRETANTE. L’ogg dinamico è la realtà esterna che produce dei segni nella nostra mente e che vanno di conseguenza interpretati. Non è mai presente nella sua completezza, in quanto è dinamico, di un oggetto infatti si possono predicare numerose priorità. Il segno non è mai l’equivalente del suo oggetto dinamico perché non può essere colto nella sua totalità. L’ogg immediato (REPRESENTMAN), è, invece, ciò che dell’ogg dinamico percepiamo in una data esperienza, cioè il modo in cui viene focalizzato in quella determinata circostanza. E’ l’oggetto come viene percepito dopo averne illuminato una proprietà, tralasciando le altre possibili. L’interpretante è un’IDEA, SIGNIFICATO che si crea nel soggetto. Se l’oggetto immediato è legato alla realtà, l’interpretante è, invece, legato al alla mente del soggetto essendo l’IDEA che si crea nel momento dal correlato esterno si passa all’elaborazione mentale autonoma del soggetto. Nel processo interpretativo il soggetto crea il significato più plausibile, cioè adatto alla circostanza. L’interpretante a sua volta può essere suddiviso in tre stadi: 1) INTERPRETANTE IMMEDIATO, è il primo effetto del segno sulla mente dell’uomo, grazia al quale si mette in moto il ragionamento abduttivo 2) INTERPRETANTE DINAMICO, attraverso il quale vengono formulate le ipotesi 3) INTERPRETANTE LOGICO-FINALE, dove si arriva ad una conclusione, scegliendo la soluzione più plausibile e probabile.

Tuttavia, ogni Interpretante rinvia ad un Interpretante successivo, pe cui ogni segno suggerisce qualcosa al segno successivo che lo interpreta. Ogni nuova interpretazione rivela qualche aspetto inesplorato dell’oggetto iniziale e del segno corrispondente, poiché il segno è qualcosa attraverso la conoscenza del quale noi conosciamo ancora di più. Cioè, l’interpretante è nel contempo un altro segno che ci aiuta ad intendere quello precedente con una spiegazione o associazione. (FUGA DAGLI INTERPRETANTI) Sono pensieri che possono rinviare a loro volta ad altri pensieri, un regresso all’infinito. Ciò costituisce l’essenza del pensiero. Può essere possibile per relazioni e similarità associative, e viene bloccato però dall’inter. logico-finale, che è l’habit più plausibile. L’instaurarsi dell’interpretante logico-finale interrompe il processo semiosico. Ciò non significa che la fuga dagli interpretanti non possa ripartire in un secondo momento. In linea teorica, la semiosi avrebbe potuto procedere all’infinito attraversi una serie di ipotesi. La chiusura dell’interpretazione è resa possibile dalla presenza di uno scopo, il quale determina gli “aspetti o capacità” sotto i quali il segno va inteso....


Similar Free PDFs