Contrappasso - Plurilinguismo PDF

Title Contrappasso - Plurilinguismo
Author Ilaria Scilocchi
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi della Tuscia
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Summary

Contrappasso dantesco...


Description

Legge del Contrappasso Le pene che affliggono i dannati dell'Inferno e gli espianti del Purgatorio sono assegnate in base alle colpe commesse in vita. La corrispondenza tra colpe e pene, fra peccato e punizione, è spesso regolata dalla legge del contrappasso suddivisa per analogia o per contrasto. La prima consiste nella perpetua ripetizione del peccato commesso, la seconda nella ripetizione del comportamento opposto a quello peccaminoso. Ad esempio, i lussuriosi, sono travolti per l'eternità da raffiche di vento (analoghe alla passione); i golosi che in vita furono attratti da ogni prelibatezza, ora sono immersi in un fango disgustoso e maleodorante (contrasto); mentre gli ignavi, che in vita non hanno scelto nè bene, nè male, (ne fanno parte anche gli angeli che non si sono schierati nella battaglia in Paradiso) sono condannati a seguire una bandiera, stimolati dagli insetti (contrasto). Però, tale regola, non viene sempre applicata da Dante.

Vestibolo Peccatori: Ignavi Pena: Mescolati agli angeli che non si schierarono né con Dio né con Lucifero, corrono per l'eternità nudi dietro ad un'insegna, punzecchiati da mosconi e vespe. Contrappasso: Come in vita evitarono ogni fatica e non lottarono per nessun ideale, così ora corrono incessantemente dietro una bandiera senza insegne. I Cerchio Peccatori: Non Battezzati Pena: Desiderano vedere Dio, senza speranza. Contrappasso: Come in vita non conobbero Dio, ora desiderano invano vederlo. II Cerchio Peccatori: Lussuriosi Pena: Sono trasportati da una bufera infernale che non si ferma mai. Contrappasso: Per analogia, come in vita si fecero travolgere dalle passioni, così ora sono trascinati dalla tempesta. III Cerchio Peccatori: Golosi Pena: Giacciono in una fanghiglia maleodorante, sotto una pioggia incessante di grandine, acqua sporca e neve, mentre sono dilaniati da Cerbero. Contrappasso: Per contrasto, come in vita si abbandonarono alla gola, ora sono costretti a giacere in una fanghiglia brutta a vedersi e dall'odore sgradevole. E per analogia, come furono avidi in vita, ora sono avidamente dilaniati dal mostro infernale. IV Cerchio Peccatori: Avari e Prodighi Pena: Divisi in due schiere opposte, gli avari e i prodighi girano a semicerchio ruotando con il petto enormi macigni, fino a scontrarsi; quindi si rimproverano a vicenda la propria colpa e ricominciano a girare nel senso opposto, cos' per l'eternità. Contrappasso: Per analogia, come in vita per amore del denaro e dei lussi si affaticarono ad accumulare o a sperperare ricchezze, così ora si affanneranno per l'eternità a spingere con il petto massi di dimensioni diverse. V Cerchio Peccatori: Iracondi e Accidiosi Pena: Gli iracondi sono immersi nella palude Stigia e si percuotono e mordono con rabbia. Gli

accidiosi, sommersi anch'essi nella palude, sospirano facendo pullulare l'acqua in superficie. Contrappasso: Per analogia, come in vita gli iracondi percossero gli altri infangandosi di questa infamia, ora si percuotono e si mordono nella Stigia. Per analogia, come in vita gli accidiosi, covarono solo rabbia senza sapere approfittare dalla bellezza del mondo, ora non possono più godere della bellezza delle parole e dell'aria che li ha circondati in vita. VI Cerchio Peccatori: Eretici, Epicurei, Atei Pena: Giacciono in avelli infuocati dove l'intensità del calore è direttamente proporzionale alla gravità del peccato compiuto. Contrappasso: Per analogia, come in vita vissero sepolti nell'errore e illuminati da una falsa luce, così ora l'anima giace in arche infuocate in attesa di riunirsi al corpo il giorno del giudizio universale, per rimanervi insieme sepolti per l'eternità. VII Cerchio, 1o Girone Peccatori: Violenti contro il prossimo Pena: Sono immersi, più o meno a seconda della colpa, nel Flegetonte, il maleodorante fiume di sangue bollente, e sono saettati da Centauri se tentano di uscire dal sangue più di quanto sia stabilito dalla pena. Contrappasso: Come in vita si macchiarono di sangue, così ora sono immersi nel sangue e subiscono la violenza e la forza bestiale dei Centauri. VII Cerchio, 2o Girone Peccatori: Violenti contro se stessi Pena: I suicidi sono mutati in sterpi e straziati dalle arpie, creature mitologiche dal corpo di uccello e dal volto di donna. Gli scialacquatori corrono nudi come in una battuta di caccia tra i sterpi dei suicidi, inseguiti e dilaniati da nere cagne. Contrappasso: I suicidi, che disprezzarono il loro corpo, sono mutati in un altro corpo di natura inferiore e poiché straziarono se stessi sono straziati dalle arpie. Gli scialacquatori che dilapidarono le loro sostanze sono dilaniati da cagne fameliche. VII Cerchio, 3o Girone Peccatori: Violenti contro Dio Pena: Una pioggia di fuoco cade su una distesa di sabbia, rendendola ardente, su cui si trovano nudi e piangenti i dannati. Contrappasso: Come in vita scagliarono bestemmie verso Dio, così ora sono bersaglio di una pioggia infuocata. VIII Cerchio, 1a Bolgia Peccatori: Ruffiani e Seduttori Pena: VIII Cerchio, 1a Bolgia Contrappasso: Come in vita commisero peccati vergognosi, così ora sono costretti a pena vergognosa. VIII Cerchio, 2a Bolgia Peccatori: Adulatori Pena: Sono immersi nello sterco e si colpiscono con le loro stesse mani. Contrappasso: Come in vita si insozzarono moralmente,così ora sono insozzati materialmente. VIII Cerchio, 3a Bolgia

Peccatori: Simoniaci Pena: Sono conficcati in buche di pietra con la testa all'ingiù. Tengono i piedi fuori della buca, con le piante lambite da fiamme. Contrappasso: Come in vita vollero riempire le borse di denaro, così ora sono rimborsati in buche; poiché capovolsero la legge di Cristo, ora sono capovolti. VIII Cerchio, 4a Bolgia Peccatori: Indovini e Maghi Pena: Hanno la testa voltata all'indietro; per questo motivo sono anche costretti a camminare a ritroso. Contrappasso: Come in vita vollero leggere il futuro, ora possono vedere solo il passato. VIII Cerchio, 5a Bolgia Peccatori: Barattieri Pena: Sono immersi nella pece bollente e se tentano di uscire sono uncinati da demoni neri alati armati di bastoni uncinati. Contrappasso: Come in vita usarono mezzi viscidi e oscuri, così ora giacciono nella pece nera. VIII Cerchio, 6a Bolgia Peccatori: Ipocriti Pena: Camminano piano sotto pesantissime cappe di piombo, dorate all'esterno. Contrappasso: Come in vita nascosero i loro torbidi pensieri sotto una gradevole falsa apparenza, così ora sono nascosti da cappe di pesantissimo e misero piombo, falsamente dorate all'esterno. VIII Cerchio, 7a Bolgia Peccatori: Ladri Pena: Corrono nudi in mezzo a serpenti, che legano loro le mani dietro la schiena, tormentandoli in vario modo. Contrappasso: Come in vita usarono l'astuzia per fini malevoli, così ora sono mutati o tormentati da serpenti, simboli dell'astuzia. VIII Cerchio, 8a Bolgia Peccatori: Consiglieri fraudolenti Pena: Vagano per la bolgia, avvolti in una fiamma appuntita a forma di lingua. Contrappasso: Come in vita con i loro consigli provocarono guai ed incendi, così sono avvolti in una fiamma a forma di lingua. VIII Cerchio, 9a Bolgia Peccatori: Seminatori di discordie Pena: Sono divisi e mutilati dalla spada di un demonio che li colpisce quando passano davanti. Contrappasso: Come in vita divisero con le loro opere, così sono ora divisi e mutilati nelle membra del corpo. I Cerchio Peccatori: Falsari Pena: Sono sfigurati da tremende e orribili malattie, diverse a seconda del falso che si era commesso. Contrappasso: Come in vita sfigurarono in vario modo la realtà, così ora sono loro stessi sfigurati nei corpi.

IX Cerchio, 1a Zona Peccatori: Traditori dei parenti Pena: Immersi nel ghiaccio fino al viso, con la faccia rivoltà all'ingiù, piangendo lacrime verso il basso. Contrappasso: Come in vita ebbero il cuore così duro e freddo da tradire i propri familiari, così ora sono immersi nel duro ghiaccio, immobili. IX Cerchio, 2a Zona Peccatori: Traditori della patria Pena: Immersi nel ghiaccio fino alla testa, ma con il viso in alto. Contrappasso: Come in vita ebbero il cuore così duro e freddo da tradire la propria patria, così ora sono immersi nel duro ghiaccio. IX Cerchio, 3a Zona Peccatori: Traditori degli amici Pena: Distesi supini sotto il ghiaccio con il viso rivolto verso l'alto, cosicché le lacrime si congelino nelle cavità degli occhi. Contrappasso: Come in vita ebbero il cuore così duro e freddo da tradire le persone più care, così ora sono immersi nel duro ghiaccio. IX Cerchio, 4a Zona Peccatori: Traditori dei benefattori Pena:Sepolti interamente nel ghiaccio in diverse posizioni: alcuni sono rivolti verso il basso, altri verso l'alto con la testa o con i piedi, altri ancora sono raggomitolati su se stessi. Contrappasso: Come in vita ebbero il cuore così duro e freddo da tradire gli amici, così ora sono immersi nel duro ghiaccio. Natural Burella Peccatori: Traditori delle due autorità: religiosa e politica. Pena: Sono in bocca a Lucifero, che li dilania. Contrappasso: Nel più profondo dell'Inferno, puniti da Lucifero stesso, il primo grande traditore, stanno i traditori delle istituzioni supreme, nel volere Divino create per il bene dell'umanità.

Struttura dell'Opera L'opera è formata in tutto da 100 canti. Il primo canto della Divina Commedia funziona da proemio i successivi 99, ripartiti in 3 cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali formata da 140 versi endecasillabi e divisa in 33 canti (33+1 la prima). Il totale dei versi è 14.223. Come si può notare, l'opera è impostata secondo il senso dell'ordine gerarchico proprio delle "summae teologiche" (cioè dei trattati di teologia del tempo). Il tutto è fissato sulla simbologia cristiana del numero 3 (Padre, Figlio e Spirito Santo, ovvero la Trinità) e dei suoi multipli, dell'1 (Dio unico) e del 100 (totalità di Dio). La stessa struttura dell’universo ultraterreno possiede a sua volta una spiegazione narrativa che precede la narrazione. Risale allo scontro tra il Bene e il Male: da una parte Dio, dall’altra Lucifero. L’Inferno fu originato dalla caduta di Lucifero, guida di una schiera di angeli ribelli a Dio. Gli angeli ribelli, sconfitti, furono scacciati dal Paradiso e precipitarono nella terra. La terra si inabissò al suo arrivo, formando il vortice infernale, nelle cui viscere, Lucifero rimane conficcato e prigioniero. Quella parte di terra che si ritirò all’arrivo di Lucifero andò a formare, dall’altra parte,

la montagna del Purgatorio, e dalla cima del Purgatorio, il giardino dell'Eden, comincia il Paradiso, che si allarga, di cerchio in cerchio, verso la totalità rappresentata da Dio.

Il contrappasso in Seneca Lo scrittore e filosofo latino Seneca fa uso della legge del contrappasso nella sua satira Apokolokyntosis, allorché l'imperatore romano Claudio nell'oltretomba viene affidato a uno dei suoi liberti. Il contrappasso, in questo caso, risiede nel fatto che Claudio aveva fama di esser vissuto in mano dei suoi potenti liberti. Si evidenzia il fatto della ritorsione su se stessi e sui propri punti deboli effetti da malinconie. Il contrappasso risiede anche nel fatto che Claudio viene condannato a giocare a dadi, contenuti in un bussolotto forato: Claudio amava, infatti, il gioco dei dadi e, poiché era l'imperatore e barava in certi casi, vinceva sempre. Ora viene condannato a perdere per l'eternità.

Plurilinguismo La Divina commedia è un poema plurilinguistico e pluristilistico; ovvero la capacità di adattare ai caratteri dei personaggi uno specifico registro stilistico mantenendo sempre il realismo del viaggio. Il lessico dantesco spazia dal linguaggio domestico a quello scientifico, dal livello popolare a quello filosofico, dai latinismi ai francesismi ecc… Dante non esita a scrivere interi versi in lingua latina o provenzale, o addirittura a coniare espressioni in misteriose lingue di sua invenzione. Quanto allo stile, non c’è registro che Dante ignori o nel quale non eccella, dall’epico al tragico, dal lirico all’elegiaico. È evidente che, nel passaggio dall’inferno al Purgatorio e poi al Paradiso, un progressivo innalzamento del livello linguistico – stilistico in correlazione con le condizioni dei tre diversi ambienti. E tale scala ascendente non riguarda solo singoli vocaboli, ma il registro stilistico di interi canti o parti di canti. Quindi, sul piano linguistico – stilistico, nella Divina commedia si può osservare: la compresenza di una pluralità di generi letterali antichi e moderni, classici e cristiani, in prosa e in poesia; l’utilizzazione di una pluralità di stili e di una pluralità di registri; l’utilizzazione di un lessico a più strati, infatti, accanto a quello toscano illustre vi si trova il toscano volgare, accanto alla lingua della filosofia vi è quella domestica ecc… infine possiamo trovare l’utilizzazione simultanea di diversi vocaboli....


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