CRIMINOLOGIA_Marco Monzani PDF

Title CRIMINOLOGIA_Marco Monzani
Author Annapaola Vesco
Course Criminologia
Institution Istituto Universitario Salesiano Venezia
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CRIMINOLOGIAArgomenti affrontati: - Le teorie - L’omicidio - Coppia criminale - Sindrome di Stoccolma e Stalking - Pedofilia Dichiarazioni a reticolo - Sette sataniche - Suicidio - Reati ambientaliIL CRIMINOLOGO DEVE OCCUPARSI DI CRIMINI O SOLAMENTE DICRIMINE E CRIMINALITÀ?I criminologi più radicali...


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CRIMINOLOGIA Argomenti affrontati: - Le teorie - L’omicidio - Coppia criminale - Sindrome di Stoccolma e Stalking - Pedofilia Dichiarazioni a reticolo - Sette sataniche - Suicidio - Reati ambientali IL CRIMINOLOGO DEVE CRIMINE E CRIMINALITÀ?

OCCUPARSI

DI

CRIMINI

O

SOL AMENTE

DI

I criminologi più radicali risponderebbero che il criminologo dovrebbe occuparsi di crimine inteso come concetto astratto e di criminalità come fenomeno sociale soggetto a cambiamenti come (aumento, diminuzione, spostamento ecc). i criminologi “moderni” invece risponderebbero che il criminologo si occupa anche di crimini, ma senza sovrastare il ruolo del criminalista che è un tecnico che si occupa di criminalistica (disciplina che, avvalendosi delle leggi della fisica, della matematica, della antropometria, della dattiloscopia, della balistica giudiziaria, della grafometria, della tossicologia forense, della biologia, della chimica, della medicina legale ecc., in un processo interpretativo dei dati di fatto scaturiti dal crimine, operando la sintesi delle analisi ottenute con l’ausilio delle varie scienze in essa confluite e delle metodiche ad essa facenti capo, ci consente la scoperta del reato, la sua qualificazione e la identificazione dell’autore e della vittima dello stesso, Sponaro 1987), il criminalista di fatto è una persona che lavora come RIS, o come membro della polizia scientifica. Il criminalista ha un approccio di tipo investigativo mentre il criminologo ha un approccio di tipo narrativo (ricostruisce e narra la storia). DINAMICA DEL CRIMINE ≠ CRIMINODINAMICA La dinamica del crimine è materia di studio che riguarda il criminalista, questa infatti riguarda gli elementi di esecuzione del crimine come ad esempio “18 coltellate date al petto con un coltello da cucina”. Il ruolo del criminologo riguarda invece ciò che concerne la criminodinamica (e criminogenica) ovvero la dinamica della relazione tra crime-criminale-eventuale vittima. La criminogenesi riguarda la situazione inziale (  sono sposato con tizio) mentre la criminodinamica riguarda l’evoluzione del reato (  ho trovato tizio a letto con tizia e li ho massacrati entrambi). Spesso nelle scene ci troviamo davanti ad un modus operandi, che diverso dalla firma! Il modus operandi è finalizzato all’esecuzione del crimine (ruolo del criminalista descriverlo) mentre la firma è l’elemento che ci fa dire “se abbiamo trovato questo l’autore è sicuramente lui”. La decisione di lasciare o meno la firma è assolutamente conscia (dice Monzani) è la natura della firma che può essere inconscia ( decido di lasciare una carta da gioco nel luogo, consciamente, ma inconsciamente non so che questa è collegata al fatto che mi sono rovinato al casinò). A questo punto è meglio studiare il modus operandi

o la firma? La risposta è alquanto semplice, è molto più importante concentrarsi sul modus operandi in quanto ci da delle informazioni in merito alle abilità del criminale (  se si trova una bomba il colpevole avrà sicuramente delle conoscenze chimico-meccaniche). La firma invece non ci da tutte le informazioni, infatti se un delitto di un criminale seriale non viene come lui aveva immaginato, evita di apporre la propria firma in modo che il crimine non venga collegato a lui che in realtà ne è comunque l’artefice. Il criminologo ha il compito di ricostruire in maniera narrativa la dinamica dell’avvenimento secondo un quadro di riferimento come se la scena del crimine fosse l’ultima scena di un film, avvalendosi comunque di tutti i dati raccolti di tipo fisico-psico-chimico, nel fare questo il criminologo deve utilizzare un approccio di tipo falsificazionista. SOPRALLUOGO TECNICO GIUDIZIARIO La prima attività da operare appena si arriva su una scena (  non chiamarla mai scena del crimine  interpretazione) bisogna delimitarla ( attenzione all’interpretazione), poi bisogna individuare gli elementi fisici attinenti al reato ( repertazione  attenzione all’interpretazione). Poi una volta apposti i vari cartellini alfanumerici si procede alle foto e alla registrazione del video dell’intera scena, seguendo le regole del protocollo (  attenzione all’interpretazione). Di solito il primo ad arrivare alla scena dopo colui che se ne rende conto è la polizia locale che avverte poi i RIS, di cruciale importanza è la fase di accoglienza degli specialisti perché qualunque frase potrebbe creare un pregiudizio (es. dott.ssa il ragazzo si è lanciato dal ponte  non ci devono essere contaminazioni tra i vari professionisti). La scena viene ripresa anche dopo la repertazione per evidenziare ciò che è stato tolto. La fase di trasporto degli elementi e la corrispondente “schedazione” è fondamentale, bisogna evitare qualunque tipo di contaminazione o variazione delle condizioni ambientali in grado di compromettere le prove e in più bisogna descrivere perfettamente il reperto. (operazione difficilissima). Altra traccia importante oltre quella del reato appena descritta è la traccia mnestica ovvero i ricordi di chi ha partecipato al reato (es. la vittima, testimoni ecc) quando si raccoglie questo tipo di prova bisogna fare molta attenzione alle suggestioni che non devono essere presenti (es. “hai visto l’auto rossa?” oppure “l’auto che hai visto era rossa o nera?”  corretta “hai visto qualcosa?”) LE SCIENZE CRIMINALI (O CRIMINOLOGICHE) La madre di queste è la criminologia, sono: - Diritto penale: individuazione, eliminazione delle fattispecie di crimine. Descrizione del -

-

comportamento generale e astratto e delineamento della sanzione corrispondente (comporta da un minimo e un massimo  intervallo) Procedura penale: si occupa di come va fatto un processo. Si riferisce al CPP (codice procedura penale, 1989) Diritto penitenziario: si occupa della fase di esecuzione della pena (come calcolare la buona condotta ecc.). qui dovrebbe comparire la figura del criminologo (dal punto di vista normativo  art. 27 della costituzione  si occupa del carattere rieducativo della pena) Politica criminale: come prevenire il crimine e abbassarlo (eliminare “la voglia” di commettere i crimini  l’inasprimento delle pene non funziona, rimane valido rendere il crimine anti economico) Sociologia criminale: individua le cause del crimine nella società (  è la società ad essere criminogena) ù

-

Psicologia giuridica: psicologia in ambito forense Medicina legale Psichiatria forense

Tutte queste discipline studiano i reati (sia dal lato biologico che dal lato psicologico), il comportamento criminale (comportamento attraverso il quale si pone in essere un crimine, quindi una violazione di una norma giuridica) e il crimine inteso in senso generale e astratto. Bisogna operare un distinguo tra comportamento deviante e reato (comportamento criminale). Il comportamento deviante viola una norma di comportamento civile/sociale (mala in se) e la sua “condanna” è solamente una stigmatizzazione di tipo sociale ed un’eventuale emarginazione sociale (es. mangiare con le mani in pubblico  non ti invito più a mangiare con me). Il comportamento criminale invece pone in essere un crimine e quindi un reato (mala quia proibita), si tratta di un comportamento che è descritto nel codice penale (CP) e che è correlato ad una pena prevista dallo stesso. Le scienze criminali hanno come oggetto di studio i diritti inviolabili dell’uomo e il codice penale (soggetto a mutamento storico e spaziale  attualmente è in vigore quello del 1930, al quale sono state apportate modifiche come ad esempio l’inserimento dei reati informatici). Quando all’interno del CP viene eliminato un articolo si elimina anche il numero corrispondente ad esso, quindi nel leggerlo ci si può imbattere in dei “buchi”, quando invece viene aggiunto qualcosa allora si ripete il numero aggiungendo un “bis”, “tris”, ecc. “il diritto penale senza la criminologia è un fiume senza acqua, la criminologia senza il diritto penale è un fiume senza argini” Marco Monzani TEORIE CRIMINOLOGICHE Sono presenti 3 approcci teorici (eziologia criminale) -

Psicologico: le teorie psicologiche tengono conto della relazione  il reato è un fenomeno di tipo relazionale Biologico: le teorie biologiche si concentrano unicamente sull’autore del reato escludendo la vittima e la relazione dei due Sociologico: le teorie sociologiche indagano le cause della criminalità nella società

Che possono essere riassunti -

Approccio sociologico

Entrambi medici, in alcune situazioni vanno bene, in altre necessitano di un contesto (es. DNA del fid t l d ll fid t t )

in:

-

Approccio antropologico (padre dell’antropologia criminale  Lombroso): teorie che vedono la causa dell’agito criminale come cause di tipo endogeno collegate principalmente alla genetica (  l’individuo regredisce fino all’epoca in cui i conflitti venivano regolati violentemente). Queste teorie affermano che il criminale ha una sorta di impulso deterministico che lo porta a commettere il fatto proprio perché non poteva non commetterlo (tare ereditarie)

LA COPPIA CRIMINALE La coppia criminale si configura come due soggetti che hanno già una relazione e compiono un reato o anche due persone che entrano in relazione per compiere un reato, ma non è detto che lo premeditano. La coppia criminale è come una diade  ciò che passa da un individuo ad un altro. Perché studiare la coppia criminale? - Per valutare il peso delle responsabilità - Per valutare la suggestione di uno sull’altro - Motivo (teorico e progettuale), movente (polizia), motivazione (motivazione, motivo posto in essere concretamente  cosa mi porta a metterlo in atto? Ho bisogno della vittima) Dobbiamo indagare la suggestione, non solo a livello psicologico, ma a livello criminologico. Scipio Sighele, allievo di Lombroso, ha scritto ad inizi ‘900 “la coppia criminale”: “se noi guardiamo la società umana vediamo che essa, dal punto di vista intellettuale e morale, può suddividersi in tante frazioni, ognuna delle quali è composta di uno o più capi che comandano, e di molti gregari che ciecamente obbediscono” (es. regime nazista) Sighele ha definito la suggestione come una sorta di comunicazione magnetica da anima ad anima che spesso risulta quasi incomprensibile. All’interno della coppia esiste un incube e un succube, è un noi distorto che può sfociare in una fusione psicologica, se presi singolarmente, i membri della coppia, non capiremo mai la motivazione del reato. Gulotta diceva che dalla somma dei due nasceva qualcosa di più (1+1=3). Della relazione dobbiamo concentrare lo studio non tanto sul durante ma sul prima e sul dopo, dopo infatti la coppia scoppia (solo Rosa e Olindo sono rimasti insieme). Arrivati a questo punto è doveroso dare una definizione di suggestione: “è uno stimolo che ha il potenziale di indurre o elicitare una reazione. Processo di comunicazione che induce il soggetto ad accettare, in assenza di validi elementi di convincimento, quanto gli viene suggerito” La suggestione non opera solo nella coppia, ma anche nella banda (caso Stefano Biondi-porsche rossa), ed è una caratteristica dello stimolo. Se la richiesta è improponibile e la persona accetta vuol dire che c’è stato un elemento metacomunicativo che è stato suggestivo (es. vieni a fare una rapina

con me, ma i soldi li prendo tutti io  la persona accetta). Attenzione: la suggestione è diversa dal convincimento!! Definizione di suggestionabilità: “tendenza di un soggetto a rispondere in un dato modo alla suggestione e al contesto interattivo” La suggestionabilità riguarda una caratteristica del soggetto, rileva il contesto. La suggestionabilità è una caratteristica del soggetto, cioè il grado di permeabilità alla suggestione (M.Monzani). Nella coppia criminale non è sempre presente la suggestione a giustificare gli atti compiuti da questa. Nella coppia, inoltre, non è sempre presente la prevalenza dell’uno sull’altro. È sempre corretto giustificare l’agito di una coppia criminale per la presenza di un fenomeno di suggestione? Nella maggior parte dei casi non ci si trova di fronte a sottomissione assoluta dell’uno verso l’altro, ma di un incontro tra due volontà che correvano parallele e che ad un certo punto del loro percorso si sono intersecate, fino ad embricarsi (S. Coda) Coppia criminale o semplicemente coppia? Per la giuridica  coppia criminale quando sono due individui ad essere gli autori Per la criminologia se c’è il collante simbiontico allora è coppia criminale Galimberti diceva: “…la tendenza sempre più diffusa in psicologia a considerare la relazione come fenomeno originario rispetto alla costituzione individuale, nel senso che l’individuo si costituisce sempre a partire da una relazione e non come individualità isolata che instaura relazioni” COPPIA CRIMINALE E PATOLOGIA Il reato compiuto da una coppia criminale non si può giustificare solamente con la patologia. TIPOLOGIE DI COPPIE SECONDO SIGHELE - Amanti assassini: è la tipologia più inossidabile perché alla base c’è la componente passionale e sessuale - Coppia infanticida: non esiste più questa categoria perché nel codice penale è scritto che l’infanticidio lo può compiere solo la madre, se infatti è il padre ad ammazzare il figlio è categorizzato come omicidio, a livello di pena, la madre ha meno anni mentre per il padre la pena è piena - Coppia famigliare - Coppia di amici Un particolare fenomeno è la folie a duex (follia a due) in cui avviene una sorta di contagio di deliri e sintomi psicotici, condivisi da due persone che hanno una relazione vicina e intima. Si tratta di una trasmissione di sintomi e manifestazioni psichiche da un vero portatore ad uno che assorbe tali disfunzioni. Caso Erika e Omar: in questo caso non si sa se abbiano influito le sostanze assunte, è il primo caso dove viene utilizzata la BPA (Bloodstain Pattern Analysis) per disegnare la dinamica dei fatti. Omar è stato messo in mezzo al piano di Erika con una specie di ricatto “o lo fai o non stiamo più insieme”.

Caso Porsche Rossa: muore Stefano Biondi per un incidente stradale. Nella ricostruzione dell’evento si nota che la macchina prima si ferma poi riparte e travolge Biondi. L’autista risponde di omicidio volontario (lo aveva visto, anche se non voleva ucciderlo veramente si tratta di dolo eventuale) ma si vuole condannare anche il passeggero. Si indaga la relazione tra i de e si scopre che si trattava di mafia e il passeggero era il boss, quindi entra in gioco il carattere suggestivo dell’ordine “riparti” e il disimpegno morale “ho dovuto eseguire gli ordini”. (l’incapacità di volere arriva solo previa perizia dimostrante infermità) Caso Marta Russo: (università)

LA SINDROME DI STOCCOLMA La sindrome di stoccolma è un fenomeno che si verifica a volte quando un soggetto viene privato della sua libertà personale (sia fisicamente, ma anche spiritualmente  vedi regimi totalitari) contro la sua volontà ad opera di un altro soggetto che lo tiene segregato. Interessante è la situazione del carcere che risulta essere come un sequestro di persona legalizzato. La permanenza in istituzioni chiuse come il carcere, ospedali psichiatrici, campi di prigionia può dare luogo a reazioni psicologiche e psicopatologiche assai varie come tipologia e gravità. Solitamente per “sindromi reattive alla carcerazione” si intendono quelle manifestazioni psicopatologiche reattive che hanno luogo in carcere cioè a causa di istituzioni totali statali. perché si chiama così? Due rapinatori entrano in banca a Stoccolma per una rapina, impresa che si trasformò in un sequestro di persona durato 5 giorni di quattro impiegati. Fasi della sindrome: -

Sentimenti positivi degli ostaggi verso i sequestratori Sentimenti negativi degli ostaggi verso la polizia Reciprocità dei sentimenti positivi da parte dei sequestratori (non è innamoramento!!)

L’ostaggio vive, durante il sequestro, in uno stato di dipendenza e terrore, le armi sono rivolte anche verso di lui e le domande che entrano in gioco sono dilemmatiche “se la polizia se ne andasse io potrei tornare a casa” e “se lasciassero andare il rapitore sarei anche io libero”? Le chiavi di lettura sono diverse, per esempio dal punto di vista psicoanalitico vi è un legame affettivo di tipo patologico mischiato a dei meccanismi di difesa regressivi, poi abbiamo la chiave di lettura della dipendenza nella quale l’ostaggio è consapevole che il carnefice ha in mano la sua vita.

N.B  non si ha un carattere relazionale e non è corretto chiamarla sindrome perché non riguarda un singolo, ma una relazione! L’elemento TEMPO è fondamentale in questo tipo di fenomeno, perché con il trascorrere del tempo possiamo produrre un legame positivo o negativo che dipende dalle interazioni osteggio – carnefice. Se nel tempo di sequestro non vi è violenza il legame positivo è molto probabile, mentre è quasi impossibile che si formi quando vi è violenza. LE VITTIME IN-CREDIBILI VITTIMA SIMULATRICE

VITTIMA IMMAGINARIA

VITTIMA NEGATRICE

VITTIMA DISSIMULATRICE

INTENZIONE DI DIRE LA VERITÀ DEI FATTI

NO

SI

SI

NO

COINCIDENZA TRA DICHIARAZIONE E FATTI

NO

NO

NO

NO

Non hanno subito reato: -

La vittima simulatrice dice che ha subito qualcosa che sa di non aver subito  malafede “MENTE” La vittima immaginaria è convinta di averlo provato ma non è vero  buonafede “NON MENTE”

Testimoni della sindrome di Stoccolma: -

La vittima negatrice ha subito ma dice di no ed è convinta La vittima dissimulatrice dichiara di non aver subito ma lo ha subito e sa di aver subito.

LO STALKING (ATTI PERSECUTORI) Definizione: sequenza di intrusioni ripetute che testimoniano una continuità nel proposito di disturbare allarmare tormentare una persona e che suscitano apprensione e paura nella vittima. Questo fenomeno esiste da sempre ma solo da poco i comportamenti sono stati inquadrati. Perché la norma fa la differenza? Perché crea un’ipersensibilizzazione ai fatti nella comunità (soprattutto nei primi mesi). È anche grazie alla forte pressione sociale che una un comportamento viene inserito come punto del CP. Quando una persona pretende in modo assillante un contatto che un’altra persona dichiara espressamente (non serve farlo verbalmente, ma il silenzio e basta non vale perché causa provocazione) di non desiderare. Questo fenomeno è strettamente relazionale altrimenti uno dovrebbe stalkerare

chiunque, però questo non significa che la persona vittima faccia qualcosa per favorire questo comportamento. Questo tipo di reato è rivoluzionario perché dipende da ciò che un comportamento suscita nella vittima!! (da ricordare che privazione della libertà è anche essere costretti a percorrere un’altra strada per paura di incontrare quella persona). N.B con questa fattispecie di reato si rischiano falsi negativi o falsi positivi, in più è da ricordare che quasi mai lo stalking sfocia in omicidio. I FALSI POSITIVI (IN PRESENZA DI ABUSO SU MINORE) Bisogna fare due considerazioni: -

Numero oscuro altissimo: è solo la punta dell’iceberg quella che vediamo È un fenomeno sovrastimato perché possono contenere falsi positivi

Le statistiche ufficiali infatti si basano sulle denunce e non su ciò che effettivamente il giudice decide  non abbiamo le statistiche pure e reali. Oggi non si parla di pedofilia in quando questa è una parafilia inserita nel DSM, solo nel caso che questo diventi agito si tratta di reato. La pedofilia è qualcosa di diverso rispetto alla violenza su minore, infatti questa è perpetrata da pedofili solo in percentuale. Falso positivo: situazione a fronte di denuncia il reato non si è mai verificato alla realtà dei fatti (non è mai avvenuto? Non si è riusciti a provarlo?) Falso negativo: un abuso reale non viene riconosciuto come tale (o non viene mai denunciato o non viene provato) Questo si basa in larga parte sulla domanda “i bambini mentono?”, “i bambini dicono sempre la verità?” la risposta più corretta è “i bambini possono non dire la verità senza mentire”, nel senso che dicono una cosa ...


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