Docsity-geografia-umana-un-approccio-visuale-greiner-a-l-dematteis-g-lanza-c PDF

Title Docsity-geografia-umana-un-approccio-visuale-greiner-a-l-dematteis-g-lanza-c
Author Daniela Di Domenico
Course Geografia
Institution Università di Bologna
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Geografia umana. Un approccio visuale. Greiner A.L., Dematteis G., Lanza C. Geografia Università degli Studi di Verona 78 pag.

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CAPITOLO 1: INTRODUZIONE ALLA GEOGRAFIA UMANA Il termine proviene da due parole greche (geo + graphia) che significano scrittura della Terra. Geografia umana: • Comprende tutto quello che è legato all’azione dell’uomo nello spazio • Studia come le popolazioni, le culture, le società e le economie, con le loro manifestazioni materiali (città, strade, campi, fabbriche) si diversificano nello spazio terrestre, in relazione al variare delle condizioni ambientali e storiche. Geografia umana si differenzia dalla che studia gli ambienti e le componenti naturali ma non può ignorare quella fisica in quanto tutte le attività umane hanno qualche rapporto con gli ambienti naturali. La necessità di conoscere lo spazio che lo circonda e descriverlo è insita nella natura dell’uomo. Con le prime civiltà la geografia prende delle vie sempre più precise. • Cultura greca: la geografia si avvicina alla matematica. Descrive puntualmente il territorio. • Epoca romana: era necessario conoscere la morfologia del territorio per scopi militari, c’erano delle sentinelle che facevano degli schizzi per rappresentare quella che poteva essere la futura scena di battaglio (funzione strategica). Quando la religione cristiana divenne religione di stato però si passò da conoscenze matematiche a conoscenze descrittive perché conoscere troppo la superficie terrestre (in modo preciso) non collimava con la dottrina della religione cristiana. Le conoscenze greche e romane vengono cancellate e si ritornerà a queste conoscenze solo nel Rinascimento (1000 anni dopo). Nel Medioevo iniziano/continuano i racconti dei pellegrinaggi , che generalmente si recavano presso luoghi sacri (Gerusalemme) e i diari di viaggio con racconti anche fantasiosi. Nel Rinascimento, con le scoperte scientifiche, geografiche e i viaggi intercontinentali torna la necessità di avere misure e conoscenze precise, quindi si riprendono le precise conoscenze del mondo greco. Vengono organizzati grandi viaggi e spedizioni, prima della spedizione si studiano le rotte da seguire e le terre per fare rifornimenti, le terre da raggiungere. 1

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Ciò si è protratto fino alla fine del XIX secolo (le scoperte sono terminate alla fine dell’800). Tra il XIX e XX secolo la Geografia si evolve da una “disciplina ti tipo descrittivo” a una “Scienza geografica” aperta alla comprensione e all’interpretazione dei fenomeni e delle problematiche del mondo contemporaneo in raccordo (collegamento / relazione) con le dinamiche economiche, sociali, politiche e culturali -> La geografia cambia metodo di ricerca e di studio. Qui compaiono i primi geografi (non matematici) DUALISMO: “NATURA (ambiente)” - “CULTURA (uomo)” La cultura è: • Costruzione sociale che riflette i diversi fattori economici, storici, politici, sociali ed ambientali; • Non è qualcosa di fisso, si modifica nel tempo e può generare sia scambi pacifici, sia conflitti; • Sistema dinamico complesso: integrando tra loro le persone, creano ed esprimono una cultura la quale a sua volta definisce ed influenza le caratteristiche delle persone che ne fanno parte. DETERMINISMO AMBIENTALE - Friedrich Ratzel (anni ’70 ’80 dell’800) Storicamente le culture si presentano differenziate su base geografica, c’era un forte legame della cultura con i luoghi in cui si era formata. Oggi permangono notevoli diversità culturali su base territoriale, ma crescono le ibridazioni tra culture diverse e la globalizzazione tende a imporre certi caratteri culturali comuni a tutte le società e tutti i territori. Il determinismo ambientale consiste nel far derivare direttamente dall’ambiente le differenze sia fisiche, sia culturali degli esseri umani. L’uomo si deve adattare all’ambiente (es. pelle scura per adattarsi al colore del sole.

Compaiono subito delle critiche: • Non era dimostrabile scientificamente la relazione di causa-effetto alla base del determinismo ambientale, come se gli individui e le società rispondessero in modo automatico agli stimoli ambientali, senza le mediazioni culturali della tecnologia, delle ideologie politiche, ecc. •

Fattori ambientali identici non necessariamente danno luogo a pratiche culturali o comportamenti umani simili (Es: non tutti i popoli costieri sono navigatori).

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Si sospettava che il determinismo ambientale fosse un’ideologia travestita da teoria scientifica per giustificare il colonialismo (dominio dei principali paesi occidentali su gran parte dell’Africa e dell’Asia).

POSSIBILISMO GEOGRAFICO - Paul Vidal de la Blache Il possibilismo geografico ritiene che: • ogni ambiente naturale offra una gamma di alternative più o meno vasta • in uno stesso ambiente naturale società e culture possano modellarsi in modi diversi a seconda delle loro scelte, basate sulle conoscenze e sulle capacità tecniche di cui dispongono. La visione possibilista portata all’estremo vede nell’ambiente un limite alle scelte e alle possibilità umane, limite che grazie alla scienza e alla tecnologia può essere superato. Tuttavia a volte ci sono interventi umani che vanno oltre i limiti dell’ambiente e si pagano le conseguenze di questa visione conflittuale tra uomo (cultura) e ambiente (natura). Questa teoria ha contribuito a diffondere la consapevolezza del ruolo dell’azione umana nei cambiamenti dell’ambiente.

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VISIONE REALISTICA Questo rapporto dualistico può essere superato con una visione realistica in cui l’uomo è intrinsecamente legato al mondo naturale, ne è parte. Questa visione sostiene che: •

• •

Terra viene vista come un

: , che interagiscono con modalità complesse, non riducibili a rapporti lineari di causa-effetto e quindi poco prevedibili. La Terra è soggetta a continui cambiamenti, che derivano sia da eventi naturali sia da azioni umane. Il Sistema culturale umano è un sottosistema di quello naturale terrestre: può modificarlo in modo durevole solo obbedendo ad alcune leggi naturali che non può modificare a suo piacere (esempio: clima).

PAESAGGI CULTURALI e REGIONALI Paesaggio geografico: una determinata parte di territorio il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interazioni. : . In geografia si hanno più tipi di regioni: •

: area definita in base a una o più ; : area i cui

• •

sono ; , deriva dal

Regione percepita

.

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PENSARE COME UN GEOGRAFO Concetti utilizzati dai geografi: a) LUOGO . Ogni n : sito e posizione geografica. •

l

l

terrestre; :



) :



Il luogo può suscitare emozione, affezione, senso di identità. Il : . Esso deriva in parte dalle esperienze legate ai luoghi frequentati -> Il . b) SPAZIO Estensione della superficie terrestre di dimensioni e caratteristiche non sempre definite (ogni luogo fa parte di uno spazio). :



). . :



, ). Un tipo di spazio relativo particolarmente importante in geografia è lo , uno spazio . 5

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Esso è . :

• • •

risponde all’esigenza sociale che presuppone di conoscere la posizione di certi soggetti e oggetti e le relazioni che li legano. Ogni geografia è la costruzione mentale di uno spazio relazionale.

SOTTOCONETTI LEGATI ALLO SPAZIO Distribuzione spaziale: disposizione dei fenomeni sulla superficie terrestre (dove sono fisicamente gli oggetti) • Variazione spaziale: cambiamenti nella distribuzione di un fenomeno da un luogo all’altro (come cambia il fenomeno da un luogo all’altro: es. l’intensità) • Correlazione spaziale: il grado in cui due o più fenomeni condividono una stessa distribuzione e variazione spaziale. -> Correlazione spaziale = distribuzione spaziale + variazione spaziale •



Diffusione spaziale: movimento di persone, idee, mode, malattie ecc. da un luogo all’altro con tempi e modalità differenti a seconda del fenomeno considerato.

Modalità: • Diffusione per rilocalizzazione: prevede/consiste in uno spostamento fisico da un luogo ad un altro (es. migrazione). • Diffusione per contagio: si verifica quando un fenomeno si diffonde tra persone che entrano in contatto tra loro. • Diffusione gerarchica: diffusione che avviene dall’alto verso il basso, secondo una successione ordinata per rango (certe mode si diffondono prima tra personaggi molto in vista della politica e dello spettacolo poi tra la gente comune). • Diffusione per stimolo: si verifica quando la diffusione di un’idea, di una pratica o di un altro fenomeno contribuisce a generare una nuova idea, a volte anche più efficace. L’idea alla base di un prodotto di successo spesso stimola nuove modalità di applicazione dello stesso principio. Numerose ricerche dimostrano che la diffusione spaziale spesso è data da un misto delle diverse tipologie: i diversi tipi di diffusione agiscono sullo stesso fenomeno contemporaneamente Il ritmo e la direzione della diffusione spaziale sono influenzati anche dalla presenza di barriere assorbenti (fisiche, legali o di altro genere) che fermano la diffusione, o di barriere permeabili che soltanto la rallentano.

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c) INTERAZIONE SPAZIALE Relazione tra due o più soggetti nel corso della quale essi si scambiano merci, idee, servizi e modificano le loro azioni in relazione alle idee e ai comportamenti reciproci. L’interazione spaziale è influenzata da tre fattori: • Complementarietà: si verifica quando un luogo o una regione trovano altrove una risposta alla propria esigenza di beni e servizi (caffè) creando un’interazione spaziale che si sviluppa su distanze più o meno lunghe. •

Trasferibilità: fattore inversamente proporzionale all’energia necessaria (e quindi al costo, non solo economico) per lo spostamento di un bene. I beni possono avere un’alta trasferibilità (alto valore/ basso volume, come l’oro), altri una bassa trasferibilità (basso valore/ alto volume come i tronchi d’abete). La trasferibilità è influenzata dall’attrito della distanza cioè il modo in cui la distanza può ostacolare gli spostamenti da un luogo all’altro o l’interazione tra luoghi diversi.



Opportunità alternativa: luogo che a parità di costi di trasferimento offre il bene richiesto a condizioni più vantaggiose. Le opportunità alternative rendono evidente l’importanza dell’accessibilità, cioè della facilità di accesso ad un luogo; la distanza è il fattore più importante dell’accessibilità di un luogo.

Le innovazioni tecnologiche nei trasporti e nelle comunicazioni hanno reso possibile ridurre l’attrito della distanza, facendo sembrare i luoghi più vicini l’uno all’altro, in termini di tempo e di spazio. Questo processo è chiamato compressione spaziotemporale, mette in luce l’importanza della distanza relativa, misurata in termini di tempo, spazio, costo, ecc.

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d) TERRITORIO Spazio delle interazioni tra esseri viventi. In geografia umana il suo significato si restringe alle relazioni spaziali che fanno capo agli esseri umani, intesi come soggetti singoli o collettivi, quindi è lo spazio delle interazioni tra soggetti )individui o comunità) e tra essi e l’ambiente. e) SCALA CARTOGRAFICA e SCALA GEOGRAFICA Scala cartografica > . Nel rapporto la distanza è sempre espressa in unità. Più è grande lo spazio rappresentato, più è piccola la scala e viceversa, (rapporto inversamente proporzionale). • •

Carte a : rappresentano aree vaste ma con un livello di dettaglio molto basso. Carte a : rappresentano aree più piccole ma con dettaglio maggiore.

La scala cartografica può venire espressa in due modi, può essere: • Numerica (es. 1: 25000 1 cm sulla carta = 25000 cm nella realtà = 250 m): ci dice qual è la proporzione tra una misura fatta sulla carta e una misura reale. È utilizzabile sono se siamo in possesso di una copia originale di una carta. • Grafica: rappresentata da un segmento graduato dove sono indicate le distanze. In caso di ingrandimento o riduzione il rapporto è sempre valido perché anche la scala subisce la stessa variazione della carta. Scala geografica o d’osservazione . Quando i geografi parlano di una scala d’osservazione variabile intendono dire che questa può estendersi da un livello circoscritto che in questo caso si dice piccola scala (es spazio della vita quotidiana di una famiglia) ad uno più ampio a grande scala (il territorio di uno stato, continente o tutto il globo). La scala d’osservazione è piccola quanto più lo spazio esaminato è ristretto (quartiere) e il livello d’analisi dettagliato -> la definizione di scala grande o piccola segue un rapporto direttamente proporzionale. GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA In geografia si possono usare diversi strumenti nella ricerca sul campo. Tra questi vi sono:

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Apparecchi tecnologici e relativamente nuovi come i sistemi di posizionamento, le immagini satellitare, i sistemi informativi geografici (GIS), le mappe interattive • Strumenti più tradizionali e antichi come le carte, la docuementazione geografica, le fonti di archivio e le interviste. Le carte sono gli strumenti più comunemente associati alla geografia, oggetti che ci permettono di rappresentare e visualizzare le diverse parti del mondo. •

LE CARTE GEOGRAFICHE Le carte geografiche sono . • Sono anche dette simboliche perché i diversi oggetti (es. città) sono rappresentati da simboli convenzionali (la legenda è la spiegazione dei simboli usati, chiave di lettura delle carte) • Sono approssimate perché tra tutti gli oggetti presenti su di essa ne vengono riprodotti solo alcuni che in base agli scopi vengono ritenuti più importanti. La maggiore difficoltà del cartografo sta nel rappresentare in piano una superficie curva deformandola il meno possibile. A tal scopo si ricorre a trasformazioni geometriche, dette proiezioni cartografiche: si proietta lo spazio terrestre sulla superficie piana. Questa trasformazione tuttavia produce delle deformazioni, maggiori quanto più è vasta la superficie rappresentata. Le proiezioni possono essere: Equidistanti: quelle che mantengono la proporzione tra le distanze (carte stradali), Equivalenti: quelle che mantengono proporzionate le aree (carte politiche ed economiche), Isogone: quelle che mantengono esatti gli angoli tra meridiani e paralleli. Nessuna proiezione può conservare proporzionali le distanze, le aree e gli angoli tra meridiani e paralleli contemporaneamente. Mercatore (cartografo olandese) ha elaborato le proprie proiezioni (tra le più note) con lo scopo di rappresentare le rotte importanti per la navigazione, ogni tipo diverso di proiezione aveva un determinato scopo. All’epoca del colonialismo interessava che l’Europa fosse al centro, in quanto da lì bisognava partire per le spedizioni, l’Europa pone sé stessa e i suoi bisogni al centro del mondo. Nel 1973 Arno Peters (storico e cartografo tedesco) ha proposto una nuova cartografia, oggi adottata dall’O.N.U. come cartografia ufficiale in cui tutti i paesi e i continenti della terra vengono rappresentati con le proprie reali dimensioni, sono dunque rispettate le proporzioni tra continenti -> è stata superata la visione eurocentrica. Le carte geografiche, in relazione alla scala cartografica, possono essere suddivise in: 1) Carte topografiche (territori e città): 9

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• •

con scala fino a 1:10.000: rappresentazioni a grandissima scala, in genere adottate per raffigurare porzioni di territorio molto ristrette (quartieri di città, paesi, zone rurali, ecc.) -> sono chiamate anche carte tecniche o mappe catastali (rappresentano i limiti delle singole proprietà). con scala da 1:10.000 a 1:25.000: rappresentazioni topografiche a media scala ideali per descrivere città (piante) e piccoli comprensori. con scala da 1:25.000 a 1:100.000: carte topografiche a piccola scala utili per rappresentare grandi città, metropoli e province.

2) Carte corografiche o regionali (regioni): • con scala da 1: 150.000 fino a 1:1.000.000: rappresentazioni che permettono la descrizione di aree piuttosto ampie (quali regioni amministrative) mantenendone un buon dettaglio (carte stradali) 3) Carte geografiche (nazioni e continenti): • con scala da 1:1.000.000 ed oltre: carte utilizzate sovente negli atlanti per rappresentare aree molto vaste quali nazioni e continenti. Piccola scala. 4) Planisferi e Mappamondi (terra): • rappresentazioni che consentono la completa descrizione della terra. CARTE GENERALI Le carte generali, in base agli obbiettivi che hanno si distinguono in: • • •

Fisiche: rappresentano i tratti naturali fondamentali (mari, monti, fiumi, laghi) quindi la morfologia dello spazio. Politiche: riportano pochi tratti fisici, i confini degli Stati, le vie di comunicazione, le città e quanto è opera dell’uomo. Tematiche: sono importanti per lo studio dei singoli fenomeni e delle loro variazioni e correlazioni spaziali. Mettono in risalto alcune tematiche (es. presenza di aree protette), possono anche rappresentare cose che non si vedono nel paesaggio come le caratteristiche sociali o economiche della popolazione, le diverse produzioni, la distribuzione della ricchezza, ecc. Un esempio sono i cartogrammi, rappresentazioni particolari in cui dei dati numerici sono riportati su una carta e rappresentati da colori diversi o da figure geometriche di dimensioni proporzionali a quelle del fenomeno. Possono rappresentare le attività umane, le caratteristiche sociali e culturali delle popolazioni e dell’ambiente in cui esse vivono (es. densità della popolazione). -> Un cartogramma molto usato è quello a mosaico.

CARTOGRAFIA DELL’ITALIA

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La prima cartografia generale dell’Italia fu realizzata nella seconda metà dell’Ottocento, utilizzando i rilievi topografici degli Stati preunitari all’Istituto Geografico Militare (o IGM), con sede a Firenze, istituito nel 1872. L’IGM produce la Carta d’Italia che è la carta generale ufficiale italiana, in quattro scale differenti: 1:125.000, 1:100.000 (fogli), 1:50.000 (quadranti) e 1:25.000 (tavolette) -> Vi erano necessità militari di conoscere il territorio. L’Italia è stata divisa in 4 quadrati, a loro volta questi 4 quadranti sono stati divisi in 4 fino ad arrivare a carte più piccole. La carta d’Italia con scala 1:100.000 è composta da 178 fogli, ciascun foglio è diviso in 4 parti uguali rappresentate dalla scala 1:50.000, dette quadranti. Ogni quadrante è ancora diviso in 4 parti uguali a scala 1:25.000, dette tavolette. Ogni foglio, quadrante e tavoletta hanno un nome che corrisponde al toponimo del luogo più significativo in essi contenuto. Oggi la produzione delle cartografie ufficiali avviene quasi esclusivamente attraverso l’acquisizione dei dati tramite telerilevamento (remote sensing), l’interpretazione e l’analisi dei dati rilevati. Oltre a queste cartografie (carte rilevate) che son...


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