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Title DUFU
Course Letteratura cinese
Institution Università degli Studi di Torino
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DUFU (712-770) Nasce nel 712 e muore nel 770. Siamo nel periodo del 755 ribellioni di Anlushan: infatti gli ultimi anni della sua vita furono molto segnati da questi eventi. L’importanza del poeta è pari, se non superiore, a quella di WangWei, egli ebbe una maggiore influenza sulla poesia di tutto l’estremo oriente, soprattutto quella giapponese. La quantità di opere attribuitegli è enormi, circa 1500 componimenti poetici. Probabilmente nasce vicino a Luoyan ,nella provincia dello Henan, la sua famiglia aveva forse un’origine della capitale, anche perché il suo nonno paterno era stato già un poeta e politico sotto il regno dell’imperatrice WuZetian. Egli perse la madre da giovane e il padre si risposò dandogli fratellastri ai quali dedicherà poesie, invece per la sua matrigna non scriverà nessuna poesia. Provenendo da una famiglia di funzionari ( il padre era un funzionario di livello inferiore), la sua ambizione principale fu quella di superare gli esami imperiali per diventare funzionario dello stato. Egli scrive spesso della propria vita nelle sue poesie, dando riferimenti di carattere geografico e dando anche esempi di episodi della sua vita (un esempio è dato dalle sue partecipazioni a delle gare poetiche) tuttavia le poesie scritte in questo suo primo periodo sono andate perse. Nel 735, all’età di 23 anni , partecipa all’esame imperiale ma incredibilmente fallisce. Questo fallimento (che ha sempre rappresentato un mistero poiché era un grandissimo studioso) fu causato, oltre che da uno stile di scrittura probabilmente oscuro, anche dal fatto che gli mancassero delle connessioni nell’ambiente politico nella capitale. Dopo il fallimento, intraprese numerosi viaggi di conoscenza e allontanamento della capitale. Il padre muore nel 740: secondo una tradizione dell’epoca, i funzionari di rango minore potevano, alla loro morte, lasciare il loro incarico in eredità ai figli, ma Dufu deve aver lasciato l’incarico a qualche fratello, in quanto lui rimase a luoyan (o essendo il livello basso, Dufu non volle accettare). Per 4 anni visse nella zona di Luoyan. Nel 744 Dufu fa un incontro molto importante con Libai, e questo rapporto fu forse l’elemento più importante della sua formazione, anche se Libai in quegli anni era un personaggio molto conosciuto nella corte, pertanto Dufu, più

giovane, rappresentò il lato debole di questa relazione (figura dell’allievo rispetto al maestro) Anche il numero di componimenti che i poeti si scambiarono era sbilanciato: Dufu scrisse 12 poesie dedicate a Libai, libai scrisse solo una poesia dedicata a Dufu. Nel 746 ritorna nella capitale cercando di ripetere l’esame imperiale, ma quello era un periodo in cui le tensioni della corte si facevano sentire: il primo ministro di quell’anno fa fallire tutti gli esami per i candidati in quanto aveva paura che emergessero figure importanti. Dufu così rinuncia per sempre a fare gli esami, poiché era stato più scottato della prima volta. Un altro metodo per accedere alla carriera di funzionario era quello di presentare una richiesta diretta all’imperatore, egli provò più volte ma non gli venne accettata. A questo punto, poco prima della ribellione, egli decide di farsi una famiglia, si sposò ed ebbe 5 figli. Pochi giorni prima della ribellione, Dufu ricevette un incarico da parte della corona in un ufficio minore (specie di segretariato) questo sarebbe stato un primo passo per la sua carriera, ma non fu possibile a causa del periodo storico. Si sa già che in questo periodo l’imperatore scappa, la corte viene sciolta, alcuni fuggono con l’imperatore, e tutte le persone intorno alla corte ne vengono influenzate. Questo periodo di sofferenze rappresentò invece un momento di estrema importanza nella produzione letteraria: in questo periodo di fuga egli inizia a scrivere numerose poesie. Dufu è testimone della sofferenza delle persone che vi stanno intorno: in primis della sua famiglia, e poi delle altre persone che patiscono le sofferenze della guerra. In questo periodo muoiono pure due figli (periodo di caos e sofferenza nella sua vita) Inoltre egli doveva unirsi alla corte di Suzon ma non riuscì, fu riportato poi a Chan’an dai ribelli. Nel 757 ricevette un incarico nella corte (molto irrilevante). La ritenne un’ingiustizia, venne arrestato, gli fu data poi la grazia. Nel 758, gli viene dato un incarico fuori da Chan’an, come commissario dell’educazione, che però lui non ama, (in alcune poesie ne parla, la vita d’ufficio lo fa diventare matto, e vede innalzare nel suo tavolo la pila delle pratiche inevase) Nel 759 raggiunge la città di Chengdu, nel Sichuan: la sua fama intanto era già cresciuta, e in questa città trova la pace, poichè viene accolto, ospitato, anche da Peidi (poeta suo amico) anche se , la sua posizione non era facile (nemmeno dal punto di vista finanziario)

Dufu infatti non aveva proprietà. In questo periodo egli vive una delle pagine più serene della sua vita in quanto gli viene data in dotazione una specie di villino (visitabile ancora oggi). La dimora era molto semplice “il villino dal tetto di paglia di Dufu” Luoyan era diventata, nel frattempo, la capitale dei ribelli, ma nel 762 fu ripresa e Dufu, che era originario di nascita di quelle zone, decide di ritornarvi con tutta la sua famiglia, ma egli non ha buone condizioni di salute (periodi anche di povertà assoluta e di fame e questo lo aveva segnato nel fisico) Nel 765 partono lui e famiglia in barca volendo arrivarvici tramite la navigazione sul fiume Yangtze. Durante questo lungo percorso si ferma più volte in varie località, viene aiutato da molti governanti locali anche finanziariamente, ma ciò gli impedì di coltivare il sogno di arrivare a Luoyan. Nel 770, 5 anni dopo inizio del viaggio, Dufu muore all’età di 58. (in corrispondenza di Tanzhou, ora Changsha)

OPERE POETICHE La sua opera poetica è caratterizzata da un forte coinvolgimento di carattere morale del poeta, che sente una sua responsabilità del mondo che lo circonda. È influenzata anche da un forte senso della storia, intesa come “il fluire del tempo”, e su come questo possa incidere sulla vita dei singoli. Molti dei suoi scritti storici hanno elemento storico: vengono descritte battaglie, tattiche militari, successo o insuccesso di alcune iniziative di governi, o vengono dati dei suggerimenti diretti all’imperatore. Questo tipo di componimenti storici sembra che non abbia alcuna intenzione di “auto-promozione”, non c’è l’intenzione di far colpo su funzionari o imperatore, ma sono pieni di un aspetto sentimentale e emozionale che gli valse l’appellativo di “poeta santo” (shishen) Questo appellativo, in epoca Song, dipendeva anche dall’atteggiamento che il poeta aveva verso la gente che soffriva nei suoi componimenti (è famoso un componimento in onore di un commilitone che aveva sofferto a causa della guerra) Dufu inserisce, nei temi della poesia contemporanea, il tema della compassione, che fino ad allora era stata poco trattato, o

considerato poco adatto al componimento poetico. Il sentimento di compassione è tipico della filosofia confuciana, in linea con la cultura cinese. La critica che gli venne mossa fu quella di guardare spesso alla propria situazione personale che veniva descritta nei componimenti: in realtà poteva essere vista come un’inclusione di se stesso, come il sentimento di compassione fosse esteso sia a se stesso sia agli altri, quindi non c’è una visione egocentrica della vita. Egli ebbe il grosso merito, a meta epoca Tang, di sdoganare temi che fino ad allora erano stati trascurati, come la vita famigliaredomestica, o le descrizioni di animali, descrizioni di dipinti o opere calligrafiche. Per Dufu ogni argomento è adatto alla trattazione poetica, e questo lo rende un poeta più originale rispetto ai suoi predecessori. Tuttavia la caratteristica per cui è universalmente conosciuto è collegata alla sua eccellenza nella composizione, nella tecnica poetica. Utilizzò tutti i metri allora conosciuti, fece uso del verso regolato ma anche dello ci. Una sua caratteristica particolare era l’estrema variabilità della voce narrante, del punto di vista del narratore. Egli utilizzava dei dialoghi nei suoi componimenti e faceva ampio uso del discorso diretto. In altri casi, invece, abbondava l’allusione, il discorso indiretto, l’uso di metafore, che dimostravano la sua personalità e la sua consapevolezza letteraria: è come se volesse dare sfoggio di tutta la sua cultura, e anche della sua conoscenza tecnica, sia in ambito letterario, che in ambito della pittura. Scrisse 18 poesie sulla tecnica poetica, cosa che nessun altro poeta di epoca Tang aveva fatto. In queste poesie Dufu prende posizioni di carattere critico e innesta polemiche all’interno dei suoi componimenti poetici. I critici hanno notato un grosso cambiamento di stile a seconda dei vari periodi della sua vita (è uno stile molto più vario di quello di Wangwei) Ben 2 terzi, circa 1000 componimenti, sono scritti con il verso regolare, di cui egli è considerato un maestro. Gli altri tipi di versi occupano il restante terzo delle sue composizioni. Uno dei temi cari a Dufu fu il tema dell’amicizia e del distacco dagli amici ai quali, in un periodo storico del genere, non era possibile stare vicini a causa delle guerre e delle ribellioni. Scrisse molto di questo e lo fece con uno stile spesso allusivo, o con l’uso di immagini metaforiche che sono tipiche del suo linguaggio, anche con il ricorso al parallelismo e giochi di parole( rime interne, o allitterazioni) che lui prediligeva.

POESIA Offerta di un dono in risposta a zenshen che mi ha dato un consiglio riparatore 奉答岑参补阙见赠 [唐] 杜甫 窈窕清禁闼,罢朝归不同。 君随丞相后,我往日华东。 冉冉柳枝碧,娟娟花蕊红。 故人得佳句,独赠白头翁。

TRADUZIONE: lasciamo le porte segrete/vietate della corte in modo aggraziato (in cui si ha accesso all’imperatore, colloquio con accesso non diretto a imperatore) abbandoniamo il palazzo imperiale, torniamo per strade diverse tu segui il primo ministro, io vado dall’altra parte verso il sole ad est (nel palazzo imperiale c’erano due ali: est e ovest. Nell’est c’erano i funzionari statali di alto rango-è presente contrapposizione) in massa pendenti verso il basso i rami del salice sono verdi (verso 5 parallelo in modo simmetrico al 3, il verso 6 parallelo al 4 “ranran parallelo juenjuen,) mentre in modo aggraziato i pistilli dei tuoi fiori rosseggiano da un vecchio amico ottengo/ho versi scritti bene (non solo come forma,ma anche come contenuto) che tu hai regalato esclusivamente ad un vecchio dalla testa bianca (che sarebbe il poeta stesso invecchiato) ANALISI: • Fen: offrire ad una persona di livello più alto di se (in questo caso all’amico che gli aveva dato un consiglio per riparare un torto o errore fatto) • zen: dono o dare in dono

• Ranran fa riferimento alla massa di capelli o rami che pendono da un albero) Siamo in presenza di uno stile molto diverso da quello di libai o Wangwei, sia a livello lessicale che a livello di contenuti. Il linguaggio si fa ostico, allusivo, quasi impenetrabile in alcuni tratti, se noi non conoscessimo un contesto in cui questi componimenti sono stati prodotti. Da molti commentatori la sua poesia è definita con atteggiamento solipsistico (le esperienze, le emozioni, ecc entrano all’interno del componimento) Un grosso merito della sua poesia è stato quello di riuscire a comprimere all’interno del verso numerosi significati, che andavano oltre il semplice significato delle parole utilizzate. È come se egli riuscisse a condensare un contesto non detto in quei brevi versi. La traduzione non sempre riesce a rendere le sue invenzioni linguistiche, che non furono subito apprezzate dopo la sua morte. Tra i successori di epoca Tang e non solo, ci fu un dibattito molto acceso tra coloro che difendevano un modo di fare poesia più semplice, meno allusivo, più diretto, e tra altri che invece difendevano questo linguaggio nuovo (tra cui Baijiu) Tuttavia, nel 9 e 10 secolo, la storiografia e la critica letteraria riconobbe la sua grandezza tanto che fu poi inserito nel trittico costituito da Wangwei, Libai e Dufu: tutti e tre avevano ispirazioni filosofiche diverse (diciamo che venne inserito anche per comodità come rappresentante del confucianesimo). Questo terzetto , dal 10 secolo in poi, è rimasto come il punto più alto della capacità espressiva della poesia di epoca Tang, ciascuno ovviamente ispirato da filosofie diverse. Uno dei suoi meriti più importanti fu quello di trasformare il verso regolato da una composizione che si basava molto suoi giochi di parole e sul rapporto tra caratteri standardizzati (natura paesaggio, rapporto uomo natura) ,versi che solo nei casi migliori assurgevano all’eccellenza poetica, ma la ripetitività di immagini e schemi metrici rendeva stantii questi componimenti minori. Il grosso merito di Dufu fu quello di dare nuova vitalità al lushi, inserendo temi completamente diversi da quelli precedenti.Erano versi che sfidavano le leggi scritte della poetica precedenti: i suoi versi rappresentavano un periodo di passaggio di evoluzione dalla

tradizione, ormai ripetitiva, e un momento di ispirazione per i poeti che, dall’epoca Song in poi, avrebbero preso come esempio Dufu. La sua fortuna è legata al fatto che in lui convivevano due diverse anime: quella del tradizionalista conservatore che rappresentava quasi un personaggio esemplare di suddito fedele e responsabile, devoto all’imperatore, ma allo stesso tempo la sua attenzione verso i più poveri , colpiti da ogni tipo di calamità e guerra, ne fecero una figura rivoluzionaria, di colui che, pur in una cornice di totale devozione all’imperatore, era in grado di guardare al di là delle proprie esperienze e prendendosi in carico il destino dei più poveri. Quindi era una figura abbastanza controversa che però piacque molto dopo la fondazione della RPC. Infatti viene considerato per molto tempo un poeta esemplare, addirittura più importante di Libai....


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