Economia-aziendale-riassunti PDF

Title Economia-aziendale-riassunti
Author Conny Telesco
Course Economia aziendale
Institution Università Telematica Pegaso
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Summary

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Description

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Roberto Occhipinti

PARTE 1 CAPITOLO 1 “INTRODUZIONE ALLE DISCIPLINE ECONOMICO-AZIENDALI” L’economia politica e aziendale sono due rami della scienza economica. L’economia politica (macroeconomia) si occupa del comportamento del produttore (teoria della produzione) e del comportamento del consumatore (teoria del consumo) per i fini sociali. L’economia aziendale (microeconomia) ha gli stessi problemi di produzione e di consumo, visti però in ottica aziendalistica. L’aziendalista non si occupa soltanto di studiare e valutare gli aspetti produttivi di consumo ma si occupa anche di altre categorie di natura economica, finanziaria, monetaria, ecc. In economia aziendale i problemi vanno affrontati e portati a soluzione in relazione al fine che l’azienda si propone di perseguire. I due rami della scienza economica hanno in comune la qualità dei problemi mentre di diverso il fine da perseguire. L’economia aziendale è la dottrina unitaria che dà contenuto e metodo alle indagini parziali riguardanti i tre momenti dell’amministrazione aziendale organizzazione, gestione e rilevazione. Gino Zappa definì l’economia aziendale come «la scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende, cioè la scienza dell’amministrazione economica». L’economia aziendale studia l’azienda nella sua unitarietà pur scomponendosi nelle varie parti. La ragioneria è preposta allo studio della rilevazione aziendale. Ad essa viene assegnata il processo delle determinazioni qualitative e quantitative dei fatti dell’amministrazione economica, finalizzate alla misurazione degli aspetti fisici ed economici. Le aziende sono unità organizzative che producono o erogano beni e servizi nelle quali l’individuo partecipa come componente. L’azienda si definisce come una particolare unità economica che organizza e produce un processo di produzione, di scambio e consumo, cogliendo aspetti economici, finanziari e patrimoniali. In ambito aziendale si differenzia il concetto di azienda da quello d’impresa. L’impresa è l’attività esercitata dall’imprenditore rispetto al fine. L’azienda, invece, si distingue in:  Azienda di produzione se produce beni e servizi;  Azienda di erogazione se consuma beni e servizi;  Azienda composta se svolge un processo di produzione facendovi seguire un processo di consumo. In ambito giuridico si fa differenza tra azienda, imprenditore e piccolo imprenditore:  L’azienda è definita dall’art 2555 del c.c. del 1942 come un complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa;  L’imprenditore è colui che esercita un’attività economica finalizzata al conseguimento di certi obiettivi;  Piccoli imprenditori sono i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia. I soggetti che operano nell’azienda sono:  Il soggetto giuridico è colui che si assume i diritti e gli obblighi che derivano dall’operatività aziendale;  Il soggetto economico è colui che controlla l’amministrazione dell’azienda ritraendone i vantaggi finali. Altre figure all’interno di un’azienda sono:  L’imprenditore che promuove e formula i piani aziendali;  Il finanziatore che fornisce i mezzi finanziari per poter realizzare i piani aziendali;  Il capitalista è un particolare finanziatore che eroga i mezzi finanziari diventandone proprietario o comproprietario;  L’amministratore attua i piani ideati dall’imprenditore e finanziati dal finanziatore o dal capitalista;  Il direttore affianca la sua opera a quella dell’amministratore con il compito di coordinare le attività degli esecutori;  Gli esecutori sono gli operatori dei vari settori che distinguono e contraddistinguono l’attività dell’azienda. Nelle aziende di piccole dimensioni tali figure tendono ad essere accentrate nella medesima persona o in un gruppo ristretto di persone mentre in quelle di grandi dimensioni si ha una varia ripartizione di funzioni.

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Riguardo al luogo in cui le aziende s’istituiscono e funzionano si distinguono:  Aziende divise operanti in luoghi diversi attraverso sezioni;  Aziende indivise che funzionano in un unico luogo; Le aziende inoltre si distinguono in base ai rami di attività. In relazione alla condizione giuridica si distinguono in aziende pubbliche o private, a seconda se hanno il soggetto aziendale pubblico o privato. Le aziende private poi a loro volta possono essere suddivise in aziende individuali se sono imprese di una persona fisica o aziende collettive se sono imprese di una società o di un’unione privata di persone. CAPITOLO 2 “DAL SISTEMA IN GENERALE AL SISTEMA AZIENDA” Un sistema in generale è un insieme di elementi legati da un reciproco vincolo relazionale, unitariamente coordinati e integrati per il perseguimento di un obiettivo comune. Il sistema è caratterizzato da:  Un insieme di elementi che lo definiscono nella sua globalità e nelle possibili scomposizioni;  Una serie di relazioni instaurabili tra gli elementi, in coordinazione teleologica;  Un obiettivo perseguibile dall’unitario sistema e sub-obiettivi perseguibili da ciascuna delle parti. Il sistema in base alle relazioni tra gli elementi definitori in correlazione tra loro si classificano in sistemi:  Aperti o chiusi se sono influenzati dall’ambiente esterno;  Fisici o socio-economici e deterministici o stocastici, in base alla natura delle relazioni instaurabili tra gli elementi del sistema;  Semplici o complessi in base al grado di complessità;  Controllabili o incontrollabile;  Statici e dinamici in relazione alle variazioni delle condizioni interne e quest’ultimi distinguibili in stabili o instabili a seconda della tendenza a ripristinare lo stato di equilibrio iniziale continuamente perturbato dall’azione di fattori esterni; 

Cibernetico è quel sistema istituito e retto dall’uomo per il perseguimento di un determinato fine.

Il sistema-azienda è un sistema socio-economico, aperto, in parte deterministico, complesso e in parte incontrollabile, dinamico, instabile e cibernetico. Quale “sistema di forze economiche”, l’azienda è caratterizzata da un processo continuo di produzione, scambio e consumo che presuppone una condotta pianificata. Il sistema-azienda è anche fattore di produzione per la collettività e le forze che concorrono a definirlo (risorse umane e finanziarie) sono denominate fattori di vita e di sviluppo. CAPITOLO 3 “LA SCOMPOSIZIONE DEL SISTEMA AZIENDA E DEL SISTEMA AMBIENTE” Il sistema azienda è scomponibile in subsistemi di vario ordine e grado riferibili ai vari momenti ed aspetti della gestione aziendale. I subsistemi di primo livello attengono ai particolari del sistema. Essi sono: 1. Subsistema organizzativo che ha per contenuto l’individuazione dei centri di attività, lo studio delle coordinazioni tra risorse e mezzi e la composizione dei rapporti tra le persone dei centri operativi; 2. Subsistema gestionale o decisionale che si occupa di ricercare l’insieme delle operazioni più convenienti che portano al conseguimento di obiettivi; 3. Subsistema delle rilevazioni detto anche informatico o del controllo che sulla base degli accadimenti aziendali si occupa di controllare il processo operativo aziendale. Esso fornisce un flusso continuo d’informazioni necessarie per i successivi processi decisionali ed operativi. Il sistema organizzativo e gestionale formano il subsistema operativo detto anche ramo operativo.

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I subsistemi di secondo livello sono gli aspetti tipici dell’azienda visti sotto: 1. L’aspetto economico; 2. L’aspetto finanziario (debiti e crediti) o monetario (entrate e uscite); 3. L’aspetto patrimoniale (investimenti e finanziamenti). A loro volta si suddividono in sottoinsieme dette “parti”. Il sistema-azienda è definibile sistema-ambiente, dal quale riceve i condizionamenti che influenzano l’equilibrio generale perturbandolo continuamente. A sua volta il sistema-ambiente può dare origine a scomposizioni in subsistemi di ordine inferiore: 1. Subsistema dei mercati (ambiente economico) che presuppone la conoscenza di ogni singolo mercato. Esso può essere suddiviso in: a. Subsistema del mercato dei capitali, suddiviso in:  Capitale proprio, ovvero i mezzi immessi nell’azienda come capitale di rischio;  Capitale di terzi, ovvero quelli forniti da esterni (fornitori, clienti, banche); b. Subsistema del mercato di acquisto dei fattori:  Impianti (macchinari, attrezzature, concessioni, avviamento);  Materie prime o semilavorati;  Lavoro (risorsa umana);  Servizi che contribuiscono a dare significato ai fattori della produzione. c. Subsistema del mercato di vendita dei prodotti ossia capire il tipo di utenti e destinatari:  Clienti;  Zone di vendita. 2. Subsistema delle innovazioni inteso sia in senso finanziario che tecnologico; Esso offre al sistema azienda gli elementi di conoscenza del progresso di prodotti e materiali, in modo da essere in linea con i tempi facendo continui aggiornamenti; 3. Subsistema dello stato delle istituzioni che è definito dal regime politico di ogni singolo Paese: a) Subsistema del regime politico; b) Subsistema dell’ordinamento politico. CAPITOLO 4 “IL SUBSISTEMA ORGANIZZATIVO” Il subsistema operativo è oggetto di studio dell’economia aziendale mentre il subsistema del controllo è oggetto di studio della ragioneria. L’economia aziendale è disciplina preposta allo studio del subsistema operativo (controllo di organizzazione e di gestione). La prima richiede la catalogazione qualitativa degli accadimenti aziendali mentre la seconda la misurazione quantitativa degli stessi. Il subsistema organizzativo ha il compito di analizzare le composizioni più convenienti delle forze personali, materiali e immateriali, operanti nel sistema aziendale. Una prima classificazione degli elementi che definiscono il subsistema organizzativo si ha distinguendo: 1. Quelli che riguardano l’intera sfera aziendale (l’istituzione e la localizzazione dell’azienda, la struttura legale, dimensione aziendale, ordinamento delle relazioni azienda-ambiente); 2. Quelli che riguardano specifici settori della vita aziendale (elementi relativi alla componente personale, elementi relativi alla componente reale. Un’altra classificazione da fare è quella che distingue l’organizzazione interna, comprendente gli elementi e le relazioni che operano nell’ambito del sistema aziendale e l’organizzazione esterna che include gli elementi riguardanti i rapporti azienda-ambiente. Quando si vuole creare un’azienda si costruisce un piano economico che deve prevedere: la determinazione del fabbisogno finanziario, che segna la possibilità di realizzare la convenienza; la ricerca delle fonti interne e esterne da cui attingere i mezzi necessari per la copertura dei costi da sostenere. La convenienza a costituire l’azienda dipende anche da cause di natura extraeconomica (l’entrata nei mercati, la legislazione vigente, la concorrenza, le comunicazioni e i trasporti, le risorse naturali, la situazione ecologica ecc.). Il primo elemento differenziatore della convenienza economica a istituire l’azienda è rappresentato dal luogo dove essa dovrà svolgere la propria attività. Pagina 4 di 37

I fattori condizionanti la scelta ubicativa dell’impresa possono essere sinteticamente distinti in quattro gruppi: fattori collegati ai mercati di materie e di energie; fattori collegati alle energie umane; fattori collegati ai mercati di sbocco; fattori collegati ai mezzi di trasporto e alle vie di comunicazione. Accanto al problema della scelta del luogo ove far sorgere (ed eventualmente trasferire) l’azienda, vi è quello della disposizione più opportuna dei magazzini, degli impianti, dei macchinari, delle attrezzature ecc., vale a dire della localizzazione interna o del layout. Successivamente si procede alla scelta della veste giuridica da assegnare al sistema-azienda per cui occorre conoscere i promotori, sapere quali partecipazioni intendono assumere e quale grado di rischio e di responsabilità giuridica sono disposti ad accollarsi. Occorrerà, inoltre, sapere l’entità dei capitali di proprietà di cui possono disporre e della loro capacità di ricorso al prestito. In base a questi fattori un’impresa può assumere le seguenti vesti giuridiche:  Impresa individuale quando il suo soggetto possiede i capitali propri occorrenti per l’espletamento dell’attività e riesce a procurarsi quelli ottenibili dalla fonte esterna; è disposto ad assumere i rischi della conduzione aziendale;  Impresa di società in nome collettivo (snc) quando i soci sono in grado di procurarsi i mezzi e i capitali necessari, assumendosi i rischi della conduzione in modo illimitato e solidale;  Impresa di società in accomandita semplice (SAS) ricorre quando alcuni soci (accomandatari), disposti ad assumere la responsabilità illimitata non possiedono i capitali necessari, per cui si uniscono ad altri soci (accomandanti) che conferiscono i mezzi occorrenti acquisendo la responsabilità limitata;  Impresa di società per azioni (S.p.A.) è adatta a unità di elevate dimensioni quando i soci promotori non sono in possesso dell’intero capitale sociale e non intendono assumere una responsabilità illimitata, ricorrono pertanto al capitale dei risparmiatori disposti a effettuare sottoscrizioni;  Società a responsabilità limitata (s.r.l.) si ha quando le imprese sono di dimensioni non rilevanti e non richiedono ingenti mezzi esterni di finanziamento, i promotori si rivolgono a una ristretta cerchia di soggetti per integrare il proprio capitale di apporto. Tuttavia le imprese con il tempo con cause generiche o specifiche di natura economica o extraeconomica possono modificare la loro veste giuridica. I gruppi di funzioni presenti generalmente in un’azienda sono:  Volitive che interessano ogni ramo di attività e rappresentano il supremo governo amministrativo;  Direttive che svolgono un’azione di coordinamento e di accentramento, ma in linea subordinata al governo amministrativo;  Esecutive, sia intellettuali sia manuali, che possono avere carattere più o meno qualificato o specializzato e richiedere personale più o meno specificamente preparato (impiegati, operai). Tutte le risorse umane impiegate appaiono raggruppate in centri di lavoro (uffici, reparti, servizi) tra i quali si stabiliscono legami di varia natura che dipendono dai rapporti che legano le varie funzioni aziendali. L’individuazione della forma di predisposizione delle risorse umane nella rete di relazioni che unisce le parti del sistema aziendale trova la sua espressione grafica nell’organigramma. La sua struttura varia sia in relazione alla natura specifica dell’azienda che al tipo di organizzazione adottato, mentre il suo grado di complessità dipende dalle dimensioni aziendali. CAPITOLO 5 “IL SUBSISTEMA GESTIONALE” Il processo economico si materializza nell’acquisizione di risorse, nel loro impiego, nell’ottenimento e collocamento di prodotti e/o servizi, da cui si genera un processo di ritorno, in misura maggiore o minore, delle risorse inizialmente investite. La gestione economica è caratterizzata:  Attività tipiche legate allo svolgimento del processo tecnico-produttivo. Esso ha origine dall’acquisizione dei fattori specifici della produzione (materiali e immateriali) sui mercati di approvvigionamento che consente di avviare il processo di trasformazione tecnica con cui realizzare dei prodotti o erogare dei servizi destinati alla vendita.

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La gestione economica accessoria riguarda l’impiego di risorse finanziarie provenienti dalla gestione tipica e da quella finanziaria, momentaneamente eccedenti rispetto alle esigenze del normale funzionamento del sistema; La gestione economica straordinaria comprende tutte le operazioni estranee ai normali accadimenti aziendali.

Il tempo che normalmente intercorre tra il momento dell’acquisizione dei fattori e quello di collocamento dei prodotti richiede la disponibilità di risorse finanziarie da investire nell’attesa del conseguente recupero, si genera così un fabbisogno finanziario. Esso può trovare copertura attingendo le risorse necessarie dalla fonte esterna, in attesa del ritorno dei mezzi attraverso il flusso dei ricavi originati dalla gestione economica. I mezzi finanziari richiesti dalle esigenze di copertura possono essere acquisiti o con il vincolo della proprietà (capitale di rischio) o con il vincolo del prestito (capitale di credito). Esse si differenziano per il diverso grado di rischio e di onerosità e nella diversa durata di loro permanenza all’interno del sistema-azienda.  Il vincolo del prestito prende avvio con l’assunzione del debito e si estingue con sua eliminazione.  Il vincolo della proprietà prende avvio dal conferimento e si conclude con la restituzione dei mezzi conferiti. Se dal processo produttivo si ha un’eccedenza di risorse finanziarie non assorbibili dalla gestione economica, può indurre il sistema-azienda a metterlo a disposizione di terzi mediante l’accensione dei crediti di finanziamento. Il finanziamento concesso prende avvio con la concessione di mezzi finanziari e si conclude con la restituzione degli stessi con l’aggiunta degli interessi maturati. Segue alla gestione finanziaria quella monetaria che è volta a sincronizzare le entrate e le uscite monetarie generate dalle altre gestioni. CAPITOLO 6 “L’ECONOMIA AZIENDALE E I SUOI PRINCIPI PARAMETRICI” I principi dell’economia aziendale sono applicabili sia alle aziende produttrici che a quelle erogatrici indistintamente che esse siano private o pubbliche. I principi sono sei: 1. Il principio delle condizioni dell’equilibrio prospettico aziendale. Aldo Amaduzzi si pose il problema che l’azienda per poter essere definita come forze economiche in continuo divenire deve presupporre necessariamente il funzionamento prospettico; se un’azienda non ha una prospettiva di funzionamento non può definirsi azienda. Per tali ragioni l’equilibrio prospettico si riferisce al mantenimento in vita, il miglioramento e l’eliminazione di una crisi momentanea dell’azienda; 2. Il principio dei profili d’impresa. I profili d’impresa sono utili per l’imprenditore e per tutti gli operatori che operano nell’azienda per conoscere l’azienda stessa; 3. Il principio dell’autorigenerazione dei processi produttivi. Significa che l’azienda, per poter prosperare e mantenere le sue condizioni di equilibrio, deve necessariamente autorigenerarsi. I flussi finanziari devono consentire, attraverso i ricavi di vendita, un ritorno finanziario per alimentare nuovi processi produttivi; 4. Il principio della conoscenza profonda e della capacità di apprendimento. Questi due elementi vanno riferiti alle risorse umane; 5. Il principio dell’intelligenza emotiva, valorizzativa, sociale e manageriale. Per intelligenza emotiva s’intende la capacità di capire il soggetto con cui si entra in contatto (la capacità di riconoscere un sentimento nel momento in cui si manifesta, la capacità di concentrazione dell'attenzione e di ricerca delle motivazioni, la capacità di controllare le emozioni per il perseguimento dei prefissati obiettivi); per intelligenza valorizzativa s’intende la capacità di valorizzare una persona e capire gli aspetti positivi e negativi del soggetto con cui entra in contatto, enfatizzando quelli positivi; per intelligenza sociale s’intende la capacità di coinvolgere l’intero gruppo e creare una socialità; l’intelligenza manageriale è quella tipica del manager e che ingloba tutte le intelligenze citate; 6. Il principio della comunicazione aziendale. Il nostro linguaggio permette alla persona con la quale comunichiamo di recepire il messaggio che si vuole trasmettere, quindi la comunicazione deve necessariamente essere chiara, trasparente, compre...


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