English literature – Lyric forms PDF

Title English literature – Lyric forms
Course Letteratura inglese 1
Institution Università degli Studi di Firenze
Pages 4
File Size 85.4 KB
File Type PDF
Total Downloads 96
Total Views 161

Summary

English literature – Lyric forms, saggio sulle forme liriche...


Description

English literature – Lyric forms 

Definizioni e distinzioni

Una delle prime suddivisioni della letteratura in categorie la abbiamo da Aristotele: viene suddivisa in lirica, epica e dramma, suddivisa così rispetto alla rappresentazione usata: la lirica veniva cantata, l’epica ripetuta ed il dramma recitato. Negli ultimi anni la critica ha cercato di definire le letterature attraversi qualità formali: la lirica è considerata corta, nonostante sia una definizione relativa ed imprecisa, che sia suddivisa in stanze, alcune definizioni enfatizzano la connessione fra lirica e musica. Un altro approccio affronta il rapporto fra lirica e tempo (e storia); un'altra è una definizione rispetto al parlante ed alla sua capacità di esprimere i propri sentimenti attraverso la scrittura (nonostante sia una cosa che avviene in tutta la scrittura). Il post strutturalismo (ovvero coloro che danno un’enfasi all’instabilità della lingua) elimina tutte le precedenti teorie, sottolineando invece che la lirica si basa sull’esperienza del parlante e dell’autore. Movimenti femministi invece cercano di individuare una differenza fra parlante maschile ed oggetto del desiderio, solitamente una donna, che riportano ad un’idea di sottomissione di quest’ultima. La lirica è infine stata definita sia attraverso una suddivisione in periodi storici che di generi. 

Poeti principali e stili del 16esimo secolo

John Skelton, nonostante sia nato nel 15esimo secolo, offre un importante esempio per la composizione di liriche: Philip Sporrow è una lirica lamentosa – definita per metrica, frasi corte tanto da essere definite Skeletroniche, con un richiamo alla musica. Sir Thomas Wyatt è uno dei primi poeti del periodo: spaziando da satire a traduzioni dei Salmi, la sua poesia è amorosa e si basa su linguaggio colloquiale ed intensità. Adatta i sonetti italiani di Petrarca – sono traduzioni e alcuni rivisti. Il sonetto inglese, si sviluppa sia da Wyatt che da Howard, ovvero il sonetto Shakespeariano. La collezione di pastorali di Edmund Spenser, The Shepardes Calander, inaugura una produzione di poesia che caratterizza la fine del 16esimo secolo. Alcune caratteristiche che dureranno anche dopo: la sua relazione difficile coi predecessori artistici, le controversie col protestantesimo, il suo uso di varie forme letterarie e l’uso di una lingua arcaica. John Donne è spesso descritto come un poeta del 17esimo secolo per dare una suddivisione netta fra il peridio elisabettiano e Jacobiano, Donne utilizza variazioni di tono e stile da poesia a poesia, ed anche in un singolo testo, la voce conversazionale, la superficialità giocosa, le sue posizioni argomentative sono presenti in alcuni dei suoi più famosi testi quali ‘’The extasy’’ e The Canonization’’. Donne è solitamente descritto come poeta metafisico per le sue speculazioni filosofiche, il suo interesse nel raziocinio astratto, i concetti metafisici di immagini che si collegano ai loro apparenti opposti di sessualità e spiritualità. A volte ci sono delle semplici canzoni come ‘’Sweetest Love do not go’’, altri come ‘’The funeral’’ sono poemi un po' misogini che celebrano l’amata. Il 1590 è stato un anno di ricchezza letteraria, le poesie amore in molti modi sono fiorite in questo periodo da l’erotico si Ovidio ai sonetti petrarcheschi. Oltre ciò sono apparse parafrasi, sonetti, epistole storiche. 

Condizioni letterarie e culturali

La lirica Rinascimentale nasce da presupposti culturali, storici e sociali. Durante quel periodo alcuni tipi di scrittura avevano meno popolarità di altri, la lirica fra questi. Grazie al lavoro di Sydney,

quest’ultima viene giustificata definendola come un insieme di poesia didattica, di preghiera e di religione nella categoria stessa -includendo una sorta di poesia amorosa alla lirica-. Una formulazione medioevale rimane nel Rinascimento: la rota vergilii - la Rota Vergilii è una concezione letteraria che fiorì nel corso del Medioevo, secondo cui ci sono tre livelli stilistici (semplice, medio, elevato) cui il letterato deve attenersi. Tale dottrina prende il nome da Virgilio in quanto i tre gradi stilistici corrisponderebbero alle tre opere (Bucoliche, Georgiche ed Eneide) del letterato latino. Questa definizione comportò i poeti dopo a definire le proprie opere similarmente: nonostante ciò, la lirica spazia. L’amore è stato il soggetto delle poesie in molte aree, e la connessione fra lirica e amore si intensifica nel 1590, con l’avvento dei sonetti e delle canzoni. Il rinascimento adottava la posizione di un soggetto femminile che rispetto al maschile è sia inferiore che minacciante – un po' come nella letteratura epica classica le donne minacciano città che devono essere costruite. Il 16esimo secolo ha giustificato in molti modi la scrittura, anche quella amorosa: il nazionalismo cercava di dimostrare che la letteratura inglese poteva superare i propri classici predecessori. Partendo dal presupposto che la Bibbia contenesse tutti i generi, i poeti rinascimentali potevano avere come predecessore Davide, l’autore dei Salmi. Gli scrittori pastorali potevano dignificare il proprio lavoro prendendo spunto da Virgilio. I poeti inglesi hanno ereditato essenzialmente due possibilità: il verso accento-sillabico ed il verso quantitativo. Il verso accento-sillabico si basa sia sulla caduta dell’accento che sulla quantità di sillabe, il verso quantitativo invece – latino e greco – si basa sulla quantità delle sue sillabe. La poesia di questo periodo si marca di molti insuccessi verso il pentametro giambico, fino alla sua brillante esecuzione, il sonetto shakespeariano. Le diverse diramazioni che il pentametro giambico ha, non sono però insuccessi: Wyatt utilizza infatti un sistema decasillabo – che potrebbe derivare dall’endecasillabo italiano. Una possibilità al pentametro giambico è stata portare il verso quantitativo in inglese: Spencer ne scrive a riguardo. Il dibattito su un sistema metrico alternativo è in relazione con la necessità della rima: viene discusso se sia un ornamento ‘’proprio’’ oppure se fosse un barbarismo. I poeti de XVI secolo sperimentano con varie forme: Wyatt riprende la strofa francese, dove le parole di apertura vengono ripetute; Spencer e Sidney sperimentano invece le sestine. La poesia moderna era caratterizzata non solo dal ritmo letterario ma anche dal ritmo di corte. Stevens connette la poesia rinascimentale alla corte dei Tudor, enfatizzando la pratica di sistemare la poesia con la musica, collegandola anche alla recitazione ed ai riti di corte – sottolineando l’importanza della parte lirica dei versi -. (dibattiti filosofici sulla musica come simbolo dell’ordine cosmico, testi poetici che si rifanno alla musica, songbooks). Alcuni setting musicali rimangono incorporati nella poesia (es. alcune poesie d’amore di Donne). Marotti sottolinea comunque come alcune poesie amorose fossero caratterizzate non dal sentimento, ma da una lotta per il patrocinio (tesi che non fu molto accettata). Marotti comunque ha comunque enfatizzato il rapporto del verso rinascimentale con il suo contesto sociale: soprattutto il cambiamento da manoscritti a stampa. Numerose liriche giravano infatti in forma manoscritta, altre in miscellanea, alcune in libri di un singolo autore. Questi schemi furono però intaccati dalla stampa dei libri. La cultura del manoscritto cancella in un modo l’autonomia dello scrittore individuale – attraverso trasmissione o interpolazioni-. La cultura della stampa al contrario lascia più enfasi nei confronti dell’autore stesso. Tutto ciò comporta implicazioni non solo riguardo il patrocinio di un’opera, ma anche sul contenuto e lo stile. La giustapposizione di manoscritti aveva la capacità di esplorarne il significato, commentare esplicitamente o implicitamente altre possibilità. Rosalie

Colie dimostra che il sonetto è in un livello l’opposto dell’epigramma, e da un’altra parte è il contenitore di coppie epigrammatiche. La pubblicazione di più manoscritti poi invitava il pubblico alla comparazione e al contrasto. Questo secolo si basa su una mescolanza di manoscritti e prime opere stampate. 

I generi delle liriche

Il genere nella lirica del 16esimo secolo è la prospettiva più importante da considerare. I generi aristotelici vennero sia perseguiti che condannati. I generi si basano molto su classi sociali e genere. Molti generi letterari nacquero nel 16esimo secolo. Gli ‘’wedding poem’’ trovarono pochi esempi in questo secolo, ma furono famosi nel successivo. ‘’The complaint’’ un tipo di poesia in cui il parlante ne fa un lamento, non sempre d’amore, era invece molto popolare nel periodo. L’elegia invece trova splendore: nella letteratura classica l’elegia corrisponde ad un particolare metro, l’esametro ed il pentametro alternati. Quella del 16esimo secolo chiamata elegia accoglieva diversi generi letterari, in particolare poesie funerarie, meditazioni solenni, amore – come una serie di poemi ovidiani di Donne -. La popolarità dell’elegia e la ricorrenza di elementi di perdita segna una relazione intima fra quest’ultima e la poesia. La poesia religiosa è un altro tipo di poesia importante: coincide con lo sviluppo del protestantesimo, il fatto che la riforma desse enfasi all’interiorità e alla meditazione era infatti congeniale per la poesia. Il legame fra la religione e la poesia produsse gli inni: come i tre poemi divini di Donne. Molti poeti religiosi furono però anche attratti dal sonetto, così come alle traduzioni metriche dei salmi. 

Il sonetto

La poesia d’amore era composta in varie forme, una fra cui le canzoni. Le collezioni di sequenze di sonetti includono solitamente altre forme. Ma, le pastorali ed il sonetto erano due delle forme liriche più popolari. Il sonetto può essere caratterizzato da una poesia di 14 versi, che segue un determinato schema ritmico e che spesso riguarda l’amore. ‘’Songs and Sonnets’’ di Donne concerne comunque alcuni lavori che si distanziano dalla definizione di sonetto. Modelli di sonetto, come quello petrarchesco, venivano spesso imitati. Diviso in due quartine (ottava) e due terzine (sestetto), con rima abba\abba\cde\edc. Il sonetto Shakespeariano invece consiste in tre quartine e un distico finale. I sonetti inglesi, come quelli italiani hanno una volta all’ottavo verso, e al secondo cambio di quartina. Nel sonetto inglese queste unità semantiche sono comunque più cangianti. I sonetti inglesi hanno più radici ma le più importanti sono la vita nuova di Dante, il neoplatonismo. Petrarca, dal suo canto, ha lasciato due grandi lavori, Rime sparse e il Canzoniere, che è la principale ispirazione del sonetto inglese. Una tipica relazione infelice con una donna idealizzata e a volte demonizzata, una preoccupazione sulla rappresentazione stessa, l’amore secolare. Gli inglesi hanno preso anche la figura retorica dell’ossimoro, la combinazione di temi opposti. Hanno adattato immagini petrarchesche. Anche il nazionalismo da forma al sonetto inglese: trasposizione di poteri e debolezze, l’incertezza dello status sociale, la risoluzione del genere. 

Pastorali

Il sonetto ebbe vita breve ma virtuosa, al suo contrario le poesie pastorali furono scritte per tutto il secolo e più. Poesie d’amore, elegie, meditazione e problemi etici, satire: tutti argomenti di cui si occupavano. Il più famoso è Shepard’s calender di Spencer, che include tutti gli approcci alle

pastorali. Virgilio è il predecessore delle pastorali. Spencer riflette in questo poema il cambiamento della ruota virgiliana e il significato di questo genere nella sua cultura. La generalizzazione dell’ambiente di campagna e la mancanza di un mondo antico che è opposto alla vita di città non bastano per definire questo genere. Comprendono in realtà lamenti di amore perduto, invasioni di questo mondo idilliaco, dialoghi, frame-stories, dove altre storie vengono raccontate, commenti sulle pratiche, tipo scrivere. È una questione quasi metalirica, che risveglia domande di temporalità perdita ed il lavoro con la poesia stessa. Le pastorali si basano soprattutto nell’interazioni fra le comunità umane. L’enfasi data dal contrasto di qui e là, prima e dopo, un tempo idilliaco minacciato, perdita e recupero. Il landscape è spesso edonistico, ma sotto minaccia. Nel 16secolo questo si tradusse con restaurazione e perdita di una cultura che si vedeva come una seconda troia, e la paura del cattolicesimo europeo. La pastorale è connessa anche con la cultura, e problemi politici e sociali.

Il migliore esempio di unione fra la lirica e la narrativa rimane la tradizione del sonetto. Sonetti individuali spesso raccontano storie, testimoniano i racconti mitologici nel loro insieme. E la tensione fra la ricerca di una singola trama in una collezione di sonetti e l’insistenza in cui gli stessi poemetti la rigettano getta luce sulle due definizioni: una sequenza di sonetti, o un ciclo di sonetti. Le motivazioni sono che, nonostante che il testo e la narrativa possano essere diversi, possono comunque apparire in un ordine che racconta una storia. La definizione di lyric cambia a seconda del secolo in cui mi trovo. Nel rinascimento la relazione fra lyric e cazone è fondamentale, qui si enfatizza il parlante isolato, vi sono meditazioni internalizzate e le trame sono estremamente antropomorfe. Altri lyrics rinascimentali evocan situazioni sociali e gli ascoltatori sono inclusi nel testo. Si deve quindi pensare alla molteplicità del discorso, al complesso gioco fra formale e culturale, senza generalizzare, per descrivere il sonetto del 600.

....


Similar Free PDFs