Fallimenti-del-mercato PDF

Title Fallimenti-del-mercato
Author Jessica Ruggiero
Course Economia Politica
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

riassunto dettagliato dei cosiddetti "fallimenti del mercato"...


Description

I FALLIMENTI DEL MERCATO Per fallimento di mercato si intende una situazione in cui il mercato è incapace di realizzare l'uso ottimale delle risorse e non riesce a realizzare una situazione di ottimo paretiano, quindi si allontana dalle caratteristiche della concorrenza perfetta. Di seguito le principali cause di fallimento: 1- l'esistenza di situazioni di potere di mercato , dovute al fatto che i mercatti imperfetti provocano un uso distorto delle risorse e si violano i requisiti di atomicità e libertà. 2- la presenza di informazioni incomplete o asimmetriche, che violano il principio di trasparenza; 3- la presenza di esternalità negative o positive; 4- la presenza dei beni pubblici che violano il principio di omogeneità.

La situazione di inefficienza che si determina in situazioni di potere di mercato si ha quando un venditore o un compratore hanno la capacità di influenzare il prezzo. un caso tipico di potere di mercato è quello del monopolista, che viola i principi di atomicità e di libertà in quanto per massimizzare il profitto ha necessità di tenere alto il livello dei prezzi e di ridurre la quantità venduta. In questo modo si ha una perdita di benessere e questo perchè il bene viene scambiato con un prezzo che è maggiore rispetto al costo marginale di produzione. La PERDITA SECCA è la somma della perdita di benessere del consumatore e del produttore dovuta ala riduzione della quantità prodotta. Il SURPLUS DEL CONSUMATORE misura la differenza tra il prezzo massimo che il consumatore sarebbe disposto a pagare per avere la qnt del bene che desidera e la somma che effettivamente paga per averlo. Il SURPLUS DEL PRODUTTORE è la differenza tra il ricavo corrente e il ricavo minimo al quale il produttore è disposto a vendere un bene. Nel monopolio l'inefficienza deriva dal fatto che il prezzo è + alto e la quantità è + bassa rispetto a quanto accade in concorrenza perfetta. L'inefficienza deriva dalla perdita di SURPLUS. Dato che produce una quantità bassa, non riesce a servire quella parte del mercato in cui ci sono dei consumatori disposti a pagare per il bene + di quanto costi al monopolista produrlo. Perchè non crea surplus? Per vendere di più dovrebbe ridurre i prezzi, riducendo i ricavi sulle unità che venderebbe cmq. SE SI PASSA DA UN EQUILIBRIO DI CONCORRENZA PERFETTA A UN EQUILIBRIO DI MONOPOLIO SI HA UNA PERDITA SOCIALE! Come sappiamo, sia in base al prezzo dell'output, sia in base al costo dell'input, il mercato determina l'efficienza in termini di uguaglianza tra prezzo e costo marginale. Questa caratteristica viene disattesa

nelle economie con informazione imperfetta, in cui è violato il principio della trasparenza informativa. Due grandi asimmetrie informative sono la selezione avversa e l'azzardo morale. Si ha selezione avversa o informazione nascosta, se una delle parti delle transazione non conosce delle caratteristiche che sono note all'altra parte della transazione. Pensiamo al mercato delle auto usate. Quando viene stipulato il contratto non c'è una distribuzione omogenea delle informazioni. Il venditore è avvantaggiato rispetto al compratore che non conosce la qualità dei beni offerti. L'azzardo morale si ha quando ex post non sono osservabili i comportamenti di uno dei due contraenti. Un esempio sono i contratti assicurativi: dopo la stipula, può succedere che il contraente della polizza assicurativa compia azioni spericolate, senza che l'assicuratore possa controllarlo! I consumatori quindi non riescono a capire la qualità dei prodotti e compiono errori nelle proprie decisioni di consumo e i produttori potrebbero produrre molte quantità di alcuni beni, commettendo errori nelle decisioni di produzione. Questo causa un allontanamento dall'ottimo paretiano! Un bene pubblico è un bene di cui tutti possono godere in comune e il consumo di ciascun individuo non comporta una sottrazione di consumo di quel bene ad un altro. Un esempuo è l'ambiente naturale. I beni pubblici forniscono alle persone dei benefici ad un costo marginale nullo in quanto nessuno può essere escluso dal goderne. Caratteristiche del bene pubblico sono la non rivalità e la non escludibilità. Un bene non è rivale se il suo consumo da parte dei un soggetto non impedisce ad un altro di godere dello stesso bene. Un bene è non escludibile se singoli individui non possono essere esclusi, se non a costi proibitivi, dal consumo di tale bene. La non escludibilità è la causa del free riding -> il mercato fallisce perché gli individui non hanno interesse a rivelare le proprie valutazioni marginali dei beni e questa "corsa gratis" si verifica ogni volta che un soggetto cerca di non pagare il prezzo di un bene pur godendo dell'utilità derivante dal suo consumo. Questo atteggiamento pone dinanzi a un'inefficiente allocazione delle risorse in quanto il beneficio privato è inferiore al costo pur essendo il beneficio sociale superiore al costo stesso. L'esternalità ha un ruolo molto importante in economia e si manifesta quando l'attività di produzione o di consumo di uh soggetto influenza, negativamente o positivamente, il benessere di un altro soggetto, senza che quest'ultimo riceva una compensazione o paghi un prezzo pari al costo o al beneficio sopportato/ricevuto. Le esternalità positive si hanno quando l'azione di una parte è un vantaggio per un'altra, ad esempio la costruzione di una nuova linea ferroviaria che porterà effetti positivi per i ristoranti situati nelle vicinanze delle nuove stazioni. Le esternalità negative si hanno quando l'azione di una parte impone dei costi ad un'altra come ad esempio un'industria a monte che inquina le acque usate dai centri abitati a valle. Per risolvere le inefficienze di mercato si possono attuare 2 soluzioni: quella pubblica (che si attua ad es. con la fissazione di standard e sussidi) e quella privata elaborata da Coase, che dice che un mercato riuscirà ad eliminare queste inefficienze solo se si specifica il sistema dei diritti di proprietà. L'aspetto importante dei diritti di proprietà sta nel fatto che essi definiscono chi ha la proprietà, gli usi che si possono fare di un certo bene, i diritti altrui e il modo in cui si può trasferirli. Es: pensiamo all'impresa che scarica sostanze inquinanti nel fiume. Supponiamo che l'impresa abbia il dirittti di proprietà sull'uso del fiume e i pescatori invece non abbiano il diritto di proprietà per pescare in acque

pulite. L'impres quindi non dovrà includere nei suoi costi di produzione, i costi derivanti dallo scarico di queste sostanze inquinanti. Viceversa, se sono i pescatori ad avere un diritto di proprietà sul fiume, allora potrebbero chiedere all'impresa una somma per acquistare il diritto di scaricare sostanze nel fiume. L'impresa sarebbe costretta a scegliere tra interrompere la produzione o pafare i costi associati allo scarico di sostanze inquinanti ottenendo un'allocazione efficiente delle risorse. I diritti di proprietà possono essere comuni o privati. Comuni sono quei diritti in cui l'uso della proprietà è condiviso con altri soggetti. Privati sono quelli che possono esser goduti da una sola persona. Secondo l'economista Coase, il problema delle esternalità e dei costi sociali (come ad es. l'inquinamento) può esser affrontato in modo efficiente attraverso il mercato, assegnando dei diritti di proprietà agtli agenti economici. L'inquinamento è una forma di esternalità ed è un fallimento del mercato perchè implica lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali. Se si definisce meglio il diritto di proprietà sulle risorse naturali, qualsiasi problema ambientale può essere risolto secondo Coase. Quindi Lo stato si limita ad attribuire i diritti ai soggetti interessati.Indipendentemente dall’attribuzione all’inquinatore o all’inquinato, le due parti, attraverso la libera contrattazione, raggiungono l’equilibrio efficiente (Q*). Quidi se la sua tesi fosse corretta non ci sarebbe bisogno di alcun intervento esterno in quanto il mercato, lasciato a se stesso, sarà in grado di allocare le risorse in modo efficiente. Questo teorema ha ricevuto non poche critiche. innanzitutto vale solo se il mercato dei beni negoziati è in concorrenza perfetta. La 2a critica riguarda il fatto che è veramente difficile immaginare nella realtà dei processi di negoziazione come quelli teorizzati da Coase (immaginiamo un'impresa che inquina l'aria respirata da milioni di persone, che discute con ognuna di esse per contrattare un livello socialmente ottimo di inquinamento..). Infine la 3a critica prende in considerazione il fatto che la negoziazione stessa non possa avvenire e questo se al momento della contrattazione per es. non ci esistano ancora gli individui destinati ad essere inquinati (in questo caso non ci sarebbero due parti che si incontrano per negoziare). Come correggere i fallimenti di mercato Per eliminare le esternalità, non bastano le soluzioni private ma è necessario un intervento pubblico. TASSE --> l'idea di internalizzare le esternalità negative introducendo una tassa nasce dall'economista inglese Pigou. Questo strumento può esser utile per risolvere ad es le inefficienze causate da un'impresa che inquina le acque di un fiume, danneggiando così gli individui situati a valle. La tassa pigouviana grava sull'inquinatore e la sua entità si basa sulla stima del danno procurato. Ci sono due soggetti, uno dei quali esercità un'esternalità negativa sul secondo a causa dell'inquinamento generato dalla produzione di un bene x2. Il policymaker così introduce una tassa che grava sulla produzione di x2. Inoltre questa tassa potrebbe indurre ad introdurre nuove tecnologie per ridurre l'inquinamento. Queste tasse sono però poco diffuse sia perchè è difficile avere una stima corretta del danno causato dall'inquinamento, sia perchè di solito viene preferito lo standard come meccanismo di regolamentazione, c'è incertezza in merito all'equità di questa tassa e infine molti ambientalisti sono contro di essa perchè accetta l'inquinamento come un male necessario che deriva dal livello ottimale di inquinamento. GLI STANDARD DI EMISSIONE --> rappresenta il livello massimo di sostanze inquinanti che un'impresa è autorizzata per legge a sprigionare. Se l'impresa eccede questo limite può incorrere inpene pecuniarie e anche detentive. L'aumento della spesa per l'eliminazione dell'inquinamento determinerà un aumento

della curva del costo medio di impresa --> le imprese troveranno redditizio entrare nel settore solo se il prezzo del prodotto è superiore al costo medio di produzione e di riduzione dell'inquinamento. Questi standard stabiliscono il livello ottimale di concentrazione delle sostanze inquinanti e quindi i problemi ad essi associati riguardano i meccanismi di controllo del livello di inquinamento. Delle apposite agenzie di monitoraggio ambientale devono ispezionare, controllare e imporre multe o sanzioni a coloro i quali non rispettano gli standard. Il sistema degli standard è + semplice della tassa pigouviana e questo perchè se prima di imporre la tassa bisogna valutare il livello di inquinamento, con gli standard è già fissato a priori. Le tasse sono però preferite agli standard x 2 motivi: producono lo stesso livello di abbassamento dell'inquinamento ad un costo inferiore. Le tasse sono un incentivo a introdurre nuove attrezzature che facciano abbassare ulteriormente le emissioni. SUSSIDI --> sono dei trasferimenti monetari destinati agli inquinatori x incoraggiarli a installare sistemi di riduzione per l'inquinamento. Quindi si ragiona nell'ottica per la quale al fine di raggiungere il livello ottimale di inquinamento può esser utile finanziare (anzichè tassare) l'impresa che inquina fino al pt in cui l'economia raggiunga il livello socialmente desiderabile di inquinamento. La critica a questo sistema sta nel fatto che nel lungo periodo, il settore inquinante espanderà la produzione e quindi l'inquinamento in quanto si creerà una situazione in cui la presenza di sussidi attrarrà altri produttori verso questo settore. PERMESSI TRASFERIBILI --> questa idea fu introdotta da Dales e consiste nel determinare un livello accettabile di inquinamento e nel rilasciare un certo numero di permessi relativi ad un dato livello di emissione. ES: se si potesse concedere un livello di inquinamento totale pari a 100 unità, si potrebbero distribuire 100 permessi, ciascuno del valore di una unità di emissione. Dopodichè i permessi potrebbero essere scambiati liberamente sul mercato come un qualsiasi altro bene privato. Il policymaker dovrà stabilire la quantità di permetti in offerta per ciascun settore produttivo.. Nonostante la flessibilità di questo sistema, la quantità totale di riduzione dell'inquinamento sarà uguale a quella che si ottiene con gli standard ma il costo stavolta sarà minore. Inoltre i permessi negoziabili possono ridurre il rischio ambientale in base al loro ammontare. Ad es anche un gruppo di ambientalisti potrebbe comprare questi pemessi solo per costringere gli inquinatori a ridurre il livello di inquinamento. Dopo aver stabilito il numero totale dei permessi, bisogna pensare a distribuirli. Ciò crea un mercato governato dalle forze della domanda e dell'offerta: le imprese che possono ridurre le emissioni a costi molto elevati comprerebbero questi permessi, mentre quelle che possono ridurre le emissioni a costi + bassi, sarebbero disposti a venderli. Quindi se il mercato dei permessi ad inquinare è libero, l'allocazioe finale sarà efficiente a prescindere dall'allocazione iniziale....


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