Feudalesimo-riassunto PDF

Title Feudalesimo-riassunto
Author Eleonora Maggio
Course Storia medievale
Institution Università del Salento
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Il Feudalesimo Il Feudalesimo è una configurazione sociale e amministrativa tipica del Medioevo germanico e cristiano caratterizzata dal rapporto gerarchico di vassallaggio e dall'economia curtense. Nel linguaggio medievistico il termine Feudalesimo è uno di quelli che più di tutti rischiano di essere oggetto di equivoci poiché nella storiografia ottocentesca si tendeva a definire feudali, e non più correttamente signorili, tutti quei fenomeni come lo spadroneggiare dei padroni dei castelli, l'imposizione da parte di signori di pedaggi eccetera; il pericolo consiste quindi nell'anticipare questo stato di cose a un’età anteriore: l'età carolingia, precludendosi quindi la possibilità di comprendere appieno il vero ruolo svolto in quell'epoca dai poteri signorili e dai rapporti feudali . Nell'idea di Feudalesimo sono stati quindi identificati periodi e concetti differenti fino al punto che si preferisce non usare questo vocabolo prima dell’ XI - XII secolo. È opportuno perciò operare una distinzione tra alcune fasi: La prima è quella del vincolo vassallatico- beneficiario che sorge in età carolingia IX- X secolo in Gallia. I rapporti vassallatico beneficiari erano fondati sul legame personale tra il signore e i suoi vassalli senza inizialmente quella rete di subinfeudazioni che qualche secolo dopo avrebbe creato una vera e propria struttura piramidale. Porsi sotto la protezione di un signore per riceverne aiuto e difesa è un vero e proprio contratto bilaterale in cui le parti sono obbligate a un reciproco rispetto dei patti. Pur diffusi I rapporti vassallatico- beneficiari non erano in alcun modo la forma dominante di organizzazione della società come si crede, il possesso della terra era governato per lo più della piena proprietà detta ALLODIO ( la terra posseduta individualmente e in piena proprietà non implica comunque la piena e libera disponibilità del bene poiché è limitata dai diritti del coniuge e dei figli il cui consenso è necessario per l'ALIENAZIONE ovvero il trasferimento di proprietà e diritti), mentre la terra concessa in beneficio rappresentava solo una quota minoritaria del possesso. A causa della scarsità di circolazione monetaria, la principale forma di remunerazione consisteva nel nella donazione di terre chiamate benefici il beneficio era vitalizio ma poteva essere revocato nel momento in cui il vassallo si fosse rivelato un fellone ovvero avesse rotto il legame di fedeltà vassallatica. A partire dal 1037 con la Costituzione Feudis il termine beneficio fu sostituito da quello di feudo e da questo momento si può cominciare a parlare di Feudalesimo. L’epoca feudale si sa è il mondo del gesto e non della scrittura, perciò il legame vassallatico beneficiario si suggellava mediante una piccola cerimonia detta di investitura che consisteva nell'atto con cui il signore, ricevuto l'omaggio del vassallo, lo investeva del feudo e gliene riconosceva il possesso, la cerimonia è definita omaggio che consiste in un rito, in un insieme di gesti con cui un uomo accettava di diventare vassallo di un altro uomo riconoscendolo come il proprio signore. Il gesto fondamentale e quello più diffuso era quello in cui il vassallo poneva le sue mani giunte fra quelle del Signore. La seconda fase intorno al X secolo, è quello della Signoria Fondiaria che definita come l'esercizio del potere economico e giuridico di un proprietario terriero sui contadini del proprio fondo. Intorno al X secolo con la crisi dei regni post carolingi qualche signore

fondiario esercitava il suo potere coercitivo sui propri concessionari nell'ambito dell’ attività curtense. Il regime feudale, quello che potremmo definire Feudalesimo vero e proprio conobbe un enorme sviluppo proprio nel XII- XIII secolo quando presero forma il comune e la signoria di banno. La signoria di banno è una forma di potere politico che il signore locale esercitava su un territorio e sugli abitanti anche su quelli che non avevano un rapporto di dipendenza economica con lui. Il signore così rimodellava l'esercizio del potere pubblico sul territorio, organizzando intorno al castello una vera e propria circoscrizione e autoconferendosi pieni poteri su tutti gli abitanti. Egli difendeva militarmente il territorio, riscuoteva le tasse, amministrava la giustizia, si sostituiva in sostaza all'autorità esercitando il potere inteso nella sua accezione più concreta quello coercitivo di costringere appunto bannus di giudicare e di punire. Il vincolo vassallatico non collegava più soltanto due persone ma due poteri territoriali, lo si evince quando ad esempio alcuni re si dichiaravano vassalli degli imperatori o dei pontefici. Il feudatario riconosceva di possedere delle terre e diritti a titolo feudale, si trattava di un’ assegnazione perpetua ma soggetta a precise condizioni pena la perdita del feudo ovvero: la fedeltà al sovrano e l'impegno a difenderlo prestando servizio militare. La legalizzazione definitiva dell’autonomia conquistata dai feudatari nei confronti del potere centrale si ha con il capitolare di Quierzy dell’877, emanato da Carlo il Calvo. L’imperatore riconosce l’ereditarietà dei feudi maggiori che possono così essere trasmessi di padre in figlio e sfuggono ad ogni controllo regio. Il colpo definitivo al sistema imperiale è poi inferto dalla Constitutio de feudis del 1037, tramite la quale l’imperatore Corrado II il Salico rende ereditari anche i feudi minori. Il legame tra il feudatario e il Signore era ancora un legame personale ma regolato dalle norme del diritto feudale codificate nel Liber Augustalis....


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