IASB - Conceptual Framework PDF

Title IASB - Conceptual Framework
Author ALBY BONHAM
Course Economia aziendale
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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CONCEPTUAL FRAMEWORK Il framework è l’insieme degli obiettivi generali per la redazione del bilancio. Esso ha due funzioni fondamentali: scopo costituente, definisce le regole fondamentali che dovranno ispirare la nascita dei principi contabili; scopo interpretativo e applicativo, quando la disciplina contabile di una determinata operazione non è fornita da alcuno IAS/IFRS o IFRIC si deve ricorrere alle regole generali del framework. Financial reporting: concetto introdotto nel 2018 oggetto dei primi due capitoli, termine ampio che include oltre che i consueti prospetti di bilancio anche il management commentary, interim financial reports, comunicati stampa, o altra documentazione oggetto di interesse dei destinatari come le non financial measures. Gli obiettivi del Financial Reporting (capitolo1: the objective of general purpose financial reporting) Obiettivo fondamentale è quello informativo verso i destinatari. Lo IASB definisce primary users i destinatari principali del bilancio, investitori attuali e potenziali e tutti i capital providers largamente intesi, fermo restando che la singola impresa può inserire informazioni specifiche per i suoi particolari investitori. Il financial reporting deve dare informazioni sulle risorse disponibili per poter stimare le performance future dell’azienda. Oltre informazioni legate ad esigenze di accountability, secondo la nuova impostazione del CF del 2018, il bilancio deve rispondere ad esigenze informative di stewardship, fornendo strumenti idonei a misurare, testare e verificare il grado di responsabilizzazione dei manager nell’utilizzo delle risorse (efficace ed efficiente). Contenuti del financial reporting, informazioni in merito a:  

Financial position: la visione del patrimonio, formato da risorse e obbligazioni della reporting entity e gli effetti sul patrimonio di operazioni aziendali. Financial performance: causa di variazione del patrimonio assimilabile al concetto di reddito ma non definito come tale dallo IASB, la financial performance deve essere rappresentata con criterio di competenza e non di cassa, rappresentando anche l’effetto sul patrimonio di eventuali variabili non comprese nel potere decisivo del management come cambi di tassi di interesse, prezzi di mercato etc.

Emerge una visione patrimonialista dell’azienda, frutto anche del tipico approccio degli investitori e della loro gestione patrimoniale strettamente legata alla consistenza del patrimonio e ai flussi di cassa che ne discenderanno. I caratteri qualitativi del bilancio (cap 2 qualitative characteristics of useful financial information) Il framework definisce caratteristiche qualitative che orientano la formazione del financial report affinchè si possano soddisfare le esigene informative dei primary users. Relevance: è l’informazione che può influenzare le decisioni degli utenti, strettamente legata alla significatività dell’informazione considerando la sua natura o la sua grandezza in rapporto alle altre informazioni contenuti nel report. Rappresentazione fedele: questa caratteristica comprende diverse qualità ma alla base di tutte vale il principio della sostanza sulla forma (ribadito nel codice civile già dal D.lgs. 139/2015). Le qualità che compongono la rappresentazione fedele sono: 

Completezza: fornire tutte le informazioni utili affinché si possa comprendere la sostanza dei fenomeni aziendali.





L’assenza di errori: concetto chiaro in caso di grandezze monetarie. In caso di grandezze oggetto di stime soggettive, questo principio è soddisfatto quando si predispongono tutti i dati necessari per spiegare la valutazione fatta dal management. Neutralità: assenza di preordinati scopi del management volti ad indirizzare l’attenzione del lettore su fatti positivi e distogliere la stessa omettendo o falsando altre. Elemento costitutivo di questo principio è la prudenza.

La prudenza valutativa, considerata come un elemento costitutivo del principio di neutralità è il principio secondo il quale, nella redazione del financial report, si deve adottare un atteggiamento cauto nelle valutazioni. Ciò non significa asimmetria valutativa, cioè non significa che si riconoscono solo le perdite presunte o solo gli utili presunti, piuttosto tale concetto implica la centralità della stima cioè in un range di stime possibili, essere prudenti vuol dire scartare gli estremi. In ultimo, il framework indica gli elementi che accrescono l’utilità di informazioni rilevanti e rappresentate in modo fedele, essi sono:    

Comparabilità: spaziale e temporale, Verificabilità: necessaria per garantire al lettore la rappresentazione fedele, Tempestività: rappresentare le informazioni in bilancio in tempi utili affinché possano assumere una utilità decisionale. Comprensibilità: dato per scontato che per leggere il financial reporting è necessario un minimo di competenze aziendali, ma in ogni caso il management deve rendere comprensibili a tutti le informazioni contenute in bilancio e non può limitarsi nell’emettere informazioni che sarebbero troppo difficili da comprendere.

Il costo opportunità dell’informazione Gli amministratori devono comparare i benefici che gli utenti possano ritenere utili e il costo della produzione e la loro divulgazione. Per impostare in modo informato tale giudizio di convenienza, gli amministratori devono attenersi su quanto reso noto da revisori, utenti e studiosi. Capitolo 3: Financial Statement e reporting entity La reporting entity è l’unità che redige i financial statement, che può essere maggiore della legal entity, bilancio consolidato, casi in cui la reporting entity più piccola: segment reporting. Lo scopo dei financial statement è quello dii fornire informazioni, scandite nel reporting period, su attività, passività, patrimonio netto, ricavi e costi utili ai lettori per stimare i flussi di cassa futuri e valutare il management. Capitolo 4: The elements of financial statement Su questo punto emerge la tipica interpretazione patrimonialista del framework. Secondo l’impostazione economico aziendale italiana, lo stato patrimoniale proviene da costi e ricavi non ancora maturati a conto economico, come rimanenze attive o passive della gestione che derivano da costi e ricavi non ancora di competenza. Il Framework inverte la logica, i costi e i ricavi sono definiti come cause di variazione di attività o di passività. I requisiti affinché sii possa inserire un’attività (asset) in bilancio sono: 1. Essere una risorsa economica presente. Diritto che l’entità ha di produrre benefici economici, ma eludendo da una mera definizione giuridica, analizzando che sono risorse economiche non solo quelle derivanti dalla legge o da contratti, ma ogni risorsa che da un beneficio economico potenziale che non sono disponibili per tutti gli altri soggetti, come un know-how non di pubblico dominio. L’attesa di benefici economici è

intesa sia come ricavi futuri ma anche come fattore che contribuisce a ridurre i costi. Il framework inoltre, precisa che la risorsa consiste nel beneficio presente e non in quello futuro; ad esempio un’opzione di vendita è risorsa perché contiene il diritto attuale a vendere in futuro, ma non è qualificabile come risorsa il beneficio che ne conseguirà esercitando l’opzione. 2. Controllata dall’azienda come risultato attuale di operazioni svolte in passato Controllo inteso come capacità effettiva ed esclusiva di fruizione dei benefici derivanti dalla risorsa e, specularmente, di impedire ad altri di fruirne. Esempi sono i segreti industriali non coperti d brevetti, oppure un leasing finanziario, l’azienda li controlla assumendosene i rischi e li impiega nella produzione assumendosene i ricavi. Risultato attuale di azioni svolte in passato è una giustificazione rispetto al limite imposto dallo IASB di non iscrivere elementi che avranno manifestazione in futuro, come impegni di acquisto di beni (il bene per cui mi sono impegnato ad acquistare non è una attività), in ogni caso l’azione compiuta in passato che genera una attività ha richiesto un costo di acquisizione, oppure è stata senza costo come una donazione, non è detto, però, che il sostenimento di un costo generi sempre una risorsa. Con la stessa logica, i requisiti per indicare le passività sono: 1. Esistenza di un’obbligazione al cui adempimento l’impresa non può sottrarsi L’obbligazione è intesa come impegno assunto dall’impresa di adottare un determinato comportamento derivante da leggi, contratti o scelte dell’entità stessa come le politiche di rimborso ai clienti insoddisfatti. 2. Risultato attuale di operazioni svolte in passato dalle quali sono attese fuoriuscite di risorse che darebbero, se mantenute in azienda, futuri benefici economici Si precisa che l’impresa ha già ottenuto benefici, o ha intrapreso un’azione e come conseguenza dovrà trasferire una risorsa economica che altrimenti non avrebbe trasferito. Anche in questo caso il passato giustifica la non iscrizione di accadimenti che avranno manifestazione in futuro, di conseguenza la semplice intenzione di acquistare non costituisce una passività. Il trasferimento di benefici economici, in quanto, la passività implica un probabile sacrificio futuro, connesso alla privazione di beni che, se maturati in azienda, determinerebbero benefici economici. Il patrimonio netto. Differenza tra attività e passività consiste nei diritti residuali spettanti dopo l’estinzione delle passività. La disciplina del netto è stabilita dalle varie normative nazionali. Ricavi e costi. La definizione dei ricavi e costi dipende dalla visione patrimonialista dello IASB, nel senso che si ha ricavo quando aumenta una attività o si riduce una passività, tale da determinare un incremento del netto patrimoniale eccezion fatta per i conferimenti di coloro che hanno dei diritti sul netto. Capitolo 5: recognition and derecognition La rilevazione e l’eliminazione. La recogntion stabilisce quali sono le condizioni per l’inserimento a stato patrimoniale e a conto economico, rispettivamente, di attività/passività, costi/ricavi. La rappresentazione di una voce in bilancio, anche se soddisfatti i criteri di identificazione di attività e passività o di costi e ricavi del capitolo 4 del framework, deve essere necessariamente rilevante ed in grado di essere rappresentata attendibilmente. La rilevanza e l’attendibilità della rappresentazione potrebbero essere dubbie quando l’attività/passività o il costo/ricavo sono affetti da:

 

incertezza nell’esistenza o bassa probabilità che vi saranno futuri benefici o sacrifici economici. incertezze significative nella misurazione.

In questi casi il framework sancisce che il management deve informare nelle note la natura e gli impatti di tali incertezze. La derecognition rappresenta una novità nel nuovo framework del 2018. Avviene derecognition di una attività quando vi è una perdita del controllo su di essa, per le passività il venir meno dell’obbligazione. Ci sono dei casi in cui non è possibile fare una eliminazione, in quanto nonostante ci sia stato il trasferimento, una cessione, dismissione o regolamento, potrebbe rimanere in capo all’impresa un coinvolgimento residuale nel controllo della risorsa o di sussistenza della obbligazione. In questo caso bisogna distinguere la parte trattenuta dell’impresa chiamata retained dalla parte trasferita che verrà contabilizzata come un debito (prezzo incassato per cedere una attività) o un credito (prezzo pagato per estinguere la passività) nei confronti della controparte. Il framework ha inoltre introdotto una base concettuale sulla modifica dei contratti. Il contratto modificato determinerà una eliminazione contabile e simultaneamente l’introduzione contabile del nuovo elemento contrattuale, ovvero si potrà andare in continuità e mantenere la rilevazione del contratto precedente? Il caso particolare deve essere gestito includendo il principio della sostanza sulla forma. Inoltre la modifica accompagnata da una eliminazione può impattare su parte dell’elemento già presente in bilancio e generare, laddove venga creato un nuovo elemento da rilevare in bilancio, una unit of account. Capitolo 6: measurement La valutazione. Una volta fatto il processo di identificazione e si è deciso di procedere alla rilevazione è necessario effettuare la valutazione, ossia esprimere monetariamente un valore. Il framework afferma che le basi di valutazione prescelte variano dal costo richiesto per effettuarle e dalle caratteristiche qualitative dell’operazione, per cui non si afferma quale criterio preferire rispetto ad un altro. Il costo storico è il costo di acquisto o di produzione, nei casi in cui non è possibile determinarlo, ad esempio quando si fanno transazioni che non avvengono al valore di mercato (donazioni), è possibile considerare il valore corrente alla data di recognition equivalente al costo storico (deemed cost). Il costo storico include i costi di transazione portandoli ad aumento delle attività o a riduzione delle passività, in quanto esso può anche essere riferito ad una passività (costo della passività è uguale all’importo delle risorse ottenute come corrispettivo di una obbligazione – costo ammortizzato degli strumenti finanziari). Il valore corrente è un criterio di valutazione che si basa sulla dinamicità dei valori, in relazione alla gestione dell’impresa e le dinamiche dei mercati e non ha alcun riferimento al prezzo pagato per ottenere una attività/passività. Esempi di valore corrente sono il fair value, il value in use che è il valore di realizzo indiretto del cespite, derivante dall’attualizzazione dei flussi di cassa attesi dal suo impiego, o il costo corrente o di sostituzione, definito come il costo che l’impresa sosterrebbe per ottenere l’asset equivalente. Nella scelta del modello d valutazione bisogna soddisfare i caratteri qualitativi del bilancio, inoltre, il framework suggerisce che le attività che sono in grado di generare direttamente flussi di cassa sono più rilevanti se valutate al valore corrente, gli elementi che generano flussi di cassa perché usati in combinazione tra loro dovrebbero essere misurati con metodo del costo corrente/sostituzione o al costo storico. In ogni caso bisogna sempre fare una riflessione sull’attendibilità del metodo prescelto. Nel 2008 la volatilità de mercati fortemente perturbati non favoriva la scelta del fair value, così come un contesto inflazionistico non predilige la scelta del

costo storico. Inoltre bisogna evitare il mismatching, ossia, diversità di criteri valutativi per gruppi di elementi gestiti unitariamente.

Capitolo 7: presentation and disclosure Presentazione e disclosure. Il framework stabilisce che le scelte di presentazione negli schemi di bilancio e disclosure nelle note devono essere ispirati da una rappresentazione rilevante e attendibile, evitando ripetizioni di informazioni standardizzate già presenti in altre parti del bilancio, ma effettuare una disclosure entity-specific. Data l’ampia discrezionalità che lo IASB fornisce nella redazione degli schemi di bilancio, il framework raccomanda di classificare nelle unit accounts delle voci che raggruppino elementi simili per caratteristiche (disciplina normativa, durata, natura) Capitolo 8: I concetti di capitale e capital maintenance. Nell’ultimo capitolo si discute sul concetto di conservazione o mantenimento del capitale, che è alla base di tutti i processi di valutazione in quanto la valutazione del reddito, essendo inteso come fattore di accrescimento del capitale, definisce i limiti entro i quali il capitale viene conservato. Storicamente cii sono due concezioni di capital maintenance che il framework ripropone: 



financial capital maintenance, concetto che si basa sui valori nominali, il capitale di una società è mantenuto solo se l'importo finanziario o monetario del netto alla fine del periodo è uguale o superiore a quello di inizio periodo, escluse eventuali distribuzioni o contributi dai proprietari; physical capital maintenance, il concetto implica mantenere il capitale inteso come capacità fisica produttiva o operativa, o i fondi o le risorse necessari per raggiungere questa capacità, siano pari o superiori alla capacità all'inizio del periodo, dopo aver escluso eventuali distribuzioni o contributi dai proprietari durante il periodo finanziario.

Il framework non suggerisce un metodo ma rinvia al riguardo della normativa nazionale. CAP. 1 CAP. 2 CAP. 3 CAP. 4 CAP. 5 CAP. 6 CAP. 7 CAP. 8

STRUTTURA DEL CONCEPTUAL FRAMEWORK THE OBJECTIVE OF FINANCIAL REPORTING QUALITATIVE CHARACTERISTICS OF USEFUL FINANCIAL INFORMATION FINANCIAL STATEMENTS AND THE REPORTING ENTITY THE ELEMENTS OF FINANCIAL STATEMENTS RECOGNITION AND DERECOGNITION MEASUREMENT PRESENTATION AND DISCLOSURE CONCEPTS OF CAPITAL AND CAPITAL MAINTENANCE...


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