Lezioni-di-sociologia-storica-norbert-elias PDF

Title Lezioni-di-sociologia-storica-norbert-elias
Author Marco Pastorelli
Course Sociologia
Institution Università degli Studi di Salerno
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appunti lezioni sociologia storica...


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Norbert Elias (1897- 1990) La riflessione sui classici della sociologia storica, si conclude con Elias,è stato definito l’ultimo degli autori classici,perché si colloca sul piano della lunga durata ,di cui si afferma l’assoluta necessità ,criticando la sociologia contemporanea,in quanto trincerata nel presente . Elias è particolarmente interessante per le risoluzioni originali ad alcuni dilemmi teorici , che hanno travolto gli autori classici ,come : • Quello della concettualizzazione astratta e descrizione storico-empirica • Quello dell’analisi sul piano macro o del piano micro • Soluzione della dicotomia tra individuo e società. Quando si pensa a Marx si pensa ad un autore che dà un accento macro al fenomeno storico,il micro è trascurato. Nell'etica protestante e lo spirito del capitalismo, Weber rovescia la situazione ,ponendo l'accento sulla costruzione da parte dell'individuo del senso significante)micro -macro Molte delle risposte di Elias a queste dicotomie sono riprese da Bourdieu. Elias, è' contrario nei confronti di una storia evenemeziale,approccio fondato su avvenimenti ,Elias si e' contrapposto a questo tipo di approccio , L’oggetto dei suoi piani di studio sono in relazione con le sue vicissitudini di vita,ragione per cui,parlare di Elias significa anche accennare alla sua biografia. La sua esperienza di vita e la sua attività scientifica attraversa tutto il novecento,la sua famiglia apparteneva alla medio borghesia,ed era ben inserita nella piccola comunità ebraica.Lo stesso Elias era ben consapevole della sua duplice identità di tedesco e di ebreo,facilitata all’inizio dalla minore diffusione della discriminazione contro gli ebrei,sarà solo successivamente con il richiamo alle armi a causa della prima guerra mondiale e le difficoltà affrontate nella carriera accademica ,che Elias si scontra con la discriminazione nei confronti degli ebrei che si sviluppò con il nazismo. Quando Elias parla della sua infanzia e della sua gioventù ,si riferisce sempre come ad un muro protettivo posto in essere tra lui e la società, da parte della sua famiglia e la comunità sociale di appartenenza .Le cose poi cambiarono ,la guerra fu un esperienza orribile ed il dopoguerra divorò le risorse economiche della famiglia.Nei suoi studi si dedicò alla filosofia,medicina e successivamente alla sociologia e alla psicologia (si dedicò anche alla psicoanalisi). Nel 1933 presentò per la sua tesi per l’abilitazione alla docenza La società di corte che negli anni a seguire divenne una delle opere maggiori dopo Il processo di civilizzazione. La situazione precipitò ,il nazismo salì al potere ,non fece in tempo a sostenere l’esame e come altri autori ,soprattutto docenti di scienze sociali,sarà costretto all’esilio. Il mondo protetto della sua giovinezza ,si sgretola nel tragico turbine che sconvolge la Germania . Negli anni successivi lavora Al processo di civilizzazione ,un opera che viene pubblicata in tedesco da un editore svizzero,che nel pieno della seconda guerra mondiale passò inosservata. In questa opera Elias esplora il processo di pacificazione della nobiltà guerriera francese,dopo i conflitti dinastici del XVI secolo e le rivolte del XVII secolo. Alla metà del 600 ,la monarchia francese si era già imposta con successo su tutta la Francia

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,riservando allo stato il monopolio della violenza. I discendenti della nobiltà feudale ,impararono gradualmente l’arte delle buone maniere tipico dell’ambiente di corte. Al processo di centralizzazione pubblica corrispose a livello micro la capacità sull’autocontrollo e di distacco dell’individuo dalle passioni e dagli impulsi istintivi. Per Elias gli anni trascorsi in Francia ed in Inghilterra,se da una parte sono anni di ristrettezza economica dall’altra sono anni di fermento creativo. Egli amava il suo paese ,la sua cultura nella quale si era identificato senza rinnegare la sua identità di ebreo. Ma proprio per questa sua doppia identità egli senti la necessità di comprendere le ragioni che avevano portato la Germania,nel tunnel del nazismo. Molto probabilmente pensò che avrebbe potuto rispondere a questo quesito approfondendo il caso francese,come esempio di una via diversa alla modernità,fondata sulla civilizzazione. Egli si rese conto che il problema della civilizzazione ,stava diventando un caso personale,da qui la necessità di staccarsi,di distanziare se stesso sufficientemente dalla situazione immediata .In Inghilterra fu internato in un campo per stranieri,provenienti dai paesi nemici,e fu qui che venne a conoscenza prima della morte di suo padre poi della morte di sua madre. Di questi eventi Elias non ne parlò ,solo una volta fece accenno riferendo che non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine della madre in una camera a gas.Sempre in Inghilterra riuscì a conseguire una posizione accademica. Nel 1965 esce in inglese Strategia di un esclusione ,un indagine condotta sulle tensioni sociali che si svilupparono in una piccola cittadina inglese. Nel 1970 pubblicò Che cosa è la sociologia,negli anni a seguire furono pubblicate altre opere ,delle quali alcune postume. In conclusione Elias visse: • Il trauma della separazione • La crisi d’identità • La solitudine • La violenza Ragione per cui nelle sue opere emerge l’importanza sulle relazioni sociali,l’equilibrio della personalità,e del controllo della violenza. La concezione ontologica: Oltre la dicotomia tra individuo e società Elias rifiuterà il dualismo,ci possono essere autori che pongono l'accento su uno o sull’altro ,oppure considerano l'individuo svincolato da qualunque condizionamento sociale o di altro tipo,quindi di fronte ad approcci dicotomici Elias cerca una posizione mediana ,(individui isolati),e all'apposto non possono essere trascurati gli effetti della società sul l’individuo, concentrandosi solo sull'azione creatrice del soggetto,cioè non si può dire c’è solo l'individuo e che quindi e completamente svincolato e quindi tralasciamo gli effetti della società .Questa di solito e' una critica che viene fatta nell'approccio di tipo economico,l'economia politica parte da un insieme di assunti di questo tipo,parte dall'idea che di fronte alla legge della domanda e dell'offerta l'individuo sceglie in un certo modo,in base al principio dell'utilità . L'approccio mediano proposto da Elias e' quello relazionale.Anche Bourdieu propone un approccio relazionale ,anche se per altri motivi.Per Elias non bisogna studiare l’individuo,non bisogna studiare la società, ma l'interazione tra individui,e attraverso l'interazione tra individui che scaturisce il reale,quindi questo è un approccio dal quale deriva l’interazionismo. Quindi coloro che si 2

occupano di storia della società cosi come coloro che si occupano della storia dello spirito vedono da un lato la società oppure dall'altro il modo concettuale degli uomini . Dall'approccio relazionale si sviluppano le interdipendenze ,attraverso i rapporti reciproci tra individui,dai quali si sviluppano le configurazioni che se si concretizzano,abbiamo le istituzioni. L’approccio di Elias non tiene conto della libertà dell'individuo, ma lui dice che l'individuo all'interno della società, come creazione d’ indipendenza ,l'uomo sviluppa o può sviluppare i suoi fini individuali. Quindi per il Paci l'approccio di sociologia di Elias, e' un approccio di psicologia storica.Per comprendere la civilizzazione per Elias, e' necessario comprendere nello stesso tempo sia il cambiamento della struttura psichica, che il cambiamento della struttura sociale ,ci sono ovviamente anche dei periodi storici. Psicogenesi, sociogenesi sono fondamentali per Elias ed anche per Bourdieu ,quindi Elias ci dice che bisogna studiare nello stesso tempo con un approccio di psicogenesi sia la struttura pulsionale dell'auto controllo, consapevole e inconsapevole, sia la struttura complessiva di un determinato "campo sociale ",quindi entrambi vanno considerati con un approccio relazionale.Campo sociale =sinonimo di configurazione ed è un termine che troveremo in Bourdieu,quindi si cerca di studiare il mutamento delle strutture psichiche. La volontà di Elias e' quello di comprendere come muta la struttura psichica dell’ individuo del XII secolo e come si trasforma in quello dell’ individuo del XVII secolo.Ciò e' fondamentale sia per un interesse di tipo storico sia per un interesse di tipo psicologico oltre che sociologico.Nel XII secolo, la società era cavalleresca, dove la forza sociale era data esclusivamente dalla forza fisica perché era una società violenta,non essendoci istituzioni, l'unico modo per sopravvivere era sapersi difendere.Qualche secolo dopo la prospettiva e' cambiata ciò che costituiva un elemento forte, efficace ,necessario come nella società cavalleresca diventa qualcosa di inutile nella società del XVII secolo,nella società di corte dove serve completamente l'opposto, la raffinatezza, il buon gusto,determinate maniere,determinato linguaggio, per non solo sopravvivere ma anche per fare carriera all'interno della corte. Quindi un approccio completamente ribaltato. Psicogenesi e sociogenesi significa studiare un approccio di lunga durata,concentrato su quattro secoli : - come mutano le istituzioni - come muta la struttura economica - come muta la struttura culturale di un certo continente che e quello europeo - nello stesso tempo come muta la struttura psichica degli individui. Le nozioni specifiche servono per allontanarci da quelle che Durkheim chiamava pre nozioni. Una delle riflessioni predominanti dello studio di Elias riguarda il superamento delle dicotomie concettuali intorno alle quali si e sviluppato il pensiero delle scienze umani e sociali,iniziando dalla dicotomia tra individuo e società.Secondo Elias se noi ci fermassimo ad osservare la società senza preconcetti,noteremmo che non esiste l’individuo singolo e che la società stessa e un entità alla quale non corrisponde nulla di percebile attraverso i sensi. Ciò di cui facciamo diretta esperienza è un insieme di "relazioni" ed "interazioni", che ci legano ad altri uomini,singoli uomini o gruppi di uomini. Quindi per un sociologo che vuole superare le difficoltà del pensiero dicotomico ,e importante pensare in termini 3

di relazioni.Per Elias l’idea di relazionalità e interdipendenza, causa una rottura del paradigma dominante delle scienze umane e sociali. La relazionalità è fondata su un doppio legame che coinvolge le unità che entrano in relazione, siano essi individui singoli che gruppi o istituzioni.Nelle relazioni sociali non c’è mai una relazione a senso unico neanche a quelle a favore di una delle parti.Cosi è per tutte le relazioni del mondo sociale che vanno viste come una rete d'interdipendenze . Ed è cosi che si giunge al concetto di "figurazione " o "configurazione" che occupa un posto privilegiato nel pensiero di Elias ,che altro non è che il sistema d'interdipendenze sociali o "la struttura sociale vista a livello dell’individuo".Si tratta di un concetto a "geometra variabile" che descrive ogni situazione concreta relazionale sia che essa interessa singoli individui,come una partita a carte sia che essa riguarda gruppi di individui come una classe sociale ,o una nazione.Parlare di configurazione significa uscire dall’idea di una società statica e dei rapporti sociali al suo interno .Le relazioni d'interdipendenza e le loro configurazioni semplici o complesse che siano, sono in una continua variazione ,in quanto connesse ad una conflittualità endemica (di una popolazione o territorio) per il potere e con il mutevole quadro cognitivo e culturale entro il quale esse si instaurano.Esse sono delle relazioni processuali evolutive. Secondo Elias ,a livello individuale, esiste un Habitus ,ovvero una resistenza comportamentale ,d'ordine culturale ,legata alle interiorizzazioni dell'individuo ,alcune volte in modo incosciente, di emozioni e disposizioni condivise con i membri di un gruppo depositario di una identità collettiva. Quest’habitus discende dalle esperienze dell'individuo di pratiche sociali ed è soggetto anch'esso al flusso processuale evolutivo di queste pratiche e del mondo sociale.In questo modo il problema dei rapporti tra il micro il meso o il macro dell'analisi sono risolti da Elias.La connessione tra la psicogenesi e la sociogenesi è cosi stretta che il mutamento sociale si può percepire sia se si parte dall'uno che dall'altro,perché essi sono in corrispondenza biunivoca .Ogni vicenda storica porta con se un mutamento sia delle configurazioni macrosociali, sia delle strutture della personalità .Quindi come alcuni autori hanno sostenuto le esperienze di vita quotidiana hanno in Elias una centralità assoluta per i fenomeni sociali,non per scoprire gli ambiti micro della vita associata ma come chiave d’accesso da utilizzare per leggere le trasformazioni sociali della società contemporanea ,anche quelle trasformazioni lente che consentono di delineare la civilizzazione della società occidentale moderna,il cambiamento della struttura della personalità e degli standard di gestione delle emozioni con il mutamento della struttura sociale. Per Elias la sociologia moderna è costituita da astrazioni,che sembrano fare riferimento ad oggetti isolati.Una di queste concezioni è rappresentata dall'individuo,che sembra essere una persona completamente sola ,abbandonata a se stessa senza rapporti con alcuno,l’individuo è presente nelle teorie di parecchi sociologi che si scervellano per comprendere come un individuo possa essere in relazione con una società pensata in modo statico.Per Elias bisogna uscire dal "dualismo ontologico" tra soggetto e oggetto,secondo il quale l'individuo esiste in se come unità indipendente e come soggetto della conoscenza,mentre di fronte a lui abbiamo l'unità della società parimenti indipendente ,la società o l'ambiente come insieme di " oggetti",quando si parla di società ,i sociologi si riferiscono ad essa e alle strutture sociali,lo fanno facendo riferimento a entità immaginarie che vanno al di la dell'individuo,che esistono indipendentemente dei 4

rapporti che si possono osservare tra loro .La sua concezione ontologica, non stravolge ad ogni modo il panorama delle unita sociali fondamentali che occupano la scena reale che restano sempre le famiglie,i gruppi,le classi ,gli stati ecc.La sua innovazione rispetto alla sociologia precedente sta nell'attribuire alla società un carattere "processuale e relazionale ,rendendola soggetta ad un mutamento continuo e molecolare".Si tratta di un mutamento lento e graduale che non è sempre rilevabile a livello del singolo individuo,ma che si può cogliere a livello delle strutture configurazionali.In pratica l'ontologia di Elias prevede un mondo sociale reale costituito da una miriadi di relazioni interdipendenti ,entro le quali l'azione del singolo individuo assume poco rilievo.Ad esempio nel processo di professionalizzazione da lui preso in considerazione in riferimento alla genesi della professione navale in Inghilterra ,l'azione individuale e inquadrata entro uno sviluppo " configurazionale ",che passa attraverso stadi diversi di stabilita,per poi volgere a situazioni di trasformazioni e adattamento,in cui gli habitus individuale appaiono l'esito delle interdipendenze dettate nel quadro istituzionale.Per Elias c’è un lento automatismo al cambiamento. Aspetti di metodo : Nozione di Habitus: '"e' definito come una resistenza comportamentale derivante dall'interiorizzazione in corporazioni di emozioni e disposizioni " quindi è una specificità dell'individuo,ognuno ha una certa resistenza comportamentale che deriva dalla sua storia specifica. L'habitus e' qualcosa che non si forma dall'esterno attraverso la volontà del singolo,altrimenti rimarremmo in una prospettiva individualista ma ogni individuo e' allocato in un contesto sociale ed attraverso la sua storia sempre immersa nella società ,attraverso le sue esperienze di vita si forma un certo tipo di struttura psichica che e' specifica dell’ individuo, ma di un individuo sempre presente all’ interno della società che forma questo habitus in relazione alla sua struttura delle esperienze di tipo societario.Quindi non bisogna focalizzare l'attenzione ne sulla società ne sull’ individuo ,ma sulle interazioni perché la storia dell’ individuo e' una storia d interazioni con altri individui,quindi di relazioni ma interazioni che possono essere più o meno istituzionalizzate,e quindi può essere un interazione all’interno di configurazioni ,interazioni con organi dello stato ,quindi configurazioni istituzionalizzate ,istituzioni consolidate come le chiama Elias. Si, la liberta dell'individuo ma e' sempre condizionata dalla propria storia ,ed è attraverso questa storia di vita e non di natura caratteriale che si forma l'habitus come struttura psichica .In questo senso quindi di un approccio di psicologia storica,come un qualcosa che si forma ,nell’ambito della vita di ognuno non solo come individuo ma come individuo all'interno della società.In Bourdieu il concetto di habitus si allontana articolandosi di più. (il super io e l’aspetto morale dell'individuo e l’aspetto sociale che agisce sulla formazione della struttura psichica ,l'es e l'aspetto naturale,mentre l'io e un elemento solo psichico l'habitus invece e' una nozione che serve ad Elias per indicare non solo la struttura psichica ma anche ,infatti non si parla solo di interiorizzazione ma anche di incorporazioni ,cioè l habitus si riproduce, non e' soltanto qualcosa di psichico ma e' un qualcosa che si ritrasmette e si riproduce). Tra il XII ed il XVI secolo accade che cambia la struttura economica progressivamente, e che pian piano si giunge alla rivoluzione francese nel 1789,ma prima di allora la nobiltà aveva dei privilegi e con l'ascesa della classe borghese sono messi in discussione i valori,i 5

privilegi.Questo fa si che la nobiltà si sente minacciata ,se all’interno di una certa epoca nessuno metteva in discussione i suoi privilegi , cosi come viene messa in discussione, il suo ruolo chiave all’ interno delle istituzioni di tipo monarchico assolutistico ,e quindi questa lotta sociale, la reazione della nobiltà è una reazione di ricerca nei confronti della classe borghese emergente e questa non e' solo una ricerca di distinzione di sempre più privilegi o con la semplice protezione degli stessi, ma attraverso dei segni esteriori ma anche di un linguaggio specifico. Questa ricerca della distinzione e' anche un tema centrale di un opera importante di Bourdieu che si chiama infatti "la distinzione e critica sociale del gusto",dove fa esempi più vicini a noi.Quindi la nobiltà nel momento in cui la classe borghese sta pian piano avvicinandosi al potere mettendo in discussione la cultura ,i suoi privilegi politici ed economici ,adotta delle strategie non solo di tipo politico ma anche culturale ,cerca di sviluppare dei segni esteriori specifici come il linguaggio .Succede che la classe borghese e' in ascesa e ciò e' interessante perché cerca di imitare chi e' sopra di loro,ma in questo tentativo di imitazione non fa che manifestare ciò che non e' ,assumendo atteggiamenti goffi e inautentico,in questo senso Elias ci parla di corporazione ,perché sono habitus differenti,la nobiltà ha incorporato un certo tipo di habitus che è un habitus fondato su un linguaggio specifico,qualità specifiche che hanno appreso sin da piccoli,mentre la classe borghese sta cercando di acquisire non dalla propria nascita ma durante la propria vita l'altro habitus, che però non e' il suo. A questo punto succede una cosa buffa perché una volta acquisito questo habitus la borghesia ,fin quando era in ascesa ha imitato ,poi smette di imitare cominciando a diventare orgogliosi della loro cultura ed iniziano a svilupparla. Da un punto di vista analitico Elias non sviluppa i concetti di "habitus" e di "configurazione ",ma ricorre quasi sempre ad un "discorso d'immagini "utilizzando metafore e esemplificazioni.La configurazione viene quindi descritta riferendosi a degli esempi, con la raccomandazione che bisogna fare attenzione a non sostanzializzare questi esempi pensando che essi esistono "in se stessi" e non come in realtà,soltanto nelle interdipendenze mutevoli tra gli attori che vengono in essere.Egli ritorna frequentemente su i suoi esempi ,probabilmente perché è consapevole che i suoi esempi pur essendo semplici sono difficili da assimilare .Egli non smette mai di ripetere ciò che ha...


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