Menecmi PDF

Title Menecmi
Author Davide Deidda
Course Letteratura italiana
Institution Università Telematica "Italian University Line"
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Summary

I Menecmi Plauto...


Description

MENECMI Le commedie plautine, così come gli stessi personaggi di queste, rispondono ad alcuni tipi fissi e ripetitivi. Menecmi gioca sul tema del ‘doppio’: due fratelli gemelli omozigoti (i simillimi), Menecmo I e Menecmo II, vengono scambiati l’uno per l’altro dando vita ad una serie di equivoci e situazioni comiche che rendono movimentata e piacevole l’opera. I personaggi come detto sono sempre uguali nelle opere del commediografo, gli stessi protagonisti di ‘Menecmi’ possono ricondurre a caratteri comici fissi: • il servo di Menecmo I, Spazzola (chiamato Scoppetta nella rappresentazione di Massimo Venturiello) riporta al servus parasitus, ingordo che cerca ogni mezzo per mangiare cibi prelibati col padrone • Il servo di Menecmo II, Messenione, è il servus callidus, che si mette al servizio del padrone per aiutarlo e che è in grado di migliorare la propria condizione (a causa di un malinteso Messenione credeva di essere stato liberato dalla condizione di schiavo) • L’amante di Menecmo I Erozia è la meretrix, una cortigiana che lo abbindola per farsi regalare vestiti e oggetti preziosi • Il suocero di Menecmo I rappresenta il senex, parodia del pater familias che preferisce difendere il genero infedele che la propria figlia Come nelle altre commedie, Plauto utilizza un linguaggio graffiante, schietto, ricco di insulti e ambiguità. Per buona parte della rappresentazione teatrale i dialoghi tra Menecmo I e la cortigiana sono solo a sfondo sessuale. E’ evidente il monolinguismo che caratterizza l’intera opera. I personaggi utilizzano uno stesso registro linguistico volgare e comico, sia servi e cortigiane che padroni e pater familias. Da questa rappresentazione si può riconoscere una tecnica ricorrente nel teatro di Plauto: la scena viene introdotta da un personaggio (in questo caso Massimo Boncompagni) per raccontare l’antefatto dell’opera al pubblico, e viene interrotta sporadicamente dagli stessi personaggi che rompono la quarta parete. Un’altra caratteristica che potrebbe far intendere che l’autore dell’opera sia Plauto, è il fatto che si avvicini a qualcosa simile al musical; la musica originale non ci è pervenuta, ma gli attori sono riusciti a rendere questo fattore, come nell canto di Erozia e del cuoco sul cibo, o nella canzone di Menecmo I ‘vaffanforo’. Quest’ultima allude a situazioni di vita quotidiana romana (il foro era il luogo centrale di ogni città), caratteristica che si riscontra molto spesso nelle commedie plautine. Alla fine dell’opera si può riconoscere il tema del riconoscimento (agnitio): i due Menecmi finalmente si ricongiungono e decidono di tornare a Siracusa, loro città d’origine....


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