Neurocostruttivismo PDF

Title Neurocostruttivismo
Course Psicologia dello sviluppo
Institution Università di Bologna
Pages 3
File Size 109.2 KB
File Type PDF
Total Downloads 20
Total Views 113

Summary

neurocostruttivismo traduzione articolo...


Description

NEUROCOSTRUTTIVISMO. Il modello teorico del neurocostruttivismo è stato creato nel 2007, anno di pubblicazione del volume neurocostruttivismo. L’articolo proposto costituisce il manifesto del neurocostruttivismo ed è stato pubblicato in una delle più prestigiose riviste di psicologia dello sviluppo. Il neurocostruttivismo studia le rappresentazioni mentali. L’aspetto centrale dell’approccio neurocostruttivista è il focus sui fattori che influenzano l’emergere delle rappresentazioni mentali nello sviluppo post-natale. . Il neurocostruttivismo punta a studiare i fattori che influenzano lo sviluppo cognitivo. Le rappresentazioni mentali sono definite come pattner (schemi) di attivazione neuronale nel cervello che contribuiscono al comportamento adattivo nell’ambiente Per comprendere lo sviluppo cognitivo occorre comprendere come si formano le reti neuronali. Il neurocostruttivismo parte dal costruttivismo piagetiano e lo integra con gli studi neurologici. Il neurocostruttivismo afferma che le reti di neuroni si formano per l’interazione di fattori interni e esterni. Negli ultimi dieci anni l’abilità di analizzare un cervello in sviluppo è aumentata in modo esponenziale attraverso sofisticate tecniche di neuro imaging (risonanza magnetica funzionale e altre tecniche). Oggi è possibile conoscere ciò che avviene nel cervello. Le informazioni sul comportamento possono essere integrate con quelle relative allo sviluppo del cervello. Le proposte educative non incidono solo sul comportamento manifesto ma sull’assetto neuronale. Il secondo fattore che ha inciso sullo sviluppo del neurocostruttivismo è stato lo sviluppo di nuovi paradigmi di analisi dello sviluppo (es il paradigma dell’abituazione, preferenza visiva) hanno permesso di rivedere le conoscenze relative al comportamento dei bambini. allo stesso tempo nuovi paradigmi sono stati sviluppati per esaminare le abilità di infanti anche molto piccoli Il terzo fattore riguarda i modelli computazionali di robotica. La robotica può permettere di ricreare artificialmente le relazioni tra reti neuronali e comportamenti e ciò permette di testare alcune scoperte. L’obiettivo del neurocostruttivismo è l’individuazione e lo studio dei fattori interni ed esterni che determinano le reti neuronali che a loro volta determinano le rappresentazioni mentali. VINCOLI SULLO SVILUPPO FATTORI GENETICI - Il primo fattore analizzato è quello genetico. Tradizionalmente si riteneva esistente un flusso unidirezionale causa-effetto tra DNA-RNA e struttura delle proteine. Si riteneva che il Dna si traducesse in RNA e in proteine in modo unidirezionale (epigenesi deterministica). Da questa prospettiva, lo sviluppo consiste nel progressivo dispiegarsi di informazioni che sono disposte nel genoma. Il neurocostruttivismo sostiene che ricerche più recenti presentano un’immagine più complessa che tiene conto delle influenze ambientali e comportamentali nel modulare l’espressione dei geni. (le influenze ambientali e comportamentali giocano un ruolo fondamentale nel modulare l’espressione del gene.) L’epigenesi deterministica viene sostituita da un’epigenesi probabilistica. Questa visione di epigenesi probabilistica dello sviluppo enfatizza che l’attività dei geni, invece di seguire uno schema strettamente preprogrammato, è regolato da segnali dell’ambiente interno ed esterno e che lo sviluppo è quindi soggetto a interazioni bidirezionali tra attività dei geni, sviluppo dei neuroni, comportamento e ambiente. Questa visione enfatizza che l’attività deli geni non segua uno schema preprogrammato ma sia regolato da segnali dell’ambiente interno e esterno. Ciò implica che lo sviluppo sia soggetto a interazioni bidirezionali tra attività dei geni, attività dei neuroni, comportamento e ambiente. L’espressione del DNA può variare in funzione dell’ambiente. (Es: viene preso in considerazione un gene che permette ai canarini alcuni canti. Tutti i carini in esame avevano il gene ma il repertorio musicale dei canarini cresciuti in isolamento era più limitato di quello dei canarini stimolati). Gli aspetti genetici non sono deterministici ma probabilistici: l’ambiente e il comportamento non modificano il DNA ma la modulazione del DNA. (Alcuni tumori hanno una base genetica importante ma non tutti quelli che possiedono un determinato gene si ammalano). (L’autismo ha una forte base genetica ma è possibile modulare la gravità dell’espressione). Lavorando sull’ambiente è possibile “influenzare” l’espressione del gene. Encellment - Lo sviluppo di un neurone è vincolato dall’ambiente cellulare nel corso dello sviluppo. Anche negli stati più precoci dello sviluppo fetale il modo in cui una particolare cellula si sviluppa è influenzato dall’interazione molecolare con le cellule vicine. Ogni neurone si sviluppa in funzione dei neuroni vicini. Ogni cellula è legata alle altre. (L’occhio pigro viene trattato con una benda sull’altro occhio.

La formazione delle reti neuronali dipende dall’interazione tra neuroni. I neuroni competono tra loro e il comportamento di ciascun neurone dipende da quello dei neuroni intorno. In ogni area ci sono interazioni tra neuroni. Le stimolazioni ricevute nello sviluppo prenatale iniziano a determinare la modulazione dei geni. Nel corso della vita, cambia la plasticità neuronale. La proliferazione dei neuroni ha un picco nella prima infanzia e un secondo picco in adolescenza. I modelli di attivazione neurale (corrispondenti alla rappresentazione nel senso neurocostruttivista) sono vincolati dalle loro strutture neurali sottostanti, ma a loro volta effettuano cambiamenti in queste strutture attraverso processi di esperienza-dipendenza Embrainment -INTERAZIONE TRA AREE CEREBRALI - Come il cervello è incorporato in un corpo (embodiment), ogni regione singola funzionale del cervello è legata alle altre regioni cerebrali. , una regione del cervello in via di sviluppo può contribuire alla natura dello sviluppo di rappresentazioni di un’altra Non solo la singola cellula si sviluppa in funzione delle altre cellule, ma ogni area celebrale si sviluppa in funzione delle altre aree cerebrali. L’area cerebrale non è isolata. Questo modello contrasta con la prospettiva modulare. Il modularismo sostiene che ogni area cerebrale è indipendente dall’altra. Per il modularismo ogni area del cervello si sviluppa in isolamento. È supportato da studi di neuroimaging che suggeriscono che le proprietà funzionali di una regione cerebrale sono strettamente sensibili al contesto e vincolate dall’interazione con le altre regioni, per esempio attraverso i processi di feedback e le interazioni top-down. ES: la persona cieca quando legge con le dita utilizza l’area visiva, un normodotato che impara il braille usa l’area motoria. Il bambino non vedente non riceve informazioni visive, l’area che dovrebbe computarle può essere utilizzata per decifrare le informazioni motorie. La corteccia visiva impara a rispondere a stimoli diversi da quelli per cui è geneticamente predisposta. Questo non è possibile dopo i 16 anni, perché la plasticità del cervello decresce. All’interno del cervello c’è competizione. Nel cervello ogni area cerebrale compete con le altre. Un’area che non riceve gli stimoli per cui è geneticamente predeterminata, impara ad elaborare le informazioni provenienti da altri stimoli sensoriali. Nel bambino piccolo area motoria e area linguistica sono molto legate: un lavoro sul motorio si può riflettere sullo sviluppo del linguaggio. Studi di neuroimaging suggeriscono che le proprietà funzionali di un’area cerebrale sono strettamente sensibili al contesto (stimoli) e vincolate dall’interazione con le regioni cerebrali limitrofe. Tutto ciò che avviene in un’area cerebrale modifica le strutture neuronali anche delle regioni limitrofe. L’interazione tra regioni cerebrali è reciproca. EMBODIMENT – La mente esiste all’interno di un corpo che è a sua volta all’interno di un ambiente fisico e sociale. In un certo senso il corpo agisce come un filtro per l’informazione che viene dall’ambiente. Tuttavia, il corpo in via di sviluppo non solo serve come filtro dell’informazioni ma anche come un modo per manipolare l’ambiente e generare nuovi input sensoriali ed esperienze. La mente esiste all’interno di un corpo posto in un ambiente fisico e sociale. Il corpo ha due funzioni: 1. La prima funzione del corpo è quella di agire come un filtro per le informazioni che provengono dall’ambiente. (Il corpo agisce come filtro rispetto alla mente: il bambino appena nato vede a una distanza di 20 cm – il corpo permette al bambino di concentrarsi sull’unico stimolo necessario: trovare il senso per nutrirsi. Senza il filtro sarebbe esposto a troppi stimoli.) (Una delle cause dell’autismo potrebbe essere il non funzionamento del filtro che permette di isolare gli stimoli provenienti dall’ambiente). 2. Un corpo in via di sviluppo non serve solo come filtro ma anche per manipolare l’ambiente e generare nuovi input sensoriali e esperienze. Il corpo non è solo un filtro ma permette anche di aumentare le stimolazioni sensoriali. Mediante il corpo si fanno nuove esperienze sensoriali (il bambino dello stadio delle reazioni circolari primarie di Piaget). Il bambino che gattona ha un’esperienza visiva diversa d quella di un bambino che inizia a camminare. Il bambino che inizia a camminare ha un’esperienza visiva più ampia del bambino che gattona e può usare le mani per esperienze diverse). Il corpo funziona da filtro e contemporaneamente permette di generare nuovi input sensoriali.Il cervello è strettamente collegato al suo corpo e all’ambiente. L’uso del corpo, vincolato dalla morfologia del corpo, può generare nuove esperienze sensoriali attraverso l’alterazione dell’esperienza ambientale. Questo può essere raggiunto sia spostando gli organi sensoriali (es. gli occhi) senza cambiare l’ambiente esterno, o attraverso la manipolazione dell’ambiente stesso. L’esperienza ambientale generata attraverso l’attività neurale che, attraverso l’encellment, conduce a cambiamenti nei sottostanti (e, attraverso l’embrainment, in altri) sistemi cerebrali.

Il bambino non assorbe passivamente informazioni, ma attraverso la manipolazione dell’ambiente seleziona le esperienze dalle quali impara. Ciò che viene fatto con il corpo, modifica le strutture neuronali.LIVELLO SOCIALE – Ensocialment -L’ambiente specifico nel quale il bambino in via di sviluppo è situato ha un effetto altamente vincolante sull’emergere delle rappresentazioni neuronali (mentali) poiché questo restringe le possibili esperienze del bambino e offre alcuni modi sicuri nel quale possono essere manipolate. Un’altra fonte di vincoli si riferisce agli aspetti sociali dell’ambiente, per esempio le interazioni tra un caregiver e suo bambino. L’ambiente specifico in cui si trova il bambino in via di sviluppo ha un effetto altamente vincolante sull’emergere delle rappresentazioni neuronali poiché restringe le possibili esperienze del bambino. Il bambino prematuro (26 settimane) è esposto nelle prime settimane a stimolazioni diverse da quelle a cui è esposto un bambino nato a termine. Il bambino pretermine è contemporaneamente ipo e iper stimolato. L’ambiente fisico plasma lo sviluppo cognitivo (esempio classico è quello dello sviluppo del linguaggio: il bambino perde la capacità di riconoscere i suoni che non appartengono alla lingua a cui è esposto). L’ambiente influenza lo sviluppo cognitivo. Un’altra fonte di vincoli è costituita dagli aspetti sociali dell’ambiente i bambini che hanno vissuto in alcuni orfanotrofi non hanno avuto rapporti con i caregiver; questi bambini sviluppano tratti comportamentali simili a quelli dei bambini autistici. Tali sintomi spesso permangono. Il recupero è possibile ma la plasticità diminuisce.) (Bambini non accuditi non piangono quando si fanno male perché sanno che non hanno ricevuto risposta). (L’affido familiare preadottivo abitua il bambino ad avere un adulto di riferimento, anche se questo caregiver cambierà. L’affido familiare di bambini piccolissimi incide sullo sviluppo neuronale. Meno stimolazioni riceve, meno si sviluppa). Le rappresentazioni neuronali (sviluppo cognitivo) è influenzato da: geni (epigenesi probabilistica), relazioni tra cellule, relazioni tra aree cerebrali, corpo che agisce e ambiente (fisico e sociale). Si tratta di relazioni non unidirezionali ma che si intrecciano e influiscono reciprocamente uno sull’altro. Lo sviluppo cognitivo permette di adattarci all’ambiente. Lo sviluppo cognitivo è dato dalle rappresentazioni mentali. Le rappresentazioni mentali sono neuroni che fanno sinapsi. Il neurocostruttivismo sostiene che i disturbi dello sviluppo possono essere compresi attraverso vincoli alterati che spingono la traiettoria di sviluppo fuori dal suo tracciato normale per raggiungere uno stato finale differente. L’approccio neurocostruttivista fornisce anche una visione integrata dello sviluppo e del processamento adulto poiché lo stato adulto è visto come meramente uno (più stabile) stato lungo la traiettoria evolutiva. La maggiore innovazione del neurocostruttivismo è la proposta di un singolo modello teorico per spiegare l’evoluzione tipica e atipica. Il modello di sviluppo cognitivo è lo stesso. Questo permette di applicare lo stesso modello teorico indipendentemente dallo stadio di sviluppo raggiunto. Maggiore è l’atipicità dei vincoli, maggiore sarà il discostamento dello sviluppo dalla traiettoria normale. A cambiare non è il modello teorico ma i vincoli che influenzano lo sviluppo. Secondo il neurocostruttivismo non ci sono modelli teorici differenti per il bambino e per l’adulto. Piaget e altri autori si fermavano all’adolescenza. La differenza principale consiste nella maggiore stabilità, legata alla minore plasticità, del cervello adulto. Il neurocostruttivismo può essere considerato un modello di ciclo di vita....


Similar Free PDFs