Northanger Abbey è il primo romanzo di Jane Austen - Copia PDF

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Analisi e spiegazione del primo romanzo di Jane Austen, Northanger Abbey...

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Northanger Abbey – Jane Austen Northanger Abbey è il primo romanzo di Jane Austen, pubblicato postumo nel 1817. Si tratta di una parodia del genere gotico allora molto in voga. Sul modello di Anne Radcliffe scrittrice gotica (The Mysteries of Udolpho) Jane Austen Crea il personaggio di Catherine Morland un’eroina di stampo gotico. L’autrice descrive le vicende di Catherine in termini eroici ma con tono umoristico mentre Catherine sembra prendere tutto terribilmente sul serio. Catherine è avida lettrice dei romanzi gotici ma realisticamente manca di esperienza e dell’intuizione delle vere eroine gotiche. Non è in grado di leggere le persone e situazioni ovvie le sfuggono totalmente, come ad esempio l’interesse crescente tra suo fratello James e la sua amica Isabella. Catherine attraversa una crescita nel corso del romanzo. Se infatti all’inizio è una ragazza che non fa caso alle sfumature alla fine del libro si rende conto del fatto che le persone non sono sempre o buone o cattive ma che nel mezzo c’è tanto di più e che una persona può avere più lati. I motivi per cui Catherine arriva a pensare che il generale Tilney abbai ucciso la moglie sono molteplici. Innanzitutto ha appena finito di leggere il libro della Radcliffe the Mysteries of Udolpho e proprio per questo trova similitudini tra i palazzi antichi di Northanger Abbey e i misteriosi palazzi delle sue letture. Catherine arriva all’abbazia con la sensazione di trovarsi lei stessa in un romanzo gotico con la voglia di terrore. Quando però si accorge della normalità del posto e della noia che ne scaturisce, allora comincia ad inventare dei misteri propri. Quando scopre che la moglie del generale Tilney è morta nove anni prima per una malattia misteriosa e che Eleanor non era presente al momento della morte, comincia a sospettare del generale. Da questo momento in poi ogni atteggiamento del generale fa pensare a Catherine che sia colpevole dell’omicidio e che incarni il male puro. Ma una volta che Henry la ammonisce nel sorprenderla a frugare nell’abbazia, e scopre che è stata a fantasticare su queste assurdità, Catherine capisce che la sua era stata pura fantasia. Capisce che il generale può anche apparire rude e spiacevole a volte ma che non è un assassino. Il generale Tilney può apparire come un antagonista del romanzo, ma soltanto perché viene presentato solo attraverso la prospettiva di Catherine che lo sospetta colpevole di omicidio. In realtà il generale nonostante i suoi modi bruschi risulta essere abbastanza gentile con Catherine e la cosa peggiore che le accade nel romanzo è di essere mandata via senza motivo. Non è quindi dedicato troppo spazio alla negatività del personaggio del generale se non dalla prospettiva di Catherine la quale però si rivela falsata. È di certo un uomo molto legato alle faccende di ceto e classe sociale, e manda via Catherine proprio perché sospetta che sia squattrinata, ma questo non era un atteggiamento insolito al tempo. L’effetto parodico del romanzo gotico non si riflette solo negli episodi di eroismo di Catherine nei quali è in cerca di indizi proprio come farebbe un’eroina gotica, ma la Austen utilizza lo stesso linguaggio utilizzato dalla Radcliffe per creare l’effetto di suspense che però non viene soddisfatto in quanto tutta la questione è frutto dell’immaginazione di Catherine. (Tensione psicologica del linguaggio) Per quanto riguarda il tema della letteratura che viene più volte ripreso nel corso del romanzo, non è tanto l’ossessione per questa che viene posta sotto la lente della satira, ma è l’approccio a questa che

viene preso di mira. Catherine infatti ha un modo di leggere troppo serio. Prende tutto troppo alla lettera, e anche da questo traspare il lato umoristico della Austen che appunto utilizza i metodi della narrazione gotica molto esagerati ed eclatanti per descrivere quelli che risultano essere misteri deludenti....