Pestalozzi-5 PDF

Title Pestalozzi-5
Author Huda Sefrioui
Course Storia della pedagogia
Institution Università degli Studi di Verona
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riassunto della parte di pestalozzi...


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2. ISTITUZIONI EDUCATIVE E PEDAGOGIA IN CLIMA ROMANTICO 1. PESTALOZZI E L’EDUCAZIONE POPOLARE 1.1. IL CONTESTO, L’UOMO, LE OPERE Contesto: clima romantico Rivoluzione francese, considerata quasi come sbocco naturale della cultura illuministica Rivoluzione industriale, iniziata in Inghilterra nel corso del Settecento Oltre al contesto, che influenza le scelte di Pestalozzi, sono soprattutto la fanciullezza e la giovinezza a condizionare fortemente gli orientamenti di vita e di pensiero di Pestalozzi.  Orfano e sensibilissimo. Nasce a Zurigo; rimane orfano di padre a 5 anni. Viene educato con i suoi fratelli dalla madre e dalla domestica. L’ambiente famigliare è ricco di amore e di attenzioni femminili e ciò porta all’evoluzione e a l rafforzamento dei tratti distintivi di Pestalozzi, come una fervida immaginazione, la bontà di cuore e sentimenti forti e profondi. La casa è il luogo dove trascorre tutto il suo tempo. Trascorrendo le vacanze dal Nonno in campagna conosce la realtà sociale in cui vive soprattutto il popolo, rimanendo colpito dalla povertà e dall’ignoranza dei contadini. È particolarmente colpito dai cambiamenti che subiscono i fanciulli quando iniziano la scuola e il lavoro, perdendo gioia e spensieratezza. Per questi motivi egli cerca di trovare una soluzione affinchè anche il popolo possa ricevere un’educazione e un’istruzione adeguate alla loro dignità.  Giovane “patriota”. Frequenta la scuola pubblica fino all’università, dove non riesce a terminarvi gli studi in diritto. Aderisce alla “Società Elvetica”, un’istituzione fondata con intenti patriottici: la volontà di questi giovani è di trasformare lo spirito nazionale attraverso il libero studio del passato, delle leggi dello Stato, dei progressi nei costumi e nelle condizioni politiche. Pestalozzi presenta un rigido rigore morale Sposa Anna Schulthess, di otto anni più grande.  Prima esperienza educativa: Neuhof. Nel 1769 si stabilisce con la moglie Anna nella regione di Birr, dove compra una vasta estensione di terreno. Il suo obiettivo era di aprire un istituto per fanciulli poveri ed insegnar loro a coltivare i campi, a filare e tessere il cotone e allo stesso tempo istruirli con l’insegnamento degli elementi di lettura, calcolo, scrittura. Chiama la proprietà agricola NEUHOF (CORTENUOVA)

Nel 1770 nasce il suo primo e unico figlio, Jacqueli, in onore di Rousseau. L’esperienza dell’azienda agricola fallisce e nel 1779 Pestalozzi chiude l’Istituto che accoglie circa 50 allievi. Le cause della chiusura sono diverse, tra cui l’inettitudine organizzativa di Pestalozzi, l’ingratitudine di alcuni fanciulli che continuano a rubacchiare,…  Gli anni della riflessione e i primi scritti. Pestalozzi non rinuncia a credere e sperare nella possibilità di aiutare i fanciulli del popolo dalla loro situazione di povertà e ignoranza; per mancanza di mezzi economici, per circa 10 anni si ritira dall’attività per riflettere sull’educazione. In questi 10 anni egli scrive molte ed importanti opere: o La veglia di un solitario, 1780: contiene gli aforismi sulla natura e il fine dell’uomo o Sulla legislazione e l’infanticidio, 1783: riforme sociali con riferimento all’educazione o Leonardo e Geltrude, 1781-1787:riprende le tematiche dei precedenti scritti o Le mie ricerche sul corso della natura nello sviluppo del genere umano, 1797: riflessione filosofica sulla natura umana nell’arco completo e integrale dello sviluppo. (Questo scritto ebbe una grande fortuna. Allo scoppio della rivoluzione francese, Pestalozzi, favorevole ad essa, ottiene la cittadinanza francese e si trasferisce a Parigi, inserendosi nei movimento politici. Durante una rivolta molti bambini rimangono orfani e Pestalozzi comincia ad interrogarsi sulla reale possibilità do mantenere fede ai principi di libertà, uguaglianza e fraternità.  Da Stans a Yverdon. Pestalozzi, di fronte all’alto numero di orfani, apre una scuola a Stans(1798) dove progetta e sperimenta il suo metodo. Ma la scuola di Stans dovraà trasferirsi perché trasformata in un ospedale per i feriti di guerra. Maestro e allievi si trasferiscono a Burgdorf, dove nel 1800 gli viene chiesto di insegnare al castello ai figli delle famiglie borghesi. Pestalozzi accetta e riesce ad organizzare meglio la scuola ed elaborare le sue dottrine metodologiche che verranno racchiuse in importanti opere: Il metodo (1800), Come Geltrude istruisce i figli (1801), Sillabario (1801), L’ABC dell’intuizione (1801), Libro della madri (1803). Nel 1804 lascia Burgdorf e si stabilisce a Yverdon dove apre un istituto (1805). L’istiuto acquista fama mondiale, grazie al perfezionamento della sua metodologia didattico-educativa. All’interno però non mancano contrasti fra gli insegnanti che porteranno alla definitiva chiusura dell’istituto nel 1825.  Il ritorno a Neuhof. Pestalozzi a 79 anni si ritira a Neuhof dove progetta l’isituzione di una scuola professionale, una biblioteca e un museo d’arte popolare. Qui scrive Il canto del cigno, sintesi delle suo esperienze educative e teorie pedagogiche e testamento spirituale. Muore il 7 febbraio 1827 a Brugg dopo essersi speso fno all’ultimo per l’educazione dei poveri.

1.2. AZIONE EDUCATIVA E PENSIERO PEDAGOGICO Pestalozzi è un educatore ed un pedagogista. Egli educa i bambini poveri provenienti dall’ambiente rurale. Duplice ricchezza di educatore e pedagogista 1.2.1. GENESI DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA E DELLA RIFLESSIONE PEDAGOGICA Pestalozzi: volontà di dedicarsi all’educazione e istruzione dei fanciulli appartenenti ai ceti sociali più umili.  Fattori personali e socio-culturali. I motivi che portano Pestalozzi a interessarsi delle condizioni dei fanciulli sono diversi; primo fra tutti è il fattore personale legato a un carattere e temperamento sensibilissimi. Altri motivi sono invece legati a fattori dovuti a precise situazioni ambientali, legati alla sua infanzia e alle vicende della sua vita che egli descrive ne “Il canto del cigno” sottolineandone gli aspetti negativi. Una vita spesa totalmente per il bene dei fanciulli del popolo  L’ambiente contadino. Pestalozzi comincia ad interessarsi di educazione durante i soggiorni in campagna dal nonno paterno. LIBRO: leggere pagina 77 La riflessione pedagogica di Pestalozzi nasce dall’intima esigenza di aiutare il popolo nell’unico modo che gli è possibile . Dopo il fallimento della sua prima esperienza educativa, per 10 anni, a causa dell’assenza di mezzi economici, si ritira dall’attività e comincia a scrivere. Egli giunge attraverso riflessioni e scritti di livello sociale a proporre un nuovo modello alternativo di società in “Leonardo e Geltrude”, romanzo d’ambiente e primo vero libro popolare. Lo scopo del libro è mostrare la vita di un villaggio di contadini nella sua realtà e la forza positiva svolta dall’educazione famigliare e scolastica.  La situazione del popolo. Pestalozzi sottolinea che la sua attività di scrittore è strettamente legata alla volontà di educare il popolo. LIBRO: leggere pagine 78

1.2.2. PROBLEMA FONDAMENTALE AFFRONTATO NELL’AZIONE EDUCATIVA E NEGLI SCRITTI PEDAGOGICI Il problema fondamentale è l’EDUCAZIONE DEL POVERO E DEL POPOLO, intesa come educazione elementare, formazione professionale strettamente connessa con l’educazione intellettuale e morale mediante la guida dell’educatore, attento ai valori e ai contenuti culturali tipici del popolo. L’educazione del povero e del popolo rimane l’unica meta a cui Pestalozzi tende dagli inizi della sua esperienza fino alla fine, MA le sue idee riguardo tale educazione cambiano nel corso della sua esperienza di educatore. Pestalozzi prima insiste sull’addestramento delle capacità pratico-professionali strettamente legate con la formazione morale e l’esercizio della pietà religiosa, poi delinea l’educazione elementare e insisterà perché il povero non debba essere educato ad accettare la povertà; bisogna fare il possibile affinchè il povero superi la sua condizione mediante l’educazione. Il metodo dell’educazione elementare dell’intelletto, del cuore, della mano. (educazione integrale). È a Stans che Pestalozzi mette in atto più che altrove il suo metodo elementare e intuitivo. Pestalozzi mostrò sempre la forza educativa di un amore pedagogico il cui unico interesse era il bene degli allievi. Questo amore pedagogico educa alla moralità senza bisogno di discorsi, mettendo a frutto le esigenza della vita quotidiana. LIBRO: leggere pagine 80,81 1.2.3. EDUCAZIONE E SUA FINALITA’ Concetto di educazione e suo fine Educazione: Catena di provvedimenti derivanti da un principio identico, dal riconoscimento delle immutabili leggi della nostra natura; provvedimenti dettati da un unico spirito, lo spirito della benevolenza e della fermezza che mirano ad uno stesso scopo quello di elevare l’uomo alla vera dignità di essere spirituale. Scopo finale dell’educazione è quello di preparare alla vita. Preparare l’essere umano all’uso libero e integrale di tutte le facoltà e indirizzare tali facoltà al perfezionamento dell’essere umano così che ogni uomo sia in grado di agire. L’educazione è abilitare l’uomo all’uso integrale di tutte le sue facoltà orientandole al perfezionamento etico. La natura umana ha precise leggi che l’educazione deve rispettare e non sovvertire.

interpretazione pessimistica della vita sociale, soprattutto dell’organizzazione politica del suo tempo. Lo sviluppo della natura umana è considerato come il passaggio dalla prima infanzia alla fase della moralità, operato dalla famiglia e da una scuola buona, tale perché nel metodo e nella struttura imita la famiglia. Lo sviluppo della natura umana è difficile e non lineare e va dallo stato di natura a quello morale, passando per quello sociale, dove la maggior parte delle volte l’individuo si perde senza raggiungere la propria autonomia etica. Educazione elementare: analisi di come si sviluppa lo spirito e di quali siano i mezzi per portarlo all’autonomia etica. PESTALOZZI diverso da ROUSSEAU, perché per Pestalozzi la natura umana racchiude in sé l’esigenza di approdare a valori meta naturali che realizzano l’uomo in quanto uomo. 1.2.4. METODO EDUCATIVO METODO ELEMENTARE L’educazione deve seguire le leggi della natura Metodo elementare: è necessario scoprire l’ordinamento psicologicamente elementare e graduale dell’educazione così da sviluppare in modo armonico tutte le facoltà del singolo soggetto educando, dando all’educazione i caratteri della elementarità, gradualità, integralità. L’educazione deve osservare ciò che i fanciulli hanno già in sé, non come facoltà già sviluppate, ma come facoltà che possono svilupparsi. (“Madre e figlio”) Equilibrio tra le facoltà dell’uomo, così che nessuna di esse prevalga sull’altra=NATURA SPIRITUALE DELL’UOMO Il principio dell’integralità esige che la formazione dell’educando comprenda:  L’esercizio dell’attività conoscitiva: MENTE  L’esercizio della volontà e del sentimento: CUORE  L’esercizio dell’abilità manuale: MANO Nel metodo naturale ha inoltre grande importanza l’INTUIZIONE, che permette al bambino di cogliere l’oggetto nel suo insieme. Attraverso l’istruzione e l’attività conoscitiva imparerà poi a distinguere FORMA (disegno, geometria), NUMERO (aritmetica) e NOME(linguaggio e canto).

1.2.5. AMBIENTI EDUCATIVI: FAMIGLIA E SCUOLA

L’ambiente educativo che ha maggiore incidenza nell’educazione del fanciullo è la FAMIGLIA. (diverso da Rousseau, che considerava la famiglia come colei che sequestra il bambino dal suo ambiente naturale). Pestalozzi afferma che l’ambiente famigliare riunisce i fattori essenziali di ogni verace educazione umana in tutta la loro estensione. LIBRO: leggere pagine 84,85 Profonda religiosità di Pestalozzi Nell’ambiente famigliare la madre ha un ruolo fondamentale nell’educazione, perché attraverso lei si sviluppano nel bambino i germi dell’amore, della fiducia, della riconoscenza e della socialità. La famiglia è il luogo delle relazioni essenziale ed esemplari dell’esistenza; è il luogo dello sviluppo infantile animato dall’amore, è il luogo dove la vita stessa educa. Dopo la famiglia, la SCUOLA è un ambiente educativo perché continua il processo iniziato nella casa domestica e permette al fanciullo di ampliare ed arricchire le sue esperienze di vita. La scuola è educativa se non si contrappone alla famiglia ma la continua e la integra. Le istituzioni non vengono chiamate “istituti” ma CASA. 1.2.6. L’EDUCAZIONE DELLA DONNA Il ruolo della madre occupa un posto rilevante nella prima educazione del bambino e per questo se ne deduce che essa debba ricevere una preparazione adeguata. La madre non necessità di grandi studi perché nel suo compito educativo è guidata da un istinto naturale; tuttavia è necessaria un’educazione femminile poiché la donna si sposa e diventa madre. LIBRO: leggere pagine 85,86 1.3. INFLUSSO E RISONANZA Pestalozzi: riformatore e promotore della scuola popolare. Forza originale della natura; egli ha avuto nel suo tempo e al di là dei confini del proprio Paese,un ruolo di primo piano. Si vuole scoprire il suo metodo, si vuole vedere come funzionano quelle scuole dove il maestro non è solo trasmettitore di nozioni ma è autentico educatore. La scoperta del popolo è il contributo fondamentale di Pestalozzi. Interdipendenza tra l’educazione come sviluppo dell’uomo nella sua dignità universale e le condizioni concrete di vita.

Importanza dei primi anni di vita nella formazione della personalità, l’importanza della relazione madre-bambino e dei rapporti famigliari, il ruolo dell’amore nel processo educativo. LIBRO: pagine 86,87...


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