Psicodislettici PDF

Title Psicodislettici
Author laura consani
Course Chimica farmaceutica e tossicologica ii
Institution Università degli Studi di Siena
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Summary

farmaci psicodislettici...


Description

Stimolanti del Sistema Nervoso Centrale  Gli stimolanti del Sistema Nervoso Centrale (SNC) sono un gruppo di sostanze accomunate dalla capacità di potenziare, anche se differenti, la neurotrasmissione centrale. Possono essere suddivisi in tre categorie: Analettici, Psicoanalettici e Psicodislettici.  Le amfetamine, essendo state a lungo sfruttate per la loro azione anoressizzante, hanno costituito negli ultimi anni il punto di part la sintesi di farmaci antiobesità.  La Cocaina è uno stimolante psicomotorio, che vanta un diffuso utilizzo voluttuario.  La Nicotina è una sostanza stimolante capace di attivare i R nicotinici dell’acetilcolina espressi sia a livello gangliare, sia muscol  Le xantine comprendono la Caffeina, la Teofillina e la Teobromina, basi puriniche contenute in bevande quali caffè, tè e cacao.  Le sostanze psicodislettiche sono molecole capaci di provocare cambiamenti significativi della percezione, modificando l’umore dell’individuo senza perturbare il sistema nervoso autonomo. Sono conosciute anche con il termine psichedeliche che si riferisce al capacità di arricchire la psiche e ampliare le sensazioni visive. Gli stimolanti del Sistema Nervoso Centrale (SNC) sono un gruppo di sostanze accomunate dalla capacità di potenziare, anche se i differenti, la neurotrasmissione centrale. Possono essere suddivisi in tre categorie: 1. Analettici, sostanze stimolanti del respiro e del cuore, impiegate per antagonizzare la depressione respiratoria conseguente a un sovradosaggio di anestetici generali, analgesici narcotici o ipno-sedativi. A dosi elevate questi farmaci provocano convulsioni. 2. Psicoanalettici, sostanze impiegate nelle depressioni funzionali e psichiche. Gli psicoanalettici, a loro volta, si ripartono in: a. Timolettici (composti triciclici) b. Timeretici (anti-MAO) c. Stimolanti Psicomotori (Caffeina, Amfetamino-simili, Cocaina 3. Psicodislettici, deviatori della psiche che causano cambiamenti temporanei importanti del pensiero, della percezione e dell’umo individuo, con perturbazioni limitate del sistema nervoso autonomo. I psicodislettici hanno scarsa rilevanza terapeutica, ma un elev potenziale d’abuso e tossicità cronica. In questo capitolo saranno approfonditi gli stimolanti psicomotori e i psicodislettici che hanno rappresentato la base per lo sviluppo farmaci con azione antiobesità. Gli stimolanti psicomotori potenziano l’efficienza psichica e fisica, essendo capaci di sollevare il m accrescere lo stimolo. Del resto, prima di scoprirne gli effetti tossici, queste sostanze erano adoperate per controllare gli stati di affaticamento e la diminuzione di concentrazione e produttività.Gli stimolanti psicomotori agiscono sulle vie neuronali, noradrener serotoninergiche. Ciò spiega il motivo per cui queste molecole modificano lo stato di vigilanza, l’umore, l’attenzione, l’appetito, l’impulsività, l’aggressività, la sessualità e l’affettività. È importante sottolineare che possono tuttavia avere effetti molto differenti un uso prolungato e acritico può provocare crisi circolatorie gravi o la morte. Gli stimolati psicomotori mostrano, inoltre, effetti dose dipendenti e la loro attività sul Sistema Nervoso Centrale (SCN) può indurr fenomeni di abuso-dipendenza. L’abuso di queste sostanze ha effetti su una particolare area cerebrale, localizzata a livello mesolim dove è presente il cosiddetto circuito della gratificazione (a questo proposito si veda anche il capitolo sugli analgesici narcotici di q volume), il quale media le sensazioni associate all’eccitazione e al piacere. Tale circuito interessa neurotrasmettitori come il GABA dopamina e la noradrenalina. La noradrenalina ha un ruolo significativo poiché dalla zona del nucleus accumbens investe la cortecc prefrontale, la quale è sensibile alla stimolazione di numerose sostanze d’abuso attraverso la via dopaminergica. Quest’ultima è sot al controllo del circuito del GABA e di altri sistemi collaterali; per tale ragione, quando si parla di rilascio di endorfine si fa implic riferimento a quella sensazione di benessere psico-fisico. MECCANISMO D’AZIONE DEGLI STIMOLANTI CENTRALI Le sostanze stimolanti, pur agendo sulle vie noradrenergiche, non hanno il farmacoforo della noradrenalina. Questa ammina biogen il proprio recettore mediante tre tipi di interazioni: - il legame ionico della ammina protonata (-NH3 +) con il gruppo carbossilato(-COO-) dell’aspartato 113 (Asp-113) presente nel s recettoriale; - il π-stacking dell’anello aromatico con la fenilalanina 290 e il legame idrogeno tra il gruppo idrossilico (-OH) e la controparte recettoriale; - i legami idrogeno dei gruppi idrossilici (-OH) catecolici con la serina 207 e 204 del recettore che ne permettono l’attivazione. Osservando le strutture degli stimolanti psicomotori non possiedono un farmacoforo ben definito poiché, agendo con meccanismi d diversi, interessano non solo le vie noradrenergiche, ma anche quelle dopaminergiche e serotoninergiche. STIMOLANTI PSICOMOTORI: SIMPATICOMIMETICI I simpaticomimetici sono alcaloidi, sostanze naturali basiche, ricavati dall’Ephedra, quali l’Efedrina e la Pseudoefedrina. Come i nella figura 5, queste sostanze hanno una parte del farmacoforo della noradrenalina, caratterizzata da una funzione amminica proto un anello aromatico e un gruppo idrossilico (-OH) in posizione 1. Il loro meccanismo d’azione risiede nell’agonismo sui recettori α adrenergici, sebbene queste sostanze, avendo, come detto, una parte del farmacoforo della noradrenalina, superano la Barriera Ema Encefalica (BEE) solo se assunti in dosi elevate. In passato, l’Efedrina e la Pseudoefedrina erano somministrate a dosi terapeutiche accelerare la frequenza cardiaca, fungendo da agonisti β1, e per ottenere una bronco-dilatazione, fungendo da agonisti β2. Prima de scoperta dei β2 agonisti, l’Efedrina era infatti usata come antiasmatico. Attualmente, le sostanze che contengono Efedrina sono cla come dopanti e somministrate solo a bassi dosaggi negli spray decongestionanti nasali. STIMOLANTI PSICOMOTORI: DERIVATI DELL’AMFETAMINA I derivati amfetaminici possiedono una lipofilia fortemente incrementata rispetto ai simpatico mimetici (eliminazione del gruppo ossidrilico (-OH) in posizione β). Questa caratteristica strutturale permette un’azione mirata al SNC. Questi derivati sono inibitori competitivi della ricaptazione delle monoamine biogene. In altre parole, le amfetamine competono co neurotrasmettitore per il trasportatore deputato alla ricaptazione a livello presinaptico, senza causare il blocco del trasportatore poic sfruttano quest’ultimo per entrare nella cellula. Una volta nell’assoplasma, le amfetamine fanno il loro ingresso nelle vescicole di d spiazzando progressivamente il neurotrasmettitore: al crescere dei livelli di amfetamina, il neurotrasmettitore entra sempre meno n vescicola e, di conseguenza, resta nel citosol esponendosi alla degradazione enzimatica. Il verificarsi di tale condizione è testimoni dall’effetto catatonico che si osserva nei soggetti nelle fasi di abuso. È importante ricordare che le amfetamine, pur non essendo delle sostanze agoniste, inducono tolleranza, in quanto a livello del neu presinaptico si sostituiscono al neurotrasmettitore, diminuendo la quota che attiva i recettori postsinaptici. Per cui l’organismo nece

dosi maggiori di amfetamine per aumentare, tramite l’inibizione della ricaptazione, il neurotrasmettitore nel vallo sinaptico e, di conseguenza, l’effetto stimolante. Tra i derivati amfetaminici si ricordano la Metamfetamina, la Fentermina, la Clorfentermina, la Benzfetamina, la Fenilpropanolamina, il Dietilpropione, la Propilesedrina, la Fenmetrazina, la Fendimetrazina e il Pipradolo Tutte le molecole derivate dalla amfetamina hanno generalmente un gruppo metile (-CH3) in più in posizione α rispetto al gruppo amminico (-NH2), che ha il compito di rallentarne la metabolizzazione. Queste molecole, del resto, sono metabolizzate dalle MAO...


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