Riassunto Cost Management (Lino Cinquini) - Volume 1 PDF

Title Riassunto Cost Management (Lino Cinquini) - Volume 1
Course Controllo Di Gestione 
Institution Università degli Studi di Teramo
Pages 19
File Size 976.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 98
Total Views 149

Summary

Riassunto del libro Cost Management (Lino Cinquini) - Volume 1 + Appunti...


Description

CONTROLLO DI GESTIONE Si studiano le teorie, i modelli e le pratiche contabili? —> Perché bisogna capire quale strumento utilizzare dinanzi ad una problematica aziendale.! Bisogna saper identificare sempre i contesti economici, e sociali che possono essere molto diversi.! L’azienda: è il complesso di risorse organizzate finalizzato alla creazione di valore per i clienti, per i proprietari, ecc.. —> le risorse sono intese come persone e queste devono avere competenze, capacità ed aspirazioni che sono collegate fra loro.! N.B. Le aziende sono differenti perché è differente il modo in cui organizzano il lavoro anche utilizzando stesse risorse.! Il valore deve essere creato per molteplici soggetti ed inoltre è diverso per tutti.! Il soggetto economico è la persona, o il gruppo di persone che di fatto possiede ed esercita il potere nell’azienda; Importanti qui sono i problemi di governance:! Imprenditore —> capitale di rischio —> POTERE AZIENDALE insieme di strumenti finalizzati a rilevare, organizzare ed aiutare ad interpretare le informazioni economiche-finanziario e non monetarie, per:! • Formulazione della strategia dell’azienda —> ES. decisioni di entrata in un business diverso o lo sviluppo di nuovi prodotti; Queste decisioni hanno bisogno di informazioni specifiche sui clienti sui concorrenti e sui fornitori! • Svolgimento delle attività di pianificazione e controllo —> si definiscono, sulla base delle strategie, gli obiettivi a lungo termine e le modalità per il loro raggiungimento; Gli obiettivi poi vengono declinati all'interno di budget, il quale è uno strumento che dà espressione (in termini quantitativo-monetari) degli obiettivi e piani di breve termine.! N.B. Il budget non è una previsione, poichè non si può stabilire a prescindere il punto di arrivo. Il perseguimento degli obiettivi può attuarsi mediante il controllo gestione, ossia l'attività svolta dei manager applicando il meccanismo di retroazione e che si fonda sulla contabilità direzionale per assicurare l'acquisizione e l'impiego delle risorse in modo efficace ed efficiente al fine di conseguire gli obiettivi prestabiliti; Il meccanismo di retroazione si fonda sulla valutazione delle prestazioni realizzate rispetto a quelle programmate.

• Effettuazione di decisioni (decision making) —> ES. la determinazione dei prezzi dei beni e servizi oppure la scelta di esternalizzare alcune operazioni.

• Impiego efficiente delle risorse —> attraverso la misurazione dei costi. • Miglioramento delle prestazioni. La contabilità analitica (co.an.) è un sottosistema della contabilità direzionale, che permette di collegare i costi di acquisizione dei fattori produttivi ai ricavi di vendita —> quindi gestisce prevalentemente informazioni monetarie e non monetarie relative all'acquisizione e il consumo di risorse.! La contabilità generale (co.ge.) invece è finalizzata alla rilevazione, soltanto in termini economici-finanziari, delle operazioni sulla base di rilevazioni secondo la partita doppia.! La co.ge è orientata verso l’esterno (es. bilancio di esercizio) mentre la co.an. supporta il management e quindi è rivolta verso l’interno! CONTABILITÀ GENERALE

CONTABILITÀ ANALITICA

Scopo

Misurazione del reddito e del capitale di funzionamento

Rielaborazione di dati di costo e di ricavo per l’attività decisionale e di controllo

Momento di rilevazione

Manifestazione di variazione numeraria

Utilizzazione dei fattori produttivi (costi)

Ampiezza delle rilevazioni

Tutti i costi e i ricavi

Solo costi e ricavi relativi alla gestione caratteristica

Classificazione

Costi e ricavi per natura

Costi e ricavi per natura, per destinazione e secondo altri criteri utili per le decisioni

Destinatari

Principalmente soggetti esterni (bilancio civilistico e fiscale)

Management (informativa interna)

Metodologie di rilevazione

Contabile in partita doppia

Contabile o extracontabile

Ci sono altri strumenti del controllo di gestione:! • Analisi degli scostamenti: ossia un’analisi che permette di confrontare ciò che si è disegnato e ciò che invece si sta realizzando.! • Sistema di reporting: ossia un sistema di documenti a supporto delle decisioni del management; all'interno troviamo una sintesi dei risultati economici, patrimoniali e finanziari! Si valutano le informazioni grazie alla rilevazione dei costi e dei ricavi espressi con la moneta e rapportando gli utili e le perdite al capitale investito.! N.B. Il sistema degli obiettivi aziendali racchiude un obiettivo generale, ma anche degli obiettivi intermedi o strumentali all’obiettivo generale —> questo perché l’azienda è formata da tante persone. I collegamenti tra i vari obiettivi possono essere top-down e bottom-up. In un’Impresa Multibusiness il sistema delle decisioni strategiche è composta nel livello corporate da strategia economico-finanziarie generali, poi più questa è complessa e più ci saranno divisioni che avranno singole strategie autonome, ma che sono collegate con la strategia generale —> Il controllo di gestione deve valutare se le strategie dei vari livelli (strategie di portafoglio) sono coerenti e se vanno nella stessa direzione dell’obiettivo aziendale generale.! La struttura del Sistema di Pianificazione e Controllo è composta da una piramide dove in cima c’è una corporate ed a scendere c’è —> una SBU —> poi un’area strategica di Affari (AFA) —> poi i prodotti e i servizi —> ed infine il cliente.! Quindi ne deriva che c’è una stratificazione degli obiettivi —> l’azienda non è un luogo democratico ossia non siamo tutti uguali e la capacità di prendere le decisioni dipende dal grado

di autonomia, la quale sarà massima a livello di corporate (in cima) e minima alla base della piramide, ma che si sviluppa sempre in funzione degli obiettivi.! Importante è l’Integrated Reported, ossia un “ombrello” che copre le informazioni relative alla corporate, a come si rapporta con l'ambiente esterno, a come si rapporta con gli stakeholder locali, ecc.! Dietro ad una piramide degli obiettivi, c’è poi una piramide delle performance che ingloba 2 variabili non monetarie (Sostenibilità e Resilienza) che permettono alle aziende di capire i rischi a cui incorrono.! Resilienza: ossia porre in essere una situazione più lieve che mi permette di gestire nel miglior modo possibile il rischio, utilizzando una capacità di adattamento.! PERCHÉ SI RILEVA? Le rilevazioni sono utili ai manager per:! - Prendere decisioni. - Indirizzare i dipendenti verso gli obiettivi stabiliti —> le informazioni diventano induttori di comportamenti (es. noi acquistiamo quel prodotto se produce meno CO2 e questo CO2 è un induttore di comportamento).! - Conoscere i risultati dell’attività svolta.! Le rilevazioni si fanno anche perché periodicamente dobbiamo riportare ai soggetti esterni i risultati della nostra gestione (es. il fisco, la comunità Europea che ha concesso i fondi, ecc..).! La 1° forma di rilevazione obbligatoria nei confronti dei terzi è stato S.P. e C.E.! CHE COSA SI RILEVA? - Tutte le informazioni quantitative (monetarie o non monetarie, finisco tecniche, ecc.) e qualitative (customer satisfaction), cercando di scegliere quelle più utili.! ——————————————————————————————————————————— ——————————————————————————————————————————— L’analisi dei costi (costing) è importante perché nello svolgimento del processo decisionale e del controllo di gestione, è fondamentale l’informazione di questi “costi”, applicata a diversi oggetti di analisi.! La contabilità generale rileva sempre di costi di produzione, ma in realtà si devono considerare tutti i costi sostenuti per sviluppare quel prodotto.! Ci sono 3 fondamentali concetti di costo:! 1. Costo tecnico: rappresenta le utilità consumate nel prezzo motivo —> ossia si va a valutare quanto ci costa ad esempio emettere assegni circolari) 2. Costo psicologico: rappresenta un sacrificio da sopportare in vista di una remunerazione; è una sorta di velo che sta dietro al costo monetario. 3. Costo monetario: presenta l'uscita di moneta (spesa) per l'acquisto dei fattori produttivi.! Quest’ultimo Assume concetti diversi a secondo della co.an. e della co.ge:! - In co.ge. abbiamo il costo d'acquisto dei fattori produttivi, costituito dall’uscita monetaria, che prende il nome di costo originario e si applica a tutti i fattori impiegati dall’azienda (beni, servizi, ecc..).! - In co.an. abbiamo il costo monetario di produzione, dato dalla somma dei valori dei fattori impiegati nei processi produttivi allo scopo di conseguire un determinato risultato utile, che prende il nome di costo derivato —> quindi dai costi originari si aggiungono i costi derivati,! Inoltre ci sono costi che sono comuni alle due contabilità (es. costi relativi all'acquisto di materie prime, ai salari e stipendi, ecc.) e costi che sono propri solo di una contabilità; Infatti nella co.an. ci sono i costi figurativi, ossia oneri che costituiscono mancati ricavi (costi-opportunità), che non compaiono nella co.ge. perchè non hanno una contropartita finanziaria negativa mentre nella co.ge ci sono le spese neutrali, ossia spese straordinarie (es. minusvalenze), che non compaiono nella co.an.!

! A partire da un programma (P) per produrre un bene/servizio, sorge la necessità di acquisire fattori produttivi (fn) e combinarli; Si genero in questo modo i costi elementari (cn) classificati per natura e sono i punti di partenza che determineranno la sintesi di costo (C).! Dei costi elementari alle sintesi di costo, ci si arriva mediante dei procedimenti di determinazione e di elaborazione. Procedimenti di determinazione:! • Osservazione quantitativa —> misura il valore dei costi elementari mediante un calcolo dato dal costo unitario moltiplicato per la quantità acquistata (cu * Q)! • Stima —> determina i costi elementari mediante una valutazione approssimata della realtà (es. ratei).! • Congettura —> determina i costi elementari con un procedimento di valutazione dove però non c’è una verifica successiva della valutazione effettuata; Si basa su indici che hanno una certa probabilità.! Procedimenti di elaborazione: ! • Classificazione dei costi —> costi elementari riuniti in base ai criteri scelti.! • Raggruppamento o Aggregazioni Progressive —> addensamento di classi di costo. N.B. Il costo di acquisto dei fattori produttivi sono quei costi che noi andiamo a sostenere nel campo del lavoro, tecnologia, materie prime o capitali —> poi questi costi devono essere organizzati in un sistema di risorse e grazie a questo si parlerà di costi di produzione o costi di servizi.! Gli scopi della determinazione dei costi:! 1. Misurazione dell’efficienza: ossia la capacità di produzione di beni e servizi con il minimo impiego di risorse oppure produrre il massimo output dato un certo ammontare di risorse di a disposizione; L’efficienza è un concetto tecnico e si può misurare sapendo “l’insieme dei costi”. L’oggetto di costo é qualsiasi unità di prodotto, di servizio, o divisione, per cui si richiede una misurazione dei costi; I costi rappresentano:! - Il valore monetario stimato delle risorse impiegate per l'ottenimento degli oggetti di costo preso in considerazione! - Una misurazione stimata dell'efficienza del sistema, nell’ottenimento dell'oggetto (output).! 2. Supporto informativo nei giudizi di convenienza per:! - Determinare i prezzi dei prodotti o dei servizi. - Analizzare la convenienza a svolgere internamente o meno delle fasi del processo produttivo (make or buy). - Le scelte relative all'eliminazione di una linea di produzione o di unità operative —> in queste decisioni non sono sufficienti solo le informazioni dei costi, ma anche valutazioni prospettiche dei ricavi (prospettico perché il manager dovrebbe fare una previsione sul lungo-periodo) - La valutazione o il confronto tra le redditività delle diverse linee di produzione. - La valutazione degli investimenti. 3. Supporto informativo nella programmazione e nel controllo di gestione: per definire gli standard e incentivi (es. è possibile fare degli standard di previsione degli obiettivi che se vengono realizzati danno un incentivo economico).! 4. Valutazioni di bilancio: per determinare il reddito d'esercizio e il valore il patrimonio aziendale è necessario determinare i costi come:! - Il valore dei prodotti in rimanenza.! - Le quote di ammortamento dei beni pluriennali.

CLASSIFICAZIONE DEI COSTI Criterio (in base allo scopo)

Classi

Variabili ! Comportamento rispetto ad un fattore determinante • Costanti! • (cost driver) • Misti Riferibilità e oggettività della misurazione rispetto all’oggetto di costo

• Speciali! • Comuni

Modalità di attribuzione all’oggetto di costo

• Diretti! • Indiretti

Impiego nelle decisioni

• • • • •

Rilevanti! Irrilevanti! Opportunità! Differenziali! Preventivi

Per il controllo di gestione

• • • •

Consuntivi! Standard! Controllabili! Incontrollabili

Per svolgere una corretta analisi sul comportamento dei costi bisogna definire:! • L’oggetto di costo —> può essere un costo elementare (es. materie prime, costo del lavoro) oppure un raggruppamento di costi (es. costo di un reparto).! • Il cost- driver, ossia su cosa stiamo studiando per capire se i costi sono fissi o variabili (es. il numero di ore della manodopera diretta è un cost driver riguardante il costo dei salari degli operai).! • L’intervallo rilevante di variazione del cost- driver. • Il tempo di riferimento —> quanto più si allarga l'orizzonte temporale, tanto più i costi tenderanno alla variabilità fino al punto in cui tutti i costi saranno variabili. La variabilità dei costi relativi all’oggetto di costo, si determina a seguito dell’effetto dei cost driver —> il volume di produzione è il classico driver della variabilità dei costi, in quanto l’aumento di questo volume implica un aumento della quantità di risorse necessarie per ottenerlo.! 1. COMPORTAMENTO DEI COSTI RISPETTO AD UN COST DRIVER • Costanti (fissi): non variano al variare del livello delle attività svolte (es. canoni di locazione, costi di assicurazione, ammortamenti, ecc.) —> CF = K (con K costante)! • Variabili: variano rispetto al livello delle attività svolte —> CV = v * Q v = costo variabile unitario (v = C/Q) Q = livello del cost driver! I costi variabili possono essere:! - Proporzionali: subiscono una variazione al variare del cost driver tale che a qualsiasi livello di quest'ultimo il rapporto tra costo ed entità del driver è costante (es. rispetto ad un prodotto, la quantità di materie prime ed il suo costo raddoppiano se il volume di produzione raddoppia) —> E’ una linea retta diagonale che parte dall’origine.! - Progressivi: aumentano in misura più che proporzionale rispetto all’aumento delle attività svolte —> in sintesi all’aumentare del volume richiesto tendono ad aumentare; Quando la domanda è maggiore dell’offerta il prezzo unitario aumenta (es. petrolio, maggiore è la domanda più sale il prezzo a causa di variabili% N.B. I rendimenti dei fattori sono decrescenti ed il rapporto tra i costi dei fattori impiegati e il volume del driver aumenta, all’aumentare di quest’ultimo (vedere nel grafico)! - Degressivi: aumentano in misura meno che proporzionale rispetto sull’aumento delle attività svolta —> causati da una politica chiamata “sconto su volumi acquistati”, tanto più paghiamo tanto più c’è lo sconto (es. costo di una matita è 2,50€, ma se si acquista un

pacchetto di matite, queste mi costerebbero 2€ ognuna.. oppure su internet costa ancora meno ma ci sarà la spedizione, ma se invece di prendere un pacchetto da 20 pz. lo compro da 50pz. lo sconto sarà maggiore.! N.B. I rendimenti dei fattori sono crescenti ed il rapporto tra i costi dei fattori impiegati e il volume del driver si riduce, all'aumentare di quest’ultimo (vedere nel grafico) N.B. I costi fissi e variabili sono delle approssimazioni.

• Misti: —> C = K + v * Q

K = componente fissa del costo v = costo variabile unitario Q = livello del cost driver ! I costi misti possono essere:! - Costi semivariabili: composta da una quota fissa e una variabile —> l’importo si trova scorporando le due quote (es. costi telefoni dove c’è sia un canone fisso e gli scatti alla risposta).! - Costi a scalini: sono costi che rimangono costanti all’interno di un piccolo intervallo; Se si aumenta l’arco temporale, aumentano questi costi (es. nello stadio se ci sono più tifosi c’è bisogno di più Stuart, quindi maggior costo, mentre se ci sono pochi tifosi c’è un minor costo poiché servono meno Stuart).!

La distinzione dei costi (fissi, variabili e misti) è fondamentale per le decisioni riguardanti il futuro:!

- Definizione dei prezzi.! - Verifica del rispetto di condizioni di equilibrio economico.!

Un elemento importante è lo spazio di variabilità del cost driver —> esso definisce la c.d. area di rilevanza, ossia l'intervallo di variazione del livello di un driver entro il quale si mantengono

validi i comportamenti dei costi (es. in una discoteca pre-Covid entravano 100 persone mentre post-Covid entrano 30 persone, queste sono 2 aree di rilevanza e ogni area avrà un costo fisso e uno variabile e si dovranno individuare).! N.B. L’area è importantissima poiché è il contesto in cui valutiamo i costi ! Inoltre il passaggio da un’ area di rilevanza all’altra può comportare maggiori costi fisso o variabili (es. in un ammortamento di una sola auto c’è un dato costo fisso, mentre in un un ammortamento di più auto, ci sono più costi fissi) oppure (es. affittando un’auto nelle ore non di punta ci sarà un dato costo variabile, mentre se affittiamo l’auto nelle ore di punta ci sarà un maggior costo variabile).! N.B. Nel lungo periodo tutti i costi diventeranno variabili (es. il costo di utilizzazione di un bene (canone) contrattualmente previsto per un anno costituisce —> un costo costante se l’analisi è riferita ad un anno, invece variabile se il l’ampiezza temporale è superiore)! N.B. Comunque sono le decisioni dei manager che determinano consistenti variazioni di costi;! Inoltre c’è il problema della vischiosità dei costi: —> ossia c’è un’asimmetria nei costi, nel senso che gli incrementi dei costi in caso di aumento del livello dell’output sono maggiori rispetto alle riduzioni dei costi in caso di diminuzione di tale livello.! Questo problema si fa notare quando si crea il problema di stabilire se una riduzione della domanda è soltanto temporanea e quindi ne deriva che bisogna decidere se eliminare le risorse in modo permanente. INOLTRE I COSTI POSSONO ESSERE: • Costo totale: somma dei costi totali fissi e costi totali variabili —> CT = CFT + CVT CFT = K CVT = v * Q. Quindi CT = K + v * Q È una retta in diagonale che parte dall’intercetta dei costi fissi, sull’asse delle ordinate.! • Costo unitario (medio): rapporto tra rapporto tra costo totale e volume di produzione per i quali i costi sono stati sostenuti —> Cu = CT/Q o v + K/Q È una curva concava decrescente poiché il costo medio può essere ridotto fino ad arrivare al costo variabile medio poiché quest’ultimo non varia.! Il costo unitario è composto da:! • Costi variabili unitari: hanno un’incidenza costante (indipendentemente da volume di produzione) sul costo unitario —> CVu = v “(v = CVT/Q)” È una linea retta parallela all’asse delle ascisse (es. se si affitta un hotel per un ora il CVu è 10, per due ore è 20 e cosi via).! • Costi fissi unitari: hanno un’incidenza variabile (in funzione dal volume di produzione) sul costo unitario —> CFu = K/Q È una curva concava dove questi costi diminuiscono all’aumentare del volume di produzione e aumentano con la riduzione del volume di produzione.! IMPORTANTE: - I costi fissi unitari variano con il livello delle attività.! - I costi variabili unitari sono costanti dentro un’area di rilevanza.! - I costi fissi totali sono costanti dentro un’area di rilevanza.! - I costi variabili totali non sono costanti dentro un’area di rilevanza, poiché questi costi variano al variare della quantità.!

2. RIFERIBILITÀ E OGGETTIVITÀ DELLA MISURAZIONE RISPETTO ALL’OGGETTO DI COSTO Costi speciali: sono riferiti in maniera oggettiva...


Similar Free PDFs