Rinascimento-peter-burke PDF

Title Rinascimento-peter-burke
Author Kinga Carlino
Course Letteratura italiana del Rinascimento 
Institution Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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Summary

le considerazioni dell'autore sul rinascimento e su varie opere e avviamenti che hanno avuto fortuna ...


Description

RINASCIMENTO – PETER BURKE I. IL MITO DEL RINASCIMENTO Storico olandese Johann Huizinga, sognatore della bellezza antica, età aurea della creatività e della cultura = Rinascimento Studioso svizzero Burckhardt, nella sua opera “la civiltà del Rinascimento in Italia (1860)” presenta il Rinascimento su due concetti, "individualismo" e "modernità". L'uomo rinascimentale si trasforma nell'individuo e si afferma. Rinascimento significava modernità e gli italiani sono i figli primogeniti dell'Europa. Petrarca che visse nel XIV secolo era uno dei primi uomini autenticamente moderni. Il mito del Rinascimento: B. Mise in contrasto Rinascimento e Medioevo, Italia e Europa. Il Rinascimento di B. Illustra i grandi come eroi mitizzati, con caratteri amplificati come per esempio Leon Battista Alberti o Michelangelo. Il mito non esalta le caratteristiche reali, ma i caratteri più ampi, utilizzando le metafore della rinascita e del risveglio. Un numero sempre più crescente di intellettuali e scrittori utilizzavano l’immagine del rinnovamento per esprimere la coscienza di vivere in un’età nuova, un’età di rigenerazione, rinnovamento, restaurazione dopo i cosiddetti “tempi oscuri”. Metafore che venivano utilizzati per il movimento intellettuale o artistico piuttosto che per quello politico o religioso. La visione degli intellettuali rinascimentali era fuorviante e dovevano molto al Medioevo spesso denigrato. Per esempio, Petrarca aveva molti atteggiamenti in comune con i secoli che descriveva appunto come oscuri. Come i due dei più importanti libri del XVI secolo, il Cortegiano di Castiglione e il principe di Macchiavelli erano libri che davano consigli da governanti e da amor cortese. Buckhardt cadde in errore, perchè valutò solo quello che gli artisti del 1400-1500 offrivano di sé stessi. Il mito ottocentesco del Rinascimento. Ci furono "rinascenze" anche nel periodo medievale (es. Nel XII secolo con Carlo Magno). Si ebbe un risveglio di interessi classici, età di restaurazione. Rinascenze anche in Estremo Oriente – Bisanzio. Ma tutte le rinascite sono in un certo senso parte della stessa famiglia. Siamo orientati ad una narrazione di "elité occidentale" che esalta la superiorità propria rispetto al passato. Architetti rinascimentali produssero capolavori, l'Italia ebbe nel XVI secolo il suo Raffello, ma il Giappone ebbe il suo Hokusai (XVIII sec.) oppure i propri pensatori noi abbiamo Machiavelli poi abbiamo anche l’africano Ibn Khaldun. II. ITALIA: RISVEGLIO ED INNOVAZIONE Tra il 1300 e il 1600 i principali mutamenti nelle arti, nella letteratura e nelle idee anche se avevano caratteri individuali di singoli personaggi comunque hanno un carattere collettivo nel senso che da piccoli gruppi che operavano in stretto contatto e che ciascuna generazione edificava sull’operato dei predecessori. Essi tentavano di far rinascere un'altra cultura imitando l'antichità nei vari campi e con struenti diversi. Si ha la rinascita delle forme classiche e studi di architettura sugli edifici e monumenti di Romain:  architettura: generazioni di architetti, per esempio Brunelleschi o Bramante, andarono a Roma per studiare e misurare gli edifici dell’età classica, per es. Il Colosseo, il pantheon, al fine di seguire i principi in base ai quali erano stati costruiti. Nel1486, vengono pubblicati i dieci libri di Vitruvio, il De Architectura in cui si evidenziava la necessità della simmetria e delle proporzioni – Esempio: Chiese di S.Lorenzo e S.Spirito di Firenze (Brunelleschi) e Chiesa di S. Francesco di Rimini (Alberti). Ville e residenze romane non erano sopravvissute e così le ville del Rinascimento, si basavano sulle descrizioni dell'epistolario di Plinio il Giovane.  Scultura: Non c'erano trattati, ma i modelli antichi erano di enorme importanza. Esempio, 1402 Donatello andò a studiarle a Roma. 1500 Papa Giulio II fu un collezionista di statue classiche. I nuovi generi della scultura del rinascimento erano per lo più generi classici riesumati come per es. il Bacco di Michelangelo rappresentava lo stile classico, ed è stato ritenuto antico per molto tempo.  Pittura: qui i modelli erano più difficile da reperire, le scarse decorazioni erano state ritrovate nella domus aurea di Nerone, chiamate poi "grottesche". Per imitare gli antichi, dovevano utilizzare sistemi indiretti, cioè ricostruire dipinti classici dalle fonti/testi letterari. Esempio: la Calunnia di Botticelli segue la descrizione che dà Luciano di un’opera perduta del pittore Apelle.  Anche per quanto riguarda la musica furono fatti vari tentativi nel ricreare lo stile antico in base alle fonti letterarie.

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Sviluppo del ritratto: nel XV sec. i ritratti erano generalmente di profilo, come gli imperatori sulle monete romane, solo dal 1500 con Leonardo, Raffello ed altri si emanciparono da questo schema e facevano modelli di fronte o di tre quarti ecc. Scoperta Rivoluzionaria: scoperta delle regole della prospettiva lineare. E' possibile che gli antichi conoscessero la prospettiva, poi perduta e riscoperta da Brunelleschi.

Ruolo dell'artista, arti liberali e meccaniche, nel Rinascimento: Quando sentiamo il termine “Rinascimento” pensiamo subito alle arti visive, anche se le arti liberali erano ritenute più alte delle meccaniche. Lo status del pittore era al pari di un carpentiere, solo gradualmente emerse la figura dell'artista. Il termine rinascita era riferito anche alle “bonae litterae” cioè alla lingua, alla letteratura ecc. la lingua che era rinata non era l’italiano ma il latino classico. Si diede di nuova vita a generi classici, come l'epica, la commedia, l'ode, l’idillio... Verso a metà del XV secolo Petrarca scrisse per es. Africa (basato sulla vita del grande generale romano Scipione l’Africano), un poema epico in latino ed era una delle varie imitazioni dell’Eneide di Virgilio. Tasso, con Gerusalemme Liberata (1581), racconta le vicende della prima Crociata e anche questo è un poema epico. Si imitava le tragedie melodrammatiche di Seneca ma anche le commedie di Plauto, Terenzio ecc. Problemi teorici furono trattati in forma di dialogo sui modelli classici (Platone, Cicerone, Luciano). Le Vite, su modello delle biografie di Plutarco. "Umanesimo" – "Humanismus" Termine nell'uso in Germania nel XIX secolo si riferiva al modello tradizionale di educazione classica. L'umanista, termine del XV secolo, riferito all’insegnante universitario di studia humanitatis, antica espressione romana che definiva cinque materie: grammatica, retorica, poesia, etica e storia. Esponenti: Leonardo Bruni, secondo la sua opinione questi studi "perfezionavano" l'uomo in quanto avevano la capacità di articolare un discorso e quindi distinguere anche il bene e il male ciò che gli animali non potevano fare. Per quanto riguarda invece la condizione delle donne esse di tanto in tanto trovavano qualche sostenitore a corte. Umanista francese del primo '500: Charles de Bouelles, aveva evidenziato 4 livelli di esistenza in ordine ascendente: essere proprio del minerale, vita vegetativa, vita sensitiva e vita cognitiva. Esaltava la vita contemplativa dedita agli studi è addirittura superiore alla vita attiva, l'umanità è perfettibile, ma l'umanista è il vero uomo. Leonardo Bruni sosteneva che un uomo potesse realizzarsi solo nella condizione di cittadino e per questo fu definito come un umanista “civico”. Alberti, umanista con interessi matematici, quindi si ha un recupero dei testi classici scientifici (astronomia, medicina, matematica). Nuovo sistema educativo in cui si insegnava agli studenti a parlare, leggere e scrivere in latino o in greco: le due più importanti scuole erano quelle di Vittorino da Feltre e Guarino Veronese. A Firenze e a Padova, si studiava anche greco, da dei professori/profughi dell'Impero Bizantino. Si ebbe così la possibilità di leggere testi greci originali, interpretandoli in maniera corretta. Ma comunque gli umanisti riscontrarono rilevanti contraddizioni tra le traduzioni e i testi originali. Anche i testi latini per lungo tempo furono mal interpretati e si scoprì inoltre che anche i differenti manoscritti dello stesso testo contenevano letture diverse di termini fondamentali e così si diede avvio alla critica testuale che aveva come obbiettivo recuperare il termine originale quello proprio dell’autore. Un esempio può essere la cosiddetta “Donazione di Costantino” che alla metà del XV sec. fu ritenuta un falso grazie allo studio di Lorenzo Valla. Gli umanisti da un lato erano consapevoli della distanza tra passato classico e presente, dall’altro lato si sentivano legati ai grandi Romani. Per es. Petrarca scrisse lettere a Cicerone, Machiavelli invece parlava delle sue conversazioni con gli antichi. Molti umanisti erano legati ad un'interpretazione ciclica della storia, una data epoca poteva essere una sorta di ricorso di un'epoca passata. Concetto di Imitazione: Imitazione non solo della natura, ma anche degli artisti e degli scrittori. Lo scopo non era copiare, ma assimilare il modello, e superarlo. Alcuni ci riuscirono come Michelangelo, con Bacco e Alberti che scrisse una commedia in latino, che fu presa per un'opera classica. Lo sviluppo del senso della distanza storica rendeva quest'imitazione problematica. Le opere dell'antichità erano sopravvissute solo in frammenti. In realtà molti letterati per molti aspetti erano più distanti dal modello che imitavano che sentivano più vicini e più vicina a ciò che consideravano distante ovvero l’età di mezzo. Nel Rinascimento, si rifiutava il passato, l'arte gotica e la latinità barbara, anche se essi si erano formati in quella cultura tardo-medievale e per molti aspetti le appartenevano. Esempi: Brunelleschi, prese il Battistero di Firenze come modello, pensando fosse un tempio classico, ma è un modello romanico-toscano.

Elementi di continuità con il medioevo sono visibili fin nel XVI secolo nelle opere come per es. nell’Orlando Furioso di Ariosto dove si possono vedere i segni dello studio dell'epica classica, ma anche vero l'epica cavalleresca medievale di Carlo Magno. Cortegiano del Castiglione definisce le norme che regolano un ruolo sociale che è quella del perfetto cortigiano. Leonardo Bruni, per raccontare la storia, prende come esempio i modelli di Livio, ma non ci sono termini latini per dire Lombardia, Guelfi, Ghibellini, cannone, ecc...quindi risulta impossibile imitarlo. Non era possibile versare tutto il materiale moderno nello stampo antico. Il problema della cristianità: gli umanisti con poche eccezioni erano tutti cristiani e non adoratori di pagani. Alcuni tra i primi cristiani ritenevano che gli antichi Greci avessero appreso la vera dottrina dagli Ebrei. Questo compromesso era suggestivo per gli umanisti cristiani, per conciliare la cultura cristiana e la riscoperta dei classici (paganesimo). Ci furono molti tentativi di riconciliare l'antichità con la cristianità e all'uso dei primi modelli cristiani (es. Bramante – Tempietto con una pianta circolare che richiamava un tipo particolare di chiesa cristiana primitiva. S.Pietro in Montorio fu costruita per segnalare il luogo in cui si riteneva che fosse stato crocifisso san Pietro.). Michelangelo, i suoi componimenti evidenziano il desiderio di combinare forme classiche con significati cristiani. Perchè in Italia? Perchè nel 1400? Rinascimento – sviluppo graduale di individui scontenti della cultura tardo medievale ed attratti da un passato classico. Non è un caso che il risveglio abbia inizio in Italia. Roma era l'oggetto dell'entusiasmo, gli umanisti stavano scoprendo i loro antenati. I resti materiali dell'antichità erano familiari agli italiani. Da Petrarca in poi, l'esempio dell'antichità è stato più rilevante per le necessità del presente. Il grande cambiamento fu lo sviluppo delle città-stato italiane (autogoverno). XIV secolo: interesse per il classico, Petrarca "uomo moderno". XV secolo: il movimento coinvolge anche membri della classe dominante, papi (Niccolò V), principi (Ferrara, Mantova e Urbino) e Lorenzo de' Medici. XVI secolo: diffusione delle idee, facilità di scampi intellettuali grazie all’invenzione della stampa, dibattiti accademici, collezionismo, case o ville di stile antico. Ma anche le donne furono coinvolte in questo movimento alcune si dedicarono alla pittura altre alla poesia in stile petrarchesco fra cui la marchesa di Pescara: Vittoria Colonna, e poi abbiamo anche la cortigiana veneziana: Veronica Franco. Altre si dedicarono al mecenatismo come per es. la marchesa Isabella d’Este III. IL RINASCIMENTO ALL'ESTERO: OVVERO, GLI USI DELL'ITALIA L'Italia non fu l'unica sede delle innovazioni culturali. Petrarca fece le sue esperienze più importanti alla corte papale di Avignone. In Olanda si diffuse la tecnica a pittura ad olio da Jan Van Eyck, Roger Van Der Weyden. La musica aveva il primato in Olanda. Grandi artisti come Erasmo, Shakespeare e Cervantes erano ispirati da modelli italiani, ma non solo da essi. Teoria della "Ricezione" che va a sostituire la teoria dell'"influenza" verso un processo di travisamento creativo. L’emigrazione degli umanisti e degli artisti italiani verso i paesi stranieri avvenne in due ondate, intorno agli anni 1430 ed intorno al 1520. Studiosi italiani andarono in Francia, Ungheria, Inghilterra, Spagna, Polonia e Portogallo. Motivi di questi viaggi avevano molto poco a che fare con il Rinascimento, erano fatti per motivi diplomatici (Castiglione, Piccolomini o perché si veniva mandati in esilio per motivi politici e non solo (come Filippo Buonaccorsi in Polonia o Vermigli in Inghilterra,) Giorgio Vasari per esempio è stato in esilio per motivi personali. Alcuni italiani erano anche inviati all’estero dai patroni, come Francesco I. All'estero, gli italiani ricevevano sia accoglienze calorose, sia più fredde. Ma ci fu un movimento migratorio inverso ovvero dagli altri paesi molti studiosi, artisti vennero in Italia. I visitatori più consistenti venivano per studiare diritto e medicina a Padova e a Bologna; per ragioni legate al Rinascimento, come studiare dipinti ed osservare le rovine del mondo antico (Roma) o incontrare studiosi. Per es. Albrecht Durer, fu a Venezia ed incontrò Giovanni Bellini; venivano anche coloro che volevano trarre insegnamento dalla conoscenza di testi e da rapporti diretti, non possibili in patria. Esempio: Copernico, origine polacca, studiò greco, matematica ed astronomia a Bologna, Padova e Ferrara. (De revolutionibus orbium coelestium, 1543). Giusto Lipsio, intellettuale olandese, venne a Roma per incontrare studiosi di cultura classica, per condurre sul campo i sui studi sull'antico.

Fondamentale nella ricezione del Rinascimento era anche il movimento delle opere, delle statue e dei libri (originali e traduzioni). La ricezione del Rinascimento era legata alla sua percezione e infatti l'Italia era vista come un paese esotico. L’Italia che i non-italiani imitavano era in una certa misura una loro creazione formata dalle loro esigenze e dai loro desideri e così anche l’antichità era una loro costruzione. 1. Architettura italiana all'estero: ha una dimensione funzionale e decorativa; non avviene in un progetto complessivo, ma frammentario; la decorazione italiana fu favorevole in Francia; influenze in Inghilterra, grazie all'imitazione di Serlio e di Palladio. Furono inseriti nuovi elementi italiani all’interno delle strutture locali tradizionali in quanto era importante anche il materiale che veniva utilizzato, per esempio si preferiva utilizzare i materiali del luogo in quanto si adattava meglio al clima. Le differenze rispetto ai modelli italiani furono condizionate dagli artigiani locali che non potevano e non volevano adattarsi al "nuovo stile". Per es. lo zar Ivan III era consapevole del prestigio degli artisti italiani ma non voleva rompere con le tradizioni architettoniche che erano connesse a quelle religiose quindi il progetto dell’artista italiano veniva modificato in base alla tradizione del paese. 2. Per quanto riguarda il Cortegiano di Castiglione innanzitutto il testo è un manuale di comportamento e costruzione della personalità. La sua diffusione, traduzione ed imitazione ci dice molto sull'ideale cortigiano italiano ma riguardava non solo il perfetto cortigiano, ma anche la perfetta dama di corte. Per la prima volta fu pubblicato nel 1528, e poi tradotto. Ovviamente maggiori difficoltà si presentarono nella traduzione in altre lingue in quanto la resa dell’italiano in altre lingue era difficilissima perché non sempre c’erano equivalenti, questo per esempio è accaduto in Inghilterra. Per esempio, in Polonia non ci fu una e vera traduzione ma piuttosto una trasposizione ovvero alcuni elementi presenti nel libro del Cortegiano di castiglione furono cambiati come per es. l’ambientazione: non si svolge più alla corte di Urbino del 1508 ma a quella di Cracovia del 1550. I ruoli sono interpretati da nobili polacchi mentre il ruolo della donna è stato eliminato in quanto in Polonia le donne non erano abbastanza colte ecc. Gli attacchi stranieri a Castiglione, Machiavelli e altri scrittori erano espressione di una reazione anti-italiana, anti-cattolica e anti-papale ed ostacolava la diffusione del Rinascimento italiano all’estero. La differenza più rilevante tra il Rinascimento a Nord delle Alpi e quello italiano fu dovuto allo sviluppo di un “umanesimo cristiano” sviluppatosi grazie a Erasmo. Quindi si pensava che in Italia ci fosse un "umanesimo pagano" ma come lo dimostrano anche Valla e Ficino, al contrario studiavano teologia e lettere nella stessa misura in quanto volevano armonizzare l'antichità con il cristianesimo. Il Modello dell'umanista nordico è Erasmo (1446-1536). Egli stesso aveva un profondo interesse per i classici ma attorno ai trent'anni inizia a studiare il cristianesimo. Testo più famoso: Dialogus ciceronianus, dialogo tra Nosoponus, che vuole scrivere in latino come Cicerone, e un altro che obietta l'impossibilità dell'azione, visto che Roma non si può riportare in vita. Sottolinea il paradosso dell'imitazione e il tema principale è che Cicerone non dev'essere imitato perché pagano. Durante il Concilio di Trento gli umanisti ebbero una grande sconfitta nel tentativo di sostituire la Vulgata, versione latina della Bibbia, con una nuova traduzione dall'ebraico e dal greco. Sempre durante il concilio fu reso ufficiale Indice dei libri proibiti che comprendeva anche le opere Erasmo, ma non bandiva la letteratura classica. "Repubblicanesimo umanistico" o "umanesimo civico" era il modello umanista delle città-stato italiane, movimento legato soprattutto a Firenze, poi Venezia e Genova, per la classe dirigente e per gli umanisti non era difficile identificarsi nelle antiche repubbliche di Atene o Roma. Si ha invece il cosiddetto "Principe rinascimentale" nel resto d'Europa: la monarchia costituiva la norma. Esempio: Carlo V, Francesco I o Enrico VIII, questi principi nutrivano interesse per l'umanesimo e per le arti. Ci furono principi rinascimentali che governassero in maniera diversa o nuova ma che comunque le tradizioni amministrative erano quelle tardo-medievali. Lo studio del diritto romano fu fondamentale per le monarchie al di là delle Alpi, in quanto gli studiosi divennero sempre più consapevoli del rapporto tra il diritto romano e la società che l’aveva prodotto e quindi di conseguenza anche dei cambiamenti che si sono prodotti. In Francia fu soprattutto importante studiare e dedicarsi al diritto romano in quanto i monarchi francesi rivendicavano un’autorità assoluta. Nell’ambito della narrativa gli europei superarono i maestri italiani per es. Cervantes, con Don Chisciotte (1605 e 1615). Le narrative hanno un grosso debito con l'antichità classica. Ma ci sono anche aspetti innovativi: l'uso della parodia, la ricerca del graal, trasposizione comica di storie, il problema dell’interpretazione ma anche della relazione tra finzione e realtà. Alcuni hanno supposto che senza la stampa non ci sarebbe stato nessun rinascimento ma l’invenzione della stampa risale alla metà del XV secolo quindi non può aver influenzato il Rinascimento, perché è nata dopo e

non può aver influenzato gli artisti del primo Rinascimento come Petrarca, Alberti, Brunelleschi, Giotto ecc. L'importanza della stampa sta nella pubblicazione dei trattati di Vitruvio, Serlio e Palladio e nella diffusione delle forme classiche. Gli intellettuali-stampatori agirono da mediatori tra gli um...


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