Schizzofrenia PDF

Title Schizzofrenia
Course Psichiatria
Institution Università degli Studi di Catania
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Schizzofrenia caratteristiche e descrizione...


Description

SCHIZOFRENIA E PSICOSI ACUTE in alcuni casi l’esordio avviene dopo i 45 anni. , come l’apatia e il ritiro sociale che causano una riduzione del funzionamento dell’individuo in ambito sociale, familiare e lavorativo. L’incidenza è simile nei due sessi, anche se nelle femmine l’età di esordio è più avanzata rispetto agli uomini. Due studiosi si sono interessati allo studio di questo disturbo: 

 l’eccezione. Egli denominò il disturbo come “Demenza

Praecox”  EUGEN BLEULER sosteneva l’esistenza di due sintomi, quelli fondamentali (che sono presenti sempre e sono propri della malattia) e quelli accessori (che possono essere assenti in alcuni momenti della malattia, mentre altre volte sono alla base del quadro clinico della Schizofrenia, e sono presenti anche in altre malattie). psicotici, dovuti all’uso di sostanze o ; tuttavia, è bene che il medico verifichi la presenza di alcuni sintomi della Schizofrenia e il decorso della malattia per 6 mesi, al fine di scrivere una diagnosi attendibile. Molti studi psicometrici descrivono 4 tipologie di sinto mi:   con terze persone immaginarie) e (le persone credono gli altri leggono nel loro pensiero o complottino contro di loro), perdendo così il contatto con la realtà.   , non riescono a comunicare in modo coerente ed organizzato, si muovono lentamente, ripetono gesti ritmici o camminano in circolo.   , della capacità di organizzare le informazioni in base alle esperienze ed a formulare strategie di interazione con l’ambiente. Nel caso della Schizofrenia, queste capacità vengono alterate.





I due principali sistemi diagnosti in uso per i disturbi mentale sono L’ICD -10 (la Classificazione Internazionale delle Malattie) e il DSM-IV-TR (la quarta edizione del Manuale Diagnostico e statistico dei Disturbi Mentali). Per l’ICD-10 la durata della Schizofrenia è di 1 mese, mentre per il DSM-IV-TR è di 6 mesi. -CONFINI DIAGNOSTICI= la diagnosi della Schizofrenia è molto complessa, e in presenza di sintomi psicotici e una riduzione del funzionamento psicosociale, il medico deve tenere conto di altri disturbi, quali il Disturbo dell’Umore, i Disturbo di Personalità, l’uso di Sostanze ecc.

un trattamento specifico e un’attenzi Per quanto riguarda l’uso di Sostanze, solitamente viene effettuata un’analisi urinaria per vedere se vi sono tracce di sostanze di abuso; la diagnosi di Abuso non esclude quella Schizofrenica, ma la rende più complessa, anche se la presenza improvvisa di sintomi psicotici in relazione all’uso di sostanze, dovrebbe rendere la diagnosi di Schizofrenia meno probabile. un’età compresa tra 16 e 30anni, raramente dopo i 45 anni. Inizialmente il disturbo si nell’attenzione e nella memoria; il primo contatto psichiatrico avviene dopo 5-6 anni dalle manifestazioni di questi, in particolare quando compaiono i sintomi positivi, anche se raramente capita che vi sono esordi rapidi e bruschi senza la presenza di sintomi prodromici (ovvero quei sintomi che precedono la malattia). A causa degli effetti negativi che producono le ricadute del disturbo, è importante fare prevenzione su di esse. In genere, i sintomi negativi e quelli cognitivi tendono a essere stabili nel tempo, portando ad un peggioramento delle funzioni vitali dell’individuo: in altre parole, la Schizofrenia fa sì che l’individuo non riesca a pensare, a decidere e a gestire le emozioni. 

 toccare altri temi quali la gelosia L’esordio tende ad essere più tardivo rispetto alla Schizofrenia, e la prognosi migliore di quest’ultima, soprattutto in campo lavorativo e nella capacità di vivere autonomamente.



(O EBEFRENICO) La disorganizzazione comportamentale (ovvero il non riuscire a raggiungere una meta) comporta la compromissione di alcune attività quotidiane, come fare la doccia, vestirsi e mangiare.   l’arresto motorio o eccessiva attività motoria, movimenti volontari ecc.  TIPO INDIFFERENZIATO è caratterizzato da sintomi che non soddisfano i criteri per gli altri tipi precedentemente discussi.  TIPO RESIDUO solitamente viene diagnosticato quando si presenta nel paziente almeno un episodio psicotico, anche se attualmente il quadro clinico prevede la presenza di sintomi negativi o 2 o più sintomi positivi attenuati, in assenza di sintomi psicotici positivi rilevanti. -DIAGNOSI DIFFERENZIALE: SCHIZOFRENIFORME=

PSICOSI

REATTIVA

BREVE

E

DISTURBO

Solo ai due terzi dei pazienti che hanno il disturbo schizofreniforme verrà poi diagnosticata la Schizofrenia.

-EZIOPATOGENESI= un’interazione tra eventi ambientali stressanti e la quanto gli eventi negativi prenatali e perinatali quali l’influenza materna, le complicanze ostetriche, la malnutrizione, la rosolia, il fumo e l’uso di sostanze Per i fattori di rischio genetici, l’incidenza della Schizofrenia è più elevata tra i parenti di primo grado; mentre per i fattori socio-demografici, la povertà e le classi sociali più basse intervengono nello sviluppo della Schizofrenia, in quanto l’individuo che abita in ambienti malsani facilmente contrae malattie che possono alterare il suo neuro-sviluppo. Negli anni Settanta è stata formulata “l’ipotesi dopaminergica”, con lo scopo di capire il trattamento e l’ipotesi secondo cui i sintomi della Schizofrenia sono il risultato di una dell’ . Sono state così elaborate 4 vie dopaminergiche cerebrali:  La via dopaminergica mesolimbica: ha un ruolo importante nei processi emotivi, nell’attività locomotoria e nel comportamento motivazionale. I farmaci, se non fanno effetto, favoriscono lo sviluppo di sintomi positivi;

Illusione= percezione distorta di un oggetto esistente

 La via dopaminergica mesocorticale: svolge un ruolo importante nella cognizione e nella comunicazione sociale. I farmaci possono alterare i sintomi negativi della Schizofrenia;  La via dopaminergica nigrostriatale: controlla l’attività motoria;  La via dopaminergica tuberoinfundibolare : svolge il ruolo di controllo del rilascio di prolattina (ormone che promuove la lattazione).

-TRATTAMENTO FARMACOLOGICO= Per quanto riguarda l’uso di farmaci e di psicoterapie adatte all’eliminazione del disturbo, vengono somministrati farmaci ; in alcuni casi bisogna attuare una terapia di mantenimento, in quanto la sospensione del farmaco dopo un periodo di tempo potrebbe provocare delle ricadute gravi e una mancata risposta terapeutica. Capita, molte volte, che i pazienti non seguono più la cura a causa degli effetti collaterali che i farmaci comportano, perché ritengono di non essere malati o perché sono convinti che sono guariti e che, quindi, non hanno più bisogno di particolari cure. In realtà, l’interruzione della cura può comportare gravi ricadute, e il paziente può anche resistere al trattamento stesso, peggiorando ancora di più la sua situazione. La e nel caso di miglioramento dopo 1 anno dal primo episodio, si possono ridurre le quantità dei farmaci, ma non sospese del tutto. Di fatti, si parla di “trattamento a tempo indefinito”, regolando periodicamente le dosi dei farmaci in funzione all’età del

intensivo, come l’ospedalizzazione nei casi di grave delirio, allucinazione e pensieri suicidari. I farmaci maggiormente usati sono la “clorpromazina”, scoperta nel 1952; gli “antipsicotici tipici o convenzionali”, scoperti negli anni Cinquanta con lo scopo di diminuire la presenza di sintomi positivi e di ricadute nel corso del tempo. La “clozapina” è stato il primo antipsicotico atipico ad essere commercializzato (questi antipsicotici sono noti per la loro scarsa propensione a determinare effetti collaterali, e sono efficaci nel migliorare i sintomi negativi). In alcuni pazienti comporta l’abbassamenti dei globuli bianchi, e per questo bisogna fare periodicamente dei controlli per monitore il loro numero. . Altri causano problemi

motori, come spasmi muscolari e rigidità. Un effetto co llaterale ben noto è la “discinesia tardiva”: è un disturbo del movimento, nel quale si verificano movimenti facciali incontrollati e, alcune volte, movimenti di scatto o torsione di altre parti del corpo. stauri un’alleanza Oltre il trattamento farmacologico, il paziente è sottoposto ad un intervento di riabilitazione psicosociale: in pratica il paziente segue un programma di riabilitazione sociale, affiancato alle cure, che permette di gestire e vivere meglio la malattia e di migliorare la qualità della vita. -SINDROME METABOLICA= è una condizione medica caratterizzata da obesità addominale, ipertensione e alterazione della glicemia. I pazienti affetti da Schizofrenia possono sviluppare altre malattie, con un alto tasso di mortalità, come questi citati. Tutto è dato da uno stile di vita non salutare, ma anche i farmaci antipsicotici contribuiscono allo sviluppo dell’obesità e all’aumento della glicemia....


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