Supercompensazione PDF

Title Supercompensazione
Author Filippo Fontana
Course SCIENZE MOTORIE
Institution Università Telematica Pegaso
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Summary

risssunto supercompensazione...


Description

La supercompensazione è un modello teorico che spiega il processo di adattamento dell’organismo ad un determinato stimolo allenante. Tale concetto si fonda sullo stato di equilibrio dinamico, detto omeostasi, che regola tutte le attività del nostro corpo. Ogni condizione che perturba l’equilibrio creato dall’omeostasi viene immediatamente compensata, da una reazione uguale o opposta per riportare il sistema in asse. Lo stress indotto dall'esercizio fisico viene così compensato da una serie di reazioni, atte ad incrementare i processi rigenerativi anabolici. La supercompensazione è una risposta fisiologica alla rottura dell'equilibrio da parte dello stimolo allenante. L’organismo innesca tale processo per non soccombere al ripresentarsi di un carico della stessa intensità, il cui scopo è quello di innalzare il livello di performance precedente. Le riserve metaboliche, il metabolismo e i vari tessuti sottoposti allo stress, non tornano per breve tempo allo stato iniziale, bensì lo superano. Per indurre la supercompensazione è neccessario uno stimolo allenante della giusta intensità, se il carico utilizzato non crea uno stress, non ci saranno le condizioni per indurre il nostro corpo ad una reazione. Se lo stress risulta il nostro organismo non riuscirà ad innescare il processo di adattamento. È neccessario un corretto periodo di recupero idoneo, ovvero se creiamo un nuovo stress troppo presto, non diamo tempo al nostro corpo di supercompensare e quindi migliorare. Se l’intervallo di riposo tra uno stimolo e quello successivo è troppo lungo, non otterremo buoni risultati, poiché il nostro corpo sarà tornato allo stato di partenza. Per capire quando allenarsi bisogna considerare la soggettività dell’atleta, c’è chi recupera più rapidamente e chi meno, lo stile di vita, l’anzianità di allenamento, l’alimentazione, il sonno, inteso non solo come quantità, ma anche come qualità sono parametri che inevitabilmente influenzano i tempi di recupero e la supercompensazione. Per sfruttare tale caratteristica, l'esercizio fisico deve prendere in considerazione i parametri di intensità, volume e frequenza dell'allenamento. Tali elementi caratterizzano il carico esterno ed interno. -Per comprendere l’allenamento dalla base è importante capire alcuni parametri, partendo da come una persona percepisce un determinato sforzo o carico e di conseguenza come riesce a trasmetterlo poi verso l’esterno, ovvero cio che fa per vincerlo. Andiamo più nel semplice, un carico esterno è la quantificazione oggettiva dei mezzi utilizzati nell’allenamento, è determinato dall’entità e dall’intensità degli stimoli costituenti il carico nonché dalla densità, dalla loro durata e frequenza. ad esempio la velocità di percorrenza, un tempo di recupero, una pendenza, una tempistica di esecuzione. Il carico interno è invece rappresentato dalla reazione funzionale individuale dell’atleta al carico esterno, sul piano psicofisico ed emozionale e contraddistingue il grado di percezione dello sforzo, ovvero quanto ed a che livello lo stressor e lo sforzo siano stati accusati e considerati tali. Nel processo di allenamento la scelta qualitativa, quantitativa e l’organizzazione del carico esterno portano alla modificazione del carico interno in modo da ottenere tramite i cambiamenti e adattamenti i risultati della pianificazione. È sempre difficile determinare il carico interno, perché non sapremmo mai se gli adattamenti che progettiamo di introdurre tramite la scelta di un determinato carico esterno non è certo che si verifichino all’interno dell’organismo del soggetto. Da ciò se ne deduce che ad identica somministrazione di carico esterno non sempre corrisponde la medesima misura di carico interno: alle condizioni che possono modificare quest’ultimo, appartengono dunque i momentanei stati fisici e psichici dell’atleta, il luogo, i fattori meteorologici, i fattori sociali quali i rapporti atleta/compagni di squadra e atleta/allenatore. Ci sono anche altri fattori che entrano in gioco, ovvero le differenze individuali, il fattore genetico e le abitudini alimentari.

-Come possiamo creare il miglior adattamento per creare una più personalizzata pianificazione di allenamento? -Andando a valutare il volume, ovvero la mole di lavoro totale svolta in una sessione di allenamento, o in un dato periodo di tempo. -L’intensità, il parametro che esprime il livello di impegno fisico richiesto da un determinato esercizi. Tale parametro è legato al nostro crico interno, e per questo è importa insegnare all’atleta a spremersi sotto i pesi in modo corretto e metodico. L’intensità è un parametro soggettivo! -La frequenza, non ultimo per minor importanza, con cui andiamo a determinare l’intervallo di tempo tra un’allenamento/stimolo e l’altro. Questi parametri, insieme allo stimolo e potenziamento neurale, tensione meccania e stress metabolico verranno calibrati sul soggetto per creare una pianificazione di crescita muscolare. Prima di attuare ciò è opportuno determinare il grado di anzianità dela persona: ovvero se il soggetto è principiante, intermedio o avanzato....


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