Ventricoli Cerebrali PDF

Title Ventricoli Cerebrali
Author Valeria Pellegrino
Course Human Anatomy
Institution Sapienza - Università di Roma
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VENTRICOLI CEREBRALI Il sistema dei ventricoli cerebrali è costituito da una serie di cavità e di canali interconnessi e localizzati all’interno dell’encefalo in cui circola il liquor cefalorachidiano prodotto principalmente dai plessi corioidei del III e IV ventricolo e dei ventricoli laterali. Essi sono:   

IV ventricolo: posto in continuità con il canale centrale del midollo spinale ed è compreso tra midollo allungato e ponte in avanti e cervelletto indietro; III ventricolo: scavato nel diencefalo. Ventricoli laterali: ciascuno dei quali è accolto nell’emisfero cerebrale corrispondente.

Il IV ventricolo è collegato al III attraverso l’acquedotto cerebrale. I due ventricoli laterali comunicano con il terzo ventricolo attraverso il foro interventricolare di Monro.

VENTRICOLO LATERALE I ventricoli laterali hanno la forma a C che circonda il talamo ed il nucleo caudato al di sopra, indietro ed in basso. Nei ventricoli possiamo descrivere un braccio superiore posto al disopra del talamo e del nucleo caudato che termina con il corno anteriore, in braccio inferiore che sta sotto al talamo e al nucleo caudato che termina con il corno posteriore; i due bracci si uniscono dietro al polo posteriore del talamo in una zona chiamata cella media da cui si diparte il braccio posteriore che termina con il corno posteriore. 







Il corno anteriore (o frontale): è contenuto nel lobo frontale; è circondato anteriormente dal ginocchio e dal rostro del corpo calloso. Le corna anteriori dei due ventricoli sono separate dal setto pellucido, che ne costituisce la parete mediale, il corno si estende indietro fino al foro interventricolare di Monro e continua nella cella media. Superiormente è chiuso dalla superficie inferiore del corpo calloso e infero-lateralmente è delimitato dalla testa del nucleo caudato. Il cavo del setto pellucido è una cavità localizzata tra i due foglietti del setto pellucido e contiene il liquido cefalorachidiano che filtra dai ventricoli attraverso la lamina settale. La cella media: si trova all’interno dei lobi frontale e parietale e si estende dal foro interventricolare allo splenio del corpo calloso. I corpi dei ventricoli laterali sono separati dal setto pellucido che contiene nel suo margine inferiore le colonne del fornice. La parete laterale del ventricolo laterale è formata dal nucleo caudato in alto e dal talamo in basso. Il corpo del fornice forma il margine inferiore della parete mediale del corpo del ventricolo. Corno posteriore (od occipitale): curva all’indietro e medialmente all’interno del lobo occipitale. Origina dalla cella media e si porta posteriormente. Ha la forma di una piramide triangolare con apice posteriore e descrive una leggera concavità mediale. Il tapetum del corpo calloso, lo separa dalle fibre della radiazione ottica e formano il tetto e la parete laterale del ventricolo laterale. La faccia mediale corrisponde all’introflessione verso la cavità ventricolare del solco calcarino. La faccia inferiore è stretta ed è delimitata dalla sostanza bianca del lobo occipitale. Corno inferiore (o temporale): si trova nel lobo temporale e termina in prossimità dell’uncus; il tetto è formato dal tapetum del corpo calloso ma anche dalla coda del nucleo caudato e della stria midollare. Il pavimento è costituito medialmente dall’ ippocampo e lateralmente dall’eminenza collaterale.

III VENTRICOLO Il terzo ventricolo è una cavità impari e mediana disposta sagittalmente nel diencefalo. La parete laterale per i 2/3 superiori è formata dalla faccia mediale del talamo e per l’ 1/3 inferiore costituito anteriormente dall’ipotalamo e posteriormente dal subtalamo. Le due pareti laterali sono unite da una massa di sostanza grigia che unisce i due talami, la massa intermedia. La faccia anteriore si estende in avanti fino alla lamina terminale una sottile membrana tesa tra chiasma ottico e rostro del corpo calloso. Il tetto del terzo ventricolo è una sottile membrana ependimale tesa tra le pareti laterali e il plesso corioideo, che occupa la fessura coronoidea. Il pavimento inizia posteriormente a livello del dell’acquedotto cerebrale, procedendo in avanti risulta delimitato dalla sostanza perforata posteriore, dai corpi mamillari, dal tuber cinerum e dal chiasma ottico. Termina in avanti con il recesso ottico.

ACQUEDOTTO CEREBRALE È uno stretto canale impari e mediano che attraversa il quarto dorsale del mesencefalo, circonda il grigio periacquedetturale. La sua estremità rostrale si trova al di sotto della commessura posteriore e a questo livello risulta in continuità con il terzo ventricolo, mentre caudalmente confluisce nel quarto ventricolo al confine tra ponte e mesencefalo.

QUARTO VENTRICOLO Il quarto ventricolo è compreso tra tronco encefalico e cervelletto; rostralmente continua con l’acquedotto cerebrale e caudalmente con il canale centrale del midollo spinale. ha un profilo triangolare, con un tetto a tenda il cui apice sporge nella faccia inferiore del cervelletto. Al confine tra bulbo e ponte, il quarto ventricolo si allarga e forma due recessi laterali che si

espandono fino ai margini laterali del tronco encefalico. Alle estremità laterali di questi due recessi vi sono due fori che comunicano con lo spazio subaracnoideo. Il Pavimento del IV ventricolo: Ha la forma di una losanga e risulta dall’unione per la base di due triangoli uno bulbare e uno pontino che corrispondono rispettivamente alle facce posteriori di midollo allungato e ponte. Il pavimento del IV ventricolo è percorso longitudinalmente dal solco mediano del pavimento del IV ventricolo. Il trigono bulbare mostra tre zone di aspetto triangolare: ala bianca interna, ala cinerea e ala bianca esterna. Sempre dal pavimento bulbare si irradiano le strie midollari del IV ventricolo. Il trigono pontino presenta inferiormente a lato del solco mediano il colliculus facialis lateralmente al quale vi è il tubercolo acustico. La volta del IV ventricolo: è formata da due piani inclinati che si incontrano in corrispondenza dell’Ilo del cervelletto costituendo un angolo aperto in avanti definito fastigio. Nella volta del IV ventricolo si distinguono due versanti uno superiore e uno inferiore. -

Il versante superiore: è dato nelle parti laterali dai peduncoli cerebellari superiori, nel mezzo dal velo midollare anteriore. Il versante inferiore: è costituito posteriormente dal velo midollare a cui fa seguito la membrana otturatoria che aderisce alla tela corioidea del IV ventricolo. Solo sui due lati della membrana la membrana si inspessisce e forma le due tenie che prendono attacco sui margini laterali del triangolo bulbare del pavimento del IV ventricolo.

PLESSI CORIOIDEI A livello del terzo e del quarto ventricolo e lungo la fessura coronoidea situata nella parete mediale dei ventricoli laterali, la pia madre aderisce al rivestimento ependimale, senza interposizione di tessuto cerebrale, e forma le tele corioidee una superiore e una inferiore. La tele corioidee vanno a costituire i plessi corioidei, riccamente vascolarizzati che secernono liquor, nei ventricoli. Il corpo dei plessi corioidei è formato da una rete capillare separata dallo spazio subaracnoideo per mezzo della pia madre. 



La tela corioidea superiore: è una membrana triangolare disposta orizzontalmente con apice anteriore bifido; superiormente è applicata alla faccia inferiore del corpo calloso e del fornice, inferiormente poggia sul talamo e forma il tetto del terzo ventricolo. Da essa si formano i plessi corioidei dei ventricoli laterali e del terzo ventricolo. La tela corioidea inferiore: si trova tra cervelletto e midollo allungato delimitando la cavità del quarto ventricolo. È di forma triangolare ed è disposta verticalmente con base rivolta in alto.

Circolazione liquorale I plessi corioidei producono il liquor e lo riversano nelle cavità ventricolari. Una volta raccolto il liquor passa negli spazi subaracnoidei attraverso dei fori. Il liquor viene riassorbito in prossimità del seno sagittale attraverso le granulazioni di Pacchioni. Vi deve essere un equilibrio tra liquor prodotto e liquor riassorbito, infatti un aumento della produzione del Liquor porta ad una condizione patologica: L’idrocefalo. Formazioni circumventricolari A livello di queste formazioni si nota un indebolimento della barriera ematoencefalica e il concomitante instaurarsi di una barriera ematoliquorale. Gli organi circumventricolari sono:

      

L’organo vascolare della lamina terminale L’organo subfornicale L’eminenza mediana La neuroipofisi L’epifisi L’organo sottocommessurale L’area postrema

VASCOLARIZZAZIONE E DRENAGGIO LINFATICO ENCEFALO L’irrorazione dell’encefalo è assicurata da un doppio sistema di circolazione arteriosa:  

Arteria carotidea interna (anteriore) Vertebro-basilare (posteriore)

Sistema dell’arteria carotidea interna L’arteria carotidea interna origina nella regione del collo dall’arteria carotide comune all’altezza di 4C. Essa sale verso il neurocranio e lungo questo tratto non dà collaterali ed è accompagnata da vena giugulare interna, nervo vago e dal tronco simpatico interposto tra ganglio cervicale medio e superiore. Nel tratto cervicale essa è accompagnata dal ramo carotico del nervo timpanico, del nervo glossofaringeo e dai rami postgangliari simpatici provenienti dal ganglio cervicale superiore e che seguono l’arteria anche a livello intracranico. L’arteria penetra nel neurocranio attraverso il canale carotico scavato nella piramide del temporale e a questo livello (tratto intrapetroso) essa emana dei collaterali diretti al ganglio semilunare di Gasser, ipofisi e parte ventrale dell’ipotalamo. A livello dell’apice della rocca petrosa del temporale l’arteria continua con un tratto intracranico e trovandosi a ridosso della faccia laterale dello sfenoide lascia un’impronta, il solco dell’arteria carotidea interna. In questa sede il vaso percorre il seno cavernoso e prende rapporto con i nervi abducente, trocleare, oculomotore ed oftalamico. Uscita dal seno cavernoso essa dà origine ad un unico

collaterale l’arteria oftalamica che entra in rapporto con la cavità ottica attraverso il foro ottico. E infine si dissolve nei sui rami terminali:    

Arteria Arteria Arteria Arteria

corioidea anteriore cerebrale anteriore cerebrale media comunicante posteriore

Arteria Corioidea anteriore Termina nel plesso corioideo del corno inferiore del ventricolo laterale. Durante in tragitto contribuisce all’irrorazione del tratto ottico. Arteria cerebrale anteriore origina all’estremità mediale del solco laterale di Silvio dell’emisfero telencefalico, raggiunge il solco sagittale dove si anastomizza con la controlaterale, tramite l’arteria comunicante anteriore (che può essere assente). A livello dell’origine dell’arteria comunicante anteriore l’arteria cerebrale anteriore dà l’arteria orbitale per l’irrorazione della faccia orbitaria della corteccia cerebrale. L’arteria cerebrale risale lungo la lamina terminale, circonda il corpo calloso e si anastomizza con i rami dell’arteria cerebrale posteriore. in quest’ultimo tratto fornisce arterie centrali e corticali. -

Le arterie centrali: penetrano in profondità e irrorano corpo calloso, putamen, nucleo caudato. Le arterie corticali: irrorano la corteccia cerebrale, mediale del lobo frontale e del lobo parietale( A. frontali), il giro del cingolo (A. pericallosa).

Arteria cerebrale media Decorre nel solco laterale di Silvio fino a raggiungere il lobo dell’insula ed emerge sulla superfice laterale del telencefalo. Lungo tale tragitto fornisce arterie corticali e centrali. -

Le arterie centrali: si portano al nucleo lenticolare, capsula esterna, braccio anteriore e ginocchio. Le arterie corticali: irrorano la corteccia dei lobi frontale, parietale e temporale.

Arteria comunicante posteriore si anastomizza con l’arteria cerebrale posteriore. essa irrora: ippocampo, talamo, braccio posteriore capsula interna e peduncolo cerebrale. Sistema vertebrobasilare Il sistema arterioso vertebrobasilare è costituito dalle due arterie vertebrali (dx e sx) e dall’arteria basilare. Arteria vertebrale È il primo ramo collaterale della succlavia e nasce dalla sua porzione prescalenica. L’arteria vertebrale sale nel collo, dietro al fascio vascolo-nervoso, contraendo rapporto stretto con vago e tronco del simpatico compreso tra ganglio cervicale inferiore e il superiore e posteriormente vi sono i rami ventrali del 7° e 8° nervo cervicale. Passa dietro e si impegna nel forame della 6° C e risale i forami delle restanti vertebre cervicali. Prima di impegnarsi nei forami trasversari delle vertebre contribuisce all’irrorazione dei muscoli semispinali, retti e obliqui della testa. All’interno del canale trasversario, l’arteria vertebrale è circondata da un plesso venoso, che dà origine alla vena vertebrale e da un plesso nervoso. Uscita dal foro trasversario dell’atlante, perfora la membrana atlanto-occipitale e penetra nella fossa cranica

posteriore. A livello della cavità cranica l’arteria decorre tra clivo dell’occipitale ed midollo allungato e a questo punto essa emana dei collaterali: -

Rami Cervicali distinti in muscolari e spinali. Rami Intracranici distinti in Art. spinale anteriore, Art. spinale posteriore e Art. cerebellare inferiore posteriore.

Arteria basilare si estende dal solco bulbo-pontino fino al solco ponto-mesencefalico. Essa decorre lungo il solco basilare del ponte e termina dividendosi nelle due arterie cerebrali posteriori. I rami collaterali sono:    

Arterie cerebellari inferiori anteriori Arterie uditive interne Rami pontini Arterie cerebellari superiori

Arterie Cerebellari inferiori anteriori si distribuisce alla faccia inferiore degli emisferi cerebellari e ai plessi corioidei del IV ventricolo. Arteria uditiva interna penetra nel meato acustico interno e si distribuisce alle formazioni dell’orecchio interno. Rami pontini irrorano il ponte Arteria cerebellare superiore nasce dall’arteria basilare e si distribuisce alla parte superiore del cervelletto e irrora ponte, epifisi, velo midollare, tela corioidea del III ventricolo. Arterie cerebrali posteriori riceve lo sbocco dell’arteria comunicante posteriore. Essa decorre tra i lobi temporale ed occipitale e termina nella regione del cuneo del lobo occipitale con il nome di Arteria calcarina. -

Con i rami corticali: irrora lobi temporali ed occipitali. Con i rami centrali: irrora la parete del III ventricolo, talamo e ipotalamo. Con i rami peduncolari: il mesencefalo.

Circolo arterioso di Willis Il circolo arterioso di Willis, è un importante anello anastomotico, situato nella cisterna interpeduncolare, in rapporto con la faccia inferiore dell’encefalo. Esso è formato, in avanti, dal tratto iniziale delle due arterie cerebrali anteriori e dall’ arteria comunicante anteriore che le collega, sui lati, dalle arterie comunicanti posteriori, ciascuna delle quali raggiunge l’arteria cerebrale posteriore omolaterale e posteriormente è completato dal tratto iniziale delle arterie cerebrali posteriori. Esso circonda il chiasma ottico, e le formazioni della fossa interpeduncolare e si trova nella regione della fossa cranica media. Le strutture che si impegnano nella fessura orbitaria superiore passano all’esterno del circolo di Willis. Il circolo di Willis ha la funzione di uniformare bilateralmente la pressione nei circoli anteriore e posteriore dell’encefalo.

Circolazione venosa Le vene cerebrali decorrono sulla superficie delle circonvoluzioni e non nella profondità dei solchi. Queste vene non presentano valvole e i vasi perforano l’aracnoide e la dura madre per aprirsi nei seno venosi durali. Il deflusso del sangue nell’encefalo si realizza verso la vena giugulare interna, vena oftalamica e vena facciale. Distinguiamo:   

Vene superficiali Vene profonde Vene della base

Le vene superficiali Distinte in vene del Gruppo superiore (V. Troland) vene del Gruppo medio (V. mediale) e vene del Gruppo inferiore. Le vene profonde provengono dai nuclei della base, dai ventricoli laterali e dal centro semiovale. Esse si uniscono alle vene cerebrali interne e confluiscono nella vena magna di Galeno. Le vene della base sono due tronchi voluminosi provenienti dalla base dell’encefalo che si portano alla sostanza perforata anteriore.

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Midollo spinale I vasi midollari sono in continuità con quelli dell’encefalo, particolarmente del tronco encefalico. Arterie Il midollo spinale è irrorato da arterie segmentali provenienti da diversi livelli della colonna vertebrale. Nell’ insieme questi vasi formano due reti:  

Rete extramidollare Rete intramidollare

Rete extramidollare A sviluppo completo si riconoscono:   

Arterie spinali anteriori Arterie spinali posteriori Arterie spinali laterali

Le arterie spinali anteriori Si distaccano dalle arterie vertebrali e si portano in basso e ventralmente, confluiscono a livello del bulbo per dare origine al tronco spinale anteriore. Le arterie spinali posteriori originano dall’arteria vertebrale e sono dx e sx. esse si dividono in un ramo mediale e un ramo laterale, che si dispongono rispettivamente davanti e dietro le radici posteriori dei nervi spinali. Le arterie spinali laterali seguono il decorso dei nervi spinali e la loro origine, a livello dei neuromeri midollari che irrorano, ha luogo da diverse arterie maggiori. Esse accompagnano il nervo spinale nel canale vertebrale e si dividono in un ramo anteriore e un ramo posteriore che raggiungono il midollo spinale seguendo le radici del nervo stesso. o

o

Il ramo anteriore: giunto alla fessura mediana anteriore si divide in una branca ascendente e una branca discendente; che sia anastomizzano con le controlaterali e con le omolaterali. Costituendo un tratto arterioso anteriore per tutto il midollo. Il ramo posteriore: accompagna la radice posteriore sino al solco laterale posteriore dove si divide in una branca ascendente e in una branca discendente, che unitesi ai rami sopra e sottostanti costituiscono il tratto arterioso posteriore per tutto il midollo.

I rami anteriori vanno da 6-10 e i rami posteriori da 15-20. Il tratto arterioso anteriore e quelli posterolaterali inviano rami al di sotto della pia madre, dove si forma una rete anastomotica. Da questa rete subpiale si distaccano arterie che penetrano nel midollo e vanno a costituire la rete intramidollare.

Rete intramidollare Si distinguono:   

Arterie mediane Arterie radicolari Arterie periferiche

Le arterie mediane distinte in anteriori e posteriori. Le anteriori nascono dal tratto arterioso anteriore e si portano al corno anteriore, massa intermedia e base del corno posteriore. Le posteriori nascono dal tratto arterioso posteriore e si portano alla testa del corno posteriore. Le arterie reticolari distinte in anteriori e posteriori. Penetrano a livello dei solchi laterali e forniscono rami per le corna anteriori e per le corna posteriori. Le arterie periferiche irrorano la sostanza bianca.

Vene Dalle reti capillari della sostanza grigia e della sostanza bianca hanno origine le venule intramidollari che si raccolgono in vene perimidollari e quindi in vene efferenti che accompagnano ogni vaso arterioso. Le vene intramidollari si distinguono in mediane, radicolari e periferiche ed emergono dai solchi della superficie midollare. Le vene perimidollari costituiscono all’esterno del midollo un tratto venoso mediano anteriore e un tratto mediano posteriore. da questi vasi venosi il sangue raggiunge le vene emulgenti.



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MENINGI Le meningi sono tre membrane connettivali che avvolgono l’encefalo, il midollo spinale e il primo tratto dei nervi a partire dalla loro emergenza dal nevrasse. Distinguiamo le meningi in:  

Meningi encefaliche Meningi spinali

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