Zibaldone PDF

Title Zibaldone
Author Ugo Francesco Mollo
Course Italiano anno 5
Institution Liceo (Italia)
Pages 2
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Summary

Riassunto leopardi zibaldone...


Description

Lo Zibaldone e le opere in prosa degli anni Venti UN DIARIO DI VITA E DI LAVORO. Nel 1817 Leopardi inziò la stesura dello Zibaldone, termine che letteralmente significa ''mescolanza di cose diverse'', e quindi, per estensione, ''quaderno in cui si annotano senza ordine appunti, notizie, pensieri''. Il poeta seguì qui l'uso inaugurato dall'erudito settecentesco Ludovico Antonio Muratori (1672-1750) di tenere taccuini miscellanei nei quali fissare idee, citazioni, informazioni ricavate dalle letture svolte e utili alla successiva elaborazione delle proprie opere. Tale impostazione domina nella prima parte della raccolta, dedicata alla riflessione estetica e all'analisi letteraria. Nel giro di qualche anno però lo Zibaldone si trasformò e assunse la fisionomia di un vero e proprio diario di vita, di studio e di lavoro, di una registrazione fedele della quotidiana attività intellettuale del poeta, come anche delle sue emozioni e delle sue scoperte ; non a caso, a partire dal gennaio del 1820, le notazioni iniziano a essere datate. Fino al 1827, per più di 4500 pagine, lo Zibaldone divenne per l'autore il luogo fondamentale di raccolta e approfondimento del proprio pensiero in un ambito vastissimo di campi. E proprio a partire da quell'anno, consapevole della complessità e della ricchezza assunta dal testo, egli si dedicò alla sua inidicizzazione: rintracciò cioè nell'immenso quaderno alcuni percorsi tematici, facenti capo a singole voci ( per esempio; ''natura'', ''noia'', ''Petrarca'' ecc.); ordinò i ; costruì, mediante il collegamento di pagine fra loro distanti, veri e propri trattati sugli argomenti più vari. Dopo il 1827 la stesura del diario divenne sempre meno frequente e in prevalenza dedicata a notazioni filosofiche e linguistiche, fino al suo abbandono nel dicembre del 1832. UNA PROSA PROFONDA E RAFFINATA. Nelle pagine dello Zibaldone, Leopardi appare un pensatore grandissimo, certo il maggiore filosofo italiano dell'Ottocento, soprattutto per le caratteristiche profonde del suo pensiero, scandite su una minuta e precisa notazione del tempo e del calendario. Esso si presenta volta a volta come analisi della propria emozione, come dialogo interiore e confronto serrato con i grandi testi con cui il poeta viene in contatto, come riflessione sull'esistenza e sulla poesia, come registrazione delle forme linguistiche correnti messe a paragone con gli usi antichi, come notazione fisiologica sui testi letti, come confessione giornaliera, diario interiore, aforisma disperato. Lo Zibaldone insomma incarna la scrittura come esperienza e azione di pensiero: è un grande libro di filosofia, poetica e filologia, in cui le singole notazioni non appaiono aride e astratte, ma fuse invece in un tutt'uno con la vita della mente e del cuore, con il corpo e il desiderio. La ricchezza tematica non offusca le qualità formali dell'opera. Non essendo un testo pensato per la pubblicazione, la prosa è qui diretta, essenziale, finalizzata a registrare l'irrequieta mobilità del pensiero dell'autore. Eppure la lingua e lo stile sono sempre quelli propri di Leopardi: limpida,

precisa, sempre costante nell'emozione e nell'intonazione la prima; mobilissimo, sciolto, fluente nel ritmo eppure sintatticamente molto ordinato il secondo, mai freddo e arido, mai sciatto o frettoloso, anche quando è poco studiato o elaborato....


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