19 ottobre 1943 PDF

Title 19 ottobre 1943
Course Letteratura Italiana Contemporanea
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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Riassunto e appunti del libro 16 ottobre 1943...


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19 ottobre 1943 Giacomo Debenedet Giacomo Debenedetti è nato a Biella il 25 giugno 1901, e morto a Roma il 20 gennaio 1967. È stato uno dei maggiori critici letterari del Novecento, e ha insegnato all’Università di Messina e alla Sapienza di Roma. Già nella Torino della sua formazione intellettuale il cinema ha un posto di rilievo con il lavoro per Pittaluga e poi per la Cines, a cui farà seguito il notevole contributo alla nascita del doppiaggio. Nell’autunno 1936 si trasferisce a Roma su invito di Rudolf Arnheim e collabora alla rivista Cinema, dove tiene la rubrica di critica. Costretto all’anonimato dalle leggi razziali, intensifica l’esperienza di sceneggiatore. Dal ’46 al ’56 è redattore dei testi parlati del cinegiornale “La Settimana Incom”, migliaia di pagine che raccontano le difficoltà e le speranze degli italiani del dopoguerra. Nel 1958 contribuisce alla nascita della casa editrice Il Saggiatore, della quale diventa direttore letterario. Studioso e traduttore di Proust e Joyce, si rivela narratore con 16 ottobre 1943, struggente memoria della deportazione degli ebrei romani. Il suo ultimo, grande saggio è Conversazione provvisoria del personaggio-uomo, letto alla fine di agosto 1965 alla Mostra di Venezia.

Rastrellamento Il rastrellamento del ghetto di Roma fu una retata di 1259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine, quasi tutti appartenenti alla comunità ebraica, effettuato dalle truppe tedesche della Gestapo tra le ore 05:30 e le ore 14:00 di sabato 16 ottobre 1943 (da cui il ricordo di questo giorno come Sabato nero), principalmente in via del Portico d'Ottavia e nelle strade adiacenti ma anche in altre differenti zone della città di Roma. Dopo il rilascio di un certo numero di componenti di famiglie di sangue misto o stranieri, 1 023 rastrellati furono deportati direttamente al campo di sterminio di Auschwitz. Soltanto 16 di loro sopravvissero (15 uomini e una donna, Settimia Spizzichino morta nel 2000). Fu ordinata da Himmler a Kappler.

Kappler Herbert Kappler (1907 –1978) è stato un militare e criminale di guerra tedesco delle SS, comandante dell'SD, della SiPo e della Gestapo a Roma. Il nome di Kappler divenne improvvisamente noto e fonte di terrore nel pomeriggio del 26 settembre 1943, una domenica, quando convocò presso il proprio ufficio a Villa Wolkonsky il Presidente della comunità israelitica di Roma, Foà, e il presidente dell'Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, Dante Almansi, intimando loro la consegna, entro trentasei ore, di almeno 50 chilogrammi d'oro, minacciando altrimenti la deportazione di duecento ebrei romani verso la Germania. L'oro fu raccolto e consegnato con un ritardo di poche ore, comunque entro i limiti di una breve proroga accordata dallo stesso Kappler ai responsabili della Comunità ebraica romana, che contava circa 12.000 persone, per raccogliere tutto l'oro richiesto. Il riscatto pagato dagli ebrei romani, tuttavia, assicurò loro solo una breve pausa nella persecuzione cui dovevano essere sottoposti. Due settimane più tardi, infatti, la mattina del 16 ottobre 1943 vennero rastrellati a sorpresa. Eccidio delle Fosse Ardeatine Il 23 marzo 1944 alcuni partigiani italiani piazzarono un ordigno esplosivo che uccise trentadue militari tedeschi in via Rasella a Roma. Dopo consultazioni tra i comandi tedeschi, inclusi il quartier

generale in Italia del feldmaresciallo Albert Kesselring ed il quartier generale di Hitler, si stabilì che dovevano essere uccisi 10 italiani per ogni soldato tedesco morto. Kappler, insieme al questore di Roma Pietro Caruso, attese alla scelta di una parte delle vittime: in gran parte civili ed ebrei vennero condotti da Erich Priebke e Karl Hass presso le Fosse Ardeatine, fucilati in gruppi di cinque. Al termine dell'esecuzione di massa l'entrata delle cave venne fatta esplodere. Furono 335 gli italiani assassinati. I 5 in più furono presi per sbaglio, ma assassinati lo stesso poiché testimoni dell'eccidio

Himmler Heinrich Luitpold Himmler (1900 –1945) è stato un militare, politico e criminale di guerra tedesco, comandante della polizia dal 1936 e delle forze di sicurezza del Terzo Reich dal 1939. Himmler fu considerato il numero due della Germania nazista assieme a Hermann Göring; essi erano gli ufficiali unici e ineguagliabili più alti in grado di tutte le forze tedesche di quel tempo, perciò considerati gli uomini più potenti e influenti dopo Adolf Hitler. Nel 1943 venne nominato ministro dell'Interno del Reich. Come Göring, cercò di trattare la resa separata con gli alleati e perciò fu destituito da Hitler, ormai senza potere, nell'aprile 1945. Catturato Catturato dalle forze inglesi per essere giudicato come criminale di guerra dal Tribunale militare internazionale di Norimberga, si diede la morte con il cianuro il 23 maggio 1945. Fu uno dei maggiori responsabili della Germania nazista per l'instaurazione del cosiddetto nuovo ordine nazionalsocialista, nonché il diretto organizzatore della soluzione finale della questione ebraica all'origine dell'Olocausto, assieme ai suoi sottoposti Reinhard Heydrich e Adolf Eichmann.

Goring Hermann Wilhelm Göring (1893 – Norimberga, 1946) è stato un politico, generale e criminale di guerra tedesco. Abile pilota da caccia delle forze aeree tedesche durante la prima guerra mondiale, nel dopoguerra entrò nel partito nazista, diventando rapidamente il principale luogotenente di Adolf Hitler. Dotato di grande energia e determinazione, fu accanto ad Hitler con una responsabilità spesso decisiva in tutte le fasi iniziali del nazismo fino alla presa del potere e alla costituzione del Terzo Reich. Con l'inizio della seconda guerra mondiale, perse progressivamente potere e credibilità di fronte a Hitler, a causa soprattutto del suo comportamento morale discutibile e delle sconfitte della Luftwaffe, non in grado di impedire la distruzione delle città tedesche, né di ostacolare la crescente superiorità aerea del nemico. Nel 1945, dopo un fallimentare tentativo di succedere a Hitler e intavolare trattative con i nemici occidentali, venne arrestato dalle SS; una volta rilasciato (dopo la morte di Hitler), si consegnò agli Alleati per poi essere condannato a morte nel processo di Norimberga. Si suicidò alla vigilia dell'esecuzione.

Capitano Schultz Adelbert Schulz (1903 –1944) è stato un generale tedesco. Proveniente dalla Polizia prussiana, divenne ufficiale della Wehrmacht nel 1935 e prese parte alla seconda guerra mondiale alla testa di unità corazzate. Comandante abile ed energico, guidò con successo i suoi carri armati in molte battaglie; morì sul campo sul fronte orientale per il fuoco nemico il 28 gennaio 1944.

Processo a Pietro Caruso In seguito alla liberazione di Roma e a guerra ancora in corso, si tenne il processo a Pietro Caruso, che durante l'occupazione tedesca era stato questore della città per la Repubblica Sociale Italiana.

Celebrato in unica udienza il 21 settembre 1944, il processo si concluse con la condanna a morte di Caruso, motivata tra l'altro dal suo coinvolgimento nella compilazione delle liste dei prigionieri uccisi dai tedeschi nell'eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944. La condanna fu eseguita il giorno successivo tramite fucilazione alla schiena. Caruso fu l'unico tra i responsabili dell'eccidio delle Fosse Ardeatine condannati a morte a essere giustiziato. Il processo vedeva come ulteriore imputato il segretario particolare di Caruso, Roberto Occhetto, condannato a trent'anni di prigione nonostante l'accusa avesse chiesto anche per lui la pena capitale. La prima udienza avanti all'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo era stata fissata per il 18 settembre 1944, nell'aula magna della Corte di Cassazione; ma quel giorno l'udienza non si poté tenere a causa dei disordini che culminarono nel linciaggio di Donato Carretta, ex direttore del carcere di Regina Coeli. Carretta avrebbe dovuto essere il principale teste contro Pietro Caruso.

Oloferne Figura biblica, condottiero dell’esercito assiro che assediava Betulia. Viene ucciso da Giuditta, che libera la città. La storia viene ripresa da Hebbel, poeta e drammaturgo tedesco.

Shylock Antagonista de “il mercante di Venezia” è un usuraio ebreo veneziano. Nella propaganda antisemita lo usavano come stereotipo nei manifesti....


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