ABE KOBO - ABE KOBO PDF

Title ABE KOBO - ABE KOBO
Course Lettorato Giapponese
Institution Università degli Studi di Torino
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ABE KOBO...


Description

ABE KOBO Abe Kobo, scrittore e commediografo conosciuto anche come il maestro della distopia, è sicuramente una delle figure più interessanti nel panorama letterario giapponese contemporaneo. Si presenta come un artista di difficile catalogazione, come in generale tutti gli scrittori suoi contemporanei, per via dell'estremo sperimentalismo che caratterizza la sua produzione letteraria. Una produzione fortemente anti-naturalista che predilige la dimensione surreale del sogno o più compiutamente dell'incubo. Abe Kobo nato in Giappone (a Tokyo) ma cresciuto in Manciuria durante il periodo della occupazione in una piccola e coesa comunità giapponese (che gli permette di apprezzare la dimensione delle piccole comunità) ha la possibilità di fare esperienza diretta del secondo conflitto mondiale e delle sue atrocità che se da un lato lo spingono a ricusare la guerra tanto da assumere una posizione anti-militarista e anti-nazionalista, dall'altro ne influenzano fortemente la produzione letteraria che ripiega proprio nella dimensione onirica dell'incubo. Studia e si laurea in medicina nel 1948, professione che nel concreto non praticò mai. Tuttavi gli studi medici a cui si affianca un forte interesse per l’entomologia divennero due elementi constanti e ossessivamente ricorrenti all'interno della produzione letteraria. Inizialmente entrò a far parte del gruppo di scrittori guidati da Hanada Kiyoteru (1909-1974), che si proponevano di fondere surrealismo e marxismo, dai quali si di distacco intorno agli anni '50 per sviluppare una narrativa dalle tematiche di ampio respiro internazionale: una narrativa che aveva al centro il tema dell'alienazione dell'uomo moderno all'interno della società iper-industrializzata del dopoguerra e che si prometteva di indagare i meandri della coscienza umana nella dimensione onirica. La sua produzione può essere divisa essenzialmente in 3 fasi distinte per via delle tematiche e dei temi che le caratterizzano: 1 – la PRIMA FASE, la più tradotta e conosciuta e quella che gli procura la fama riguarda gli anni '50 e '60 e si caratterizza per i racconti e romanzi che indagano la coscienza umana. Romanzi dalla struttura frammentaria e da una fluidità temporale che rispecchia le dinamiche del sogno, o meglio dell'incubo. Sono romanzi che presentano personaggi di esseri polimorfi, strani, mutanti ed eventi dalla logica razionale inspiegabile che solo se contestualizzati nella dimensione notturna del sogno acquistano un senso. Il nucleo portante di queste opere distopiche e disturbanti, che gli valgono il titolo, come detto, di maestro della distopia, è la ricerca dell'identità, fra realtà e illusione, attraverso la problematizzazione dei concetti di individuo, famiglia e società. I personaggi dei suoi racconti non smettono mai di lottare contro un mondo che si presenta come allucinato e dispotico che s'impone ed opprime l'individuo in una rete di obblighi e formalità. Un mondo come quello della società giapponese sempre più collettivo, più veloce, iper-industrializzato, dominato dalla logica della tecnologia che produce un forte senso di alienazione. A questa prima fase appartiene: KABE (IL MURO) del 1951, opera che gli valse il prestigioso PREMIO AKUTAGAWA e il famoso SUNNA NO ONNA (LA DONNA DI SABBIA) del 1962. Opera che divenne oggetto di una trasposizione cinematografica da parte del regista TESHIGAHARA HIROSHI, con la sceneggiatura firmata dallo stesso Abe Kobo. Film che vinse il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA DI CANNES e che rimane tutt'ore uno dei film più visti ed apprezzati all'estero. 2 – la SECONDA FASE, quella degli anni '70, corrisponde ad una focalizzazione verso il mondo teatrale, in particolare con la creazione dell'ABE KOBO STUDIO nel 1974. Le opere di questo secondo periodo ispirate dalla dimensione onirica allo stesso modo dei romanzi e dei racconti del primo periodo, secondo i critici, presentano molte affinità con la produzione di Becket tanto da spingere a considera Kobo come un'esponente del cosiddetto “Teatro dell'Assurdo”. 3 – la TERZA E ULTIMA FASE, quella degli anni '80, corrisponde ad un ritorno verso la narrativa in cui la follia del mondo assume toni sempre più minacciosi tanto che i protagonisti, sempre più incapaci di combattere e autodefinirsi, finiscono per diventare passivi osservatori del proprio inesorabile destino. Si tratta di opere che trattano il tema dell'alienazione e soprattutto dei tragici e negativi risvolti dello sviluppo iper-tecnologico che ha partorito strumenti di distruzione di massa come la bomba atomica che aveva devastato Hiroshima e Nagasaki. Tecnologia che porta, secondo lui, all'inesorabile autodistruzione della civiltà e della fine del mondo. Temi che sono ampiamente e

compiutamente trattati nell'opera HAKUBUNE SAKURAMARU (L'ARCA CILIEGIO) del 1984. SUNNA NO ONNA (LA DONNA DI SABBIA) del 1962 Il romanzo ha come protagonista il professore NIKI JUNPEI, uomo semplice e ordinato (traduzione letterari del nome proprio) , rappresentazione dell'uomo alienato della vita moderna, che si reca in un villaggio di pescatori nella speranza di trovare un nuovo esemplare di insetto a cui attrivbuire il prproo nome, nel tentativo di rivitalizzare la propria scialba esistenza. Tuttavia il professore si ritrova ben presto in un incubo: viene infatti ad essere fatto prigioniero dalla stessa comunità che si era offerto di ospitarlo confinandolo in una casa abitata da una giovane vedova situata sul fondo di una fossa di sabbia. Dopo lo stupore e la rabbia iniziale scopre la verità di quel luogo: per evitare che il paese venga inghiottito dalle dune tutti i suoi abitanti sono costretti ogni giorno a spazzar via la sabbia che si accumula sulle case. Il professore, preso in trappola e costretto a lavorare in cambio di cibo e acqua, finisce così per prendere il posto del marito della vedova con la quale intreccia una relazione carica di un erotismo quasi animalesco. Dopo un fallimentare tentativo di fuga, Niki Junpei inizia a comprendere la logica sottesa ai comportamenti della comunità e, rassegnato, accetta la propria condizione che nella sua anormalità era divenuta ormai normale. In fondo la società civile da cui proveniva in origine non gli offriva una vera libertà ma solo la ricerca di una motivazione per vivere. Ed è così che nell'epilogo finale Niki, rinviene sul fondo di una trappola per corvi che aveva costruito, una vena d'acqua tiepida. Sul fondo di quella trappola però il protagonista rinviene una nuovo sé, capace di adeguarsi alla sua nuova realtà costantemente mutevole. Così la quella che fino ad allora era stata per lui una prigione, si trasforma in una promessa di libertà più reale di quella assaporata nella sua vita precedente, una libertà in un deserto di solitudine. Nel romanzo la realtà assume i contorni gelidi e inquietanti della contrapposizione tra individuo alienato e un sistema capace di demolire l'identità individuale ed ha come protagonista indiscussa la sabbia che nel suo perenne muoversi tracce percorsi che richiedono infiniti cambi di traiettoria, infinite interpretazioni che sono al contempo tutte vere e tutte false. Il carcere di sabbia finisce per riflettere e sfruttare le stesse logiche del mondo capitalista, che annulla e schiaccia l'individuo. Così il cacciatore diviene improvvisamente preda ribaltando la realtà. Una realtà priva di moralità, in cui non esistono vittime e innocenti e dove nessuno è un vero e proprio criminale. Ed in questo mondo al contrario, il professore scopre un nuovo sé accettando la nuova realtà e le possibilità che questa stessa offre. •

in Kobo come negli scrittori della bomba atomica vi è la denuncia della pericolosità della tecnologia – tecnologia ha portato benessere ma anche distruzione come la bomba all'epoca il top della tecnologia aveva portato alla distruzione

HAKUBUNE SAKURAMARU (L'ARCA CILIEGIO) del 1984. Il romanzo, ambientato in un futuro abbastanza vicino, ha come protagonista un grasso, misantropo, diffidente, scrupoloso uomo (soprannominato talpa o maiale) intento a costruire un'arca che nei suoi progetti servirà da rifugio anti-atomico per quando il mondo sarà spazzato via da quella che durante tutta la Guerra Fredda è sembrata essere una minaccia sempre incombente, ovvero la guerra nucleare. Racconto che, sulla scia dei lavori del primo periodo, contestualizza il tema dell'alienazione all'interno di un mondo dominato da una tecnologia iper-pervasiva di cui risulta evidente ed imminente la fine. Il racconto problematizza quindi il tema del nucleare tenendo conto degli accadimenti di Hiroshima e Nagasaki e se pur non facendo direttamente ed esplicitamente riferimento a questi eventi, presuppone la possibilità di un'imminente ed inevitabile ripetersi della storia....


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