Alana 6TVF - rewdf PDF

Title Alana 6TVF - rewdf
Author ur mum
Course English
Institution Alabama State University
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Summary

rewdf...


Description

“Buoni, ascoltate, per Dio!” gridò sir William.

“Balle.” Greyforth fece un cenno verso il mare dove due dei loro bastimenti erano alla fonda. “Forse “toranaga” nella loro lingua significa sovrano. Vi prego di continuare, signor McFay.” “Ebbene?” domandò. Notò il suo disappunto e subito aggiunse: “ovviamente anche tu starai meglio e potremo partire insieme e... ah si, Henri Seratard ti manda i suoi auguri...”. “Quanto siamo distanti?” “Nulla, Sir William. Ma non è questo il nome del sovrano menzionato da Kaempfer?” “Forse “toranaga” nella loro lingua significa sovrano. Vi prego di continuare, signor McFay.” Si comportavano tra loro in modo amichevole ma dietro si nascondeva un'inimicizia mortale.

“Questo è quanto il giapponese ha raccontato al mio compratore, ma mi incaricherò di scoprirne di più. Tornando a noi ...” “Poiché hai introdotto l'argomento, e non mi capita spesso di parlare con te, volevo informarti che abbiamo sentito dire che presto qui scoppieranno dei grossi guai.” Ah, altezzosa signorinella che si nutre di desiderio represso, pensò Lun divertito, mi chiedo quale di questi maleodoranti Occhi in fuori sarà il primo a farti aprire le gambe e a entrare nella tua altrettanto maleodorante Porta di Giada. “Sta bene, non vi dovete preoccupare. Ecco, bevete” le disse con comprensione porgendole la bevanda a base di laudano. Qualcuno applaudì ma la maggior parte si astenne, e la riunione terminò al bar. Angélique si avvicinò. “Se Hodogaya fosse un porto non avrei esitazioni, ma non possiamo invadere la terra ferma. Questa non è la Cina.” E rivolto al sergente dei granatieri aggiunse: “Date per cortesia al sergente Crimp tutto l'aiuto di cui ha bisogno per alloggiare i suoi uomini eccetera eccetera. Come vi chiamate, sergente?”. “Non ne so molto di più ma è chiaro che i segnali sono gli stessi che in America hanno annunciato la guerra civile. Se qui succede la stessa cosa siamo fottuti per bene. Senza la flotta e le truppe siamo fregati e possono spazzarci via.”

“Magari il vecchio Brock ci onorerà presto di una visita in compagnia di sir Morgan.” “Hooo!” gridò

indicando un punto davanti a sé. Sognava e mormorava senza vederla: ”... molti bambini, tu e io... sono così felice che tu mi ami... sono stregato, adesso... ho pregato tanto e potremo vivere per sempre nella Grande Casa sul Picco. “Si, piuttosto bene, direi” ripeté con pazienza. L'aiutò a salire le scale e la riaccompagnò alla sua stanza. Davanti alla porta esitò: “Dormirete bene, ne sono sicuro”. Sir Morgan Brock era il figlio maggiore del vecchio Brock e dirigeva con grande successo l'ufficio londinese. “Grazie, no” rispose Angélique in tono secco. “Si, l'attacco è stato ieri pomeriggio.” Sembrava che per il cervello di Malcolm fosse difficile tradurre le parole della ragazza in una forma comprensibile, e comporre parole e pronunciarle gli era impossibile. Angélique si sentiva giunta al limite della resistenza. “Una ferita piuttosto brutta, si, ma l'ho ricucito per bene e ora dorme come un sasso” rispose in tono disinvolto Babcott. “Vi sentite bene, signorina Angélique?” domandò Marlowe. “Niente del genere, signore” rispose il generale contraccambiando tutta la disapprovazione che il francese aveva per lui.

“Grazie.” Angélique chiuse la porta con il chiavistello e andò alla finestra per aprire i pesanti battenti. “Gli ho dato un sedativo, potrò accompagnarvi da lui tra poco. Che cosa succede, Marlowe, perché...” I dispacci inviati dal Foreign Office di Londra erano arrivati il giorno prima con la notizia che la Gran Bretagna era sul punto di essere coinvolta in un'altra interminabile guerra in Europa. Il prussiano era più anziano del russo, e meno aitante. Si comportavano tra loro in modo amichevole ma dietro si nascondeva un'inimicizia mortale. “Sta dormendo tranquillo. Venite. Anche per voi è giunta l'ora di andare a letto.” “La marina.” “Va tutto bene Ange... Angélique” disse la voce che ormai non riconosceva più. “Tuttavia ritengo anch'io che uno shògun esista e la Francia è favorevole a un contatto diretto.”

Norbert Greyforth entrò subito in argomento. “Vi tranquillizzerà e vi aiuterà a dormire.” “Il giovane Phillip ha avuto un bello shock, temo... dev'essere stata un'esperienza spaventosa!” Come vorrei non essere venuta qui,

Henry Seratard me l'aveva detto di aspettare fino a domani, e anche il capitano Marlowe era contrario, tutti, perchè mai ho implorato l'ammiraglio con tanto ardore? “Ieri? Una vita. Hai visto Philip?” In preda al panico, Angélique si precipitò verso la porta per andare a chiamare il dottore. “Si, piuttosto bene, direi” ripeté con pazienza.

“Deve tirare fuori l'esercito e la marina e bombardare Edo...” “E Hodogaya? Voi avete due navi e noi tre e insieme disponiamo di un buon numero di attaccabrighe. La maggior parte degli uomini della flotta mercantile si unirà a noi, abbiamo armi a sufficienza e potremmo persino portarci un paio di cannoni, John Canterbury era un amico, il vecchio lo stimava e io vorrei vendicarlo. Che cosa ne pensi?” “Il dottore mi ha assicurato... ha detto a tutti che presto starai bene!”

“Magari il vecchio Brock ci onorerà presto di una visita in compagnia di sir

Morgan.” “Idea meritoria, monsieur.” “Posso dirti una parola, McFay?” Certo le lenzuola sono intrise di sudore e un pò sporche di urina e feci e tutto puzza ma è perchè mi hanno tagliato, per l'amor del cielo, sono stato aperto e ricucito ma starò di nuovo bene... “Se Hodogaya fosse un porto non avrei esitazioni, ma non possiamo invadere la terra ferma. Questa non è la Cina.” “All'inferno ci vai tu, bastardo...”...


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