Appunti su Activity Based Costing PDF

Title Appunti su Activity Based Costing
Author Nicolas Breccia
Course Programmazione e controllo (1° e 2° modulo)
Institution Università Politecnica delle Marche
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Appunti completi delle lezioni sul ABC...


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L’activity based costing è una tecnica del costo pieno dell’activity based management (è una tecnica gestionale complessa ed evoluta) → viene utilizzata in aziende complesso e può essere utilizzata senza adottarne la relativa filosofia gestionale MA appunto utilizzarla solo come strumento. Alcuni studiosi si accorsero che le tecniche di costo pieno erano valide ma per aziende “fordiste” che avevano: prevalenza costi di trasformazione industriale (si compra per la funzione del prodotto e non tanto per immagine) ed elevata incidenza dei costi diretti variabili,costo della manodopera essenzialmente diretto e relazioni causali semplici fra fattori produttivi e prodotto finiti (relazioni semplici tendenzialmente dirette) Nelle imprese degli anni ‘70 in poi, cambiando il mercato, cambia anche la struttura dei costi con una maggiore incidenza dei costi indiretti generali legati alla struttura aziendale più che alla trasformazione del prodotto in se → esplosione dei costi fissi,manodopera sempre meno diretta e dunque le relazioni tra prodotti e fattori produttivi sono sempre più complesse (indirette) Cause dell’aumento dei costi indiretti Con lo sviluppo dei mercati e della concorrenza assistiamo ad un aumento delle attività di supporto essenziali allo svolgimento del processo produttivi competitivo (fabbrica nascosta) Si sviluppano cioè una serie di trasformazioni o meglio di transazioni come: - Logistiche → transazione di trasferimento da produzione a magazzino o altro - Di bilanciamento → transazione di prodotto per bilanciare l’occupazione di un impianto - Di qualità → controllo qualità - Di cambiamento → attrazzaggio per linee prodotti differenti cioè fermo macchina *nelle aziende fordiste questo non accade,il prodotto è unico e non necessita trasferimenti Sostanzialmente aumentano le transazioni per la creazione e gestione del prodotto e degli attributi di prodotto cioè tutto quello che “non è prodotto in quanto tale ma che fa parte delle sue caratteristiche” come marketing,estetica,colore → non vendiamo un prodotto ma un sistema. (le tecniche di costo tradizionale non ci aiutano a calcolare il costo pieno correttamente) Il sistema contabile tradizionale nasconde questi costi e li maschera nei centri produttivi ausiliari e funzionali → ad esempio un eventuale fermo macchina per riattezzagio va imputato al prodotto più numeroso per avere un costo meno rilevante MA poichè il costo del macchinario viene imputato per ore-macchina, il fermo macchina non viene considerato tra le ore di produzione IN MODO ERRATO Limiti del sistema contabile tradizionale con centri di costo (1) Non rende visibile alcuni oggetti di costo per una corretta attribuzione dei costi indiretti (2) Non consente di calcolare il costo dei processi aziendali (3) L’impiego di basi di riparto correlate al volume di produzione non rispetta il principio di causalità (cioè a chi vende di più attribuisco maggiori costi MA non è detto sia cosi, dunque rischio di non vedere quanto effettivaente ricavo da un prodotto) In queste condizioni si verificano distorsioni nella stima del costo di prodotto → il costo unitario dei prodotti a basso volume ma ad elevata complessità sono sottostimati a seguito della maggiore allocazione dei costi indiretti sui prodotti ad alto volume di vendita *Si crea una sorta di “sovvenzione incrociata” cioè i prodotti ad elevato volume ma poco complessi sovvenzionano (attribuendosi maggiormente costi magari non suoi) i prodotto a basso volume ma meno complessi.

GUARDO ESEMPIO PAGINA 48 → evidenzia differenza tra ABC e costo pieno tradizionale La logica del sistema ABC Si parte dalla logica che in azienda abbiamo delle risorse (fattori produttivi) che vengono impiegate in attività e consumate dai prodotti,servizi,clienti. CAMBIA LA LOGICA → L’oggetto intermedio non è più il centro di costo ma l’attività che è più piccola ed avrà complessita maggiori MA essendo ridotta avremo più possibilità di trovare un legame “più diretto” rispetto al prodotto Fasi di svolgimento dell’ABC - Individuare attività per centri di costi per ottenre output (mappatura attività) - Attribuire costi delle risorse alle attività tramite “resource driver” - Imputare i costi delle attività ai prodotti tramite “activity driver” MAPPATURA DELLE ATTIVITA’ La difficoltà principale è mappare le attività in quanto non esiste uno schema specifico (mentre nella contabilità per centri di costo abbiamo l’organigramma a definirci i centri funzionali ed ausiliari) Il controller definisce il perimetro delle attività,con la finalità di calcolare il costo di prodotto “L’attività è un aggregato di operazioni elementari,omogenee tecnicamente, attraverso le quali si ottiene un output definito per uno specifico cliente interno o esterno” (quindi per attivitàpossiamo avere: stipulazione contratti,inventariazione materiali,ispezione in ingresso,poi, contatti clienti,test qualità,analisi difetti,ispezioni prodotto ecc.) La mappatura delle attività può partire da due livelli diversi, considerando: - Funzioni → si parte dalle funzioni organizzative - Processo → utilizzata da imprese evolute che hanno mappatura del processo Si mettono sotto osservazione le funzioni aziendali e si intervista le persone per capire quali attività vengono svolte (ricorrendo anche alle schede riepilogative,considerando risorse e tempo per ogni singola attività) Cioè il controller insieme ad un consulente aziendale cercano di capire quale attività svolgono i dipendenti e sopratutto danno dei criteri di massima per definire la profondità di definizione delle attività….occorre passare anche dai sindacati per motivale ai dipendenti le finalità dell’indagine sulle attività → se i dipendenti capiscono lo scopo e sopratutto la definizione di attività richiesta dal controller ALLORA saranno in grado di definire accuratamente quali sono le attività che svolgono (sempre preferibile soggetto esterno per evitare soggezioni) Quando ho trovato le attività svolte per realizzare i prodotti (e l’intero processo) devo calcolare i costi da attribuire alle singole attività...più attività individuo e più trovo in modo chiaro e facile una base di ripartizione comune e coerente da utilizzare (ripartizione maggiormente diretta e coerente) MA allo stesso momento aumentando il livello di disgregazione delle attività ho una elevata complessità del sistema di calcolo. Nasce trade-off tra disgregazione per aumentare attendibilità dell’imputazione o ridurre la complessità Le modalità di attribuzione dei costi delle risorse alle attività

Una volta definite le attività a livello aziendale devo calcolarne i costi (essendo piccole attività il costo avrà una forte componente umana sono quindi fondamentali le schede prodotto) Come attribuiamo i costi delle risorse all’attività? - Calcolo diretto mediante misurazione → misurazione oggettiva del personale - Stima attraverso ricerche ed interviste → stima oggettiva - Allocazione basata su parametri che esprimono l’impiego delle risorse da parte delle attività ESEMPIO: abbiamo individuato 3 attività elementari, dobbiamo allocare il costo del responsabile acquisti di 10’000euro...come “resource driver” utilizziamo le ore di lavoro: (A1) utilizza 500h (A2) utilizza 300h (A3) utilizza 200h → quindi 10’000/1000= 10 euro all’ora Quindi A1 ha costi per 5000,A2 3000,A3 invece 2’000 Si parla di “driver” e non di base di ripartizione perchè con questa tecnica si crea un legame molto forte fra le attività e le risorse → il driver appunto “guida” all’assorbimento delle risorse da parte delle attività Gli activity driver Ora dobbiamo attribuire i costi delle attività ai prodotti con gli “activity driver” che sono dei fattori determinandi la domanda di attività da parte dell’oggetto di costo che è il prodotto. ESEMPIO: l’attività è la fatturazione, ed il driver è il numero di fatture, gli oggetti di costo (prodotti) sono magliette (vendute 20 con 20 fatture diverse) e scarpe (vendute 1000 ma con unica fattura) → è evidente che l’attività di fatturazione lavora più per le maglie che per le scarpe nonostante ne siano vendute di più !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Utilizzando gli “activity driver” riesco a capire come effettivamente i prodotti assorbono i costi...questi driver devono essere: - Fattori in grado di correlare oggetto di costo con le attività - Parametri che misurano la frequenza o intensità d’impiego delle attività da parte dell’oggetto di costo (prodotto) ESEMPIO: se per fatturare una maglia e fattura da 1000 scarpe impiego lo stesso tempo allora posso utilizzare come driver il numero di fatture (cioè parametro di frequenza)...se invece per fare una fattura alla maglia impiego 1h e invece 3h per fatturare le 1000 scarpe allora devo utilizzare un parametro di intensità cioè il tempo di fatturazione (il driver di intensità è molto più accurato MA è complesso da utilizzare e calcolare): - Driver di frequenza → misurano la frequenza con cui viene effettuata un’attività e viene utilizzata quando tutti i prodotti utilizzano la medesima attività - Driver di intensità → misura il tempo necessario per eseguire l’attività e viene utilizzata quando si hanno tempistiche differenti per ogni prodotto ESEMPIO: ho come attività il riattrezzaggio con costo di 80’000euro e 3 oggetti di costo...l’activity driver sarà il numero di riattrezzaggi: prodotto 1 usa 10 riattrezzaggi, il prodotto 2 usa 25, il prodotto, 2 ne usa 5 → 80’000/40=2’000euro a riattrezzagio Quindi prodotto 1 20’000,prodotto 2 50’000,prodotto 3 10’000… Il numero dei driver dipende da: accuratezza desiderata del calcolo dei costi, complessità del mix di prodotto,semplicità e costo dell’ottenimento dei dati

Per ridurre la complessità del sistema di calcolo si possono determinare raggruppamenti di costi di attività (activity cost pool) → cioè ad esempio se abbiamo attività di fatturazione che usa le fatture ed l’attività di gestione del ciclo attivo che usa il numero di clienti abbiamo due attività che usano driver simili (quindi possiamo raggruppare le attività che utilizzano driver simili o uguali per semplificarne il calcolo oppure utilizzare il driver in comune) **bisogna fare attenzione all’effetto comportamentale indotto dall’activity dirver → poichè abbiamo 20 fatture sui vestiti e 1 sulle scarpe, i vestiti vengono caricati troppo del costo dell’attività di fatturazione...quindi si decide di posticipare alcune fatture all’anno successivo...in questo modo però se posticipo le fatture dei vestiti il costo delle fatture sulle scarpe non è più 1/21 ma 1/15 (quindi sto caricando proporzionalmente i costi sulle scarpe) **Anche il numeto di riattrezzaggi può essere dimiuito a discapito dell’offerta per la domanda del cliente Dunque abbiamo visto come per ridurre contabilmente i costi di un prodotto si manipolano i driver (effetto comportamentale)...prima di modificare i driver occcore analizzare il mercato, se capisco che il cliente non ha bisogno di una variante di prodotto allora elimino il riattrezzaggio per quel prodotto e cosi via QUINDI se voglio eliminare effettivamente la causa devo fare cosi altrimenti monipolando il driver sposto solamente i costi. La gerarchia delle attività (grado di riferibilità al prodotto) Quando si cerca un driver, bisogna comprendere a che livello siamo rispetto al prodotto: - attività di supporto all’organizzazione → difficile trovare legame tra attività e prodotto perchè siamo distanti dal prodotto finito...si utilizzano driver tradizionali come le ore macchina - attività a livello di linea di prodotto → in questo caso si lavora su attività che riguardano linee di prodotti omogenee e quindi possiamo usare un driver legato alla famiglia di prodotto - attività a livello di lotto → il driver dipende dal numero di lotti - attività a livello di unità di prodotto → abbiamo una misurazione oggettiva e quindi il driver è legato al numero di unità realizzate Gli obiettivi dell’ABC Gli obiettivi principali dell’ABC sono il miglioramento dell’allocazione dei costi indiretti sui prodotti grazie agli activity driver...aiutare quindi il management per le decisioni di pricing -

Supporto al management per le decisioni di make or buy Evidenzia le inefficienze organizzative xkè con l’ABC conosco le attività che svolgo Migliore conoscenza delle regole di variabilità dei costi indiretti non collegate al volume produttivo Utilizzo di un linguaggio immediatamente comprensibile da chi gestiscei processi → chi svolge lìattività sa quanto costa perchè la svolge lui stesso...


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