Business Planning PDF

Title Business Planning
Course Economia aziendale
Institution Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Pages 20
File Size 381.9 KB
File Type PDF
Total Downloads 2
Total Views 174

Summary

Download Business Planning PDF


Description

Cap 2 (sull’e-book capitolo 7) I concetti contabili di base: lo stato patrimoniale. 2.1.1 Il concetto di omogeneità In contabilità si effettuano registrazioni solo in relazione a eventi che possono essere espressi in termini monetari. Il vantaggio è che la moneta fornisce un comune denominatore, rendendo così assoggettabile al calcolo numerico quantità che si riferiscono a risorse di natura diversa. “Visto che non è possibile sommare mele e pere, è possibile sommare il loro valore monetario”. Chi legge il bilancio deve essere consapevole di non trovare al suo interno tutti i fatti che riguardano la vita dell’impresa, spesso quelli più importanti. In contabilità l’ammontare monetario delle registrazioni è espresso in termini di valore d’acquisto della moneta al momento in cui la registrazione viene effettuata. Cambiamenti successivi del potere d’acquisto non modificano più tale importo. Il potere d’acquisto della moneta cambia nel tempo ma , semplicemente, non tenta di rappresentare questi cambiamenti nelle registrazioni. 2.1.2 Il concetto di entità giuridica Nel registrare gli eventi contabili è importante chiedersi quali conseguenze essi abbiano sull’azienda. Essa può essere organizzata in forme giuridiche diverse: società di capitale, di persone ( due o più proprietari), o impresa individuale ( unico proprietario). Il principio dell’identità giuridica si applica a qualsiasi azienda, indipendentemente dalla sua forma giuridica. Per esempio si consideri una coppia di coniugi che gestisce un negozio. Un fornitore potrebbe essere pagato con denaro dell’azienda o dei proprietari. Se però si intende rispettare il concetto di entità giuridica, allora la contabilità del negozio dovrebbe essere mantenuta separata da quella dei coniugi. Gli eventi che non riguardano l’azienda, non devono influenzarne la contabilità (es. debiti). 2.1.3 La prospettiva di continuità di funzionamento A meno che non sussista una palese evidenza del contrario, nel redigere il bilancio si assume che l’azienda continui a funzionare per un periodo indeterminato--> prospettiva di continuità di funzionamento. 2.1.4 Concetto di costo Le risorse economiche di un’azienda sono denominate attività o elementi patrimoniali o asset. Esse sono costituite da : attività non monetarie ( terreni, immobili etcc) cioè risorse per le quali non esiste un’informazione oggettiva e affidabile su quale sia il loro valore. Un concetti di base è che un’attività sia normalmente rilevata in contabilità al suo prezzo d’acquisto, cioè al suo costo. Nel caso delle attività non monetarie, il concetto di costo influenza la contabilizzazione anche nei periodi che seguono quello dell’acquisto. Le attività non monetarie Poiché il valore di un’attività si modifica con il passare del tempo, le misurazioni contabili di un’attività non monetaria non rappresentano necessariamente il valore corrente delle attività, se non quello che essa aveva al momento dell’acquisto. In contabilità, tutte le attività sono inizialmente registrate al loro costo d’acquisto denominato anche costo storico dell’attività. Il valore al quale le attività non monetarie sono presenti in contabilità non indica il valore di presunto realizzo di quelle attività. I valori di terreni, dei fabbricanti non sono invece normalmente correlati con i prezzi ai quali esse potrebbero essere venduti. In generale poi, col tempo, cresce la differenza fra il valore contabile di un’attività non monetaria e quello di presunto realizzo. 1

Le attività monetarie sono inizialmente contabilizzate al loro costo storico, valore che viene successivamente modificato per tenere conto del presunto valore corrente. L'avviamento Vi sono fattori che contribuiscono alla crescita di valore dell'impresa - la conoscenza, le competenze, la reputazione guadagnata nel corso del tempo sul mercato, la notorietà etcc- che non sono presenti fra le attività. La voce avviamento ( goodwill) è presente però nello stato patrimoniale di alcuni bilanci. essa compare nei rendiconti contabili solo quando un' impresa ha acquistato un'altra impresa pagandola di più del valore di presunto realizzo delle sue attività nette. La differenza fra il prezzo pagato e il fai value delle attività nette è denominata avviamento e valorizza, per l'appunto, il capitale intellettuale, la reputazione, il marchio e così via. 2.1.5 Il concetto del duplice aspetto Ciascuna transazione modifica almeno due voci dello stato patrimoniale e non è possibile che una transazione possa causare un unico cambiamento in contabilità. ( es diritti vantati dal abanca; e quelli vantati dalla proprietà)

2.2 Lo stato patrimoniale La posizione finanziaria di un'azienda in uno specifico istante è descritta dallo stato patrimoniale. esso riporta le attività e i diritti vantati sulle attività ( cioè le passività e il capitale netto) in corrispondenza di un determinato momento. dunque è un rendiconto d stato e non di flusso. Tutti i valori espressi in euro, riportano solo quei fatti della vita aziendale che possono essere espressi in termini monetari. 2.2.1 Uno sguardo d'insieme Lo stato patrimoniale è un rendiconto fondamentale della contabilità: una qualunque transazione può essere analizzata in termini del suo doppio effetto sui valori dello stato patrimoniale. La prospettiva delle risorse e dei diritti vantati sulle risorse Le voci presenti nella sezione di sinistra sono le risorse economiche del'azienda alla data riportata nel documentario. Le passività e il capitale netto sono invece i diritti vantati sulle attività sempre alla stessa data. il primo sono diritti vantati da terze parti ( come dipendenti per il lavoro prestato e non ancora compensato ). Il capitale netto invece i diritti vantati dalla proprietà. La prospettiva delle fonti di finanziamento e degli impieghi La sezione di sinistra nello stato patrimoniale mostra come l'azienda ha utilizzato, o investito, le disponibilità finanziarie alla data dello stato patrimoniale. La sezione di destra mostra le fonti di finanziamenti investiti nelle attività. mostra dunque come le attività sono state finanziate. Le molteplici voci della passività descrivono in che misura i finanziamenti complessivi sono stati ottenuti dai creditori come fornitori, banche e altri creditori. Il capitale netto mostra invece il finanziamento da parte della proprietà. L'equazione fondamentale della contabilità ( attività = passività + capitale netto) ha la seguente interpretazione: ciascun euro investito in attività aziendali è stato finanziato o dai creditori o dalla proprietà e, simmetricamente , ogni euro di finanziamento alla data dello stato patrimoniale è investito in una qualche attività.

2

2.2.2 Le categorie dello stato patrimoniale Sono definite in modo tale che 1 i singoli elementi confluenti all'interno di una categoria siano simili, 2 gli elementi all'interno di una determinata categoria differiscano il più possibile da quelli appartenenti a un'altra categoria. 2.2.3 Le attività Sono risorse economiche controllare dall'azienda e il cui costo (o fair value) può essere misurato in maniera affidabile al momento dell'acquisto. una ricorsa si dice economica se è in grado di produrre un'utilità futura. Il controllo è un concetto contabile simile, ma non identico, al concetto giuridico di proprietario. quando un'azienda acquisisce un'autovettura in leasing 8 pagando a rate), l'azienda non possiede in senso giuridico l'autovettura, perchè il passaggio di proprietà non potrà avvenire fino a quando anche l'ultima rata non sia stata pagata. Ciononostante, se l'azienda ha il pieno uso di essa, allora si può ipotizzare che quest'ultima sia pienamente controllata dall'azienda e dunque, che sia un'attività. Nello stato patrimoniale le attività sono spesso ordinate per livello decrescente di liquidità (rapidità con la quale si prevede si trasformano in cassa).

Le attività correnti  la cassa e le altre attività che si prevede si trasformeranno in cassa o che saranno vendute o che saranno consumate nell'ambito del ciclo di produzione entro un anno sono denominate attività correnti o attività a breve termine.  La cassa è costituita da denaro in contante, libretti al portatore, assegni.  I titoli o titoli in portafoglio sono investimenti finanziari immediatamente convertibili o che si prevede comunque di convertire in denaro entro un anno.  I crediti commerciali sono gli obblighi dei clienti nei confronti dell'azienda. per esempio l'emissione mensile dell'enel al generico utente fa nascere un credito commerciale sino a quando l'utente estingue il proprio obbligo di pagamento.  Le rimanenze sono scorte di merci se si tratta di imprese commerciali, mentre nel caso delle imprese di produzione sono la somma di tre aggregati : prodotti pronti per essere venduti ( rimanenze di prodotti finiti), materiali e altre componenti d'acquisto ( rimanenze di materie prime) o prodotti in corso di trasformazioni ( rimanenze semilavorati).  I costi anticipati sono attività spesso intangibili che saranno utilizzate nel breve periodo. I terreni, fabbricati, impianti e macchinari. Denominati anche immobilizzazioni tecniche, sono attività tangibili aventi una vita pluriennale. sono stati acquistati per essere utilizzati nell'ambito del processo produttivo al fine di realizzare beni e servizi che genereranno flussi di cassa futuri. cederanno dunque gradualmente utilità. Le altre attività immobilizzate Immobilizzazioni finanziarie (attività monetarie) per esempio titoli e partecipazioni purché destinate a fare parte del patrimonio aziendale per un periodo superiore di un anno. Immobilizzazioni immateriali includono oltre all'avviamento, concessioni, licenze, marchi e brevetti. esse non si trasformeranno in cassa bensì cederanno nel tempo la loro utilità. 3

2.2.4 Le passività Sono obbligazioni a pagare somme di denaro dall'ammontare certo o a cedere beni o a erogare servizi a terzi di entità nota. essa esiste come risultato di un evento già avvenuto. Le passività correnti (o a breve termine)  Sono obblighi che, in base ai termini di contratto, verranno a scadere nel breve periodo.  i debiti verso fornitori.  I debiti finanziari a breve corrispondono normalmente a debiti di conto corrente o a pronti conto termine, comunque a diritti vantati da banche per avere prestato denaro.  i debiti tributari sono quelli dovuti all'erario per imposte certe. la componente più rilevante è normalmente costituita da imposte sul reddito.  i conti sospesi rappresentano il compenso dovuto a terze parti per lavoro prestato ma non ancora pagato.  gli acconti o ricavi non realizzati o anticipi da clienti, rappresentano una passività che nasce perché l'azienda ha ricevuto un pagamento anticipato a fronte di un servizio che erogherà in futuro.  la quota di scadenza di debiti a lungo termine rappresenta la parte del debito a lungo termine dovuta entro il breve periodo. Altre passività Quelle passività che non soddisfano i criteri per essere classificate come correnti, lo sono come “altre passività” o “passività a lungo termine”. Una passività a lungo termine tipicamente italiana è il trattamento di fine rapporto. 2.2.5 Il capitale netto esso mostra l'investimento della proprietà nell'azienda. Il capitale versato E’ la somma di denaro che i proprietari hanno investito direttamente nell'impresa acquistando azioni nel momento in cui queste sono state emesse. In molte imprese questo è ulteriormente suddiviso in capitale sociale e riserva da sovraprezzo delle azioni. Le risorse di utili La seconda voce del capitale netto sono le riserve di utili. il capitale netto aumenta attraverso la generazione di utili e si riduce quando le riserve di utili sono versate agli azionisti sotto forma di dividendi. Tale importo non dice nulla su come questi utili siano stati investiti. Il capitale netto è talvolta denominato attività nette, essendo il suo ammontare pari alla differenza fra il valore delle attività e quello delle passività. attività = passività + capitale netto + riserve utili. Indice di liquidità Il rapporto fra le attività e le passività correnti e denominato indice di liquidità.

Capitolo 3 (Cap 8 E-book) I CONCETTI CONTABILI DI BASE: IL CONTO ECONOMICO 4

3.1 La natura del reddito Stato patrimoniale = posizione patrimoniale dell’azienda in un certo istante, composizione qualiquantitativa delle attività. I flussi che caratterizzano un’impresa sono continui: l’azienda ha un ammontare di liquidità, compra le scorte, vende i prodotti e quando i pagamenti rientrano si rinnova il ciclo. Quindi vediamo 2 elementi aziendali: RICAVI= flussi in ingresso COSTI DI COMPETENZA = flussi in uscita 3.2 I concetti di base La periodicità, la prudenza, realizzazione dei ricavi, competenza, criteri di valutazione, significatività e rilevanza 3.2.1 La periodicità della misurazione La contabilità misura il risultato delle attività economiche in relazione ad un dato periodo= PERIODO AMMINISTRATIVO o esercizio. Normalmente il periodo dura 1 anno (dal 1 gennaio al 31 dicembre) ma esistono anche i bilanci infrannuali che quindi fanno riferimento a periodi più brevi. La relazione tra reddito e capitale netto: essendo state vendute certe attività a un prezzo superiore del loro acquisto allora il capitale netto è aumentato. Poiché il capitale netto è formato da capitale versato e da riserve di utili e poiché la proprietà non ha aggiunto nuovo capitale questo aumento riguarda le riserve di utili. Questo incremento si definisce RISULTATO NETTO. L’utile non corrisponde all’aumento della cassa: L’utile caratterizza la performance dell’impresa. Un aumento di cassa, invece, può essere generato da motivi esterni: un prestito è pareggiato da dei debiti quindi non interessa le riserve di utili perché questa transazione non produce reddito. 3.2.2 Il concetto di prudenza Doverosa attitudine a sottostimare il reddito qualora ci fossero delle incertezze: se due stime sono equiprobabili scegliamo la più bassa in termini di ricavi. La prudenza enfatizza 2 aspetti: riconoscere i ricavi solo quando sono ragionevolmente certi & riconoscere i costi appena risultino ragionevolmente possibili. Applicazione pratica della prudenza Solitamente i ricavi generati da vendite sono riconosciuti nel momento di consegna del prodoto. Abbiamo però due eccezioni: gli acconti e i crediti. Acconto: Pagamento in anticipo di una parte di una somma che si deve a qualcuno. Esempio: imprese che vendono abbonamenti a riviste chiedono ai propri clienti un pagamento anticipato (annuale), che avviene prima della consegna dei prodotti. Se il pagamento fosse incassato in un certo anno per riviste che saranno consegnate l’anno successivo allora i ricavi saranno registrati l’anno successivo al pagamento mentre il denaro consegnato nell’anno corrente sarebbe un aumento di cassa. (io ho capito questo però rivedetelo perché non è per niente chiaro). 5

I crediti commerciali: Opposto dell’acconto. In questo caso il cliente paga il prodotto dopo averlo ricevuto. Comunque i ricavi sono registrati al momento stesso della vendita. Interessi attivi: Una banca presta denaro e chiede in cambio una somma di denaro, molte volte la banca permette di non pagare nel primo anno: interessi attivi. Ha la stessa natura del credito commerciale infatti è un ricavo già guadagnato ma non ancora incassato. 3.2.3 Realizzazione dei ricavi Prudenza = QUANDO i ricavi devono essere riconosciuti tali Realizzazione = QUANTI ricavi possono esser riconosciuti come tali. In pratica la realizzazione è l’ammontare di denaro che con ragionevole certezza il cliente pagherà. Es: prezzo di listino 23.000, scontato 22.000, ricavo 22.000. Molti clienti però non pagano quindi dobbiamo sottrarre dalle vendite anche ciò che, storicamente, si concretizza come un non incasso. Es: un negozio realizza vendite a credito per euro 100.000, l’esperienza dice che il 3% non lo incasseranno quindi l’ammontare dei ricavi realizzati nel periodo è 97.000 e non 100.000 3.2.4 Concetto di competenza La vendita presenta due aspetti: il ricavo = aumento degli utili e il costo = riduzione delle riserve di utili. Quando un certo evento influenza sia i ricavi che i costi allora, per misurare correttamente l’effetto della vendita, entrambi devono esser riconosciuti nello stesso periodo: concetto di competenza o di correlazione costi-ricavi. 3.3 Terminologia Costo: è la misura monetaria dell’ammontare di risorse usate per un certo scopo. Spesa: decremento di un’attività (es. cassa) o l’incremento di una passività. (Più spese in un certo periodo e per un certo scopo=costo). Costo di competenza: risorse consumate nel periodo per la produzione dei ricavi. Esborso: uscita di cassa. Esempio: Un’impresa riceve merci per 1000$ (sostiene un costo di acquisto), il fornitore viene pagato in Aprile(l’impresa ha un esborso di 1000$) e in maggio invia la merce ad un cliente (costo di competenza, consumo merce). Costi direttamente riconducibili ai ricavi (1): Associazione costo del venduto e ricavi è diretta. La vendita produce sia un ricavo che un costo entrambi vanno rilevati nello stesso periodo. Costi associati alle operazioni di gestione del periodo (2): Alcuni costi sono associati a un certo periodo contabile anche se non possono esser ricondotti a una specifica transazione di ricavo. Sono costi di periodo ad esempio costi d’illuminazione o i costi della polizza anti-incendio di un supermarket. Costi non associati a ricavi futuri (3): Un costo può esser registrato o come costo di competenza (se si verifica nel periodo) oppure come un’attività (se produce un beneficio economico in futuro). Comunque solitamente se l’impresa incorre in un costo, e non vi è ragionevole motivo per cui dobbiamo pensare ad un’attività, allora questo è un costo di competenza del periodo. 3.3.3 Costi di competenza e spese 6

DIVIDENDI: no costo di competenza ma distribuzione di un’attività ai soci. Se i dividendi sono pagati cash allora riduce la cassa e quindi è l’unica transazione che riduce gli utili ed è estranea ai costi di competenza. 3.4 Altri proventi e oneri Proventi: se l’impresa vendesse i titoli ad un prezzo più alto rispetto a quello del loro acquisto allora si avrebbero i cosiddetti proventi. Oneri: riduzione delle riserve di utili non collegabili alle operazioni consuete. Es vendita dei titoli ad un prezzo ribassato. 3.4.1 La continuita’ dei criteri di valutazione La contabilizzazione di qualsiasi impresa deve esser prima di tutto coerente. Infatti molte volte possiamo rappresentare la svalutazione dei crediti commerciali sia come riduzione di ricavi sia come costo di competenza, l’importante è portare fino in fondo lo stesso “linguaggio”. 3.4.2 Significatività e rilevanza Il contabile deve registrare solo le cose rilevanti. Sono definibili rilevanti tutte quelle transazioni che se non contabilizzate o contabilizzate male porterebbero ad una distorsione del bilancio. 3.5 Conto economico Il conto economico è il resoconto che riassume ricavi e costi di competenza di un dato periodo. In sostanza il c.e dice come mai l’impresa abbia/non abbia generato ricchezza. Ricavi da vendite: quantità x prezzo di vendita. Solitamente non include le tasse. Sconti sulle vendite: corrisponde agli sconti per chi paga in contanti. Costo del venduto: costo dei prodotti e dei servizi erogati 3.5.3 I risultati intermedi di reddito Prospetto delle variazioni delle riserve di utili: variazione di utili in positivo o in negativo. Relazione tra stato patrimoniale e conto economico: l’ammontare del reddito netto riportato in conto economico spiega il cambiamento delle riserve di utili tra i due stati patrimoniali. (eh?). Margine lordo %: si ottiene dividendo il margine lordo per i ricavi netti Risultato netto %: si ottiene dividendo il risultato netto per i ricavi netti Altri concetti di reddito Contabilità finanziaria: rilevazione delle sole entrate e uscite Contabilità per competenza: il cambiamento che il capitale netto subisce a seguito della gestione. La seconda rileva più caratteristiche della prima è, infatti molto più utilizzata.

3.6.2 La contabilità fiscale 7

Le aliquote d’imposta sul reddito sono per le persone fisiche e per le società. Per le persone e per le società di persone crescono all’aumentare del reddito, invece per le società di capitali c’è una quota fissa.

CAPITOLO 3 (9 dell’E-book) LE FONTI INFORMA...


Similar Free PDFs