Camilleri PDF

Title Camilleri
Author Serena Mesiano
Course Editing e scrittura editoriale
Institution Università di Pisa
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Analisi del testo Il gatto e il cardellino da Gli arancini di Montalbano (Mondadori, 1999) – A. Camilleri Trama A Vigata, il comune siciliano inventato da Andrea Camilleri come sfondo per le vicende da lui narrate, il commissario Montalbano si trova ad affrontare un caso insolito: la cittadina viene sconvolta da una serie di scippi ai danni di alcune anziane signore, alle quali, in seguito al furto subito, viene sparato un colpo di pistola. Le prime due vittime ne escono completamente illese, e ciò induce il commissario a pensare che si trattasse di spari “a salve”, e che, dunque, non vi fosse l’intento di ferire o, ancora peggio, uccidere. Nel frattempo, le indagini vengono travolte dalle teorie pseudo-cospirazionistiche di Pippo Ragonese, il giornalista politico che si presenta come il nemico giurato del commissario, il quale, di fatto, viene esortato dal questore Bonetti-Alderighi a seguire la pista proposta dal giornalista. La logica che si cela dietro questo modo di agire dei criminali, nonostante l’intuizione del protagonista, rimane ancora un mistero per la squadra d’indagine. L’enigma, appunto, si infittisce sempre più, quando, dopo un’apparente scomparsa del temuto aggressore, questi torna ancora una volta all’azione, aggredendo un’anziana signora, ferendola, questa volta, alla spalla con un proiettile. Ciò sembra contrastare l’ipotesi del commissario. Il seguente scippo si conclude con l’uccisione della signora Antonia, donna molto ricca e moglie di un noto avvocato. L’assassinio sembra, in effetti, la terribile conseguenza del crescendo di questi crimini e il commissario si ritrova a dover interrogare il marito della vittima, il quale sembra sconcertato da quanto accaduto. Montalbano presuppone che ci sarà un’ultima aggressione, nella quale, però, non sarà prevista alcuna vittima. In effetti, il commissario ha ragione, e il crimine si svolge esattamente come da lui supposto. La vittima, però, reagisce più velocemente delle precedenti, ferendo l’aggressore. Nonostante la situazione sembri sempre più critica, Montalbano, grazie alle sue intuizioni, crede di poter risolvere il caso, e di poter, quindi, consegnare il mandante e l’esecutore dei crimini alla giustizia. Recatosi nuovamente dal marito della signora Antonia, l’unica delle vittime ad essere stata uccisa, il commissario incastra l’uomo, spiegando come sia riuscito a sventare le sue bugie interrogando un testimone, che aveva sentito la telefonata fatta dal marito alla vittima, e la vicina di casa della signora, alla quale erano stati affidati gli animali domestici tanto amati dalla signora. il commissario, mentendo, gli comunica perfino di aver rintracciato l’esecutore delle rapine e l’avvocato sembra cedere, confermando la teoria del commissario, secondo cui lui, avido delle ricchezze della moglie, sarebbe stato il mandante dell’omicidio, le altre rapine eseguite sarebbero state, invece, dovute essere una sorta di copertura per il vero scopo: l’omicidio della signora Antonia. Personaggi Protagonista → Commissario Salvo Montalbano Antagonista → Avvocato Giuseppe Joppolo Spalla → Mimì Augello Oggetti o animali che hanno ruoli important Il gatto e il cardellino hanno un ruolo notevole nello sciogliersi dell’intreccio, oltre che, ovviamente, fare da titolo all’episodio. Il narratore Narratore esterno, con focalizzazione sul protagonista.

Tempo storico Ci troviamo prima dell’avvento dell’Euro. Tempo della fabula Il racconto si svolge nel giro di qualche mese  In primo luogo, l’avvocato progetta il suo piano e lo condivide con l’esecutore, questo fatto ci viene narrato alla fine del racconto, dal protagonista Montalbano, che lo ricostruisce.  Inizio delle aggressioni e di quanto narrato fino all’incidente dell’avvocato Joppolo.  L’avvocato chiama la moglie per comunicarle quanto accaduto e la prega di raggiungerlo, la telefonata viene sentita e ascoltata da un altro paziente dell’ospedale. La signora Antonia si reca, quindi, dalla vicina per affidarle i suoi animali e, uscendo, viene derubata e uccisa.  Dopo la morte della signora Antonia avviene quanto narrato fino alla ricostruzione dell’accaduto avvenuta grazie al commissario. Ambientazione La città di Vigata (Montelusa) e altre zone della Sicilia (Palermo). Lo spazio geografico Le terre siciliane, nello specifico la città di Vigata corrisponde a Porto Empedocle, città natale dell’autore. Genere Testo Narrativo Trama Inizio Una signora viene derubata e il suo aggressore le spara. Analogamente avvengono anche altri crimini. Colpo di scena Quando il commissario sembra aver intuito un indizio ecco che la situazione cambia: una signora viene ferita, e un’altra uccisa. Conclusione Il commissario, quasi con un secondo colpo di scena, riesce a capire chi sia il colpevole e lo incastra. Domanda drammaturgica Chi è il responsabile dei crimini? Identficazione del lettore Il lettore si identifica con il protagonista. Il narratore, infatti, focalizzandosi su questi, fa in modo che chi legge percepisca Montalbano come l’eroe della vicenda. Il narratore, quindi, si identifica in Montalbano stesso. Il messaggio Il messaggio sta, forse, nella capacità di non restare a soffermarsi sull’apparenza dei fatti, quindi sul dolore che l’avvocato dice di provare, ma nel cercare di andare più a fondo e vedere chiaramente ciò che sta succedendo, venendo aiutati anche da piccoli indizi che, ad occhi di altri, sarebbero potuti risultare non così pertinenti ed evidenti, come l’indizio del gatto e del cardellino. Target

Camilleri con le avventure del Commissario Montalbano, conosciuto per la prima volta con Lo specchio dell’acqua, romanzo del 1994, si avventura nella letteratura di evasione. Si tratta infatti di narrativa poliziesca, diretta ad un pubblico di adulti amanti del giallo. Montalbano si introduce nel filone dei grandi geni del poliziesco e si rivolge allo stesso pubblico. Il linguaggio utilizzato dallo scrittore, un misto fra italiano e dialetto, influenza comunque il target, restringendolo ancora una volta. Autore Andrea Calogero Camilleri (1925) è uno scrittore, sceneggiatore e regista. Laureato alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo è noto per la sua serie di racconti che hanno come personaggio principale il commissario Salvo Montalbano. Ha frequentato l’accademia di Arte drammatica Silvio d’Amico e ha diretto come regista di più di cento opere, tratte soprattutto da Pirandello. A partire dal 1957 collabora con la RAI, per la quale collabora a sceneggianti di grande successo. Dal 1999 la RAI comincia a trasmettere la serie televisiva Il commissario Montalbano diffondendo sempre di più il “fenomeno Camilleri”. Commento Il gatto e il cardellino (1999) fa parte della raccolta Gli arancini di Montalbano. Tuttavia, le origini del commissario sono da ricercare più indietro, nel 1994. Lo scrittore, come da lui stesso ammesso, inizia a scrivere le avventure del commissario Montalbano per mettersi alla prova, reputandosi uno scrittore particolarmente disordinato – uno di quelli che scrive l’ultimo capitolo, e solo in seguito i precedenti – si autocastiga scrivendo di un genere che ha bisogno di essere scritto dall’inizio alla fine. Camilleri prende spunto dalla sua esperienza con Le inchieste del commissario Maigret, che produce per la RAI. Lo scrittore manipola questo personaggio e lo trasforma irreversibilmente in quello che oggi è il commissario Montalbano, di fatto la sua trasformazione parte proprio dal modo di porsi di fronte ai casi da risolvere, quindi, il punto focale delle opere. Il commissario Maigret, appunto, si pone dalla parte della vittima al fine di risolvere il caso, mentre Montalbano comincia da un punto di vista completamente diverso, focalizzandosi sull’ambiente e sul contesto. Partendo da questa base “anti-Maigret”, Camilleri mescola il personaggio con fatti di cronaca reali e tematiche sociali attuali, dando vita ai romanzi e ai racconti che oggi conosciamo. Il commissario è una persona colta, probabilmente lo scrittore non ha potuto fare a meno di rendere il suo protagonista, una figura così intuitiva e geniale, pregno di cultura. In questo racconto lo vediamo, ad esempio, nella conversazione col questore. Montalbano cita Barthes, ma il suo interlocutore non coglie il riferimento, e il commissario ironizza sulla situazione, spacciando il noto semiologo per un criminologo. Il questore manipola, in una scena seguente, il nome del linguista, e questo forse serve a rincarare la linea di confine che vi è fra il genio del protagonista e il resto dei personaggi. Ancora più particolare è il linguaggio con cui viene raccontata la vicenda e il linguaggio stesso dei personaggi. La lingua utilizzata dallo scrittore è un misto fra l’italiano tradizionale e il dialetto siciliano. Il dialetto utilizzato da Camilleri, c’è da dirlo, è stato, però, soggetto a molte critiche, in quando molto spesso i termini da lui utilizzati non provengano né dall’italiano, né dal siciliano. La motivazione si trova nella base linguistica utilizzata dall’autore: egli non ha manipolato una lingua standardizzata, ma il dialetto che la madre, da bambino, gli aveva insegnato. Questo ha creato un fenomeno linguistico singolare, portando alla formazione di un vero e proprio dialetto “vigatese”. Il “vigatese”, come ogni lingua, è andato ampliandosi sempre di più. Con Gli arancini di Montalbano abbiamo alle spalle già quattro romanzi e una raccolta di racconti, perciò siamo arrivati ad un “vigatese” piuttosto affermato, che si è evoluto abbastanza da aver preso delle connotazioni proprie. Le particolarità del linguaggio sono state caratteristiche molto fortunate: il “vigatese” ha reso il “fenomeno Montalbano” un unicum, importante anche nella resa televisiva, anche se leggermente modificato rispetto a quello del romanzo....


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