Despotismo illuminato PDF

Title Despotismo illuminato
Course Storia Moderna I
Institution Università Ca' Foscari Venezia
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Riassunto sul Despotismo illuminato dal libro "Storia Moderna" di Carlo Capra...


Description

PRUSSIA Negli ultimi decenni del XVIII secolo con ‘despoti illuminati’ si intendevano quei sovrani europei che intendevano servirsi del potere per il bene dei sudditi professandosi amici e despoti dei philosophes; termine che verrà coniato definitivamente dagli storici tedeschi di metà ottocento. I despoti illuminati furono i primi a riconoscere la giustificazione del potere in mano del monarca in modo assoluto come unica arma per superare gli ostacoli che si sovrapponevano alle riforme e per superare i particolarismo locali. Un caso emblematico di despota illuminato fu Federico II re di Prussia il Grande (1740-86). Egli, amico dello stesso Voltaire, si ispirava al contratto sociale sostenendo che il re è il primo servitore dello Stato, obbligato a operare con onestà, saggezza e totale abnegazione. Tuttavia, ciò non gli impedì di seguire la politica paterna di rafforzamento militare e burocratico, di mantenere la servitù della gleba e di usare nobili nelle cariche militari e civili. Dopo la guerra di Secessione austriaca e la guerra dei Sette anni, non vi fu necessità di ricorrere alle armi su vasta scala, riuscendo comunque ad ottenere vantaggi territoriali con l’annessione della Prussia occidentale. Fu anche favorita l’immigrazione in virtù del clima di tolleranza religiosa, uno dei motivi per i quali alla sua morte la popolazione totale era quasi triplicata.

AUSTRIA SOTTO MARIA TERESA E GIUSEPPE Le guerre di Successione polacca e austriaca generarono una crisi nella monarchia austriaca, ma ciò spinse la figlia di Carlo VI, Maria Teresa, ad attuare trasformazioni incisive nelle strutture amministrative e finanziarie oltre che a un potenziamento dell’esercito. Nel 1748 i “ceti” dei Land furono costretti a votare le imposte non più ogni anno, ma per un intero decennio, lasciando ai governatorati organi regi di nuova istituzione, la mansione dell’esazione dei tributi. Le due cancellerie boema e austriaca vennero sostituite nel 1749 da un unico Direttorio: prese vita così una nuova concezione unitaria dello Stato, sebbene limitata al complesso territoriale austroboemo (esclusi Ungheria e possedimenti italiani e belgi). La nobiltà non aveva più potere politico ma vennero loro concesse cariche civili e militari. I risultati delle riforme si videro già in quindici anni: il gettito delle imposte aumentò del 60%, cui contemporaneamente, si andava affermando una nuova concezione dell’unitarietà dello Stato. Nella prima parte del suo regno, Teresa adempì alle esigenze amministrative e finanziarie mentre nella seconda parte mise in primo piano la “pubblica felicità”. Nel 1765, morì il marito Francesco Stefano nonché imperatore del Sacro Romano Impero dal 1745 come Francesco I; Il successore Giuseppe II, il figlio primogenito, fu nominato al tempo stesso dalla madre “coreggente” degli Stati ereditari asburgici con un solo scopo: rafforzare l’autorità e la compattezza dello Stato, del quale, come Federico il Grande, si considerava il primo servitore. Dall’imperatore prese il nome la politica religiosa nota come “giuseppinismo”: in essa confluivano sia istanze di riforma interne alla Chiesa cattolica, sia la volontà di affermare l’autorità dello Stato sul clero nazionale, in modo da chiamarlo a contribuire in misura più equa ai pubblici pesi e di farne uno strumento utile per il progresso morale e civile della società. Nel 1781 fu emanata la “patente di tolleranza”, rendendo legittimo il culto delle confessioni protestanti e greco-ortodosse oltre all’eliminazione di quasi tutte le discriminazioni ebraiche. Pose poi attenzione sugli ordini regolari dove furono irrigidite le condizioni per prendere i voti e soppressi molti monasteri. I loro beni furono incamerati dallo Stato per finanziare scuole e attività assistenziali. Furono istituiti dei seminari per la formazione del clero secolare. Le pratiche di culto vennero ridimensionate assieme ai riti tagliando tutti gli sprechi e i cimiteri vennero posti fuori dalle città.

I provvedimenti più rilevanti tentarono di migliorare l’economia, l’istruzione e la giustizia. Nel 1774 venne emanata una legge che introduceva l’obbligo scolastico e richiedeva l’apertura di una scuola elementare in ogni parrocchia. Ci fu un’unificazione del mercato interno con la soppressione di dazi e pedaggi, dando poi alle manifatture nascenti sovvenzioni e agevolazioni. Furono inoltre gradualmente smantellate le corporazioni di arti e mestieri. Riguardo l’agricoltura, egli si mosse anche per regolare i rapporti tra potere signorile e contadini, motivo per il quale nel 1781 abolì la servitù personale, e tra 1784 e 1786 fece redigere un nuovo catasto per una più equa ridistribuzione delle imposte anche se di fatto non entrò in vigore a causa dell’opposizione della nobiltà. Nel 1787 venne promulgato il Codice penale, che pur mantenendo pene detentive di impressionante durezza, accoglieva i principi di legalità della pena e della parità di tutti i sudditi di fronte alla legge. Molte di queste riforme portarono malcontento o resistenza, a cui si sommò l’enorme costo finanziario della guerra contro la Turchia. Nel 1790 gli succedette il fratello minore Leopoldo II, granduca di Toscana che morì prima di aver potuto fare nuove riforme. Con il successore, il figlio Francesco II, anche per effetto della nascita delle ostilità contro la Francia rivoluzionaria, si chiuderà definitivamente in Austria l’epoca dell’assolutismo illuminato, lasciando il posto a un clima di terrore che ne farà nella prima metà dell’800 la “prigione dei popoli”.

RUSSIA ll successore della figlia di Pietro il Grande, Pietro III, venne deposto nel 1762 da un colpo di Stato inferto da Caterina ,la moglie che port˜ il suo regno a una tappa fondamentale della storia russa con un evoluzione interna e un’espansione esterna. Fece il possibile per aprire la Russia alle influenza illuministe europee, i nobili inoltre on furono pi• obbligati al servizio di Stato e poterono di nuovo viaggiare. Fino al 1790 ci sarˆ una notevole libertˆ di espressione e di critica. Il primo punto della politica riformatrice fu la Chiesa Ortodossa, a cui nel 1764, conÞscherˆ tutti i beni ecclesiastici per risanare le Þnanze e lÕistruzione. Fu soppressa la maggior parte dei conventi. I contadini servi passarono al demanio regio migliorando notevolmente le loro condizioni. ! La pi• grandi iniziativa fu la convocazione nel 1767, di una commissione legislativa composta da rappresentanti di nobili, cittadini, contadini liberi e non russi per elaborare un nuovo codice di leggi dove sullÕorma illuminista, lÕobiettivo era la pubblica felicitˆ, la tolleranza, la libertˆ, lÕumanizzazione delle pene e delle procedure giudiziarie. Molti progetti non si realizzarono e allÕinterno della commissione ci furono aspre dispute e Caterina la sciolse nel 1768. !Gli inasprimenti Þscali provocati dalla guerra contro i turchi, la carestia e la peste , portarono a un peggioramento del malcontento delle campagne, una tra le pi• grandi fu nel 1773 guidata da un cosacco di nome Pugacev, dove solo un anno dopo fu domata lÕinsurrezione e lui venne condotto a Mosca, processato e giustiziato lÕanno dopo. !Il timore dellÕanarchia indusse a un aspramente dei rapporti con le masse rurali dove le loro condizioni divennero pi• dure, anche se venne effettuata una riforma dellÕamministrazione locale articolate nei governatorati e a loro volta nei distretti per avere equilibrio . Fu istituita lÕistruzione pubblica con un insegnamento elementare gratuito. ! La politica estera registr˜ grandi successi come nel 1768 contro lÕImpero ottomano dove una ßotta turca fu distrutta da quella russa. Nella Prima spartizione della Polonia inoltre annette tutta la Bielorussia, mentre nelle successive spartizioni , la parte orientale del territorio polacco e lÕannessione poi della Crimea. La popolazione era notevolmente cresciuta diventando la nazioni pi• popolosa dÕEuropa. !...


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