Dipinti su tavola PDF

Title Dipinti su tavola
Course Procedimenti Esecutivi E Documentazione Delle Tecniche Artistiche
Institution Università degli Studi della Tuscia
Pages 13
File Size 274.9 KB
File Type PDF
Total Downloads 108
Total Views 141

Summary

dipinti su tavola...


Description

ARGOMENTO : Dipinti su tavola : supporti e strati preparatori Dipinti su tavola : voi ne avete una familiarità, tutti . Chi ha fatto l’esame di storia dell’arte medievale, chi frequenta restauro. Quello che a noi interessa capire è qual è il procedimento che porta alla realizzazione del dipinto su tavola attraverso sia le opere che le fonti. I dipinti su tavola hanno una lunga tradizione: le primissime esperienze di pittura su tavola risalgono ad epoche antiche, epoca classica ; di grande importanza è l’affermazione dei ritratti di Fayyum che sono realizzati in supporto ligneo. Pero È sicuramente a partire dal 1200 che si diffonde come genere pittorico ed è da allora che ne troviamo tracce consistenti anche nelle fonti, fino al 1500 quando invece prevale l’uso della tela ( quindi trasporti più maneggevoli, che quindi vanno a sostituire i supporti lignei). Le tipologie, le forme dei dipinti su tavola sono variegate : partiamo da pale d’altare, tavole dalle forme semplici, croci dipinte fino a straordinarie costruzioni e composizioni realizzate con il legno. Alla base di tutti questi oggetti c’è l’uso del legno. L’uso del legno che implica, non solo una conoscenza del materiale ( e quindi una scelta delle specie lignee più adatte, idonee per poter essere trattate, dipinte) ma indica anche una conoscenza di carpenteria. Conoscenza di carpenteria perché ogni opera è il frutto dell’assemblaggio di elementi diversi. Pensate alle grandi pale d’altare, chi è stato con me anche agli Uffizi si ricorderà di quanto sono immense le pale di Giotto e di Duccio o di Cimabue . Dimensioni che si possono raggiungere solo assemblando un insieme di elementi lignei che provengono da un taglio particolare di specie arboree specifiche. Le grandi croci hanno delle soluzioni di incastri o di agganci fra i vari elementi, fino ad arrivare alle straordinarie macchine d’altare (come ad ex. Quella di Lorenzo Monaco che arrivano a questi risultati grazie ad un attentissimo lavoro di carpenteria che consiste nella giunzione di pezzi diversi a costruire una vera e propria architettura con il legno). Quindi il supporto, la carpenteria sono gli aspetti che maggiormente si ritrovano nelle fonti più antiche, aspetti necessari ed essenziali per la realizzazione di un dipinto su tavola. Il procedimento quindi parte dalla resa del supporto : il dipinto su tavola non è fatto solo di superficie dipinta : non esisterebbe la superficie dipinta senza la resa del supporto. - che ha il compito di sostenere la pittura, di accogliere la pittura e di tutelarla nonostante la fragilità di questo supporto, perché il legno è un materiale organico, con tantissimi difetti. Tuttavia è stato un materiale largamente diffuso per la pittura. L’aspetto di cui bisogna sempre tener conto è che il supporto viene preparato con un procedimento fondamentale per raggiungere un buon esito nella realizzazione del dipinto su tavola. È fondamentale perché per dipingere sul legno bisogna preparare il supporto con materiali diversi, materiali che, come vedremo, trattati ( leggeremo anche in Cennino Cennini )in maniera particolare per rendere una superficie adatta, idonea non solo alla pittura ma soprattutto con le diverse tecniche di doratura. Perché viene scelto il legno? Il perché ve l’ho già accennato : il legno è un materiale :   

di facile lavorazione , si maneggia facilmente, cioè si riesce a dominarlo con le mani o qualche strumento . E’ un materiale che ha una certa resistenza, una lunga durata e presenta una superficie adatta per accogliere gli strati preparatori e la pellicola pittorica.

In base poi, alle dimensioni del supporto, si possono realizzare opere di piccolo formato come anche opere di grande formato. La scelta delle tavole lignee è il primo elemento fondamentale per la realizzazione di un buon dipinto su tavola , ed è un elemento che ricorre tantissimo nelle fonti, a partire da quelle più antiche. Lo stesso Plinio,

tra il I e il IV secolo d.C., tiene a sottolineare quali fossero le specie legnose che venivano maggiormente utilizzate per la pittura e queste erano : il tiglio, il fico, il cedro e l’acacia. Quindi delle specie particolari, se vogliamo, della produzione dell’utilizzo più noto delle specie lignee. Più tardi invece, nel Medioevo, quando diviene un genere pittorico particolarmente diffuso, allora si ampliano le scelte e il tiglio, il pioppo e il salice sono menzionati da Cennini sebbene prevalga in Italia l’utilizzo prevalente del pioppio abbinato ad altre specie. Cennino Cennini tanto per iniziare ad introdurre la fonte, dice che per avviarci a dipingere su tavola ‘’ Ora vegniamo al fatto del lavorare in ancone, o vero in tavola. Prima vuole essere l'ancona lavorata d'un legname che si chiama arbero o vero povolare che sia ben gentile, o tiglio, o saligàro.’’ Quindi scegliere una specie lignea che sia adatta alla realizzazione dei dipinti su tavola. Il legno maggiormente diffuso dal 1200 in poi è il pioppo. Prima di allora sono la quercia, il noce, il castagno che invece hanno una maggiore diffusione in Italia. La scelta del legno è importante, importante selezionare il materiale giusto, che abbia quelle caratteristiche di lavorabilità e durabilità necessarie ai dipinti che poi vengono inserite in chiese, in ambienti che talvolta sono particolarmente umidi e quindi occorre selezionare il legno adatto che possa resistere a rapporti, in contesti anche non idonei per la conservazione dei materiali organici. Il pioppo, che è il più utilizzato, viene scelto perché:  è più leggero ;  perché consente di raggiungere degli spessori1 della tavola notevole anche fino ad 8 pero non è il legno ideale, se vogliamo metterlo in rapporto con l’ambiente, perché è facilmente attaccabile dagli insetti xilofagi. E quindi nonostante questo difetto, questa particolare interazione con l’ambiente viene considerata una specie però pregiata, non da meno per il colore chiaro, che permette una lavorazione sul fronte più idonea. È un legno leggero, con una porosità ben distribuita all’interno delle fibre; la stagionatura avviene in termini abbastanza rapidi; ha una massa modesta , non eccessiva e quindi è soggetto di meno a fenomeni di dilatazione. Quindi l’unico difetto è che il materiale è molto appetibile per gli insetti xilofagi, motivo per cui molto spesso ci troviamo di fronte a delle opere che presentano dei danni sostenuti. Scelta la specie lignea più adatta, l’elemento più importante è la stagionatura : il legno, appena tagliato, non può essere utilizzato per essere dipinto ma deve essere sottoposto ad un periodo di stagionatura che è più o meno lungo rispetto alla specie lignea. La bravura del pittore è quella di riuscire a riconoscere un buon legno stagionato che sia adatto ad essere dipinto. Si sceglie la specie, si controlla la stagionatura e poi inizia il processo di lavorazione. Insieme a questi due aspetti ( SPECIE e STAGIONATURA ) un ruolo fondamentale ha il taglio del legno, quindi delle tavole che vengono selezionate. Il legno viene tagliato da un tronco, che è quindi un elemento in sezione circolare. All’interno del tronco, sapete tutti benissimo, che gli anelli di accrescimento creano un percorso che è verso l’esterno che si ingrandisce verso l’interno , creando sulla linea longitudinale delle sezioni diverse, che hanno delle caratteristiche disomogenee rispetto al lato con cui avviene il taglio. La scelta del taglio è fondamentale : perché in base a come sono disposte le fibre del legno, determinato il movimento del legno. Il legno è un materiale che è sempre in movimento; non smette mai di muoversi. Anche e quello stagionato, in rapporto con l’umidità dell’ambiente che lo circonda è un materiale che continua a muoversi e questi movimenti su un dipinto su tavola provocano movimenti della pellicola pittorica, e quindi presenza di fratture in base alla presenza di dilatazione e restringimento. I tagli maggiormente utilizzati per la pittura su tavola sono sostanzialmente due e ve le descrive Giulia : parole di Giulia : allora nella tradizione italiana è più frequente trovare tagli tangenziali del tronco perché sono quelle che vengono tagliate seguendo la corda del tronco; mentre i fiamminghi utilizzavano più spesso il taglio radiale o di quarto perché era meno soggetto a movimenti ed è quello che costituisce il raggio della sezione del tronco. 1 lo spessore della tavola è importante per la buona riuscita di un supporto che si deformi il meno possibile

Parole della prof : Chiaro? Vi è chiaro ?? Come viene tagliato per fare un taglio tangenziale ? Viene affettato ; vengono create delle fette e si ottiene questo risultato ( foto ) . Non si hanno delle fibre parallele luna con l’altra, ma si ha un effetto che corrisponde al taglio parallelo al tronco. Invece quando si deve optare per un taglio radiale, il tronco viene tagliato in quattro parti e ogni parte viene ulteriormente tagliata per realizzare delle tavole Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questi due tagli ? Parole di Maria elena : ‘’Nel taglio tangenziale abbiamo un tavolato ricavato dal tronco che è ampio, pero diciamo che ha la problematica di imbarcarsi più facilmente proprio perché ha questa parte che tende ad incurvarsi verso il midollo , dando maggior problematica alla pellicola pittorica, cosa che invece è meno soggetto il taglio radiale quindi una maggior conservazione ci permette. Il taglio tangenziale è molto diffuso perché ci consente di ricavare delle tavole che sono più grandi. La tavola più larga è molto utile per costruire pale di grande dimensioni, sebbene presenta maggiori problematiche perché tende ad imbarcarsi soprattutto nella parte centrale, che è quella più vicino al midollo è quindi più fragile. Invece le tavole con taglio radiale non possono essere di grande dimensione perché il tronco viene tagliato in 4 per poter ottenere delle tavole con un taglio cosi preciso, quindi ce ne vorrebbero tanti per comporre una tavola grande. Più elementi si devono aggiungere più il supporto diventa instabile. Il taglio radiale è un taglio particolare, perché procede dal midollo verso la corteccia e quindi cosa bisogna fare alla tavola prima che essa viene stagionata e dipinta ? Bisogna segarla ; la parte più vicina al midollo viene segata così come la parte più vicina alla corteccia. Quindi si elimina delle porzioni di legno che sono la parte più fragile e soggette maggiormente all’attacco di agenti xilofagi. Il taglio tangenziale invece, viene privato della parte più esterna alla corteccia e la parte midollare viene resecata in modo tale da averne il meno possibile con la pittura Nel taglio tangenziale il lato che viene utilizzato per dipingere è quello più vicino alla corteccia, quello più esterno che noi vediamo. Gli anelli di accrescimento fanno capire bene che questo è il lato più vicino al midollo ed è questo il lato meno adatto per essere dipinto perché il dipinto si imbarca verso l’esterno. E poi la parte midollare è quella più tenera, ricca di fibre, di sostanze nutritive del legno e quindi possono creare variazioni cromatiche sugli strati preparatori e pellicole pittoriche, rispetto alla parte più esterna che, durante il processo di essiccazione, rimane priva di questi materiali che potrebbero influire cromaticamente sugli strati preparati. Nelle immagini vediamo legni con tagli perfetti, ma nella realtà è molto più difficile ; un altro elemento che il pittore deve essere sul supporto è la presenza di difetti. I legni hanno dei difetti come tutta la natura che ci circonda. I difetti possono essere :  nodi  la presenza di malattie particolari, che lasciano degli incavi, dei vuoi all’interno del legno  malformazioni a causa dei rami questi sono tutti elementi che non devono essere presenti su un buon supporto per un dipinto su tavola. Perché creano dei punti di disturbo sul supporto, interagendo in modo diverso con l’ambiente circostante in cui l’opera si trova. Quindi la scelta del supporto deve tener conto di tavole che siano prive di questi difetti, che sono dai più macroscopici ( quindi dalla presenza di nodi ) alla presenza di fenditure o fratture che si provocano durante l’essicazione del legno. Il processo di essicazione avviene e DEVE avvenire naturalmente ; l’essicazione forzata dei legni provocava molto spesso dei difetti che si ripercuotevano sulla riuscita dell’opera.

Come si legge il supporto di un’opera? E’ fondamentale poter ispezionare il retro delle tavole, gli spessori delle tavole nonché il fronte. È importante perché l’elemento principale è costituito dal legno che compone la struttura di base, che può essere semplice o articolata che è composta da vari elementi , ma che allo stesso tempo elementi che si muovono in modo autonomo, nonostante vegano connessi l’uno con l’altro. Dalla carpenteria e quindi dall’analisi del supporto ligneo , si possono avere molte informazioni, informazioni che però sono abbastanza codificate anche cronologicamente e quindi l’utilizzo di alcune tipologie di traverso le opere, l’utilizzo di alcune tipologie di traverse, datano in maniera precisa le opere, l’utilizzo di alcuni strumenti ci consentono di restringere gli ambiti di produzione delle tavole. Quindi tutti i segni che sono riconoscibili sul retro delle tavole sono fondamentali e sono alla base della conoscenza dell’opera, tenendo presente che il dipinto su tavola non avrebbe vita se non adeso al proprio supporto. In questa immagine avete tre differenti retri ( due foto e una ricostruzione ) che vi fanno capire come ci sia un’evoluzione anche nella scelta delle strutture lignee. Il primo a sinistra è una semplice tavola, costituito da un unico elemento, lavorato sul retro in modo impreciso, cioè mentre il fronte viene ben levigato e predisposto ad accogliere gli strati preparatori e anche la pittura, il retro ha una lavorazione più sommaria dove si riconoscono gli strumenti usati e viene anch’esso dipinto con sostanze, colori come il minio perché il legno è sempre in movimento ed ha bisogno quindi, se da un lato accoglie gli strati preparatori e la pittura, dall’altra parte, lasciarlo totalmente libero significa lasciare un fronte facilmente disponibile per accogliere umidità o calore per asciugarsi. Questo vuol dire che invece chiudere entrambi i lati con lo strato pittorico, sebbene siano due strati pittorici con valenze totalmente diverse, hanno la funzione di restringere la possibilità di deformazione in ambienti eccessivamente caldi. Nelle altre immagini invece, abbiamo due supporti che presentano una carpenteria articolata. Ora come vedremo, le tavole sono legate tra di loro con sistemi ad incastro che utilizzano cavicchi o ranghette, che sono dei perni di forma diversa, e che inseriti negli alloggiamenti delle tavole vanno a creare una serie di punti di incastro delle tavole. Non basta unire le tavole con questi elementi ma molto spesso è necessario sul retro inserire delle traverse2. Nel caso dell’immagine al centro vi è la tavola di S. Maria Maggiore a Firenze vediamo due traverse originali, posizionati una in alto e una in basso rispetto alla tavola. Nell’immagine a fianco vediamo l’utilizzo invece di 4 traverse, 2 orizzontali e 2 diagonali incastrate al supporto per far in modo di sorreggere il peso della tavola e garantire una planarità della tavola nel caso in cui vi fossero sbalzi igrometrici tali da provocare imbarcamenti. Va detto anche che le carpenterie cosi articolare, non sempre svolgono esattamente e correttamente questo ruolo perché spesso pongono un limite, un vincolo troppo forte ai movimenti del tavolato. Quali sono gli elementi di giunzione ? Gli elementi di giunzione li vedete nell’immagine. Per comporre il supporto le tavole vengono accoppiate, quindi affiancate una con l’altra e vengono rettificate ovvero messe su un piano che consente di realizzare una superficie complanare, attraverso l’utilizzo anche di morsettatura , che consentono di accoppiare le tavole, di rettificarle, di unirle attraverso un sistema di incastri che vedete schematizzato nell’immagine in basso a sinistra. Questo sistema di incastri si compone di due elementi fondamentalmente : 

i cavicchi, che sono degli elementi di diametro circolare, non molto lunghi che vengono inseriti in alloggiamenti predisposti nell’alloggiamento delle tavole. Quindi nello spessore delle tavole viene creato un foro, all’interno del quale si inserisce un perno di legno, che viene chiamato cavicchio per la forma a bastoncino tagliato in sezione di qualche cm. Sono fatti con un legno diverso rispetto al supporto; di solito è più resistente del pioppo e vengono posizionate con le venature ortogonali

2 Elementi orizzontali

rispetto alla venatura della tavola. Questo perché non hanno la funzione solo di fare da incastro ma anche strutturale3.  Le ranghette invece sono sostanzialmente degli elementi di forma quadrangolare, che vengono inserite sempre ad incastro nello spessore delle tavole nel momento in cui le tavole vengono affiancate e rettificate. Nella fase di commettitura delle tavole4 , non sempre si ha anche l’utilizzo di colla. Talvolta viene sistemata la colla nello spessore delle tavole, quando si pensa che questi incastri non sono sufficienti per mantenere la complanarità della tavola. Ma in realtà solo l’incastro potrebbe essere sufficiente ( se ben eseguito ). Questo serve a dirvi che l’attenzione di chi dipinge su tavola è un’attenzione che deve partire dal lavoro di carpenteria, che è fondamentale per raggiungere la qualità desiderata dell’opera finita. La colla utilizzata, descritta anche dalle fonti, è il caseinato di calcio , che si lavora a freddo, molto utile, più agevole per lavorare in queste fasi di commettiture dell’opera. Si utilizzavano dei morsetti per mantenere la complanarità delle tavole nel momento in cui si andavano a realizzare gli incastri ed incollaggi. Una volta sistemate, una accanto all’altro, le tavole, si predisponeva sul retro della tavola il sistema di traversature. Intanto vi devo dire che non vedrete mai sul retro della tavola cavicchi o ranghette; dalle foto che abbiamo visto , queste, noi vediamo il cavicchio, ma perché durante gli interventi di restauro lo spessore della tavola è stato assottigliato, mettendo in evidenzia sia il cavicchio che le ranghette. Le traverse come vengono ancorate al supporto? Vengono inchiodate, predisponendo una serie di fori sulla traversa e sul trasporto. Vengono inchiodate con una serie di chiodi a forma piramidale, e quindi una base larga e una punta che arriva fino al lato predisposto per dipingere, dove vengono ribattute le punte e ricoperte dopo con lo stucco. Sono elementi facilmente riconoscibili, ancora di più con le ricerche radiografiche distinguendo quelle più antiche da quelle più recenti.

La cornice L’altro elemento che viene aggiunto è quello della cornice. Una volta che il supporto è stato predisposto, si aggiunge la cornice prima ovviamente degli strati preparatori. Talvolta la cornice può essere un elemento aggiunto o sostituito. Quando, tra il ‘200 e il ‘400 le cornici sono quasi sempre originali e realizzate, a livello di carpenteria insieme al supporto. È l’ ultimo elemento che viene aggiunto al supporto, ma precede gli strati preparatori e la pittura. È sovente la realizzazione di cornici che vengono intagliate sul supporto ligneo, per evitare di aggiungere elementi. Perché ogni elemento che si aggiunge in carpenteria è un elemento che si muove in modo autonomo, nonostante i materiali e gli incastri. Gli elementi che si aggiungono sono elementi di debolezza. Invece intagliando la cornice all’interno del supporto, si ha la garanzia che la cornice segue i movimenti del supporto senza ulteriore elemento di debolezza. Anche in questo caso la cornice viene aggiunta ; sono listelli che vanno a ricoprire lo spessore della tavola e che vengono inchiodati nello spessore oppure giustapposti allo spessore del tavolato con degli incastri. Per esempio, Giotto nella Croce di Santa Maria Novella non utilizza chiodi. Essa si basa solo ed esclusivamente sull’uso di incastri per realizzare tutti gli elementi, comprese le cornici. La cornice, anche se un elemento di debolezza, è comunque molto utile perché consente non solo di chiudere lo specchio pittorico, ma di creare un sistema strutturale. Questi sono gli elementi che compongono il supporto, che vi mostrano la complessità di ...


Similar Free PDFs