Discipline demoetnoantropologiche appunti PDF

Title Discipline demoetnoantropologiche appunti
Course Discipline Demoetnoantropologiche
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Discipline demoetnoantropologiche appunti lezioni con professor Pesce...


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ANTROPOLOGIA Antropologia (nasce tra XIX e XX Secolo) deriva dal greco “anthropos” ossia umano e “logos” che significa discorso. L'antropologia studia l'uomo nella sua quotidianità, le diverse identità e i tratti culturali degli individui. Studia l’uomo nei suoi riti pubblici e privati, sul posto di lavoro come: ospedali, fabbriche o luoghi di aggregazione. Anche per quanto riguarda la vita contadina, che era un topic ( tema centrale) di ricerca della demologia ( studio delle credenze relative agli spiriti) italiana che ha monopolizzato (avere o cercare di ottenere il possesso esclusivo di qualcosa) gli studi nella ricerca dell'”autenticità” della cultura contadina attraverso musei dedicati a questa forma culturale. Venivano chiamati antropologi Armchair, ovvero antropologi da poltrona proprio perché non si muovevano dal loro ufficio. Gli antropologi erano studiosi che non andavano sul campo a recuperare le notizie e le informazioni ma restavano nel proprio studio, nella loro città e attendevano i report di chi era nelle colonie o viaggiava. (evangelizzatori quindi preti e frati cattolici o pastori protestanti, soldati, commercianti). Questo limite dell'antropologia come disciplina, sarà superato da Bronislaw K. Malinowki. Rappresenta un limite perché si leggevano documenti e diari già con il punto di vista di chi li aveva redatti e quindi privi di oggettività. Vi era anche il pregiudizio e l'etnocentrismo, in molti casi vero e proprio razzismo che si diffuse nella società alla fine del XIX e degli inizi del XX Secolo. Questo portava a un punto di vista che metteva al centro la cultura bianca europea, dominante, etnocentrica e razzista. La quale riteneva l’altro (africano, asiatico o ameridiano (abitante delle Americhe) inferiore) da colonizzare e subalterno. I padri nobili dell'antropologia sono intellettuali che hanno scritto tra il 1500 e il 1700 resoconti che possiamo definire etnografici, che parlano e provano ad analizzare e descrivere una certa cultura: 1. Jean de Levy scrisse un resoconto sui Tupi. popolazione del Brasile; 2. Michel de Montaigne 3. Joseph-Francois Lafiteau pubblicò “ I costumi dei selvaggi americani con quelli dei tempi più antichi” nel testo si prendono in esame usi e costumi della nazione Indiana degli Uroni e della nazione Indiana degli Irochesi nella zona dei grandi laghi nordamericani. 4. Jean-Jaques Rousseau che consigliava ai suoi amici e colleghi di viaggiare e vedere con i propri occhi le altre culture prima di gettarsi in pensieri filosofici poveri di contenuto e pieni di pregiudizi.

I PRIMI ANTROPOLOGI si occuparono di elaborare approfondite analisi sugli usi, costumi e pratiche culturali e religiose delle altre popolazioni. Furono Sir. James Frazer e Sir. Edward B. Tylor. Sir. Frazer pensa il suo metodo di disamina (esame critico) antropologica come un tipo di analisi comparata. Figlio dell'evoluzionismo e del periodo vittoriano e coloniale, fa riferimento al concetto di magia, ossia ritiene i fenomeni religiosi dei popoli primitivi come un retaggio( patrimonio spirituale del passato), attestazione e analogia caratterizzati da una mentalità primitiva nell'ambito della religione e del complesso sistema di operatività nel reale. Utilizza un ampio corpus di ricerche e sistematizza la concezione che la religione e la magia sono antitetiche ( in contrapposizione): la magia compare in un momento precedente all'arrivo dell'uomo al concetto di religione. Per gli Occidentali le popolazioni primitive erano pervase da un tipo di religione, Animismo (Tesi) e in alcuni casi al sopraggiungere di momenti di crisi non spiegabili e controllabili attraverso la magia (Antitesi). In contrapposizione c'era l'Occidente civilizzato, portatore della Vera e Unica Civiltà e Religione (Cristiana) che spiegava le ragioni del mondo attraverso il pensiero scientista (Scienza – Sintesi) e che si era “liberato” delle catene della superstizione e quindi della magia. Una critica e differenziazione al pensiero Occidentale etnocentrico e razzista, (tra magia, religione e scienza – Antitesi, Tesi e Sintesi) fù effettuata da parte di Mary Douglas, antropologa contemporanea, si avvale dello schema della filosofia hegeliana.

RACCONTO DEL CITTADINO AMERICANO MEDIO: Il testo fa riferimento alle azioni quotidiane che fa un uomo appena svegliato fino al momento della colazione. Vengono citate le provenienze di oggetti comuni come: il letto, la sedia, i vari tessuti e il cucchiaio. Questo vuole sottolineare come gli oggetti e le usanze di culture e secoli diversi si siano unite, mischiate e trasformate fino ai giorni nostri. Vuole esserci una critica del così detto “americano medio” che si crede in parte superiore e in parte co-inventore di tutti gli oggetti inventati, come se senza di lui non ci sarebbe stato tutto quanto. Illustra l’ideologia dell’americano come uomo invincibile ed essenziale. E. B. TYLOR-LA RELIGIONE E IL CONCETTO DI CULTURA: Tylor nel suo testo: Primitive culture (1871), indicò tre differenti stadi dell'evoluzione sociale che vanno letti come diversi step evolutivi della religione: • Il primo stadio: animismo; • Il secondo più evoluto: il politeismo; • Il terzo il monoteismo: lo step più evoluto del concetto di religione. Primitive culture (1871) formulò il suo concetto di cultura, ovvero: “la cultura […] intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società.” È un concetto intriso di colonialismo britannico, che giustifica una superiorità bianca e inglese sulle altre popolazioni del mondo definite “primitive”, proprio perché “bloccate”, secondo Tylor e i suoi successori, in una fase precedente a quella della “vera” cultura ovvero quella Occidentale, e della “vera” religione quella monoteista e evidentemente cristiana. Nel suo concetto di cultura si notano parole e concetti occidentali come: morale, il diritto o il costume, categorie che denotano da parte dello studioso inglese uno sguardo verso sé stesso e la sua appartenenza e, dall'altra parte, una giustificazione alla presunta superiorità bianca e la possibilità che altre culture siano regredite. E. B. Tylor è uno dei massimi esponenti dell'antropologia che ha come ideologia l'evoluzione sociale della specie che è di tipo unilineare (risalente a uno solo degli ascendenti). Da società meno sviluppate e primitive a civiltà più sviluppate definite complesse. Secondo Tylor la cultura è un tipo di categoria statica, bloccata in cui non c'è relazione tra culture cosiddette superiori, (cultura Occidentale e bianca), e quelle cosiddette inferiori (culture altre e “negre” o “rosse” o “gialle”). Per Tylor la religione è il frutto di un continuo e costante sviluppo, che la porta da uno stadio iniziale: la fase animista-feticista delle credenze religiose dei gruppi umani. Comprende l'animismo, ovvero la concezione che ogni oggetto sia possessore di uno spirito interno. In seguito, nella scala evolutiva elaborata da Tylor, i gruppi umani hanno sviluppato il culto degli Antenati e poi, sempre evolvendosi, il Feticismo. Per Feticismo intendiamo la traslitterazione portoghese, Feitiço, che rappresenta uno spirito o una entità extra umana presente in un oggetto, che a volte ha una forma antropomorfa, ed è carico, secondo i gruppi umani che lo venerano o lo utilizzano per i loro riti di magia, ovvero energia per modificare la realtà, di potere e prestigio, per chi lo detiene e lo utilizza come un operatore rituale. La seconda fase è il Politeismo, pensiamo a quello romano e greco, considerate società pre-moderne. Infine si arriva all’affermarsi del Monoteismo, ossia la religione delle vere e sole civiltà, che è per Tylor e i suoi contemporanei la civiltà bianca e cristiana. CHARLES DARWIN: L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE E IL DARWINISMO SOCIALE I predecessori di Darwin, Jean-Baptiste de Lamarck (1744-1829) e Georges L. Chretien Cuvier (1769-1832), arrivano a comprendere che l'uomo è frutto di una evoluzione. Lamarck svilupperà la teoria del “Lamarckismo” che individua la modifica degli organismi attraverso il loro adattamento all'ambiente. Lamarck sostiene che l'uso o il non uso di un arto o organo porta, nelle generazioni successive, ad una indebolimento, o potenziamento se iper utilizzato, con conseguente sostituzione dell'arto o organo con un altro. Georges L. Chretien Cuvier attraverso la “teoria delle catastrofi naturali” riteneva, invece, che la terra avesse vissuto nei millenni diverse catastrofi naturali con l’eliminazione di numerose specie e che, quelle sopravvissute, sarebbero quelle che popolano attualmente la terra. Charles Darwin nel suo testo “L’origine della specie” si distacca dalla teoria creazionista che indicava le specie viventi come fisse, immobili nel tempo e quindi senza nessun cambiamento. Darwin nella sua teoria afferma che gli esseri viventi attuali sono il frutto di una lenta mutazione dovuta al caso, all'influenza dell'ambiente circostante e la loro capacità di

adattamento e di trasmettere le proprie caratteristiche alla corrispettiva discendenza. L'uomo è il frutto di una evoluzione e, da una generazione all'altra, le modificazioni presenti sui diversi individui sono dovute all'adattamento agli ambienti. L'evoluzione umana è data dal mutamento del patrimonio genetico, ovvero dal cambiamento del fenotipo e del genotipo. Per fenotipo si intende l’insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo, prodotto dall’interazione dei geni tra loro con l’ambiente. Per genotipo, invece, si intende la costituzione genetica di un individuo, ossia l’insieme dei geni localizzati sui suoi cromosomi; si riferisce a una o più particolari coppie di alleli; i quali se sono uguali il genotipo è omozigote, viceversa eterozigote. Il pensiero di Charles Darwin sarà completamente stravolto fino a dire che nella selezione della specie esistono razze superiori e razze inferiori, che le razze superiori lo sono anche sotto l'aspetto psicologico e che solo gli individui più forti “vincono” nella selezione naturale. È ovvio che anche nella razza cosiddetta superiore per l'epoca, ovvero quella dalla pelle bianca, ci sia chi è all'apice della scala sociale e chi in fondo. DARWINISMO SOCIALE: Il massimo esponente è Lewis Henry Morgan che pubblicò “La società antica”. Lo studioso divide le epoche in periodi, che chiama Etnici, che rappresentano la condizione specifica e ben definita di una società in relazione alla propria vita. I periodi Etnici erano così suddivisi: Selvaggio-BabaroCivilizzato. Ognuno di questi periodi aveva tre sotto-periodi: Inferiore-Intermedio-Superiore. Si passa da periodo all'altro, da un sotto-periodo all'altro, superando dei momenti storici per mezzo di acquisizioni scientifiche o scoperte tecnologiche. Tra le scoperte moderne nel campo della genetica, ricordiamo tra tutti il genetista italiano Cavalli Sforza che ha dimostrato che l'umanità è una e le teorie scientifiche e sociali su primitivi e civilizzati sono del tutto frutto del pensiero razzista del secolo XIX. COLONIALISMO: AFRICA,ASIA, AMERICHE. RAZZISMO E RAZZISMO BIOLOGICO. Per colonialismo intendiamo lo sfruttamento, che possiamo definire come una rapina e un tipo di violenza assoluta, delle nazioni europee, ma anche del Giappone dopo il 1868 e la Restaurazione Meiji che porta l'Imperatore Mutsuhito sul trono sull’Africa, sull’Asia e sulle Americhe. Tendenzialmente si ritiene che dalla scoperta dell'America nel 1492, che l'antropologo di origine bulgara Tzvetan Todorov chiama la conquista dell'America, si possa iniziare a parlare di sfruttamento delle altre popolazioni da parte delle Nazioni europee. È tra '800 e '900 che le potenze europee cominciano a spartirsi l'Africa e il resto del mondo regolando le regioni per zone di influenza. Un esempio dello sfruttamento delle regioni extraeuropee (Africa, Asia e America), effettuato da parte dei governi e delle compagnie commerciali, tra queste ricordiamo la Compagnia delle Indie Oriente per il controllo su tutta l'India e per i percorsi letterari nei romanzi di Emilio Salgari, è il Congo Belga. Il Congo Belga, divenne Stato indipendente fra il 1876 e il 1885, tramite i capitolati firmati nell'Atto Generale della Conferenza di Berlino del 1885, che sancivano i diritti delle popolazioni di Africa, Asia e America, restando un possedimento personale del Re Leopoldo II del Belgio (1835-1909). Nel 1908 il Belgio ereditò il Congo per iniziativa del sovrano Leopoldo II. IL CONCETTO DI RAZZA: Già nel 1500 con la cacciata degli ebrei dalla Spagna e la conquista del Centro America da parte di Hernán Cortés, Francisco Pizarro conquisterà il Sud America e Hernando De Soto e Fernando Vázquez De Coronado il Nord America, si instaura così un rapporto di superiorità assoluta tra popoli bianchi e europei, che si considerano portatori della sola, unica e vera Civiltà e Religione (cattolica) in altre popolazione come l’Africa e le Americhe. Si pensava che le popolazioni fossero destinate a essere conquistate perché praticavano i sacrifici umani, il cannibalismo e la sodomia( omosessualità e rapporto sessuale anale). A questo punto fu inviata una lettera degli spagnoli a Papa Paolo III Farnese per chiedere se gli Indios fossero essere umani e quindi destinati alla salvezza o fossero come animali e quindi senza anima. Papa Paolo III emanò la Sublimis Deus, 2 giugno 1537, dove sottolinea che gli abitanti delle Americhe sono esseri umani e non "Animali Muti" (muta animalia) e "Consideriamo gli stessi indiani come veri uomini, non solo capaci di ricevere la fede cristiana, ma come ci hanno informato, prontissimi ad accorrere alla stessa fede." Va sottolineato che il Papa Farnese aveva il timore delle popolazioni di religione musulmana del Medio Oriente che avanzavano e tendeva ad aumentare la popolazione di fede cristiana e a difendere gli Indios contro le angherie dei conquistadores e soprattutto dalla ferocia delle teorie, chiaramente razziste, di Juan Ginés de

Sepulveda (1490-1573) che riteneva giusto il trattamento quasi schiavista degli Indios. Altro missionario che prese a cuore la sorte degli indios e che scrisse buona parte delle loro storie fu il Frate Francescano Berbardino de Sahagun (1500-1590 circa). Il frate francescano studiò a Salamanca e arrivò in Messico nel 1529 dove insegnò teologia e si occupò di evangelizzare le masse Atzeche dove imparò anche la lingua degli Atzechi. La sua storia del Messico, che prendeva le parti degli Indios e attaccava frontalmente i conquistadores, fu edito solo nel 1829. Tra il XIX e il XX Secolo il razzismo diviene biologico. Lo studioso De Gobinau, con il suo testo: il Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane afferma che le razze, bianca superiore e le altre, tra cui la “negra”, sono da considerarsi inferiori, non si devono mischiare, e che le differenze sono biologiche e che c’è, ovviamente, una gerarchia tra le razze. La razza bianca è all’apice di questa gerarchia. Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 inizia a farsi largo una teoria razzista: L’eugenetica, letteralmente significa “buona vita”. L’eugenetica è una disciplina che si prefigge di favorire e sviluppare le qualità innate di una razza, giovandosi delle leggi dell’ereditarietà genetica. Il termine fu coniato nel 1883 da Galton e sostenuto da correnti di ispirazione darwinistica e malthusiana, l’eugenetica si diffuse inizialmente nei paesi anglosassoni e successivamente nella Germania nazista, trasformandosi nella prima metà del XX sec., in un movimento politico-sociale volto a promuovere la riproduzione dei soggetti socialmente desiderabili (e. positiva) e a prevenire la nascita di soggetti indesiderabili (e. negativa) per mezzo di infanticidio (uccisione volontaria di un bambino nell’età della prima infanzia) e aborto. A partire dagli anni Cinquanta del XX sec., con gli studi sul patrimonio genetico dell’uomo si è fatta strada una nuova eugenetica tecnologica, che persegue tre direttrici: a) e. selettiva o creativa: la selezione genotipica dei soggetti a rischio di manifestare una malattia tramite la diagnosi prenatale, o con la diagnosi pre-impiantatoria; b) e. preventiva: la selezione germinale, mediante la scelta di gameti raccolti e conservati in banche apposite e utilizzati nell’ambito delle tecniche di fecondazione artificiale; c) e. curativa: la geneterapia, mediante la modificazione dell’informazione genetica contenuta nelle cellule somatiche, nelle cellule germinali e negli embrioni umani prodotti in vitro. Negli anni successivi, l’applicazione della genetica umana alla sanità pubblica, delineata nel 1968 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si è indirizzata alla riduzione della mortalità imputabile alla malattia e alla prevenzione della malattia stessa. A tal fine, la nuova eugenetica prende in considerazione solo i caratteri che hanno un determinismo chiaro e stabilito, in particolare i tratti genetici responsabili di patologie ereditarie a trasmissione diretta, dei quali si vuole diminuire la frequenza con differenti metodi e momenti di intervento. Il nazismo è l’emblema della teoria eugenetica. Le basi del genocidio di diversi gruppi (ebrei, rom, omosessuali, malati di mente e disabili oppositori politici e i testimoni di Geova), parte dall’idea che l’uomo tedesco e ariano è l’essere superiore e il resto delle razze umane sono vite indegne di essere vissute, come per i disabili o i malati di mente, o semplicemente numeri e forza lavoro, in definitiva schiavi. Il nazismo, vera e propria religione laica della Germania hitleriana, prende in prestito teorie sulle migrazioni passate, ovvero gruppi indoeuropei di nome Aria, da qui “razza ariana”, provenienti dal Nord India, tra il duemila e il tremila a.C., che si pensava fossero biondi, alti e con gli occhi azzurri (assolutamente impossibile per l’adattamento delle popolazioni dell’India) e che avessero colonizzato l’Europa e fossero gli antenati della “razza tedesca ariana” dell’epoca nazista.

APPROFONDIMENTO SUBLIMIS DEUS È una bolla di Papa Paolo III del 2 giugno 1537. Già nella lettera al cardinale Toledo, Paolo III scomunica: “ tutti coloro che ridurranno in schiavitù gli Indios o li spoglieranno dei loro beni”. In questa bolla il Pontefice condanna le tesi razziste, riconosce ai nativi americani, cristiani e non, la dignità di persona umana, vieta di ridurli in schiavitù e giudica nullo ogni contratto redatto in tal senso. Il Papa mette così fine alle numerose dispute tra il potere laico (che era interessato a deumanizzarli per poterli schiavizzare) e il potere ecclesiastico (che li riteneva uomini a tutti gli effetti) circa l’umanità degli Indios d’America e sulla possibilità di ridurli in schiavitù. Il Papa tenendo conto della dottrina teologica e della documentazione a lui pervenuta volle porre fine alle dispute ed emanò il verdetto “ Indios veros homines esse”. Queste le diposizioni principali assunte dal Pontefice: “Noi, sebbene indegni,…consideriamo che gli stessi Indios, in quanto uomini veri quali sono, non sono capaci di ricevere la fede cristiana, ma, come ci hanno informato, anelano sommamente la stessa; e, desiderando di rimediare a questi mali con metodi opportuni, facendo ricorso all’attività apostolica

determiniamo e dichiariamo con la presente lettera che gli Indios e tutte le genti che in futuro giungeranno alla conoscenza dei cristiani, anche se vivono al di fuori della fede cristiana, possono usare in modo libero e lecito la propria libertà e il dominio delle proprie proprietà; che non devono essere ridotti in servitù e che tutto quello che si è fatto e detto in senso contrario è senza valore; che gli Indios ed altre genti debbono essere invitati ad abbracciare la fede in Cristo a mezzo della predicazione della parola di Dio e con l’esempio di una vita edificante, senza che alcunchè possa essere di ostacolo”. CESARE LOMBROSO E L’UOMO CRIMINALE

Molte furono le ricerche e le analisi portate avanti da Cesare Lombroso. La sua attività di indagine si divide in quelle che oggi chiamiamo ricerche di medicina sociale: ricerche epidemiologiche su forme di isteria considerando il rapporto tra l’uomo e l’ambiente e la mortalità nell’esercito del Regno di Sardegna, fino alle ricerche sulla pellagra nel Nord Italia. Ma Cesare Lombroso è ricordato, s...


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