DSM-5 - Riassunto DSM-5 L\'essenziale. Guida ai nuovi criteri diagnostici PDF

Title DSM-5 - Riassunto DSM-5 L\'essenziale. Guida ai nuovi criteri diagnostici
Author Alessandra Gasparini
Course Psichiatria E Psicologia Clinica 
Institution Università degli Studi di Brescia
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Riassunti DSM 5...


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Disturbo mentale: sindrome caratterizzata da un’alterazione clinicamente significativa della regolazione delle emozioni o del comportamento che riflette una disfunzione nei processi psicologici, biologici o evolutivi che sottendono il funzionamento mentale. Sottotipi e specificatori I sottotipi definiscono i sottogruppi fenomenologici mutualmente esclusivi e congiuntamente esaustivi. Gli specificatori non sono pensati per essere mutualmente esclusivi o congiuntamente esaustivi, pertanto è possibile che sia assegnato più di uno specificatore. La diagnosi principale è la condizione che viene ritenuta responsabile del ricovero; si indica elencandola per prima, mentre gli altri elementi sono elencati in ordine di focus di attenzione e di trattamento. Quando la diagnosi principale è un disturbo mentale dovuto a una condizione medica generale, le regole di codifica richiedono di elencare prima la condizione medica eziologica. La specificazione provvisoria può essere utilizzata quando vi è l’ipotesi fondata che alla fine verranno soddisfatti pienamente i criteri diagnostici per un disturbo. Il termine provvisorio si usa anche in quelle situazioni in cui la diagnosi differenziale dipende esclusivamente dalla durata della malattia. DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO Si tratta di un gruppo di condizioni con esordio nel periodo dello sviluppo. Si manifestano tipicamente nelle prime fasi dello sviluppo, spesso prima che il bambino inizi la scuola elementare. Disabilità intellettiva A. Deficit delle funzioni intellettive, come ragionamento, probelm solving, pianificazione, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e apprendimento dell’esperienza, confermarti sia dalla valutazione clinica sia da test di intelligenza. B. Deficit adattivo che porta al mancato raggiungimento degli standard di sviluppo e socioculturali di autonomia e responsabilità sociale. Specificare la gravità attuale: • 317 (F70) Lieve • 318.0 (F71) Moderata • 318.1 (F72) Grave • 318.2 (F73) Estrema I vari livelli di gravità sono definiti sulla base del funzionamento adattivo e non dai punteggi del QI. Disabilità intellettiva senza specificazione

319 (F79)

Questa categoria è riservata agli individui di età superiore ai 5 anni, quando la valutazione del grado di disabilità è difficoltosa per compromissioni sensoriali e fisiche. Ritardo globale dello sviluppo

315.8 (F88)

Questa diagnosi è riservata ad individui di età inferiore ai 5 anni, in quanto la gravità clinica non può essere valutata in modo attendibile durante la prima infanzia. Disturbo del linguaggio

315.32 (F80.2)

A. Difficoltà persistenti nell’acquisizione e nell’uso di diverse modalità di linguaggio, dovute a deficit della comprensione o della produzione del lessico, della struttura della frase o del discorso. B. Le capacità di linguaggio sono al di sotto di quelle attese per l’età, portando a limitazioni funzionali dell’efficacia della comunicazione, della partecipazione sociale, dei risultati scolastici e/o delle prestazioni professionali. C. L’esordio avviene nel periodo precoce dello sviluppo.

D. Le difficoltà non sono attribuibili a compromissioni sensoriali, a disfunzioni motorie o ad altre condizioni mediche, e non sono meglio spiegabili da disabilità intellettiva o ritardo globale dello sviluppo. Disturbi dello spettro dell’autismo 299.00 (F84.0) A. Deficit persistenti della comunicazione sociale e dell’interazione sociale, come manifestato da: 1. Deficit della reciprocità socio-emotiva. 2. Deficit dei comportamenti comunicativi non verbali utilizzati per la comunicazione sociale. 3. Deficit dello sviluppo, della gestione e della comprensione delle relazioni. B. Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti e ripetitivi, come dimostrato da almeno due dei seguenti fattori: 1. Movimenti e uso dell’eloquio stereotipati e ripetitivi. 2. Aderenza alla routine priva di flessibilità o rituali di comportamento verbale e non verbale. 3. Interessi molto limitati, fissi e anomali per intensità e profondità. 4. Iper- o iporeattività a stimoli sensoriali o interessi insoliti. C. I sintomi devono essere presenti nel periodo precoce dello sviluppo. D. I sintomi causano disagio clinicamente significativo. E. I sintomi non sono meglio spiegabili da una disabilità intellettiva o da un ritardo globale dello sviluppo. Specificare il livello di gravità: Il livello di gravità si sulla compromissione della comunicazione sociale e sui pattern di comportamento restrittivi e ripetitivi. Disturbo da deficit di attenzione/iperattività A. Pattern persistente di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo, come caratterizzato da: 1. Disattenzione: sei o più dei seguenti sintomi sono persistiti per almeno 6 mesi • Spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari e commette errori di distrazione • Ha spesso difficoltà a mantenere l’attenzione • Spesso sembra non ascoltare quando gli si parla • Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti • Ha spesso difficoltà ad organizzarsi nei compiti o nelle attività • Spesso evita o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono uno sforzo mentale protratto • Perde spesso gli oggetti necessari per i compiti o le attività • È spesso sbadato nelle attività quotidiane 2. Iperattività e impulsività: sei i più dei seguenti sintomi persistono per almeno 6 mesi • Spesso agita o batte mani e piedi o si dimena sulla sedia • Spesso lascia il proprio posto in situazioni in cui si dovrebbe rimanere seduti • Spesso scorrazza e salta in situazioni in cui risulta inopportuno (negli adolescenti e negli adulti può limitarsi al sentirsi irrequieti) • È spesso incapace di giocare o svolgere attività in modo tranquillo • È incapace a rimanere fermo e si sente a disagio nel farlo per un periodo d tempo prolungato • Spesso parla troppo • Spesso “spara” una risposta prima che la domanda sia stata completata • Ha spesso difficoltà ad aspettare il proprio turno • Spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti

B. Diversi sintomi di attenzione o iperattività erano presenti prima dei 12 anni. C. Diversi sintomi si presentano in due o più contesti. D. I sintomi interferiscono con, o riducono, la qualità dal funzionamento sociale, scolastico o lavorativo. E. I sintomi non si presentano esclusivamente durante il decorso della schizofrenia o di un altro disturbo psicotico e non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale. Specificare quale: 314.01 (F90.2) Manifestazione combinata 314.00 (F90.0) Con disattenzione predominante 314.01 (F90.1) Con iperattività/impulsività predominante Disturbo di Tourette

307.23 (F95.2)

A. Nel corso della malattia si sono manifestati sia tic motori multipli sia uno o più tic vocali. B. I tic persistono per più di un anno dall’esordio del primo tic. C. L’esordio avviene prima dei 18 anni. D. I tic non sono dovuti agli effetti fisiologici di una sostanza. DISTURBI DELLO SPETTRO DELLA SCHIZOFRENIA E ALTRI DISTURBI PSICOTICI Deliri: condizioni fortemente sostenute che non sono passabili di modifica alla luce di evidenze contrastanti. I deliri sono considerati bizzarri se sono chiaramente non plausibili, non sono comprensibili e non derivano da esperienze di vita ordinarie. Allucinazioni: sono esperienze simil-percettive che si verificano senza uno stimolo esterno. Sono vivide e chiare, e hanno tutte le caratteristiche delle percezioni normali. Possono presentarsi in qualsiasi modalità sensoriale ma le allucinazioni uditive sono le più comuni. Le allucinazioni, per essere definite tali, devono manifestarsi nel contesto di un sensorio integro. Pensiero disorganizzato: è tipicamente dedotto dall’eloquio dell’individuo à disturbo formale del pensiero. 1. Deragliamento: l’individuo passa da un argomento all’altro. 2. Tangenzialità: le risposte alle domande possono essere solo marginalmente correlate oppure completamente non correlate. 3. Insalata di parole I sintomi devono essere sufficientemente gravi da compromettere in modo significativo la comunicazione efficace. Una disorganizzazione meno grave del pensiero può verificarsi durante i periodi prodromico e residuale della schizofrenia. Comportamento motorio grossolanamente disorganizzato o catatonico: il comportamento motorio grossolanamente disorganizzato può manifestarsi in una varietà di modi, spaziando da una “stolidità” di tipo infantile fino all’agitazione incontrollata. Il comportamento catatonico è definito come una marcata riduzione della reattività all’ambiente; può variare dalla resistenza a istruzioni impartite (negativismo), al mantenere una postura rigida, fino alla completa mancanza di risposte verbali e motorie (stupor e mutismo). Il comportamento catatonico può comprendere, inoltre, un’attività motoria non finalizzata ed eccessiva, priva di motivazione apparente (eccitamento catatonico). Sintomi negativi: diminuzione dell’espressione delle emozioni comprendente una diminuzione nell’espressione delle emozioni facciali, del contatto visivo e dell’intonazione dell’eloquio (prosodia). 1. Abulia: riduzione delle attività finalizzate volontarie spontanee. 2. Alogia: si manifesta con una riduzione della produzione verbale. 3. Anedonia: riduzione della capacità di provare piacere. 4. Asocialità: apparente manca di interesse nelle relazioni sociali; può anche essere una manifestazione di limitate opportunità di interazioni sociali.

Disturbo delirante

297.1 (F22)

A. Presenza di uno o più deliri con una durata di almeno un mese. B. Il criterio A della schizofrenia non è mai soddisfatto. Le allucinazioni, se presenti, non sono prominenti e sono correlate al tema delirante. C. Il funzionamento non risulta compromesso in modo marcato e il comportamento non è chiaramente bizzarro o stravagante. D. Se si sono verificati episodi maniacali o depressivi, sono stati brevi rispetto ai periodi deliranti. E. Il disturbo non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a una condizione medica generale e non è meglio spiegabile da un altro disturbo mentale. Specificare il tipo: 1. Tipo erotomanico: il tema centrale del delirio è che un’altra persona sia innamorata del soggetto. 2. Tipo di grandezza: il tema centrale del delirio è la convinzione di avere qualche grande dote o intuizione. 3. Tipo di gelosia: il tema centrale del delirio è che il proprio partener sia infedele. 4. Tipo di persecuzione: il tema centrale del delirio comporta la convinzione di essere oggetto di una cospirazione. 5. Tipo somatico: il tema centrale del delirio coinvolge le funzioni o le sensazioni corporee. 6. Tipo misto 7. Tipo senza specificazione Specificare se il delirio ha contenuto bizzarro. I deliri si definiscono bizzarri i deliri chiaramente non plausibili, non comprensibili e non derivati da esperienze di vita ordinarie. Specificare, inoltre, la gravità attuale. La gravità viene stimata attraverso una valutazione quantitativa dei sintomi primari delle psicosi. Ognuno di questi sintomi può essere valutato su una scala a 5 punti che va da 0 a 4. Disturbo psicotico breve

298.8 (F23)

A. Presenza di uno o più dei seguenti sintomi; almeno uno dei primi tre deve essere presente: 1. Deliri 2. Allucinazioni 3. Eloquio disorganizzato 4. Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico B. La durata è di almeno un giorno ma meno di un mese, con ritorno al livello di funzionamento premorboso. C. Il disturbo non è meglio spiegato da un disturbo depressivo maggiore o da un disturbo bipolare con caratteristiche psicotiche, oppure da un altro disturbo psicotico, e non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o da un’altra condizione medica generale. Specificare se: 1. Con marcati fattori di stress (psicosi reattiva breve= 2. Senza marcati fattori di stress 3. Con esordio nel postpartum: se l’esordio avviene in gravidanza o nelle 4 settimane successive al parto. 4. Con catatonia Disturbo schizofreniforme 295.40 (F20.81) A. Presenza di due o più dei seguenti sintomi; almeno uno dei primi tre deve essere presente: 1. Deliri 2. Allucinazioni 3. Eloquio disorganizzato 4. Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico 5. Sintomi negativo

B. Un episodio del disturbo dura almeno un mese ma meno di sei. C. Il disturbo schizoaffettivo, il disturbo depressivo e il disturbo bipolare sono stati esclusi in quanto: 1. Non si sono verificati episodi depressivi maggiori o maniacali in concomitanza con la fase attiva dei sintomi. 2. Se si sono verificati durante la fase attiva dei sintomi, si sono manifestati per una parte minoritaria della durata totale dei periodi attivi o residui della malattia. D. Il disturbo non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o ad un’altra condizione medica. Specificare se: 1. Con caratteristiche prognostiche favorevoli: è richiesta la presenza di almeno due delle seguenti caratteristiche:! • Esordio dei sintomi psicotici rilevanti entro 4 settimane dal primo cambiamento osservabile. • Confusione o perplessità • Buon funzionamento pre-morboso • Assenza di ottundimento o appiattimento affettivo 2. Senza caratteristiche prognostiche favorevoli 3. Con catatonia Specificare la gravità attuale. Schizofrenia

295.90 (F20.9)

A. Due o più dei seguenti sintomi, ciascuno presente per una parte di tempo significativa per un periodo di un mese. Almeno uno dei primi tre deve essere presente: 1. Deliri 2. Allucinazioni 3. Eloquio disorganizzato 4. Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico 5. Sintomi negativi B. Per una significativa parte di tempo dall’esordio del disturbo, il livello del funzionamento in una o più delle aree principali è marcatamente al di sotto del livello raggiunto prima dell’esordio. C. Segni continuativi del disturbo persistono per almeno sei mesi. Questo periodo di sei mesi deve comprendere almeno un mese di sintomi che soddisfano il criterio A e può comprendere periodi di sintomi prodromici o residui. Durante questi periodi prodromici o residui, i segni del disturbo possono essere evidenziati soltanto da sintomi negativi oppure da due o più sintomi del criterio A in forma attenuata. D. Il disturbo schizoaffettivo e il disturbo depressivo o il disturbo bipolare con caratteristiche psicotiche sono stati esclusi in quanto: 1. Non si sono verificati episodi depressivi maggiori o maniacali in concomitanza della fase attiva dei sintomi 2. Se si sono verificati episodi di alterazione dell’umore durante la fase dei sintomi, questi si sono manifestati per una parte minoritaria della durata totale dei periodi attivi e residui di malattia. E. Il disturbo non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o un’altra condizione medica. F. Se c’è una storia di disturbo dello spettro dell’autismo o di disturbo della comunicazione a esordio infantile, la diagnosi aggiuntiva di schizofrenia viene posta soltanto se sono presenti, per almeno un mese, allucinazioni o deliri preminenti, in aggiunta agli altri sintomi richiesti per la schizofrenia. Specificare se à i seguenti specificatori del decorso devono essere usati solo dopo un anno di durata del disturbo 1. Primo episodio, attualmente in episodio acuto 2. Primo episodio, attualmente in remissione parziale

3. Primo episodio, attualmente in remissione completa 4. Episodi multipli, attualmente in episodio acuto à gli episodi multipli possono essere definiti da un minimo di due episodi, cioè dopo un primo episodio, una remissione e almeno una ricaduta. 5. Episodi multipli, attualmente in remissione parziale 6. Episodi multipli, attualmente in remissione completa 7. Continuo à i sintomi che definiscono i criteri diagnostici del disturbo sono rimasti per la maggior parte del decorso della malattia, con periodi di sintomi sotto soglia che sono stati molto brevi rispetto al decorso complessivo. 8. Senza specificazione 9. Con catatonia Specificare la gravità attuale à la diagnosi di schizofrenia può essere posta senza utilizzare questo specificatore. Disturbo schizoaffettivo A. Un periodo ininterrotto di malattia di malattia durante il quale è presente un episodio dell’umore maggiore in concomitanza con il criterio A della schizofrenia. B. Deliri o allucinazioni per due settimane o più in assenza di un episodio dell’umore maggiore durante la durata life time della malattia. C. I sintomi che soddisfano i criteri per un episodio dell’umore maggiore sono presenti per la maggior parte della durata totale dei periodi attivi e residui della malattia. D. Il disturbo non è attribuibile agli effetti di una sostanza o un’altra condizione medica. Specificare quale: 1. Tipo bipolare 295.70 (F25.0): questo sottotipo si applica se le manifestazioni cliniche includono un episodio maniacale; possono anche verificarsi episodi depressivi maggiori. 2. Tipo depressivo 295.70 (F25.1): questo sottotipo di applica solamente se le manifestazioni cliniche includono solo episodi depressivi maggiori. Catatonia associata a un altro disturbo mentale

293.89 (F06.1)

La catatonia può manifestarsi nel contesto di vari disturbi, compresi i disturbi del neurosviluppo, i disturbi psicotici, i disturbi dell’umore e altre condizioni mediche. La caratteristica essenziale della catatonia è un grave disturbo psicomotorio che può comportare una diminuzione dell’attività motoria, una riduzione del contatto durante il colloquio clinico, oppure un’eccessiva e peculiare attività motoria. L’immobilità motoria può essere grave (stupor) o moderata (catalessia e flessibilità cerea); analogamente, la riduzione del contatto può essere grave (mutismo) o moderata (negativismo). A. Il quadro clinico è dominato da tre o più dei seguenti sintomi 1. Stupor: assenza di attività psicomotoria; non è presente relazione attiva con l’ambiente. 2. Catalessia: induzione passiva di una postura mantenuta contro la gravità. 3. Flessibilità cerea: leggera resistenza costante a una modificazione posturale del soggetto indotta dall’esaminatore. 4. Mutismo: risposta verbale assente o molto scarsa. 5. Negativismo: oppositività o mancanza di risposta a istruzioni o stimoli esterni. 6. Postura fissa: mantenimento spontaneo e attivo di una postura contro gravità. 7. Manierismo: caricature artificiose e stravaganti di attività normali. 8. Stereotipia: movimenti ripetitivi afinalistici, abnormemente frequenti. 9. Agitazione non influenzata da stimoli esterni. 10. Presenza di grimace. 11. Ecolalia: imitazione e ripetizione dell’eloquio altrui. 12. Ecoprassia: imitazione e ripetizione dei movimenti altrui.

DISTURBO BIPOLARE E DISTURBI CORRELATI Disturbo bipolare I Per la diagnosi di disturbo bipolare I è necessario soddisfare i seguenti criteri per la diagnosi di episodio maniacale. L’episodio maniacale può essere preceduto, o seguito, da episodi ipomaniacali o depressivi maggiori. Episodio maniacale A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia, della durata di almeno una settimana e presente per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno. B. Durante il periodo di alterazione dell’umore, tre o più dei seguenti sintomi, quattro se l’umore è solo irritabile, sono presenti a un livello significativo e rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale. 1. Autostima ipertrofica o grandiosità 2. Diminuito bisogno di sonno 3. Maggiore loquacità rispetto al solito o spinta continua a parlare 4. Fuga di idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente 5. Distraibilità 6. Aumento dell’attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) 7. Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose C. L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento sociale e lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche. D. L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o ad un’altra condizione medica. Episodio ipomaniacale A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e...


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