Riassunto guida alla preistoria PDF

Title Riassunto guida alla preistoria
Author Roberta Faro
Course Preistoria e protostoria
Institution Università degli Studi di Torino
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Riassunto guida alla preistoria La preistoria viene generalmente definita come lo studio e lo sviluppo delle prime società umane a partire dalla comparsa dell’uomo sino all’invenzione della scrittura. Questa disciplina congiunge la ricerca sul terreno del materiale di studio (reperti e resti umani) a classificazioni tipologiche o computerizzate e analisi naturalistiche e chimiche sempre più numerose. Le più antiche testimonianze del periodo preistorico provengono dall’Africa, dove oggi è possibile trovare i più antichi resti di ominidi oltre agli utensili più arcaici di cui si sia mai avuta notizia. La comparsa dell’uomo in Asia e in Europa ebbe luogo fra i due milioni e i 700 mila anni fa per quanto riguarda la parte meridionale dei due continenti mentre le regioni settentrionali vennero popolate in epoca più tarda. Già a partire dal 3300 a c la Mesopotamia aveva fatto il suo ingresso nella storia, una forma di scrittura non acora decifrata era presente nella Valle dell’indo sin dal III millennio, in Italia, verso l’800 a.C. In America sembra che l’uomo abbia fatto la sua comparsa in epoca più recente, attorno a 30 mila anni fa nel Nord America. Anche l’Oceania è una terra di insediamento umano relativamente recente. Allo stato attuale delle nostre conoscenze l’Uomo risulterebbe presente in Australia e in Nuova Guinea da 40 mila anni. L’intrusione europea che ebbe inizio attorno al XVII-XVII sec pose fine a una evoluzione naturale che per alcuni versi sopravvive ancora presso alcune culture di popolazioni autoctone. Le varie civiltà si sono sviluppate in ambienti ecologici differenti che ne hanno condizionato lo stile di vita le espressioni culturali sono molteplici nel tempo e nello spazio, si potrà toccare con mano tutta la complessità e anche l’ambiguità e anche l’ambiguità del termine preistoria. Per i cacciatori e raccoglitori si trattò in origine del taglio di utensili arcaici, poi la padronanza sul fuoco da parte dei Pitecantropi, l comparsa delle prime sepolture presso le civiltà musteriane e infine l’evoluzione artistica che si cominciò ad avere in Europa circa 30mila anni fa. L’umanità superò subito dopo la tappa della produzione alimentare con la domesticazione delle piante e degli animali, dando luogo alla creazione di molteplici centri nel Vicino e Medio Oriente, Africa, Cina, adatti alla potenzialità delle diverse aree ecologiche. La specializzazione degli individui, la nascita delle corporazioni, la formazione e l’ascesa del potere politico in seno a comunità rigidamente rette da gerarchie, posero le basi dell’urbanizzazione e in via accessoria della scrittura: Sumer, a partire dal 4000 a. C., l’Indo verso il 3000. Un altro concetto p quello della protostoria, popolazioni che ignorano la scrittura, ma sul conto delle quali autori appartenenti ad altre culture ci hanno tramandato dei testi scritti. Il loro ricordo le loro tracce giungono quindi dall’esterno, da una cultura differente. Alcuni ricercatori attribuiscono il termine un significato più ampio, in quanto fanno iniziare questo periodo con le civiltà praticanti la metallurgia. Quadro geologico classificazione e tipologia: i tempi e le industrie La preistoria è una scienza giovane, si è imposta in europa occidentale durante il XIX sec, quando la quantità di dati circa l’esistenza dell’uomo preistorico pose termine agli insegnamenti tradizionali basati sulla teoria biblica. I primi ricercatori della Francia, della Gran Bretagna e Belgio, osservarono gli strati accumulatesi nel corso del tempo. I primi sono Boucher de Pertes, Edouard Lardet. Ebbe così inizio in Europa verso la metà del XIX sec il periodo delle classificazioni, dal 1865 Lubbock distinse il Paleolitico o età della pietra tagliata e delle faune scomparse, e Neolitico o età della pietra levigata, e delle faune attuali. Le analisi delle stratigrafie e dei depositi permettono di stabilire i sistemi di evoluzione delle prime civiltà, lo studio tipologico delle industrie della pietra e dell’osso. I primi autori francesi (mortillet, breuil, peyrony) alla fine del XIX sec stabilirono per

l’Europa occidentale la ripartizione cronologica degli attrezzi. Il ricorso in via sperimentale alle tecniche di taglio consente non solo di ritrovare il susseguirsi della gestualità dell’artigiano ma fa prendere coscienza della vita di un attrezzo, dal momento della raccolta, sino al momento n cui l’oggetto viene abbandonato. Esistono delle strutture evidenti costruite (focolari,mura, ammassi di pietre, zoccoli) oppure scavate (buche di palo, silos), gli strati costituiti da oggetti o da resti (scarti di minerali, vegetali, animali) forniscono informazioni sulle attività artigianali, sui gesti attraverso i quali si giungeva a una siffatta dispersione. L’insieme di queste osservazioni dirette o secondarie rende possibile un migliore approccio al comportamento all’interno delle unità famigliari, identificazione delle zone di attività, di quelle di riposo ecc. L’etnologia oggi viene di nuovo ampiamente usata dagli studiosi si preistoria a punto tale che l’etnoarcheologia costituisce ormai una branca della disciplina. L’esperto di preistoria si reca ad osservare in un altro continente quelle popolazioni contemporanee che possono fornire la risposta ai suoi interrogativi. I paragoni possono vertere su meri fatti o sui materiali ma anche su i comportamenti più complessi come organizzazione economica i rapporti sociali. Studio dell’ambiente La ricostruzione del paesaggio è infatti un dato essenziale per comprendere le sue attività economiche come caccia, pesca, raccolta e dopo allevamento agricoltura. E’ stato accertato che i fenomeni metereologici e climatici hanno fortemente condizionato la vita degli uomini del passato, i vari climi hanno subito notevoli cambiamenti nel corso dei tempi. La cronologia dei processi geologici per mette di localizzare nel tempo in maniera assai precisa l’evoluzione di questi fenoomeni naturali e di comprendere meglio la loro influenza sul comportamento umano. L’analisi dei sedimenti di un sito preistorico documenta il ricercatore sulle variazioni del clima e del paesaggio nonché sulle attività dell’uomo nei luoghi stessi in cui egli ha vissuto. La palinologia scienza che studia i pollini e le spore emesse ogni anno nell’atmosfera consente di riscostruire i paesaggi scomparsi, si collega allo studio del carbone di legna bruciate dagli uomini preistorici e allo studio dei grani o delle piante raccolte o coltivate. Cronologie assolute e relative Datare le testimonianze materiali portate alla luce, attribuire loro un’età approssimativa o nel migliore dei casi più precisa ha costituito e costituisce uno degli obiettivi del ricercatore, per stabilire la successione delle civiltà per ungo tempo si è basati sulle stratigrafie dei reperti rinvenuti oppure della comparazione fra complessi industriali omogenei. Sono state realizzate delel scale approssimative o relative. Si è quindi posto il problema di una visione più generale dei fenomeni che hanno reso necessario il difficile raccordo fra di loro con i diversi sistemi regionali e persino nazionali. La comparsa della cronologia assoluta a partire dagli anni cinquanta con un’evoluzione che è andata via via progredendo ha avuto il merito di fare tabula rasa di alcuni di questi tabù nonché di fare riconsiderare la scala del tempo con maggiore realismo e con una grande precisione. Innanzi tutto l’età della specie umana i cui manufatti più antichi risalirebbero ad un’epoca compresa fra 2.600.000 e 2.300.000 anni fa. Si noterà inoltre l’antichità del processo si sedentarizzazione che certamente era in corso in svariate località del pianeta sin dal Pleistocene superiore. Si deve riconoscere che i rapporti con l’ambiente erano divenuti tali da rendere irreversibile a breve termine il processo di passaggio alla fase di produzione. Le datazioni assolute hanno di fatto dimostrato che la rivoluzione neolitica non h avuto luogo e che questo concetto deve essere sostituito da quello di un lungo condizionamento dell’ambiente da parte dell’uomo e da quello di un’evoluzione progressiva verso l’addomesticamento attuata in maniera del tutto indipendente in diverse regioni del globo.

Metodi di datazione Capitolo 2 L’archeologia è una scienza del terreno, in quanto negli strati del suolo che i ricercatori raccolgono le testimonianze. Gli scavi moderni vengono eseguiti per fornire ai laboratori i migliori mezzi di indagine, ma si richiede l’opera di specialisti. Il materiale raccolto è sempre in quantità limitata e salvo poche eccezioni non può essere analizzato che solo una volta. I diversi metodi di datazione Cronologia assoluta e relativa Stabilire delle cronologie è divenuto uno degli scopi della ricerca archeologica, il principio di base della cronologia è quello della sovrapposizione, ogni oggetto situato al di sotto di un altro è ad esso anteriore, tutti gli oggetti situati nello stesso livello sono contemporanei. Gli archeologi e i geologi si son immediatamente resi conto del fatto che gli oggetti presenti nei vari strati avevano delle forme delle incisioni o dei colori differenti. Datare un sito in funzione della posizione dei campioni raccolti secondo uno schema generale di evoluzione. Questo procedimento di datazione secondo una cronologia relativa è stato per lungo tempo l’unico possibile. Consente di stabilire la stratigrafia del sito. Esso permette solamente di dividere lo studio degli oggetti rinvenuti in un sito in lotti cronologici approssimativi senza lasciare spazio a giudizi approssimativi senza lasciare spazio ai giudizi aprioristici circa la durata di ciascuno di questi lotti, ne ancor meno circa la loro età assoluta, vale a dire la differenza che separa il tempo presente dall’inizio e dalla fine di ciascuno di essi. Relativa Il primo di questi metodi è l’esame dell’aspetto generale del sedimento: alternanza di strati chiari o scuri, di livelli carbonati o non. Lo spessore di ogni strato, che è funzione della rapidità di sedimentazione, i cui fattori di variazione sono numerosi, non può fornire informazioni cronologiche precise. Le variazioni subite dalle faune e dalle flore apportano delle indicazioni di ordine più generale. Per studiare gli strati di occupazione umana uno dei principali metodi usati in archeologia è la comparazione delle industrie fra loro. Esse si sono differenziate in funzione dell’evoluzione delle tecniche, ma i progressi dell’uomo sono essenzialmente discontinui e la comparsa di questo o di quell’indice culturale può costituire solo un rifermento. Assoluta Tutti i metodi di datazione che consentono di valutare con esattezza le età e quindi la durata degli avvenimenti dell’archeologia hanno un punto in comune: la variabile che viene misurata che viene misurata è posta in relazione con il tempo ed è indipendente dall’ambiente. Anche i metodi di datazione finiscono per raggrupparsi attorno a due complessi: i metodi che utilizzano le oscillazioni planetarie o regionali di fenomeni che influiscono sulla biosfera e i metodi che utilizzano la radioattività naturale di alcuni elementi costituenti la materia organica e minerale. Dendrocronologia La crescita degli alberi varia con il clima. A ogni anno corrisponde corrisponde un accrescimento del tronco dell’albero denominato anello di crescita, il cui spessore dipende dall’umidità e dal calore di quell’anno. Il conteggio degli anelli permette di valutare la durata di crescita di un albero tagliato. Le ampiezze successive degli anelli permetteranno poi di realizzare dei profili di variazione, o sequenza, caratteristiche di un dato momento della storia della vegetazione. Paragonando a una corda campione la curva ottenuta da un pezzo di legno da datare, deduce l’età

dell’albero in questione al momento del taglio. E’ necessario disporre di un gran numero ben conservati, molto raramente. Archeomagnetismo L’archeomagnetismo si basa sulla variazione planetaria di un particolare dato: il campo magnetico terrestre, il cui effetto si fa sentire in maniera sugli oggetti, indipendentemente dal luogo in cui si trovano. Lo definisce completamente attraverso tre misure: l’inclinazione (angolo del paino del meridiano magnetico con il piano orizzontale del luogo in cui si effettua la misura) la declinazione (angolo formato dalle direzioni del nord geografico e del nord magnetico) e l’intensità del campo magnetico terrestre. Durante il raffreddamento la magnetizzazione rimane bloccata sulla direzione acquisita a prescindere da quali possano essere le variazioni posteriori alla cottura dell’argilla. Allo stato attuale della tecnica si possiedono dei validi campioni per gli ultimi due o tre millenni, in Europa occidentale, in modo che si riescono a datare gli edifici in mattoni cotti sul luogo, ma al momento l’utilizzazione del metodo non è applicabile se non in casi particolari. Idratazione dell’ossidiana Tutto ciò che si trova nel suolo subisce un’alterazione, ma la misura dello strato di alterazione non può generalmente essere usata come mezzo di datazione, in quanto la sua importanza è soprattutto dovuta alle condizioni fisico-chimiche del suolo ed è quindi estremamente variabile a seconda dei giacimenti. L’alterazione dell’ossidiana, questa roccia che altre non è che il vetro vulcanico spesso utilizzato come materia prima per la realizzazione di strumenti, le fratture nell’ossidiana si viene a formare una sorta di patina più spessa più antica è la frattura. Un’idratazione vale a dire la fissazione dell’acqua è abbastanza uniforme a prescindere dai siti in quanto l’acqua è presente dappetutto in quantità sufficienti., ricavando una fetta sottile su una sezione perpendicolare alla frattura è possibile datare l’ossidiana attraverso una la sola misurazione dello spessore dello strato idratato. Metodi che si basano sulla radioattività In natura alcuni nuclei la cui coesione interna non è sufficiente subiscono violente riorganizzazioni con emissione di particelle (disintegrazione). Questi nuclei sono detti radio attivi e isotopo viene chiamato radioisotopo. La durata della trasformazione di un nucleo radioattivo è caratterizzata dal periodo di dimezzamento. Poiché le particelle emesse nel corso delle disintegrazioni hanno una certa energia, esse sono rilevabili e quindi computabili sia direttamente sia attraverso i loro effetti in un ambiente. E’ possibile comprendere il principio di ogni metodo di datatzioe mediante isotopi radioattivi “qualsiasi oggetto rinvenuto negli strati archeologici sarà databile se conterrà un elemento radioattivo in cui si possa determinare il tenore originario, vale a dire il momento in cui l’oggetto è stato prodotto e quello che vi rimane attualmente. La datazione necessita della conoscenza precisa del periodo. Metodo del radiocarbonio utilizzato in archeologia preistorica, il radiocarbonio o lo C14 è uno degli isotopi del carbonio che entra nella composizione di numerose materie fossili, esso si forma senza soluzione di continuità da millenni e millenni, successivamente si ossida in maniera rapida in c142 che diluito nell’aria o disciolto nell’acqua marina si incorpora nei vegetali, nel plancton e negli esseri viventi, si stabilisce una sorta di equilibrio e si stabilisce questo princio”tutte le materie carbonate che si formano ogni anno presentano lo stesso tasso di radioattività da C14, non appena sopravvengono la morte o la precipitazione chimica la ricarica di C14 non è più assicurata e il tenore dello c14 va decrescendo con il tempo secondo un periodo che è di 5570 anni. La misurazione del tenore residuo di radiocarbonio permetterà quindi di dedurre l’età di morte del campione carbonato. Non è possibile andare più in là di 40000 anni indietro.

Potassio-argon: questa tecnica costituisce la base per la cronologia della preistoria , si misura l’isotopo prodotto per disintegrazione, viene utilizzato per la datazione delle rocce eruttive, poiché la solidificazione della roccia blocca insorgenza dell’argon radigenico che si accumula all’interno delle strutture dei minerali. La misurazione consiste nell’estrarre il gas dalla roccia, purificarlo e determinarne la concentrazione mediante spettrometria di massa. I materiali databili attraverso questa tecnica possono essere sia inclusi nelle rocce vulcaniche, sia derivati direttamente da queste stesse rocce. Tecnica applicata ai siti africani dove è stato possibile datare l’origine dell’uomo a circa 2 o 3 milioni di anni fa. Termoluminescenza Sfrutta la liberazione delle particelle alfa beta o gamma che comporta delle pertubazioni nel reticolo cristallino circostante. L’argilla e i principali minerali usati per la fabbricazione delle ceramiche contengono tracce di isotopi radioattivi naturali, questi emettono delle particelle che ricreano sulle ceramiche sepolte sottoterra degli stati metastabili che potranno ridiventare fondamentali solo attraverso un nuovo rialzo termico. E’ necessario conoscere l’energia globale ricevuta dopo la cottura e l’energia cui l’oggetto è stato sottoposto annualmente. Viene impiegato per leceramiche per i materiali usati nella costruzione dei forni per gli stampi. Gli albori dell’avventura umana Le origini dell’uomo sono africane. Alcuni paleoantropologi appaiono sempre più convinti dell’evoluzione dei primati nel corso del Miocene (da 23 a 7 milioni di anni fa) in quanto possono trovarvi la separazione del ramo che ha condotto all’evoluzione degli antenati dell’uomo partendo da quello delle grandi scimmie (gorilla e scimbanzé) che appartengono alla stessa famiglia degli Hominini. Altri invece ritengono che questa separazione sarebbe recente: l’ultimo antenato comune all’uomo e allo scimpanzé che in qualche maniera è il nostro cugino più prossimo. E’ solo dopo questa differenziazione che si vedono comparire gli Austropopitechi ramo estinto della stessa famiglia degli ominidi e quindi l’homo habilis primo rappresentate del genere homo. Scoperta di siti fossiliferi e archeologici in africa orientale e australe. Il loro numero rappresenta ai nostri occhi la prova indubbia che è esistito un ambiente adeguato in grado di favorire lo sviluppo degli austrolopitechi e quindi quello dell’uomo. Queste condizioni si sono trovate raggruppate tutte insieme nel corso del Pliocene nella Rift Valley. Alla fine del periodo di accumulazione sedimentaria l’erosione ha nuovamente portato allo scoperto questi antichi livelli nei quali sono più o meno facilmente rinvenibili fossili e strumenti tagliati. Per un arco di tempo che va da 4 a 1 milione di anni tutti gli elementi che permettono di seguire sia l’evoluzione degli ominidi ricostituendo il loro ambiente, sia talvolta, le loro attività si sono andati accumulando in queste due regioni. I principali giacimenti dell’uomo sono da nord verso sud: Hadar, Bodo, Melka Kunturé e la valle dell’Omo in Etiopia, laghi Turkana e Baringo, Olduvai e Laetoli per la Tanziania. L’uomo è un mammifero placentare che appartiene all’ordine dei primati. Quest’ultimo è diviso in due gruppi: i principali rappresentanti attuai del primo gruppo sono de primati primitivi, che si possono riunire nel sotto gruppo delle Proscimmie e comprendono i lemuridi del madagascar e delle comore, tarsidi delle filippine e dell’indonesia, un piccolo galagide dell’africa tropicale e i lorisidi di Ceylon. Un secondo gruppo comprende tutti gli altri primati ivi compre l’uomo si tratta del sottordine degli antropoidi. Alli’inizio dell’oligocene (35milioni) essi apparvero già suddivisi in due forme distinte, stanziate su due continenti separati dall’oceano atlantico: le platirrine o scimmie del nuovo mondo caratterizzate da una lunga coda e da 36 denti e le catarrine o scimmie del vecchio mondo con soli 32 denti.

All’inizio del Miocene solamente in Africa le Catarrine vennero seguite da 3 gruppi: quello dei Cercopitechi quello dei Pliopitecus e sapratutto quello dei driopitechi al quale appartiene il Proconsul che per lungo tempo è stato considerato dai sostenitori di una separazione antica come la specie comune all’origine dell’uomo e delle grandi scimmie. Verso la metà del Miocene (17 milioni) si verificò un avvenimento geologico importante la zolla afroaraba si congiunse con l’eurasia chiudendo quello che viene chiamato Thetys cioè mare che si trovava fra il mediterraneo e l’oceano indiano. Il Driopiteco compare sotto svariate forme in varie zone, sono assai ben conosciuti grazie alla molteplicità di fos...


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