Dante Guida Alla Divina Commedia Giorgio Inglese 1 da PDF

Title Dante Guida Alla Divina Commedia Giorgio Inglese 1 da
Author Giaquinto John
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Milano
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riassunto guida alla divina commedia...


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Dante: guida alla Divina Commedia Premessa Una certa cura andrebbe dedicata ai canti Proemiali (Inf. I e II) dove si disegna essenzialmente la concezione del poema e si presentano i 3 pprotagonisti rotagonisti: il PELLEGRINO MISTICO, il suo MAESTRO (Virgilio), e il suo AMORE ETERNO (Beatrice)  da cogliere, in primis, è l’unità narrativa del poema, per poi arrivare anche ad una ricognizione d’ordine storico sulla forma letteraria dell’opera  cosa vuol dire Commedia? quali testi e autori Dante tenne a modello? qual è l’architettura formale dell’opera? Si torna poi ai canti dove è evidente l’ispirazion l’ispirazionee politica e profetica: pagine dedicate a Firenze (Canti di Cacciaguida nel Paradiso), al disordine d’Italia, alle degenerazioni della Chiesa, alle prossime resurrezioni dell’autorità imperiale. Si passa poi a certi elementi di fil filosofia osofia e teologia “SCOLASTICA” che Dante ha fatto suoi  nozione di “libero arbitrio” che giustifica la suddivisione delle anime fra sommersi e salvati e fornisce il criterio per la configurazione morale dell’Aldilà. Per quanto riguarda lo stile: è un’opera di pensiero, ma soprattutto un’opera di poesia, con alcuni elementi, denotati da verifiche più tecniche, appartenenti allo Stil Comico di Dante  la coscienza letteraria di Dante già espressa nel De Vulgari Eloquentia e nel Convivio, afferma che la forma verbale che l’arte conferisce ad una verità d’intelletto, la rende meglio comunicabile, ricevibile, memorabile (rif. a San Tommaso). Oggi non si legge la Divina come l’autore avrebbe voluto  per trovare la nostra posizione come uomini di Cristo nel Creato, ma la leggiamo perché le sue idee ed esortazioni sono inserite nel “sentimento corrente” sono divenute materia di una forte fantasia creatrice. Il problema dell’unità  la forza dei contenuti morali ed intellettuali è tale da rendere assai delicato il problema dell’unità. Bene Benedetto detto Croce  premetteva che il poema è sicuramente un’unità, in quanto i diversi momenti si condizionano l’un l’altro MA si invita a distinguere le parti strutturali dalle poesie e/o gruppi di poesie (lett. frammentata)  insostenibile! È un’opera di poesia, perché il MOMENTO INTUITIVO-ESPRESSIVO si trova a preval prevalere ere di fatto sul resto (G. Inglese), lo sguardo Dantesco abbraccia una prospettiva così ampia dell’esperienza umana  ogni momento del poema/ quadro/ sc scena ena è condizionato dalla sua posizione nell’intero e questa posizione si svolge non solo sul pia piano no contenutistico-formale, ma anche su quello poetico (attr. tonalità o l’atmosfera sentimentale  disperato dolore, speranza infallibile, l’eterna letizia etc)

Allegoria fondamentale e unità narrativa I canti proemiali Inizio Commedia 3 punti di riferimento  il tempo dell’azione, il luogo, la prese presenza nza di un IO narrante (un uomo giunto al colmo del suo arco vitale). Perifrasi al verso 1 che si scioglie in If 21, 133 si dichiarano trascorsi 1266 anni dalla morte di Cristo  siamo nel 1300, primo anno del Giubileo Cattolico (rito di indulgenza, perdono e riconciliazione indetto da papa Bonifacio VIII per venire incontro ad un’attesa colorata di messianismo). L’i L’identità dentità del narrante è rivelata per gradi  il verbo “mi trovai” indica un ritorno alla coscienza, letteralmente è il risveglio dal torpore o “sonno” in cui il protagonista era immerso quando smarrì la “verace via” per entrare nella “selva”  Dante esce dalla selva e muove in direzione di un colle illuminato ma viene affrontato da 3 bestie: una “lonza” felino dalla pelle maculata, un leone e una lupa (che lo respinge nell’oscurità) ma appare un’ombra di un uomo che si presenta come l’anima di Virgilio “non omo, omo già fui” e riceve l’omaggio di Dante. CAMBIA L’ATMO L’ATMOSFERA SFERA, irrompe LA STORIA, i due personaggi si definiscono L’UN L’ALTRO come personaggi umanamente concreti  RETROSPETTIVAMENTE l’onirica situazione iniziale si svela ora co come me una FIGURAZIONE (la selva è la vita mondana, afflitta dal peccato, la verace via è Cristo, ed il sole che “mena dritto altrui per ogne calle” è Dio, le bestie sono le tentazioni diaboliche che impediscono di tornare sulla retta via, è il terzetto biblico: lonza-lussuria e superbia, lupa-cupidigia) VIRGILIO spiega che la lupa impedirà a chiunque di accedere al colle, finché non sarà uccisa da un VELTRO  la fig. di Dante dispiega un ssignificato ignificato che va oltre la sua individualità, il suo smarrimento non è una condizi SOLO individuale ma rappresenta lo smarrimento del genere uma condizione one umano no in quel dato momento storico storico, infatti la cupidigia non è una tentazione prettamente dantesca, semmai la superbia (Pg 13, 136-138)  la manif. più grave della cupidigia, la lupa storica è la Chiesa corrotta per sete di dominio terreno che si è fatta nemica dell’Impero  dalla Pr Provvidenza ovvidenza si aspetta dunque l’avvento di chi, vincendo la cupidigia ristabilisca la giustizia e llaa pace (condiz. indispens. per la vita umana), l’annuncio è affidato a Virgilio che è il poeta-profeta dell’Impero Romano sine-fine (come si legge nell’Eneide). Si attende una REDEN REDENZIONE ZIONE UNIVERSALE, attraverso un viaggio di conoscenza e di liber liberazione azione morale = Dante significa allegoricamente l’umanità, e Virgilio e Beatrice sono due guide coordinate fra loro che Dio ha concesso all’umanità  ragione naturale e la Rivelazione. Dante ha paura del passo da fare con Vir Virgilio gilio gilio, ma lui lo rassicura che il viaggio è assistito da 3 donne celesti: Beatrice, Maria e Lucia (Beatrice si è spinta nel limbo per chiedere a Virgilio di fare da guida a Dante)  Virgilio è un peccatore sull’orlo della dannazione, ma è chiamato a trascrivere le verità che saranno ragione di felicità per gli uomini e daranno conforto alla fede

Il viaggio Calendario  cronologia serr serratissima atissima (risalita dal centro della Terra al monte Eden dura 21 ore + guadagno 12 ore per la risalita da un emisfero all’altro; percorso Purgatorio è più lungo perché il tempo notturno non può essere impiegato per salire; l’ascensione verso i cieli fisici dura 19 ore + visione dell’Empireo (Pd 30-33) si svolge in un tempo mistico non calcolabile). L’esordio della Commedia è del tipo in medias res, nel mezzo dell’argomento Da Virgilio il protagonista è condotto attraverso la voragine infernale  visione delle pene e gli incontri con i peccatori dannati oggettivano la sua presa di coscienza e la sua conversione, il protagonista e Virgilio attraversando il centro della Terra, giungono al Monte dell’Eden  sede degli spiriti in via di purgazione. In prossimità della cima, Virgilio scompare e il protagonista si trova dinnanzi a Beatrice, che lo accusa

aspramente chiamandolo finalmente per nome “Dante” prima di sottoporlo ad un rito purificatorio. Beatrice profetizza la redenzione della Chiesa e la restaurazi restaurazione one dell’Impero. Beatrice trae Dante per i 9 cieli fisici, in cui si manifestano diverse schiere di beati e si offre, in diversi modi, la rivelazione di supreme verità. Nell’Empireo Nell’Empireo, mentre Beatrice torna al suo trono, San Bernardo si accosta a Dante come 3° guid guidaa  dopo aver contemplato la comunità dei santi, in forma di Rosa, Dante ha la visione della TRINITA’ e dell’INCARNAZIONE.

L’invenzione strutturale Data di composizione dell’If. Tradizione riferita dal Boccaccio in TRATTATELLO IN LAUDE DI DANTE  primi 7 canti dell’If composti a Firenze prima dell’esilio ( VI Ciacco recita la profezia della rovina dei Bianchi nel 1302). Inferno  non in anni anteri anteriori ori al 1307 (interruzione Convivio e De vulgari eloquentia), rimase disponibile a correzioni almeno fino all’aprile del 1314 (morte Clemente V, profetizzata in If. 19) Purgatorio  allusione in forma profetica alla batt battaglia aglia di Montecatini (29 agosto 1315) ghibellino Uguccione della Faggiuola inflisse a Firenze una dura sconfitta) in Pg. 23 LE PRIME DUE CANTITE è POSSIBILE CHE FOSSERO STATE PUBBLICATE ASSIEME Paradiso  destinato dall’autore a più scelti lettori, Boccaccio racconta che gli ultimi canti entrarono in circolazione soltanto dopo la morte di Dante , non ci sono el. che lo smentiscano DANTE LAVORO’ AL POEMA PER ALMENO 15 ANNI  Pd. 25 “s’ì che m’ha fatto per molti anni macro” - If e Pg  1306/1307 e 1314/1315 - Pd  prima della morte 1321

Titolo e genere Il poema dantesco fu subito noto come “la Co Comedìa” medìa” (o Commedia / Commèdia nell’oscillazione latina grecizzante/ toscana) Dante scelse come titolo il SOSTANTI SOSTANTIVO VO indicante il GENERE ovvero per metonimia, lo stile del dell’opera l’opera, ed in If. 20 confronta e oppone ““l’alta l’alta tragedia” di Virgilio, ossia l’Eneide alla sua Commedia, e le differenzia! Rispetto all’Eneide la Commedia è scr scritta itta non in latino ma in volgare , volgare fiorentino, quali qualificato ficato dall’autore come “municipale” (If. 20). Non ha per protagonista un eroe severo e pieno di maestà, ma un uomo comune che non esita a mostrarsi come un bambino spaventato che invoca l’amore materno (Pg. 20). Nessun ambiente risulta essere tanto ignobile da non essere descritto o portato sulla scena + i personaggi manifestano non di rado sarcasmo con precisi riferimenti alla cronaca minuta + elemento COMICO che da un’impronta inconfondibile all’espressione, anche quando la materia trattata s’innalza  la sostanza di questa scelta stilistica è SPIRITUALE  l’oggetto della sua opera è la storia di un’anima cristiana (dalla coscienza del peccato alla purificazione). Dante trova il suo punto di riferimento in una realizzazione di uno “stile umile” nella SACRA SCRITTURA (letta nelle versioni latine VETUS e la VULGATA di sa sann Girolamo Girolamo). Non di rado Dante ha modellato i suoi versi su precise citazioni per ottenere un riscontro di contenuto!

Modelli: la letteratura visionaria e l’Eneide La Commedia narra la storia di un’anima, sotto la forma di un viaggio nell’Aldilà  per il llettore ettore medievale, ciò stabiliva una relazione fra il poema e una cospicua tradizione di testi deputati al resoconto di visioni d’Oltretomba (testi a cui si attribuiva una certa validità di ordine morale!)

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VISIO PAULI  il più famoso (versione latina V sec d.C) svolgimento narrativo del raptus in cielo cui si accenna nella seconda lettera di San Paolo ai Corinzi. Dante (evidente nei riscontri) avrà tenuto presente una versione di questo racconto VISIONE di ALBERICO da MONTECASSI MONTECASSINO NO  la più recente, XII secolo, in prosa latina. Riferimenti innegabili, ma vanno riferiti alla comune tradizione e impostazione piuttosto che ad una filiazione diretta IL LIBRO DELLA SCALA  testo arabo-spagnolo sul viaggio di Maometto in Paradiso, la Commedia  stesso riferimento alla comune tradizione piuttosto che ad una filiazione diretta

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Nessun rapporto concreto con la LETTERATURA CLERICAL CLERICALE E – DIDATTICA in volgare sulle pene dell’Inferno e i premi del Paradiso  diffusa in aera settentrionale (De Ierusalem Celesti di Giacomino da Verona e De Babylonia Infernali di Bonvesin da la Riva)

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Dante pensa sé stesso come il primo fra i moderni a cui Dio abbia concesso di visitare la sua corte!

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Il solo vero MODELL MODELLO O LETTERARIO del suo viaggio è la discesa di Enea agli Inferi per incontrarvi l’ombra del padre Anchise (VI libro dell’E dell’Eneide, neide, Virgilio), il personaggio-Dante e Danteautore considera il descensus di Enea come un ev evento ento reale, voluto da Dio per favorire la fondazione dell’Impero Romano (If. 2) + macroscopiche corrispondenze = Inferno dantesco  sia una rielaborazione di quello virgiliano e i Campi Elisi virgiliani siano stati riproposti da Dante nel Pg e nel Pd (secondo Servio, commentatore di Virgilio, noto a Dante i Campi Elisi si trovano nel cielo della Luna) + incontro culminante fra Enea e An Anchise chise = inc incontro ontro fra Dante e Cacciaguida (culmina la rivelazione del destino personale del protagonista)

L’Aldilà dantesco INFERNO  voragine conica, il cui ver vertice tice tocca il centro della Terra (sede di Satana? Ipotesi preferita teologi Guglielmo d’Alvernia) la voragine è contornata da gradoni circolari = grande anfiteatro - pianura antiferno = sede pusillanimi che non scelsero fra il bene ed il male

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primo fiume infernale è Achero Acheronte nte = ospita gli innocenti non battezzati sistema dei peccati e pene = concepito sulla base dell’Etica di Aristotele  conosce 3 cattive disposizioni di gravità crescente: inc incontinenza, ontinenza, bestialità e malizia dal 2° al 5° cerchio = dati in custodia a personaggi o mostri della mitologia classica trasformati in demoni (Minosse, Cerbero, Flegiàs, Pluto), si trovano coloro che peccarono per incapacità di contenere appetito dei sensi  lussuriosi, golosi, avari e prodigali, iracondi e accidiosi (immersi nella Palude dello Stige) > sulle rive interne si alza una città, il basso Inferno = prigione delle anime più nere e degli angeli caduti e mutati in diavoli dentro la città 6° cerchio = eretici 7° cerchio = violenti, fiume di sa sangue ngue bollente il Flegetonte  eretici e violenti sotto il segno “matta bestialità” 8° cerchio = ingannatori (di vittime che non si fidavano) divisi in dieci fosse concentriche le bolge posto al centro del globo, Lucifero ha la testa (con tre facce) e il busto nell’emisfero settentrionale, le gambe nell’emisfero meridionale, attraverso un ruscello sotterraneo, la prigione di Lucifero comunica con la montagna dell’Eden, sita agli antipodi di Gerusalemme (immersa nell’Oceano)

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Dante sviluppa con originalità le varie dottrine medievali circa la localizzazione e la fisionomia dell’Aldilà, specie del Paradiso terrestre

PURGATORIO  l’ordine delle pene purgat purgatoriali oriali è diverso da quello delle infernali perché è riferito ai VIZI CAPITALI della morale cristiana, che sono raggruppati scolasticamente come deviazioni dell’amore naturale + mentre l’anima dannata è punita nel luogo confacente al più grave dei suoi peccati, l’anima che si purga soggiorna, per il tempo necessario, in ciascuno dei gironi corrispondenti ai peccati commessi + le anime salve si affollano da tutto il mondo alla foce del Tevere, quindi un angelo le conduce sino alla spiaggia della montagna dell’Eden dove sono accolte da Catone!

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nelle balze dell’antipurgatorio = i morti scomunicati e gli spiriti negligenti alla porta del Purgatorio = angelo guardiano, vicario di San Pietro il monte è cerchiato da 7 cor cornici nici vigilate ciascuna da un angelo prima si purificano la superbia, l’invidia e l’ira (l’amore pecca perché si rivolge a ciò che non dev’essere amato) poi si purificano l’accidia (amore pecca per mancanza di forza) e avarizia, prodigalità, gola e lussuria (amore pecca per eccesso di forza) nell’Eden = Matelda porta le anime purgate a ber beree l’acqua dei fiumi Letè (cancellano il ricordo delle colpe) ed Eunoè (che ravviva invece la memoria del bene) ora sono pronte per salire alle stelle

PARADISO  Per Dante gli spiriti be beati ati contemplano e amano Dio in una dimensione ontol ontologica ogica posta al di là dello spazio e del tempo = Empireo, poeticamente immaginato come una sfera che avvolge il sistema fisico dei cieli, ma in realtà “non è in loco e non s’impola” (Pd. 22) non ha poli! Ogni beato è soddisfatto della propria capacità di godere della presenza di Dio + per conferire anche alla 3° cantica la DINAMICA del VIAGGIO, D. immagina che diverse schiere di anime gli si mostrino in ciascuna sfera celeste (cosmo geocentrico tolemaico)

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al moto delle sfere celesti sono predisposti i cori angelici = Angeli/ Angeli/Luna, Luna, Arcangeli/Mercurio, Potestà/Sole, Virtù/Marte, Dominazioni/Giove, Tro Troni/Saturno, ni/Saturno, Cherubini/Stellato e Serafini/Primo Mobile la struttura dell’Aldilà dantesco mostra una ricerca di SIMMETRIA, il numero dei cieli rifatto su quello dei cerchi infernali

Antichi e Moderni Rapporto fra ENEIDE e COMMEDIA non ssii esaurisce nelle corrispondenze NARRATIVE - scelta di Virgilio come guida nell’Infern nell’Infernoo e Purgatorio  duca, padre = migliore rappresentazione del discepolato poetico e spirituale con un’intensità umana che non ha termini di paragone nella letteratura mondiale - Commedia concepita da Dante come l’Enei l’Eneide de dei tempi moderni - L’EPOS virgiliano si presentava a Dante come un complesso di iinvenzione nvenzione letteraria + rracconto acconto storico + sapienza filosofico rel imitarlo voleva dire riproporre tale complessità religiosa, igiosa, - sembra plausibile che Dante assimilasse il suo rapporto con Virgilio a quello che sapeva essere stato il rapporto di Virgilio con Omero  “quel greco/che le Muse lattar più ch’altro mai” Pg. 22

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in uno dei momenti di + alta tensione nell’intero poema  Ugolino fa suo il verso di Enea “Tu vuo’ ch’io rinnovelli disperato dolor che ‘l cor mi preme” If. 33 = “Infandum, regina, iubes renovare dolorem” Eneide II, 3 quando Dante nell’Eden rivede Beatr Beatrice ice, dopo 10 anni di distacco, s i volge a Virgilio ed usa parole di Didone che si accorse di risentire per Enea la passione d’amore che credeva spenta con la morte del marito Sicheo “Adgnosco veteris vestigia flammae”  trad. letterale, le parole di Virgilio fanno già un’endecasillabo, ma cambia il pathos dalla vertigine sensuale di Didone alla ammirazione pura dell’anima di Dante questa GARA/AEMULATIO  ricreazioni e variazioni porta ad un rovesciamento dei valori estetici  questo è il punto critico della coscienza letteraria di Dante = il magistero degli antichi greci e latini, resta il fondamento dell’arte poetica moderna, gli antichi dei e le Muse restano fonte d’ispirazione poetica MA il corso della storia dell’arte non coincide con il corso della storia dello spirito umano che va verso l’oscurità (cristianesimo  paganesimo) = il poeta moderno quindi ha una visione del vero SUPERIORE rispetto a quella dei maestri, e nella descrizione del Pd non potrà rifarsi ad alcun modello classico (Dante all’inizio del Pd. proclama l’eccezionalità della sua impresa, nuovissima e svaluta implicitamente l’influenza di precedenti mediolatini  poema epico-allegorico ANTICLAUDIANUS di ALANO DA LILLE!

L’Io cristiano Lo SPOSTAMEN SPOSTAMENTO TO STRATEGICO che opera Dante rispetto all’Eneide consiste nell’inser nell’inserimento imento della prima persona. Non sarebbe una novità nella tradizione dei poemi allegorico-didattici del della la 2° metà del 200 (Roman de la Rose), e l’influe l’influenza nza dell’io universale-lirico, ossia l’Amante dell’opera di Guillame ha dei riflessi ingenti sull’INCIPIT della Commedia + altra notevole influenza è riferibile al narratore-autore del Tesoretto, autore Burnetto Latino? Innesta su di una definitiva situazione biografica una deviazione da cui scaturisce un percorso didattico-allegorico ma l’identità del personaggio che dice io, è del tutto fuori rilievo

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SOLO con la Commedia il narr narratore-autore atore-autore diventa anche personaggio protagonista a tutti gli effetti effetti, e ogni accadimento si rappresenta come ri riflesso flesso dello stato d’animo di tale personaggio! I precedenti di questa SCELTA non ricercati nella tradizione del “genere” quanto nella storia letteraria dell’autore  l’io della Commedia è l’io della Vita Nuova  io di origine lirica, ma storicizzato e personalizzato nella prospettiva cristiana della prova e della salvezza! MA  riconoscibilità del Dante storico nel Da Dante nte personaggio NON equivale a IDENTIFICAZIONE positivistica del primo con il sec secondo ondo  Etienne Gilson ha coniato una formula generale valida anche per il personaggio protagonista “un personaggio della D.C conserva della sua realtà storica solo quel che è richiesto dalla funzione rappresentativa assegnatagli” Tenere dunque presente l’archetipo dell’autobiografismo cristiano per antonomasia  le CONFESSIONI di S. Agostino  il senso dell’esistenza individuale è nel rapporto con Dio, la sua vicenda è un allentarsi da Lui...


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