Caratteri della Divina Commedia;Analisi delle tecniche narrative di Dante PDF

Title Caratteri della Divina Commedia;Analisi delle tecniche narrative di Dante
Author Enrico Anziani
Course Letteratura Italiana
Institution Università degli Studi di Cagliari
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Caratteri della Divina Commedia;
Analisi delle tecniche narrative di Dante....


Description

Divina commedia LA GENESI DELL'OPERA La Commedia nasce da una visione cupa e apocalittica della realtà mondana. Fatto principale che ottiene la sua attenzione è il conflitto tra impero e papato,che vede il papato regnare sull'italia al posto di un imperatore assente. Da ciò deriva la situazione sociale dell'Italia di quel tempo,che veniva descritta come priva di equilibrio all'interno dei comuni,i quali cittadini cercavano di sopraffarsi a vicenda accecati dalla cupidigia. Dante tendeva ad esaminare questi punti negativi non come cambiamento,bensì come fine del mondo che conosciamo,ovvero apocalisse,scatenata dal potere divino. Ciò che il poeta ritiene è di essere stato investito da Dio in persona dell'incarico di riportare il mondo nella strada giusta,ovvero la salvezza e la rigenerazione. Perciò egli deve compiere un viaggio attraverso i regni dell'oltretomba,affinchè possa,passando da inferno e purgatorio,arrivare al paradiso,nel quale troverà Dio,e una volta tornato nella dimensione terrena possa raccontare a tutti dell'accaduto,attraverso il suo poema. La Commedia assume quindi un carattere profetico,che prende ispirazione dai libri della Bibbia e Apocalisse di Giovanni. Il viaggio quindi rappresenta il processo di redenzione(salvezza) del singolo individuo(Dante),ma a nome di tutta l'umanità. GLI ANTECEDENTI CULTURALI DEL POEMA Dante cominciò a scrivere la commedia probabilmente dopo il 1307. Dante prese ispirazione dalle informazioni che la cultura e la tradizione di quel periodo gli offrivano,perciò descrisse i regni oltremondani facendo affidamento alle conoscenze medievali,sia il latino che in volgare. L'opera si collegava al genere allegorico,come per esempio il Roman de la Rose,assunse i caratteri didaticoenciclopedici e inoltre Dante prese spunto dal suo maestro Brunetto Latini.Lo schema del viaggio poi,si ricollega allo stile cavalleresco del ciclo bretone,ma anche alla lettertura mistica,che presentava l'ascesa verso Dio come un viaggio.Per dare un tono apocalittico-profetico alla sua opera,Dante decise di prendere spunto dalla Bibbia e dall'Apocalisse di Giovanni.Per descrivere l'inferno infine,si ispirò all'Eneide. VISIONE MEDIEVALE E PRE-UMANESIMO DI DANTE Amante della Filosofia e Teologia,Dante è caratterizzato dalla fede nel possesso della verità,della convinzione che il senso unico dell'universo sia dettato dal volere divino,nel quale non ci puo' essere alcun errore.Ritiene inoltre che nella conoscenza risieda la perfezione umana,anche se dice che essa non è costituita dall'interesse della ricerca personale,ma semplicemente l'adeguazione ad un patrimonio di nozioni già dato.Quindi Dante vede nella sua esperienza un viaggio di conoscenza,compiuto con la consacrazione divina e con la guida della Rivelazione. Dante è inoltre convinto che nell'universo,retto dalla volontà divina,ogni elemento possa trovare la sua utilità,giustificazione o fine. Con Dante si parla di pre-umanesimo poichè egli prova una grande ammirazione per la cultura del mondo antico e fa affidamento su una figura come Virgilio,che lo guiderà in questo viaggio. Dante però non è a conoscenza della frattura tra mondo contemporaneo e mondo antico,per questo la figura di Virgilio viene adattata alla mentalità medievale,anzichè lasciata con le tradizioni della sua epoca,quindi variando la realtà. IL TITOLO DELLA COMMEDIA E LA CONCEZIONE DANTESCA DEGLI STILI Il titolo di "Commedia" venne utilizzato da Dante per quest'opera poichè essa ha un inizio tragico,che parte dall'inferno e passa per il purgatorio,per poi avere un lieto fine arrivando in paradiso con la visione di Dio. Lo stile è dismesso e umile,e l'opera è scritta in volgare.Umile viene utilizzato da Dante non per indicare il fatto che l'opera era scritta in volgare,ma per indicare lo stile di vita cristiano,che egli chiama sublime. IL PLURILINGUISMO DANTESCO La molteplicità degli aspetti reali,dai più bassi ai più elevati descritti nel poema,si riflette nella molteplicità degli stili linguistici che Dante adotta in esso.Lingua e cantiche si innalzano progressivamente,a seconda del protagonista del discorso.Nell'inferno spicca la predominanza dello stile "aspro",fatto di termini rari e strattamente dialettali,scurrili e plebei,ma non mancano passi di linguaggio letterario elevato,come accade nei versi dedicati a Beatrice.Inoltre non mancano parole del linguaggio domestico o medico. Umanesimo:periodo caratterizzato dal fervore per lo studio e l'analisi dei classici,e della consapevolezza del privilegio in natura dell'uomo,l'iniziatore è Francesco Petrarca con la filologia

Nel purgatorio il linguaggio si fa più alto e nobile,ma anche qui vi è una variabilità linguistica,con la presenza del linguaggio plebeo in più occasioni e il miscuglio con il latino di Virgilio nel caso dell'apparizione mistica di Beatrice. Nel Paradiso,in occasione dell'imminente visione di Dio,Dante ricorre a un linguaggio di estrema sublimità,composto da latinismi,provenzalismi,francesismi e neologismi;Nonostante ciò Dante non esita a cambiare stile quando interagisce con diversi personaggi,quindi vi è di nuovo la presenza del linguaggio plebeo. LA TECNICA NARRATIVA DELLA COMMEDIA:LA FOCALIZZAZIONE La vicenda è narrata in prima persona dal suo stesso protagonista:essa risulta essere autodiegetica. È indispensabile quindi distinguere le due figure in cui Dante si divide,ossia Dante narratore e Dante personaggio,che ha una funzione determinante nello svolgimento del racconto.Il Dante che narra non coincide con il Dante che vive gli avvenimenti raccontati,infatti il narratore è il Dante che ha già finito il viaggio e lo racconta,pertanto il Dante narratore ha conoscenza ben più elevata di quanta ne abbia il Dante personaggio,infatti alcune volte egli da delle anticipazioni di avvenimenti futuri nella trama. La vicenda viene spesso presentata dal punto di vista del Dante personaggio,che non sa cosa gli potrà accadere o addirittura non capisce talvolta cosa gli stia succedendo. L'adozione del punto di vista del personaggio implica una restrizione del campo visivo e quindi un minor numero di informazione fornita al lettore,e crea un effetto di sospensione narrativa,conferendo allo svolgimento una tensione dinamica. LA DESCRIZIONE DINAMICA Dante preferisce la descrizione dinamica,ovvero fare la descrizione/ritratto di un personaggio durante il corso della narrazione e non soffermandosi su di esso,poichè una descrizione statica implicherebbe l'interruzione dello svolgimento del racconto. I RACCONTI DI SECONDO GRADO:LO SCORCIO E L'ELLISSI Nel corso della narrazione si potranno trovare dei racconti di avvenimenti i cui protagonisti sono dei personaggi secondari alla trama principale.Infatti questo fenomeno si chiama narrazioni di secondo grado,in cui dei personaggi di secondo grado,quindi non indispensabili per lo svolgimento della trama,diventano narratori nel momento in cui parlano di avvenimenti loro accaduti. Tutte queste storie sono accomunate da una stessa tecnica:quella dello scorcio(omissione di passaggi)e dell'ellissi(evitare dilungazioni). LO SPAZIO E IL TEMPO Poichè la struttura portante del poema è narrativa,la dimensione spaziale e quella temporale assumono una funzione determinante:infatti non vi puo' essere movimento narrativo che non si articoli lungo l'asse del tempo e dello spazio,poichè tutti gli eventi si susseguono in ordine cronologico. Infatti l'esperienza del viaggio è descrivibile come movimento nello spazio.Nella Commedia non si tratta di uno spazio solamente fisico,ma anche simbolico,metafisico.Il suo significato risiede nella sua verticalità. Infatti vi è un contrasto tra due luoghi presenti nello spazio e sono chiamati "basso" ,l'inferno,al cui fondo si trova Lucifero,e l'"alto",il paradiso,luogo di salvezza in cui risiede Dio.Il viaggio di Dante segna quindi una traiettoria verticale,dal basso verso l'alto,dal "buio" alla "luce". Questa è probabilmente una struttura prestabilita che non pone davanti a Dante bivi che mettono in discussione la sua destinazione finale.Per questo egli descrive questa dimensione come luogo perfettamente ordinato da Dio.I regni oltremondani rappresentano l'eterno,in cui le anime devono rimanere. Quindi se la Commedia è costituita dall'eterno,è propriamente priva di tempo,ma questo non significa che nel poema il tempo non ci sia,però è detto tempo soggettivo,che rifletterebbe quello del pellegrino che compie il viaggio verso la sua meta.Grazie agli incontri nel mezzo del viaggio con altri personaggi,si aprono degli spiragli temporali storici. LA STRUTTURA SIMMETRICA DEL POEMA La molteplicità di prospettive narrative,e quindi di realtà,di stili linguistici e generi letterari,secondo Dante deve essere racchiusa in un ordine unitario che regola tutto l'universo,ed in cui si manifesta l'impronta stessa di Dio.Quest'ordine viene rappresentato dalla strutturazione rigorosamente geometrica entro la quale si svolge il poema.Queste simmetrie racchiudono in sé un senso profondo,che viene espresso con la simbologia dei numeri.I principi regolatori della struttura del poema sono il numero 3 (trinità) e il numero 10(racchiude in sé sia il 3 che l'1,che alludono entrambi a Dio).Tre sono le cantiche,cosi come i regni dell'oltretomba,ciascuna divisa in 33 cantiche,più un proemio,per un totale di 100(10x10)....


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