El ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha PDF

Title El ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha
Author Angela Currò
Course Lingua e Letteratura Angloamericane
Institution Università degli Studi di Messina
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EL INGENIOSO HIDALGO DON QUIJOTE DE LA MANCHA I principali generi letterari, durante i cento anni che intercorrono tra la pubblicazione de "La Celestina" e il "Quijote" erano la novella di cavalleria, la novella pastorale, e la picaresca. Libri di cavalleria I libri di cavalleria narrano le straordinarie avventure del cosiddetto cavaliere andante, che compiono incredibili gesta in nome delle proprie dame, rimediando ai torti subiti dalle donzelle, in interminabili viaggi affrontati in terre fantastiche, popolate da mostri e giganti. Tale è la materia parodiata da Cervantes, che elabora nel Quijote una sorta di "controgenere" dei libri di cavalleria, nonché causa esplicita della follia di Don Quijote, e modello da lui seguito per costruire la propria esistenza. La novella pastorale Un altro genere di novella si sviluppò in Spagna intorno al 1559, e divenne estremamente popolare nella seconda metà del XVII secolo. Essa era rivolta ad un pubblico più colto, ed i modelli di tale genere erano perlopiù opere del Rinascimento italiano, di cui grandi esponenti ed esempi furono Petrarca e Boccaccio. La novella pastorale, dunque, si esprime attraverso la fusione del verso e della prosa, e propone cortigiani camuffati da pastori, in uno scenario bucolico dominato da prati verdi ed acque cristalline; esso fa da sfondo a episodi amorosi, attorno ai quali si sviluppano ragionamenti neoplatonici e lamenti lirici. Se la novella cavalleresca si caratterizza per l'azione interrotta, la novella pastorale si compone per un'analisi costante che paralizza totalmente i personaggi. La picaresca

Né i libri di cavalleria, né la novella pastorale. si rivelavano adeguati al mondo di Don Quijote, così come si rivelavano totalmente distanti dall'idea di un'opera semplice, che potesse essere il più chiara e limpida possibile. Tali elementi, però, erano tipici della novella picaresca, geniale creazione spagnola che nacque con l'anonimo Lazarillo de Tormes nel 1554. Le caratteristiche essenziali di tale genere sono: 1. la narrazione autobiografica della vita del picaro. 2. la satira di diversi elementi della società, presentati attraverso la prospettiva del picaro, che non sempre coincide con quella dell'autore e del lettore. 3. la restrizione dell'azione al livello morale e sociale più basso, in una estensione geografica ridotta e di terreno familiare. 4. enfasi nella soddisfazione di necessità elementari della vita, come la fame. 5. lo sviluppo e l'esercizio dell'astuzia, essenziale affinché il picaro possa sopravvivere. Il picaro è dunque un anti-eroe, un escluso che contempla la società con cinismo dal di sotto, vittima della sua propria debolezza e dell'ipocrisia e dell'egoismo dei suoi prossimi. Evoluzione della novella cervantina L'evoluzione della tecnica novellistica di Cervantes è ancora oggi un problema fondamentale per la critica. Il problema, di fatti, è l'apparente contraddizione tra la passione per il genere pastorale, così stilizzato e artificiale, e la prospettiva dell'autore nel Quijote, ossia la prima novella realista moderna. In primo luogo, come genere stabilito, costituiva un campo logico per l'apprendimento di uno scrittore nel

processo di sviluppare il proprio stile individuale. In secondo luogo, si sarà sentito attratto dall'opportunità che offre il genere ai fini dell'analisi psicologica e la presentazione dei personaggi dominati da passioni incontrollabili. Il Quijote del 1605 Cervantes nacque sotto il regno di Carlo V, nell'epoca dell'espansione imperiale di una Spagna aperta alle concorrenze intellettuali dell'Europa rinascimentale, padrona del Nuovo Mondo, e arbitro, attraverso il suo vasto impero, della politica dell'Occidente. Ma quando si pubblicò il Quijote del 1605, la Spagna aveva già voltato le spalle al resto del continente, in seguito alla rottura dell'unità religiosa, minacciata all'esterno dall'opposizione straniera alla sua politica, e all'interno da una serie di crisi economiche e finanziarie. Cervantes nacque e si creò in pieno Rinascimento, ma pubblicò il Quijote all'inizio del Barocco. La letteratura del Rinascimento in Spagna si caratterizza per la semplicità, la chiarezza e l'equilibrio. Nel Barocco, l'immaginario e la tematica rinascimentale sono intensificati, esagerati, parodiati, e, in generale, sottomessi ad elaborazioni estreme. Prodotti tipici del Barocco sono le suntuose metafore e la satira iperbolica. Le due tendenze principali dello stile barocco sono conceptismo e culteranismo, che hanno una base comune nella complessità, nell'esagerazione e nell'intensificazione, ma anche nell'illusione e nell'inganno, riflessi sia nella satura e nella parodia, sia nella fuga in un mondo incantevole, totalmente lontano dalla realtà circostante, Nel Quijote, Cervantes sembra aver raggiunto l'assimilazione delle caratteristiche essenziali delle due

sensibilità, in un equilibrio e una serenità rinascimentale che comprendono tutta la problematica barocca sul mondo degli inganni e delle delusione. Le origini di Don Quijote Attraverso una controtecnica parodica, Cervantes creò Don Quijote, ridicolizzando i libri di cavalleria. Al fantastico e al soprannaturale oppose il famigliare e il verosimile, al tempo mitico e ai luoghi leggendari oppose la Spagna contemporanea, allo stile altisonante oppose una molteplicità di livelli stilistici ironicamente giustapposti, alle vicende esemplari oppose fallimenti ed incontri casuali. Don Quijote, che inizia la novella come una figura del mondo satirico, inferiore al suo mondo, si eleva attraverso un processo di autopurificazione ad una posizione di superiorità, attraverso l'umiltà e la conoscenza di se stesso. Tre aspetti del Quijote possono segnalarsi per chiarire la "novità" della novella di Cervantes: 1. il rifiuto dei generi letterari stabiliti, che lo liberò dai vincoli rispettivi della narrazione dei cavalieri, dei pastori e dei picari; 2. il rifiuto del fantastico e del miracoloso per creare un mondo provvidenziale, che gli permise di suscitare l'effetto dell'admiratio senza sacrificare la verosimilitudine e la comicità; 3. il rifiuto della preoccupazione classica per stabilire l'autorità della narrazione, per sfruttare gli effetti dell'azione e la manipolazione dei diversi punti di vista, essendo questo l'aspetto che più si distacca dalla picaresca. Il principio estetico invocato con più insistenza nel Quijote è la verosimiglianza. Il problema di Cervantes

era come raggiungere l'effetto dell'admiratio nei limiti della plausibilità, e una delle soluzioni a questo dilemma aristotelico fu la disposizione provvidenziale dei fatti, l'uomo più limitato possibile del sovrannaturale cristiano. E' importante sottolineare che il rifiuto del miracoloso e del fantastico in D.Q. ci porta dal "deus ex machina" a un mondo senza Dio, e che una delle conseguenze della inclusione dei racconti intercalati nella novella è precisamente la conferma dell'operazione della Provvidenza nel mondo di D.Q. e Sancho. La traiettoria vitale di D.Q si sicrive fondamentalmente nell'affermazione che "ognuno è artefice del proprio destino", prospettiva della responsabilità; e nella formulazione iniziale in cui "ognuno è figlio delle proprie opere", prospettiva della libertà dell'autonomia individuale. La grandezza di Cervantes sta nell'aver trasformato un semplice fatto nell'esperienza vitale attraverso variazioni del punto di vista. CAPITOLO I -Presentazione del personaggio (condizione economica, descrizione del vestiario, persone con cui vive) -Ubicazione imprecisa Don Quijote si autoconvince di essere un-PAZZIA/FOLLIA causata dall’aver letto troppi libri di cavalleria cavaliere andante e quindi andrà a cercarsi avventure -Costruisce un modo “surreale”; per lui le cose sono come le immagina. -Sceglie il nome del suo cavallo, Rocinante -Sceglie un nuovo nome da cavaliere per se stesso (Alonso Quijano Don Quijote) e un nuovo nome per la sua dama amata (Dulcinea del Toboso).

CAPITOLO II -Prima uscita di D.Q. -Arriva alla locanda che scambia per castello -Si rende conto di non essere stato armato cavaliere e quindi spera di ricevere nella locanda l’ordine di cavalleria. CAPITOLO III -il picaro della locanda gli suggerisce di portare sempre dei vestiti e dei soldi con sé e di trovarsi uno scudiero (che invece apparirà solo nel capitolo VII, secondo viaggio di D.Q.) -sassate e bastonate scena notturna)-D.Q. viene armato cavaliere (cerimonia del armazón -D.Q. va via dalla locanda dopo essere diventato cavaliere CAPITOLO IV prima avventura nel bosco -D.Q. incontra un uomo che sembra stia picchiando un ragazzo legato a un albero: la sua missione è salvare il giovane. L’uomo picchia con una frusta il ragazzo in quanto ladro delle sue pecore. Invece D.Q. capisce il mondo di D.Q. è quello che lui vuole vedere). L’uomo smette diversamente e si scaglia contro l’uomo ( di picchiare il giovane, ma appena D.Q. se ne va ricomincia. seconda avventura nel bosco -D.Q. incontra un gruppo di mercanti che scambia per cavalieri -chiede loro di affermare la bellezza di Dulcinea ma questi vogliono prima vederla; quindi discutono, D.Q. si lancia contro uno di loro ma Rocinante cade, facendo cadere anche D.Q. che viene allora picchiato. CAPITOLO V

libri come rimedio)-si rifugia nei suoi libri ( -sogna di essere diventato un personaggio di un romance e parlando con se stesso, recita l’opera -durante questo delirio un suo vicino lo incontra e lo riporta a casa. ”yo sé quien soy” = con la sua immaginazione, D.Q. può essere chiunque lui desideri essere. -quando D.Q. torna a casa, trova la nipote, la serva, il curato e il barbiere che vogliono dare fuoco alla sua libreria poiché causa della sua follia. CAPITOLO VI -questo capitolo può essere visto come una CRITICA LETTERARIA in cui Cervantes dà un’opinione sulla letteratura del suo tempo; infatti i libri che D.Q. ha nella libreria vengono assolti o condannati al rogo. -il curato, il barbiere, la serva e la nipote danno fuoco a molti libri, mentre il Quijote dorme. CAPITOLO VII -D.Q. si sveglia e si accorge di quanto accaduto ma i suoi amici incolpano il Mago Frestón -viene scelto Sancho Panza come scudiero di D.Q., essendo stato convinto con la promessa di un’isola da contrasto fisico e mentale tra S.P. e D.Q.)governare ( -partono per il SECONDO VIAGGIO CAPITOLO VIII -battaglia contro i mulini a vento che D.Q. scambia per giganti -passano la notte tra gli alberi e il giorno dopo incontrano dei frati seguiti da alcuni vizcaini -duello tra vizcaino e D.Q.; il racconto si interrompe perché Cervantes spiega che il primo autore non ha più trovato il proseguo dell’opera. FINE PRIMA PARTE

CAPITOLO IX -Cervantes racconta come ha trovato il seguito del primo manoscritto che fa tradurre da un traduttore arabo (“arabi bugiardi”; la storia è vera ma se vi sono avvenimenti finti è dovuto alla caratteristica degli arabi di essere bugiardi) -continua il duello tra il vizcaino e D.Q., il quale è convinto a fermarsi dalla vizcaina a patto che raggiungano Dulcinea. CAPITOLO X -D.Q. e S.P. parlano di quanto accaduto ed essendo il Quijote ferito, parlano di un balsamo “magico” in grado di sanare tutte le ferite. -si fermano a dormire nel bosco. CAPITOLO XI -D.Q. e S.P. parlano con alcuni pastori e D.Q. esalta il periodo del siglo de oro, in cui tutto era pacifico. CAPITOLO XII PRIMA NOVELA INTERCALADA= Marcela y Grisóstomo, personaggi di novela pastoril con tema amoroso raccontata dai pastori -vanno tutti a dormire CAPITOLO XIII -vanno tutti al funerale di Grisostomo, morto per l’amore di Marcela -incontrano altri pastori che vanno al funerale e che raccontano la storia di Grisostomo dal loro punto di PERSPECTIVISMO).vista ( CAPITOLO XIV -lettura della canzone di Grisostomo durante il suo funerale

-arriva Marcela che racconta la sua versione per poi andarsene TERZA PARTE CAPITOLO XV -scontro tra Rocinante e alcune cavalle -scontro tra i rispettivi padroni dei cavalli -feriti D.Q. e Sancho, si imbattono in una nuova locanda (scambiata da D.Q. per castello) CAPITOLO XVI -nella locanda, D.Q. si invaghisce della figlia dell’oste, “tradendo” Dulcinea. -durante la notte Maritornes entra nella stanza e viene afferrata da D.Q.; l’amante di lei preso dall’ira picchia D.Q. avventura scritta in forma di entremés poiché finisce “a botte”).-inizia così una rissa tra tutti ( CAPITOLO XVII -D.Q. e S.P. non vogliono pagare ma l’oste insiste -D.Q. riesce ad andarsene mentre S.P. viene fermato e reso protagonista di una burla -D.Q. non riesce a rientrare per aiutarlo CAPITOLO XVIII -D.Q. scambia due greggi di pecore per due eserciti e si scontra con i pastori -D.Q. perde molti denti a causa delle pietre che i pastori gli hanno tirato -vomitano entrambi (di nuovo) a causa del balsamo creato da D.Q. CAPITOLO XIX -D.Q. incontra un gruppo di persone che trasportavano il corpo morto di un cavaliere, li ferma, discutono e D.Q. si scaglia contro una di queste persone; gli altri fuggono -terminato lo scontro con queste persone, S.P. e D.Q. mangiano e poi vanno alla ricerca di qualcosa da

bere. CAPITOLO XX -D.Q. e S.P. si fermano a dormire nel bosco ma sentono strani e spaventosi rumori -i due si tengono compagnia e S.P. racconta una storia aspettando l’alba (“cuento de nunca acabar”; testo orientale) -vanno a vedere da dove provenisse quel rumore e si accorgono che era solo un macchinario; Sancho prende in giro D.Q. che si arrabbia e gli dice di parlare di meno. CAPITOLO XXI -duello tra un malcapitato barbiere e D.Q. -D.Q. lotta per conquistare “l’elmo di Mambrino” (che in verità era solo una scodella da barbiere) e vince -S.P. ruba al barbiere l’attrezzatura utile per il suo asino CAPITOLO XXII gioco linguistico: il malinteso-D.Q. incontra un gruppo di galeotti e con l’aiuto di S.P. riesce a liberarli ( della situazione si gioca tutto sulla parola) CAPITOLO XXIII -nella Sierra Morena, D.Q. e S.P. trovano una valigia con abiti, soldi e un libretto di memorie; -vedono correre un uomo selvaggio e vogliono capire se la valigia appartiene a lui -incontrano un pastore e gli chiedono notizie su quell’uomo: egli racconta che si trova lì da diverso tempo e che alterna momenti di tranquillità e lucidità a momenti di violenza inaudita -incontrano l’uomo selvaggio (che scopriremo essere Cardenio) CAPITOLO XXIV -inizia il dialogo con Cardenio che racconta la sua storia

-D.Q. lo interrompe e iniziano un dibattito sui libri di cavalleria -Cardenio preso dalla rabbia, scappa dopo averli picchiati CAPITOLO XXV -D.Q. decide di rimanere nella Sierra Morena facendo una penitenza in nome di Dulcinea (vuole imitare Amadis e Beltenebros): la sua penitenza è di rimanere mezzo nudo e senza armi, dando testate alle rocce -incarica Sancho di portare una lettera a Dulcinea con Rocinante (non avendo più il suo asino) -Sancho riconosce la donna dalla descrizione che gli fa D.Q. CAPITOLO XXVI -D.Q. resta in Sierra Morena -Sancho in viaggio incontra il curato e il barbiere e gli racconta le condizioni di D.Q. -Sancho, il curato e il barbiere attuano un piano per convincere D.Q., una volta trovato, a seguirli: pensano così che il curato si debba travestire da donzella in cerca d’aiuto. CAPITOLO XXVII -grazie alla moglie dell’oste, il curato e il barbiere possono travestirsi per poi riprendere il viaggio insieme a Sancho, in cerca di D.Q. -il curato e il barbiere incontrano Cardenio che prosegue il racconto della sua storia (Cardenio-Luscina/Fernando-Dorotea) -viene citato di nuovo il primo autore dell’opera FINE TERZA PARTE CAPITOLO XXVIII -il curato, il barbiere e Cardenio incontrano Dorotea (vestita da uomo), la prima amata da Fernando -Cardenio scopre la verità sulla sua amata Luscinda

CAPITOLO XXIX -il curato e il barbiere chiedono a Dorotea di assumere il ruolo di regina Micomicona, al posto del travestimento del curato -il gruppo, mascherato, raggiunge D.Q. e la dama si presenta -D.Q. accetta di aiutare la regina CAPITOLO XXX -Dorotea continua la sua descrizione e assicura che una volta compiuta la missione, avrebbe fatto di D.Q. il suo sposo -S.P. è contento perché spera di diventare potente anche lui CAPITOLO XXXI -S.P. racconta a D.Q. il suo (FINTO) incontro con Dulcinea -incontrano Andrés, il ragazzo che nella prima avventura di D.Q. veniva picchiato dal suo padrone -inizialmente Andrés ringrazia D.Q. ma poi gli dà tutta la colpa della violenza subita CAPITOLO XXXII -si trovano tutti nella locanda -discutono di cavalleria e trovano infine la Novella del Curioso Impertinente CAPITOLO XXXIII -il curato inizia a leggere la Novella del Curioso Impertinente (Anselmo, Lotario e Camilla) CAPITOLO XXXIV -si continua a leggere la Novella del Curioso Impertinente CAPITOLO XXXV -battaglia tra D.Q. e gli otri di vino rosso, convinto che fosse il Gigante nemico della principessa Micomicona -fine della Novella del Curioso Impertinente

CAPITOLO XXXVI -arrivano alla locanda Fernando e Luscinda che si incontrano e si riconoscono con Dorotea e Cardenio; le coppie iniziali si ricongiungono CAPITOLO XXXVII -continuano a far credere a D.Q. che Dorotea sia la principessa Micomicona -arrivano un uomo (che scopriremo essere il Cautivo) e una donna (una mora) che vengono ospitati nella locanda -D.Q. inizia il discorso delle Armi e delle Lettere (che prosegue anche nel capitolo successivo) CAPITOLO XXXVIII -continua il discorso delle armi e delle lettere CAPITOLO XXXIX -il Cautivo racconta la sua storia (molti riferimenti storici legati alla battaglia di Lepanto) CAPITOLO XL -prosegue la storia del Cautivo CAPITOLO XLI -prosegue la storia del Cautivo (incontro con Zoraida, la mora) CAPITOLO XLII -arriva un giudice (che scopriremo essere il fratello minore del cautivo), con una giovane donna (sua figlia Clara) -si fermano anche loro nella locanda CAPITOLO XLIII -di notte si sente una splendida voce che canta: è la voce del giovane nobile amato da Clara (amore segreto) -Clara si confida con Dorotea

CAPITOLO XLIV -arrivano alcuni servi di don Luis (il nobile amato di Clara, che per seguirla si traveste da popolano) che lo cercano -don Luis confessa al giudice di voler sposare sua figlia Clara -dopo una rissa tra due ospiti, che non volevano pagare, e l’oste, arriva alla locanda il barbiere a cui D.Q. e S.P. avevano rubato l’elmo di Mambrino e gli “attrezzi” dell’asino. CAPITOLO XLV -continua e infine termina la discussione sull’elmo di Mambrino/scodella del barbiere e sulla sella; ennesima rissa -si decidono le sorti di don Luis: Fernando propone di portare con sé don Luis; 3 servi del giovane vanno dal padre per avvertirlo, mentre il quarto resta con il giovane e Fernando -due “sbirri” vogliono far arrestare don Quijote CAPITOLO XLVI -il curato convince gli sbirri a non far arrestare D.Q., data la sua pazzia -tutti fanno pace e i servi di don Luis accettano quanto proposto da Fernando in precedenza -D.Q. propone alla “principessa Micomicona” di andarsene; S.P. non vuole e litigano per poi chiarirsi grazie alla principessa -il curato propone un piano per far tornare D.Q. a casa; tutti si mascherano, legano D.Q. e lo mettono in una gabbia fingendo un incantesimo; D.Q. ci crede CAPITOLO XLVII -dopo aver salutato gli altri compagni della locanda, il curato, il barbiere, S.P. e gli sbirri partono con D.Q. nella gabbia, trainato dal carro di buoi (con il suo padrone)

-S.P. dice al curato e al barbiere di averli riconosciuti e quindi di non credere alla storia dell’incantesimo -durante il viaggio incontrano un canonico con dei servi; il curato spiega loro la situazione -attraverso la figura del canonico, Cervantes fa una critica ai libri di cavalleria, dando la sua opinione su come dovrebbero essere CAPITOLO XLVIII -continua il discorso del canonico e del curato sui libri di cavalleria -passano poi alla critica delle commedie moderne (le quali ormai vengono prodotte seguendo solo i gusti del volgo, senza attenersi alle regole canoniche) -S.P. va a parlare con D.Q. cercando di farlo ragionare e di spiegargli che non è vittima di un incantesimo ma che quelli sono semplicemente il curato e il barbiere CAPITOLO XLIX -S.P. continua il suo discorso a D.Q. e gli propone di provare a uscire dalla gabbia e ricominciare a cercare avventure -il curato fa liberare per un po’ D.Q. che si stiracchia e spera di mettere in atto quanto proposto da S.P. -D.Q. e i...


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