Etnomusicologia PDF

Title Etnomusicologia
Author sara di sabatino
Course Musicologia generale
Institution Università degli Studi di Macerata
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riassunto etnomusicologia...


Description

LA TEORIA DELLE MUSICHE AUDIOTATTILI TMA – vuole eliminare le opposizioni, non si può scindere le musiche nelle categorie: colte/popolari, oralità/scrittura, improvvisazione/scrittura, nero/bianco. Questa teoria si oppone alla posizione assolutista che riduce il processo ad un gesto (improvvisativo). La TMA ci mostra che ciò che conta è il processo nella configurazione cognitiva. In una musica audiotattile non è importante che si improvvisi o meno ma la qualità modale in cui gli stili operativi la plasmano. “Audio”- ciò che conta è che ci si appropri di un repertorio più con una registrazione sonora che con una partitura. “Tattile”- utilizzo degli strumenti musicali e di quelli della produzione musicale. In un contesto audiotattile la musica si apprende ascoltando per comprendere al fine di riprodurre e di appropriarsi della musica. È raro che ciò venga realizzato senza il ricorso allo strumento. È raro che la composizione nel jazz, pop, rock la composizione si svolga a tavolino. Di solito è con l’applicazione dello strumento che si cercano le idee e che si scrive la musica. La TMA ha tre funzioni: -Funzione fondante di nuovi paradigmi musicologico/pedagogici. -Funzione chiarificatrice, da una base scientifica alle intuizioni nella musicologia critica contemporanea. -Funzione cognitiva, l’atto compositivo o creativo costruisce un determinato tipo di percezione che poi si inscrive nella composizione/pratica stessa, determinandone la logica operativa. Vengono comparate tre grandi realtà culturali: -musica di tradizione scritta d’arte occidentale; -culture musicali tradizionali orali; -generi della civiltà tecnologica elettronica e mass-mediata (Jazz, rock, pop = world music).

MODELLO SEMIOTICO – EMITTENTE= chi compone musica (livello poietico), MESSAGGIO= la cosa in sé (livello neutro), DESTINATARIO= chi ascolta (livello estetico), CANALE= favorisce la comunicazione e influenza la ricezione del messaggio. MEDIUM – è un mezzo comunicativo che va a influenzare le informazioni e le percezioni della realtà da parte del soggetto. L’interazione con il medium porta alla codifica di un sistema di segni che si organizzano in una forma di linguaggio. Due medium: medium mnemonico (orale), medium notazionale musicale (scritto). MEDIOLOGIA – studio di esiti sensoriali e cognitivi indotti da strumenti media attraverso cui la cultura è prodotta.

PAT, PRINCIPIO AUDIOTATTILE – è un medium che condiziona e indirizza gli esiti percettivi e cognitivi (funzione psicocorporea). È costituito dal sistema sensomotorio del performer che dà luogo a una modulazione psicogestuale di energie sonoro-musicali agendo in modo determinante ai fini della strutturazione del testo musicale. Promuove il predominio del gesto sul testo e salvaguarda i valori di personalizzazione e risonanza emotiva. CNA, CODIFICA NEO-AURATICA – L’umanità ha subìto una radicale trasformazione psico-antropologica quando si è resa conto che il suono, e anche l’azione, col cinema, potevano essere fissati. Chiamo “codifica neo-auratica” il processo che coinvolge queste dinamiche cognitive. La CNA consiste nella registazione con cui viene fissata l’opera musicale. PAT+CNA – il PAT è il corpo, mentre la CNA è la registrazione. Da questa mediazione nascono le musiche contemporanee jazz, rock, world music. DIFFERENZA ORALE E AUDIOTATTILE – le culture orali usano la formatività audiotattile come strumento, ma non usano la registrazione sonora. Invece le musiche audiotattili usano la CNA

I PROCESSI IMPROVVISATIVI: IMPROVVISAZIONE – categoria utilizzata per le attività creative in tempo reale. Il performer ha la possibilità di trasformare elementi rispetto al modello di riferimento. Libertà manipolativa del testo. ESTEMPORIZZAZIONE – Processo creativo creato all’istante che da luogo a un testo identificabile. Nel jazz e nel rock, non essendoci una composizione scritta (pur in presenza di un “testo” fissato a posteriori dalla registrazione), l’interpretazione si sovrappone alla creazione.

METIS – dal greco consiglio, astuzia. Forma di intelligenza e di pensiero, un modo di conoscere; essa implica un insieme di atteggiamenti mentali che combinano l’intuito, la previsione, la spigliatezza mentale, la finzione, l’attenzione, il senso dell’opportunità, l’abilità in vari campi, un’esperienza acquisita dopo lunghi anni. La metis corrisponde all’essenza di modello cognitivo che si attribuisce alla mediazione audiotattile. Atteggiamento mentale indotto dal PAT, si sostanzia nello spiccato adattamento alle evenienze per volgere al fine preposto. EREDITA’ PLATONICA – si è concretata nella modernità occidentale in un’intensificazione della matrice visiva, in cui si configura il modello base della conoscenza: l’idea. Essa è il contenuto essenziale, l’ente causante che fonda la condizione di esistenza dei fenomeni come enti causati, e la loro possibilità di distinzione attestata dalla funzione visiva. METODO CARTESIANO – matematizzazione del reale e concezione della certezza basata sulla corrispondenza delle ipotesi matematiche con i dati. Quindi se in ogni conoscenza c’è qualcosa di identico, può stabilirsi un metodo unico: metodo universale. Fino alla metà del XX secolo le segmentazioni dei campi temporali e frequenziali erano rese continue e uniformi. La conoscenza audiotattile impostata per tentativi con lo scopo di raggiungere l’obiettivo è l’esatto opposto della metodicità cartesiana. GIAMBATTISTA VICO – il vero, che per Decartes è la certezza soggettiva basata su ipotesi matematiche, per Vico è ciò che tattilmente si fa (audiotattilità di Vico). Il procedimento su cui si forma il metodo cartesiano non riesce a far fronte a cose nuove. La condizione per conoscere qualcosa è farla, attuarla. DUE MODELLI GNOSEOLOGICI: VISIVO – principi/leggi generali oggettivi, esterni all’individuo. Conoscenza strutturale e separativa. AUDIOTATTILE – esperienza/fare soggettivi, intrinsechi all’individuo. Conoscenza processuale e connettiva.

IL CONCERTO PER DUE VIOLINI I 4 DISAGI DELLA MUSICOLOGIA JAZZ: -POPOLARE/COLTO - intorno agli anni ’20 il Jazz veniva considerata una musica popolare, con l’arrivo del rock a metà degli anni ’50 il Jazz viene considerata una via di mezzo tra musica colta e popolare. -ORALE/SCRITTO - il jazz è popolare perché prevede l’oralità, con l’arrivo della registrazione meccanica la musica si diffonde con il disco, così si introduce una nuova prospettiva. -IMPROVVISAZIONE/SCRITTURA - il jazz non si riduceva al segno scritto ma si concentrava sull’esecuzione, è un processo improvvisativo. Ciò si è superato con le innovazioni moderne. -NERO/BIANCO - esistevano due idee: la musica come produzione esclusiva della comunità africana americana e la musica come produzione culturale ibrida. Con la modernità si è gradualmente accettata l’idea di musica come produzione mista, di varie comunità. IMPROVVISAZIONE – 5 APPROCCI: -ASSOLUTISTA, una sorta di attitudine, capacità innata. -SOCIOLOGICO, come prodotto di relazioni sociali e culturali di una comunità.

-POLITICO, legame di individui liberi che si esprimono senza condizionamenti. -SPIRITUALISTA, come mezzo di introspezione individuale. -RELATIVISTA, gesto più globale associato ad altre modalità, come scrittura, interpretazione e composizione. CONCETTI DI LUIGI PAREYSON: -FORMATIVITA’, idea che si inventa il modo di fare facendo. L’opera si fa da se. -SPUNTO, il momento in cui il fare parla, emette il primo segno di intenzionalità, punto di partenza.

STORIA DELLA MUSICA MUSICA BAROCCA TRA ‘600 E ‘700 A partire dalla seconda metà del ‘600 fino alla seconda metà dell’800 la musica europea è caratterizzata dal fenomeno della “tonalità” = organizzazione dei suoni. “Accordo” = sovrapposizione contemporanea di più suoni. Nel periodo rinascimentale l’accordo per eccellenza era la Triade (combinazione di tre suoni sovrapposti). ITALIA – nasce il teatro a pagamento gestito da un’impresa e per motivi economici si privilegia il canto solistico. Nel ‘700 per sostenere le voci vengono utilizzati strumenti di orchestra. Emerge anche l’elemento comico. Generi più diffusi: melodramma e cantata, breve narrazione in musica di un episodio, i temi variavano in base all’occasione per la quale veniva composta. Nuovi generi: sonata e concerto. FRANCIA – l’affermazione di uno stile musicale nazionale si svolge nel corso del ‘600 parallelamente all’estensione del potere assoluto della monarchia. All’origine del gusto francese ci sono due tradizioni: le musiche per danza e la chanson. Nella seconda metà del ‘500 si diffonde presso la moda di grandiose feste di palazzo basate soprattutto sulla danza. Nasce così il ballet de court basato su una trama mitologica con poesie, musiche, scenografie e danze collettive. GERMANIA – le principali occasioni di lavoro per il musicista avevano sede nelle corti più ricche e in alcune grandi chiese. Il genere più diffuso e praticato sono le musiche strumentali soprattutto le composizioni per organo. BACH – sostiene che la musica è un dono di Dio ed è una dottrina, un sapere immutabile del quale il musicista ha il compito di impadronirsi. La musica è concepita da lui come una scienza. HANDEL – particolarmente bravo a comporre opere teatrali. Grande amore per il melodramma a cui si dedicherà anche quando passerà di moda. Ha una grande talento drammaturgico....


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