Letteratura araba contemporanea-dalla nahdah ad oggi PDF

Title Letteratura araba contemporanea-dalla nahdah ad oggi
Course Letteratura araba III
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Letteratura araba contemporanea, dalla Nahdah ad oggi

RIASSUNTO “LETTERATURA ARABA CONTEMPORANEA, DALLA NAHDA A OGGI” ISABELLA C. D’AFFLITTO CPT 1 – LA RINASCITA (AL-NAHDAH) - Vicino alla civiltà islamica, sono importanti quella persiana e quella turca. L’islam più conosciuto in occidente è quello ottomano, questo perché prima della nahdah la produzione di opere era molto scarsa. Il termine nahdah deriva dalla radice [nhd] che significa “risorgere, risvegliarsi”, ed infatti indica un movimento di rinascita sociale, politica e letteraria iniziato a fine ‘700 inizi ‘800, che pone fine al periodo di decadenza, o meglio di stasi e di arretratezza rispetto all’Occidente, definito invece inhitat. La “rinascita” cominciò dapprima in Egitto in campo economico e sociale, e poi nella regione siro-libanese nel campo linguistico e culturale. Precursore della nahdah è il vescovo di Aleppo Girmanus Farhat, il quale con le sue opere diede un forte contributo alla rinascita della lingua e della letteratura araba. Altri termini per indicare la nahdah, furono tanwir usato in Egitto e Tunisia d’ispirazione francese, o yaqzah (risveglio) in Iraq. Convenzionalmente la data del 1798 è importante, quando grazie a Napoleone Bonaparte l’oriente aprì lo sguardo verso l’occidente. - Al-Gabarti (1754-1822) è uno storiografo egiziano che scrisse degli annali considerati una delle più importanti opere storiografiche arabe, caratterizzati da uno stile sobrio. Egli nonostante non vide di buon occhio la spedizione francese, apprezzò alcune opere di Bonaparte, prima fra tutte la costruzione della biblioteca in Egitto. - In Egitto alla partenza dei francesi, nel 1801, Muhammad Ali fondò il primo giornale nel mondo arabo intitolato “al-Waqa’i al-misriyyah” (le vicende egiziane), prima in turco e in arabo e poi solo in arabo. Agli inizi del XIX secolo i letterati erano solo gli ‘ulama (uomini di religione) e i sufi (i mistici dell’Islam). Muhammad Ali fece emergere un gruppo di letterati, tra cui Tahtawi. Tra le opere di Muhammad Ali ricordiamo la fondazione della prima tipografia egiziana nel 1821 (la prima nel mondo arabo fu ad Aleppo nel 1706), che fu solo la prima di tante nel XIX secolo, o la prima scuola di ostetriche nel 1832, o anche le prime scuole femminili nel 1873/4. Il processo di emancipazione della donna iniziato da Muhammad Ali si arrestò nel 1882, quando con l’occupazione britannica vennero introdotte delle tasse per il diritto allo studio. - La regione siro-libanese era una provincia della grande Siria ottomana da cui si propagarono i germi di una nuova cultura. Nel 1888 Beirut, che godeva di un ottima posizione geografica, divenne provincia autonoma, divenendo un rilevante centro di vita intellettuale. Si creò cosi un fenomeno di migrazione sia interna verso il centro di Beirut, sia esterno verso l’Egitto per paura di alcune lotte. In Libano l’insegnamento (tra cui la nuova materia scientifica) era soprattutto in mano alla comunità cristiana, anche se nella scuola nazionale non mancavano professori musulmani. - Di notevole importanza fu il suolo della stampa e delle principali riviste letterarie della dine del XIX secolo che sancì quel passaggio della chiusura del patrimonio arabo classico all’apertura del nuovo mondo occidentale. Il più autorevole giornale egiziano è al-Ahram ma ce ne sono anche altri molto importanti, e non possiamo non ricordare l’attività giornalistica libanese di Brutus al-Bustani e suo figlio Salim alBustani che promossero un’idea di nazionalismo, finché il loro operato non passò al fratello di Salim che a causa dell’inasprimento della censura abbandonò la pubblicazione, o anche di Y a’qub Sarruf che si occupò della cultura occidentale. A Damasco ricordiamo il primo giornale non ufficiale nel 1879 sia in arabo che in turco, e in Egitto i vari giornali sempre censurati e chiusi di al-Kawakibi. In Egitto ricordiamo anche il giornale ancora oggi pubblicato, “la mezzaluna” fondato nel 1892 da Gurgi Zaydan , ed un giornale umoristico sia in francese che in arabo fondato da Ya’qub Sanu considerato il padre del teatro egiziano. Sempre alla fine dell’800 appaiono le prime riviste scritte da donne ma inerenti solo temi femminili, e numerosi giornali di diverse testate sia francesi che inglesi. - Adib Ishaq (1856-1885) è un giornalista siriano anticlericale, che promosse l’idea di un’unità del mondo arabo basato su razza e lingua, escludendo il fattore religioso. Egli fu esiliato, ma continuò a pubblicare il suo giornale in arabo pur trovandosi a Parigi. Morì giovane, all’età di 29 anni, malato di tisi. - Una rivista di rilevante importanza fu quella fondata nel 1884 di tipo politico-letterario, intitolata “il saldo vincolo” dai fautori del panislamismo esponenti della salafiyyah: Muhammad Abduh e Al-Afghani, che promuovevano l’idea di unificazione dei popoli musulmani contro la dominazione occidentale. Gli inglesi vollero ostacolare questa rivista, ma questa ebbe gran successo anche grazie all’espediente della pubblicazione a puntate. Lo stile era ancora basato sul sag, una prosa rimata di eleganti descrizioni, ma con elementi nuovi più concisi ed incisivi. - I pionieri della nahdah sono definiti al-ruwwad, ed il loro merito è di aver voluto un cambiamento: 1

 Al-Tahtawi (1801-1873) è in assoluto il primo egiziano ad aprire le porte dell’Occidente, con una spedizione in Francia nel 1826 per studiare le tecniche militari, dove passò 5 anni a Parigi, scrivendo un libro autobiografico che fu pubblicato nel 1834 intitolato “Dall’oro raffinato a Parigi in condensato”, considerato la prima opera autobiografica moderna. Grazie a lui venne fondata nel 1835 la prima scuola per l’insegnamento delle lingue moderne in Egitto. Purtroppo però, il successore di Muhammad Ali non voleva lo stesso rinnovamento, cosi lo inviò in Sudan per aprire e dirigere una scuola elementare. Al-Tahtawi si dedicò alle traduzioni soprattutto di termini tecnici, all’insegnamento ed al giornalismo, fu anche promotore dell’emancipazione della donna prendendo persino posizione contro la poligamia ed inaugurando nel 1872 la prima scuola per donne. Compose anche alcune poesie di carattere patriottico e politico, tanto che furono musicate e rese degli inni.  La dinastia al-Yazigi: Nasif al-Yazigi (1800-1871) fu il primo della dinastia letteraria degli al-Yazigi, e si dedicò alla didattica distinguendosi sia nella prosa che nella poesia. Il suo capolavoro è “la confluenza dei due mari” pubblicata nel 1856 a Beirut, dove egli si distinse per le sue capacità linguistiche. Wardah alYazigi fu una delle donne che apportò contributi alla nahdah. Lei iniziò a scrivere poesie fin da piccola e nel 1867 fu pubblicato il suo diwan intitolato “il giardino delle rose. Ibrahim al-Yazigi fondò e diresse 3 giornali, e pubblicò una traduzione dell’antico testamento. Al Yazigi si dedicò alla poesia encomiastica, dedicando poesie a principi e regnanti.  La dinastia al-Bustani: Butrus al-Bustani (1819 – 1883) era un libanese, un abile mediatore ed un buon traduttore tanto da essere stato l’interprete presso il consiglio degli USA. Al- Bustani è passato alla storia letteraria con il nome de “il maestro” (al-mu’allim), lavorò ad una traduzione dell’antico testamento, e sul “compendio del dizionario enciclopedico” in due volumi caratterizzato per la prima volta dall’ordine alfabetico delle radici. Un’altra opera di al-Bustani fu “il dizionario di arti e mestieri” che però lasciò incompiuta ma continuata dal figlio e dal nipote. Tra gli ideali di al-Bustani notiamo il contributo a formare una coscienza nazionale aprendo le porte al progresso, e la libertà religiosa contro ogni forma di fanatismo. Al-Bustani fondò nel 1863 la “scuola nazionale” la prima scuola laica della regione. Nella sua dinastia ricordiamo il nipote Sulayman al-Bustani (1856-1925) che tradusse in arabo dal greco l’Iliade.  Al-Shidiaq (1804-1887) fu uno scrittore inviato dai missionari americani in Egitto per insegnare l’arabo, ma poi si trasferì a Malta dove si dedicò all’insegnamento e alla letteratura e si convertì al protestantesimo. Durante il suo soggiorno in Inghilterra nel 1848 si dedicò ad una nuova traduzione in arabo della bibbia. Invitato dal bey si trasferì a Tunisi dove si convertì nuovamente all’Islam e dove diresse il giornale ufficiale del governo. Al-Shidiaq scrisse una raccolta di memorabili maqamat (composizioni in prosa rimata). Tra le opere di al-Shidiaq notiamo che i titoli sono spesso giochi di parole, con un’esasperata ricerca della rima.  Y a’qub Sarruf (1856-1951) di origine libanese, diresse una rivista particolare perché comunicava le scoperte scientifiche e tecnologiche con un linguaggio diretto, ed evitando diatribe religiose e politiche. Questa rivista fu trasferita da Beirut al Cairo, con lo scopo di divulgare la scienza ed educare i giovani. I suoi romanzi rivelano una notevole capacità di osservazione e una profonda conoscenza della società araba dell’epoca. - La nahdah nel Maghreb si manifestò più stentatamente rispetto ai paesi del vicino oriente, soprattutto a causa delle colonizzazioni: ad esempio 74 anni la permanenza francese in Tunisia, 32 anni la permanenza italiana in Libia ecc, tanto da ritardare anche l’indipendenza di questi paesi (ad esempio 1956 la Tunisia), che però rimasero comunque in bilico tra la cultura francese e quella araba. All’inizio i francesi pubblicavano il giornale solo in francese destinato innanzitutto all’esercito, ma poi per poter comunicare anche col pubblico furono costretti a stampare il giornale bilingue. In Tunisia vicino alla moschea alZaytunah, Ben Badis (1887-1940 salafita seguace di al-Afghani ed ‘Abduh), fondò nel 1924 il giornale “il criticante”. Nel 1931 Ben Badis fondò “l’associazione degli ‘ulema musulmani” roccaforte del nazionalismo algerino, rivendicando piena libertà di culto, insegnamento e propaganda. In altri paesi del Maghreb la produzione letteraria era soprattutto a carattere religioso. - Hayr al-din Al-Tunisi (1820-1899) fu il massimo esponente della nahdah del Maghreb. Egli fece la scuola militare, e stesse al servizio del bey di Tunisi, fu mandato in missione in Francia; al suo ritorno elaborò la prima costituzione del 1863 e cercò di modernizzare l’università islamica. Nella sua opera principale l’introduzione viene paragonata a quella di Ibn Haldun. - La letteratura tunisina ebbe una svolta nel 1859 con la fondazione del giornale ufficiale “al-Ra’id alTunisi”, anche se le principali opere sono componimenti poetici di stampo tradizionale. In Tunisia non mancarono schieramenti per la difesa dell’emancipazione della donna e dell’occidentalizzazione. 2

- La letteratura libica fu prima potenziata dagli ottomani, e poi ostacolata dagli italiani nel 1911. Un importante ruolo culturale e politico fu la confraternita della sanusiyyah. - La letteratura marocchina nasce nel 1820 quando si diffonde la stampa di giornali in spagnolo, francese ed inglese. Qui si sviluppa il movimento riformista della salafiyyah, tra cui emerge la figura di ‘Allal al-Fasi il quale nonostante viene più volte esiliato, fonda il primo partito nazionale marocchino e diventa leader del partito “Istiqal” (indipendenza) facendosi portavoce di un nazionalismo rigorista e di integralismo religioso. - La letteratura mauritana affonda le proprie radici nella tradizione popolare; ricordiamo un’opera intitolata “al-Wasit” di un letterato del secolo che descrive la Mauritania pre-coloniale, ed è suddivisa in due parti: una documentaria e l’altra ontologica. CPT 2 – TRADIZIONE E INNOVAZIONE DELLA NARRATIVA - Il genere delle maqamat era in voga dall’anno 1000 in poi, e vide tra i suoi maggiori esponenti AlHamdani e al-Hariri, e fu ripreso da alcuni letterati nel XIX secolo. Le neo-maqamat sono opere in prosa rimata (detto sag), dallo stile molto ricercato dove realtà e fantasia si mescolano in continuazione; questo genere sparì comunque all’inizio del ‘900. Tra coloro che riuscirono a contribuire alla nahdah con le neomaqamat ricordiamo Al-Yazigi con “la confluenza dei due mari” (alto livello artistico, maestria poetica pessimismo e assenza di fiducia nel genere umano), e al-Shydiaq con l’opera che parla di una coppia, e si divide in due parti, nella prima si trattano le vicende del marito in Libano, nella seconda si trattano le vicende dei coniugi che lasciano l’Egitto per Malta. L’opera di al-Shydiaq è autobiografica, usa un tono ironico e beffardo, giudicando e criticando anche grandi autori dell’epoca, esaltando cosi la sua capacità di osservazione la padronanza linguistica (però criticato per il troppo uso di sinonimi e perché pur avvicinandosi al genere del romanzo mescola le descrizioni con le ricerche introspettive). - Il genere delle neo-maqamat sarà ripreso anche da al-Muwailihi, che scrive nel 1907 un’opera satirica definita un capolavoro intitolata “il discorso di ‘Isa Ibn Hissam, ovvero un intervallo di tempo” che consiste in una serie di episodi brevi che parlano di un pascià dell’epoca di Muhammad ‘Ali che miracolosamente risorto incontra lo stesso al-Muwaylihi e lo porta per la città a criticare l’andamento delle cose. Il merito di questa opera è il suo carattere sociologico che la porta ad essere un tentativo di affiancamento della letteratura moderna con quella classica. Inoltre a differenza della maqama classica che ha una vicenda classica, la neo-maqamah di al-Muwayilihi è un opera narrativa con un inizio, un’evoluzione, degli eventi credibili che si snodano, ed un finale convincente. - In tutto il mondo arabo è sempre stato forte il desiderio di conoscere le opere occidentali, anche se il forte impegno nelle traduzioni tra fine ‘800 e inizio ‘900 portò alcuni intellettuali ad un senso di inferiorità nei confronti degli intellettuali occidentali. Un’altra forte tendenza dei traduttori fu invece quella di attribuirsi il merito delle opere tradotte, spesso manipolando di molto i testi con la scusa di doverle adattare al gusto del lettore. Un esempio di traduttore che si prendeva il merito di altre opere è Halil Baydas (1875-1949), un palestinese che conosceva molto bene il russo grazie alle scuole che aveva frequentato, dalla quale lingua tradusse molte opere di autori occidentali. - Al-Manfaluti (1876-1924) è uno dei più noti scrittori e traduttori del XX secolo. Fece degli studi religiosi all’università islamica, e fu condannato ad un anno di prigione accusato di aver scritto un poema considerato un insulto al khedivè, anche se ciononostante negli anni successivi riuscì a lavorare al suo fianco. L’opera principale di al-Manfaluti è una collezione eterogenea di saggi, articoli, e traduzioni, pubblicata nel 1910 con il titolo “gli sguardi”. Egli era un propugnatore dei valori della civiltà islamica, critico verso i mali dell’occidente, e contro l’emancipazione della donna. Come altri traduttori, anch’egli spesso non rispetta il testo originario senza a volte nemmeno menzionare l’autore, creando ex-novo il romanzo tradotto, adattandolo al gusto del tempo con virtuosismo lessicale che però rallenta quello che era la tendenza di occidentalizzazione della nascente narrativa araba. - Il romanzo apparve per le prima volte in Egitto e nella regione siro-libanese con autori come al-Marrash e al-Bustani. Il romanzo di tipo pedagogico si può distinguere in 2 correnti: da un lato con lo scopo di insegnare fine a se stesso, dall’altro l’armonizzazione della pedagogia con un certo livello artistico. Questo però finisce spesso col creare lunghissime digressioni di argomenti fuori dal contesto, o di esagerare col nozionismo. Accade la stessa cosa anche nei romanzi storici, spesso interrotti da commenti, riflessioni, e giudizi degli autori. Sia nei romanzi pedagogici che in quelli storici si nota comunque la divisione tra le categorie dell’eroe positivo che affronta molte disavventure per realizzare il bene, e l’eroe negativo talmente infame da sembrare poco credibile. Il primo romanzo storico intitolato “Zenobia regina di Palmira” di alBustani è stato pubblicato a puntate nella rivista al-Ginan nel 1871. 3

- Gurgi Zaydan (1861-1914) è colui che fece conoscere agli arabi il romanzo storico vero e proprio, grazie alle sue buone conoscenze delle lingue, fece una netta distinzione tra i suoi romanzi storici e quelli europei. Fece il giornalista in Egitto, e fondò la rivista letteraria più prestigiosa nominata “ al-Hilal”. Scrisse numerose opere a carattere storico, e molti suoi romanzi furono pubblicati a puntate. Fece degli studi a carattere scientifico e scrisse in diversi volumi la “storia della letteratura della lingua araba”. Insegnò storia islamica all’università del Cairo nel 1910. Ebbe molto successo, tanto da avere persino dei seguaci, tra i quali ricordiamo Ya’qub Sarruf (libanese trapiantato in Egitto, la cui opera “il principe del Libano” tratta dei tragici eventi del Libano del 1860 inserendo una storia d’amore tra un nobile britannico e una principessa libanese) e Farah Antun (che scrisse il romanzo “la nuova Gerusalemme” che descrive la conquista della città santa da parte degli arabi all’epoca del califfo ‘Umar nel VII secolo inserendo una storia d’amore tra una ragazza ebraica e un giovane cristiano). - Nel XX secolo, dopo il romanzo pedagogico e storico, si sviluppò la l etteratura d’evasione e di intrattenimento che non è ancora scomparso anche se preferibilmente chiamato oggi “artistico”. Mentre alla fine dell’800 vi era ancora attaccamento verso la letteratura classica tanto da adottare le neo-maqamat, all’inizio del ‘900 vi è il rifiuto totale verso la classicità, per orientarsi invece sui modelli occidentali da imitare. Gli autori spesso dichiaravano di essere stati ispirati da una traduzione e nelle loro opere si percepisce chiaramente il romanticismo europeo traboccante di malinconia, tristezza e disperazione, cosi come l’anelito di libertà che circolava in Europa arrivando fino agli scrittori orientali. - Muhammad Husayn Haykal (1888-1956) è egiziano, e fu l’autore che meglio rappresentò la voga imitatoria del romanticismo occidentale. Il suo romanzo intitolato “Zaynab” fu pubblicato nel 1914, ma temendo di incorrere nella disapprovazione non solo ricorse ad uno pseudonimo ma cambiò anche il titolo. Egli descrive la realtà della campagna egiziana oppressa da rigide tradizioni, affrontando realisticamente il rapporto tra i 2 sessi nella realtà rurale, dove pur essendoci degli intrecci alla fine nessuno sposa chi vorrebbe bensì chi gli viene imposto. Haykal ci offre un’immagine poetica e affascinante della campagna egiziana, come fosse uno scenario idilliaco per dei personaggi molto tristi. Lo stile di Haykal è caratterizzato da precisione descrittiva, capacità di analisi e ricerca introspettiva. Usa una lingua lineare e colta, senza artefici ne retorica, facendo riflettere il lettore sul ruolo della donna. La vita di Haykal si riassume in 3 tappe principali: la professione di avvocato, la vita giornalistica e politica, ed infine come ministro e poi presidente del senato; dal 1950 fino alla sua morte si dedicò esclusivamente alla produzione letteraria. Haykal scrisse oltre ad opere narrative anche saggi storici e critici, relazioni di viaggi e biografie. Le tematiche più presenti nelle sue opere sono il rinnovamento, la libertà e il senso del dovere. Era a favore del rinnovamento e dell’emancipazione della donna che secondo lui doveva operare con l’uomo per far progredire il paese. - Un’altra finestra sull’Occidente per gli arabi era il fenomeno dell’emigrazione che portò appunto alla nascita della adab al-mahgar cioè l etteratura d’emigrazione, con la quale si intende la produzione letteraria di quegli scrittori (muhgagirun) che non interrompendo mai il contatto con la madrepatria si rinnovarono sia in prosa che in poesia. Il gruppo di letterati arabi negli Stati Uniti era cosi consistente che fino al 1929 il numero di testate arabe era altissimo, circa una settantina, con l’apice nel 1920 con la fondazione a New York de “l’associazione degli scrittori” con Gubran come presidente e Nu’aymah come segretario. Della letteratura d’emigrazione ricordiamo appunto:  Gubran Halil Gubran (1883-1931) libanese che si trasferì da bambino a Boston dedicandosi alla pittura. Dopo una seri di viaggi rientra in America dove però gli spettano momenti difficili (come lutti dei suoi cari, un amore non corrisposto, ed uno stato di povertà) tanto che la sua tristezza e il ...


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