Lynda Juall Carpenito PDF

Title Lynda Juall Carpenito
Course Infermieristica generale
Institution Università degli Studi di Firenze
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LYNDA JUALL CARPENITO Non ha formulato una teoria del nursing. Non ha ipotizzato un’idea di nursing/assistenza/persona/ambiente. Lei si rifà a una teorica che è la Gordon. La Gordon è la teorica la cui teoria verrà utilizzata nella USL toscana centro da ora in poi. La Carpenito ha fatto un po’ di chiarezza nella mente dei suoi colleghi statunitensi. Si lamentava del fatto che i suoi colleghi si dedicassero molto a un certo tipo di attività, e non si dedicassero affatto ad altre. Le attività che riteneva fossero preferite erano quelle che derivavano dalla prescrizione del medico, e che erano molto legate alla malattia. Es: una persona si ricovera in ospedale per un intervento di tipo ortopedico (persona anziana che si è rotta il femore), quindi chirurgico. Prediligere le manovre che derivano dalle prescrizioni del medico, significa che quando accolgo questa persona, mi occupo esclusivamente dei problemi che derivano dalla rottura del femore e la successiva operazione (mi occupo del posizionamento, controllo la ferita, farmaci per evitare il dolore, reidratamento). Questo è un tipo di infermiere parziale. Focus infermieristico nella sua totalità = una parte è quella di seguire le indicazioni di un’altra figura professionale; un’altra parte però è quella della persona. All’infermiere non interessa solo la persona malata, ma proprio la persona. Qual è il modello teorico che secondo Carpenito segue l’infermiere? Il modello teorico della Gordon che parla di modelli funzionali. I modelli funzionali sono i fenomeni che qualcuno ha chiamato fenomeni, qualcuno bisogni, qualcuno processi. Il modello teorico di riferimento che sta a cavallo tra l’attività del medico e quella dell’infermiere, devo fare l’analisi degli apparati, organi, sistemi (visione circoscritta all’aspetto fisico). Modello di Carpenito = modello bifocale. Distinzione tra illness e desease. Con il modello di Carpenito noi siamo come infermieri più attaccati al concetto di illness, che guarda le condizioni oggettive e soggettive. Modello bifocale dell’attività clinica: -

Diagnosi infermieristica Problema collaborativo

L’infermiere si dovrebbe occupare di entrambe le cose guardando su tutti e due i settori . La modalità per esprimere la diagnosi per Carpenito è la modalità Nanda. Utilizza un ulteriore sistema tassonomico, il sistema NIC. Sistema tassonomico NOC per fare la valutazione degli outcome. Il linguaggio Nanda comunque non è l’unico linguaggio standardizzato utilizzato dall’infermiere. Il problema collaborativo scaturisce da una valutazione dell’organo/apparato/sistema. Gli interventi che ne derivano, non sono tutti su prescrizione. Es: sto facendo il monitoraggio della temperatura (sempre alla persona col femore rotto) (faccio l’accertamento) e rilevo la febbre. Alcuni interventi saranno di prescrizione, ma altri interventi non avranno bisogno di prescrizione. Per esempio dovrò modulargli un abbigliamento + o – pesante. Quali sono i modelli funzionali di salute? 1) Modello di percezione della salute – gestione della salute = quando faccio l’accertamento, devo verificare che tipo di percezione ha la persona del proprio stato di salute. Se non ce l’ha, ha bisogno di un’educazione apposita. 2) Modello nutrizionale – metabolico = fenomeno che interessa l’infermiere.

3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11)

Modello di eliminazione Modello di attività – esercizio Modello di sonno – riposo Modello cognitivo – percettivo Modello di percezione di sé Modello di ruolo e relazioni Modello di sessualità e riproduzione Livello di coping – tolleranza allo stress Modello di valori – convinzioni = proporre alle persone le scelte possibili, giuste (alla famiglia)

Il problema collaborativo: i problemi collaborativi sono complicanze che gli infermieri controllano per individuarne la comparsa o una modificazione. Gli infermieri gestiscono il problema collaborativo con interventi di prescrizione medica e infermieristica volti a ridurre al minimo le complicanze di determinati eventi. Es: persona che viene ricoverata in ospedale per un ictus  in quel momento l’attenzione, soprattutto nelle prime ore, è rivolta all’aspetto più legata al dasease. Vado a monitorare i parametri vitali, devo garantire rispetto alla sicurezza della mobilità. Mi concentro quindi sulla gestione dei problemi collaborativi. Contestualmente però vado a guardare anche i metodi funzionali. Devo vedere se la persona riesce ad alimentarsi, se riesce a masticare, deglutire. Intervengo quindi in autonomia. Per quanto riguarda la percezione del proprio stato di salute, la persona può essere non cosciente della situazione e del suo stato di salute. Relativamente a questo modello funzionale, bisognerà lavorare anche sugli interventi che la persona dovrà adottare anche a casa, interventi di educazione terapeutica (anche alla famiglia). Anche i problemi collaborativi vengono raggruppati secondo i potenziali problemi organo-apparato-sistema: -

CP vascolare, respiratoria, renale/urinaria, gastrointestinale/epatica/biliare, metabolica/immunitaria/ematopoietica, neurologica/sensoriale

Esempio pratico sulla teoria: Lesioni termiche (ustioni): Problemi collaborativi: -

Ipossia (scarsa ossigenazione ematica) Ipovolemia/shock Acidosi metabolica (il nostro sangue ha un pH, ci sono delle condizioni che lo fanno cambiare)

Diagnosi infermieristiche = va a rilevare un fenomeno che si riferisce alla capacità di risposta di una persona ad un determinato problema. -

Rischio elevato di nutrizione alterata correlato ad aumentato fabbisogno proteico, calorico, vitaminico per la guarigione dell’ustione e diminuito rapporto secondario a dolore, diminuzione dell’attività e della mobilità, possibili nausea e vomito.

Rischio elevato di disturbo del concetto di sé, correlato ad effetti dell’ustione sull’aspetto, maggiore dipendenza dagli altri e modificazioni dello stile di vita e delle responsabilità di ruolo....


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