Moby Dick mia versione - Riassunto Moby Dick; or, The Whale PDF

Title Moby Dick mia versione - Riassunto Moby Dick; or, The Whale
Course Letteratura inglese
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
Pages 31
File Size 413.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 85
Total Views 123

Summary

Riassunto per preparare al meglio l'esame riguardo la caccia alla celebre Balena Bianca...


Description

Moby Dick mia versione contro Rognoni

Cap 1-2: Quando il romanzo inizia, un giovane di nome Ishmael esprime il suo desiderio di partire per un viaggio in mare. Porta con sé solamente i vestiti per un cambio o due, lascia la sua casa a Manhattan ed arriva a New Bedford in Massachussets, di sabato, in una fredda sera di dicembre. Da quel momento spera di farsi dare un passaggio fino al porto di Nantucket per arruolarsi con una baleniera. Sfortunatamente non ci sono navi per il Nantucket fino a lunedì così deve trovare un alloggio che si possa permettere. Alla fine si stabilisce allo Spouter Inn di proprietà di Peter Coffin. Il romanzo inizia con una delle citazioni più famose della letteratura americana: “Chiamatemi Ishmael.” Il biblico Ishmael è disereditato e congedato dalla propria casa in favore di suo fratello Isacco. Il nome suggerisce che il narratore sia una sorta di derelitto/emarginato, un vagabondo, una persona senza una vera e propria famiglia se non il genere umano. Ishmael conferma la sua indipendenza quando narra che non ha mai viaggiato per l’oceano come passeggero perché i passeggeri sono soliti a fidarsi degli altri, ad avere il mal di mare o altri problemi, o peggio, devono pagare il viaggio e non essere pagati. E non cerca nemmeno un incarico tra le classi alte, come un capitano o un cuoco, perché aborra “tutti gli onorevoli, rispettevoli lavori duri” ed ha abbastanza difficoltà nel prendersi cura di sé. Dato che il romanzo presenta una forte voce narrativa in prima persona, il lettore si aspetterebbe che questa sia tanto la storia di Ishamael che di Moby Dick o di Achab, ma dobbiamo ricordare che il narratore è Ishmael e non Melville. Presto veniamo a conoscenza che Ishmael è il narratore aperto alle difficoltà della vita. Altri accetterebbero semplici spiegazioni, lui no. Moby Dick tratta delle profondità e delle complicazioni del significato, presentate soprattutto dal narratore. Ishmael è, più di ogni cosa, un osservatore. Evita le responsabilità degli altri ma sinceramente si preoccupa dei suoi amici. Non gli interessano le occupazioni servili. Dopotutto, dice, “Chi non è uno schiavo? Ditemelo.” C’è un’atmosfera minacciosa nell’ambientazione di New Bedford in questa gelida notte di dicembre spezzata dal vento. Le strade sono quasi deserte, oscure, si vede solo tremolare una luce solitaria, come una “candela irrequieta in una tomba.” Ishmael è da solo. Il nome della locanda dove trova protezione “The Spouter Inn” gli richiama l’industria baleniera; il nome del proprietario, Peter Coffin, prevede la morte. Ishmael è giustificato nel sentirsi un po’ sospettoso ed impaurito. Cap. 3: entrando nella locanda Ishmael è affacinato da un grande dipinto ad olio. Alla fine decide che il soggetto è una nave che sta collassando in un uragano come una balena nel momento di saltare che sta per impalarsi sui 3 alberi maestri della nave. Dopo la cena, non avendo trovato stanze disponibili, decide di dormire su una panchina, ma non è molto comoda. Dopo l’esortazione di Mr.Coffin, il proprietario, Ishmael accetta l’idea di condividere un letto con un arpioniere che sta cercando di vendere una testa umana imbalsamata che ha ottenuto nei mari del sud. Preoccupato, ma molto stanco, Ishmael si ritira. Nel momento in cui si sta addormentando, è sorpreso dal ritorno di Queequeg, l’arpioniere che gli sembra un mostruoso cannibale. Anche Queequeg è sorpreso di trovare qualcuno nel suo letto. Avendo paura per la propria vita, urla disperatamente in cerca dell’aiuto del locandiere. Il tono minaccioso continua anche quando Ishmael entra nella locanda, che paragona a una vecchia nave di condannati. Il narratore è quasi attirato da uno oscuro dipinto, una figura paludosa, fradicia e grinzosa, con una tale confusione di ombre e fantasmi, di cui Ishmael per un po’ non capisce il 1

senso. Il soggetto del dipinto è una nave che sta affondando sotto i colpi di una balena, che contribuisce a sottolineare il tema della morte e di presagire eventi futuri del romanzo. Con il passare dell’avventura di Ishmael, scoprirà l’oscurità in molti soggetti, compreso se stesso. Tuttavia, per questa notte Ishmael trova poche soluzioni, se non mangiare un pasto caldo ed un posto dove dormire. Si sazia con ravioli e carne, però non trova una stanza privata, quindi decide di accettare la proposta del locandiere di condividere un letto con un arpioniere. L’introduzione dell’arpioniere, Queequeg, fornisce un intramezzo comico in quella che è stata una notte cupa. Tuttavia, Ishmael non sta ridendo, e nemmeno Queequeg, che è sorpreso di trovare un chiaro intruso nel suo letto, l’arpioniere pieno di tatuaggi minaccia l’omicidio in un dialetto che può essere uno stereotipo oggi, ma originariamente era utilizzato come humour, dato che terrorizza ancor di più Ishmael. Sicuro che colui che lo vuole ammazzare è un cannibale, Ishmael urla per avere l’aiuto di Mr.Coffin, si gode il piccolo trucco con cui lo ha distratto, e confidente che Queequeg sia mansueto, si affretta a risolvere la questione. Ishmael comprende presto che l’arpioniere è un una persona decente ed educata e decide che è meglio dormire con un cannibale sobrio che con un cristiano ubriaco. Questo è solo l’inizio della scoperta di Ishmael che il pagano Queequeg è meglio di altri uomini. Cap 4-7: Ishmael si sveglia per primo ed ha tempo per osservare i vari tatuaggi sull’enorme braccio e faccia di Queequeg. Il narratore si chiede che tipo di pagano sia il suo coinquilino. Tuttavia, quando l’arpioniere finalmente si sveglia è premuroso e gentile, si veste prima di lasciare la stanza, in modo da lasciare a Ishmael un po’ di privacy. Dopo la colazione Ishmael girovaga per New Bedford(luogo per eccellenza della caccia alle balene), giungendo alla Cappella dei Balenieri, dove nota numerose lapidi memoriali che rendevano omaggio a uomini morti in mare. Ishmael pensa alla morte e all’immortalità, è un po’ sorpreso di vedere Queequeg in questa congregazione. Influenzato da Queequeg, Ishmael si sta aprendo alla natura dell’essere umano e ai valori da trovare, se ci si impegna a guardare con attenzione persone di diversa provenienza. Inizialmente spaventato dallo strano arpioniere, il narratore comincia a vederlo come un amico, molto più civilizzato rispetto alla maggior parte, nonostante l’inclinazione di Queequeg a radersi con il suo arpione ed arpionare la bistecca più al sangue per sé a colazione, atti che potrebbero sembrare barbarici, persino un baleniere. La città portuale offre a Ishmael più opportunità per osservare la gente per la loro cultura: marinai da tutto il mondo, campagnoli, e persino veri cannibali. Comincia ad apprezzare la varietà del mondo. Lo sviluppo dell’amicizia tra Ishmael e Queequeg è importante per capire i concetti allegorici dell’opera. In principio, ad esempio, i due sono percepiti, da sé stessi e dagli altri, come completi opposti: uno civilizzato e l’altro barbaro, persino il fatto che Queequeg sia nero e pitturato e Ishmael sembra proprio sottolineare questa opposizione. E, in realtà i due sono opposti, in ogni cosa tranne che nell’anima: se eliminiamo le descrizioni superficiali, vediamo cosa sono gli uomini, essenzialmente, come gli altri. Entrambi sono tolleranti, decenti, sempre disponibili e gentili, in un sistema essenzialmente brutale. Ishmael e Queequeg sono personaggi universali che ritraggono il meglio dell’uomo, e come mostrato più avanti, hanno caratteristiche che mancano ad Achab. In particolare, i due provano affetto e responsabilità l’un per l’altro, e questo è più apparente quando Queequeg salva Ishmael alla fine del racconto. Achab, non ha relazioni con altre persone o cose oltre la Balena Bianca. Inoltre è disposto a sacrificare ogni cosa(il Pequod, i profitti delle sue cacce di successo, i debiti con i padroni della nave e la sua ciurma) e chiunque, comprese le vite degli uomini sul suo vascello, per vendicarsi. Alla cappella, I pensieri di Ishmael si rivolgono alla morte e alla questione di cosa sia importante nella vita, e se qualcosa sopravvive alla morte. Dato che questa piccola chiesa è per i balenieri, mostra per di più varie lapidi che onorano gli uomini morti in mare. Tuttavia, i loro spiriti ascendono, quando afferma che il suo essere fisico non è il vero Ishmael. È un’ombra, il suo spirito 2

e la sua vera sostanza. Conclude che siamo umani come le ostriche sul fondale marino, con una visione limitata della realtà. Siamo confusi riguardo cosa sia importante. In questo stato d’animo, lo attende un sermone. Cap.4 “La coperta” la mattina si Ishmael si sveglia e si trova Queequeg abbracciato a lui, unico momento in cui parla del suo passato, qualcosa che non gli appartiene, aveva fatto qualcosa di male, parla di una matrigna che non lo voleva. Cap.8-9: Padre Mapple, un anziano ma vigoroso uomo di Dio, sale al pulpito tramite una scala di corde, simile a quelle usate per salire su una nave da una barca in mare. Era un arpioniere in gioventù, allude frequentemente all’immagine dei marinai nei suoi sermoni, riferendosi alla congregazione, per esempio, come i suoi “compagni di ciurma”. Il pulpito in sé sembra avere la forma di una prua di una nave, e presenta un dipinto di un vascello che lotta contro la tempesta, mentre un angelo di speranza li osserva da una costa rocciosa. Il testo del sermone è dell’Antico Testamento del libro di Jonah, la storia di Jonah e la Balena. L’ambientazione è la cappella dei Balenieri, e tutto ciò lì ricorda al visitatore la vita e la morte in mare. Padre Mapple è come il capitano di una nave e la congregazione la sua ciurma. Quando entra nel pulpito, tira la scala di corda oltre, come ad indicare che si taglia fuori dalle questioni mondane dell’epoca. Quest’atto prefigura il modo in cui il Pequod, quando entra in mare, diventi il proprio microcosmo(un simbolico piccolo mondo), abitato da diverse persone, isolate, capitanate non dal spirituale Padre Mapple ma dal pericoloso, ribelle e furioso Achab. Il sermone si concentra sull’episodio dell’Antico Testamento dei Jona e la balena, il cui tema è che dobbiamo servire Dio trascendendo i nostri interessi personali: “e se obbediamo a Dio, dobbiamo disobbedire a noi stessi; e la durezza dell’obbedienza a Dio consiste in questa disobbedienza a noi stessi,” afferma Padre Mapple. Questo tema continua per tutto il romanzo, il sermone imposta il suo tono. Il lettore dovrebbe ricordare questo sermone per quanto riguarda Achab, che compie peccato in vari modi durante la storia ma non si pente mai, e il suo peccato più grande è che abiura tutti gli obblighi verso tutti tranne il desiderio di vendetta. Il lettore dovrebbe ricordarsi che Ishamael, all’inizio del libro, ammette che non ha problemi riguardo servire un’autorità di alto grado, si scoprirà che Achab li ha. Jonah cerca di fuggire dalle sue responsabilità con Dio, ma non trova un posto dove Dio non regni. Lancia una lenza in mare durante una tempesta, ed è ingoiato da una balena. La salvezza di Jona arriva solo quando trascende il suo desiderio e si sottomette alla volontà divina. Il sermone di Padre Mapple ha due messaggi: il primo è di non peccare, ma, se peccate, pentitevi, non reclamate il perdono ma siate grati per la punizione. E il secondo, più terribile, è di predicare la verità invece della menzogna. Il capitolo consolida la relazione tra la fisica e la metafisica, il mondano e il religioso, l’attuale e il metaforico. La storia di Jona è parallela a quella di Achab perché rappresenta la relazione tra l’uomo e il suo universo e il suo Dio(Dei). L’approccio di Jona è più centrato su Dio, quello di Achab sull’uomo. Cap.10-12: Quando Ishmael ritorna alla sua stanza dalla cappella trova Queequeg, intagliando il naso del suo piccolo “idolo” Yojo. Dopo una conversazione amichevole, legano ancor di più condividendo una pipa di tabacco di Queequeg. Ishmael si unisce al pagano in un fuoco offerto a Yojo. Il narratore giustifica il suo comportamento con un allusione alla Regola d’oro, che ci incoraggia a fare agli altri quello che vorremmo che ci facessero a noi(Matteo 7:12). Queequeg condivide la sua storia personale e i due compagni di stanza scoprono di essere compagni di viaggio.

3

Lo sviluppo del personaggio di Ishmael continua quando si apre al personaggio e alla storia di Queequeg. Sebbene l’arpioniere sia pagano, secondo una definizione cristiana, Ishamael nota sempre di più la dignità indipendente dell’uomo, una buon’anima e uno spirito generoso. Nonostante l’apparenza esterna, Ishmael afferma: “Non puoi nascondere l’anima.” L’arpioniere è un native di Kokovoko, un isola nel Pacifico del sud dove suo padre era re e suo zio uno sciamano. Ishmael avverte il suo spirito nobile, con o senza la sua genealogia. Infatti, quasi immediatamente riconosce la sua indole nobile, scrivendo che “mi ha trattato con molta più civiltà e considerazione, mentre la mia colpa era di essere rude.” Queequeg è una sintesi di tutte le caratteristiche razziali ed etniche; quello è, è un simbolo del genere umano. La sua firma è il simbolo per l’eternità. I 2 uomini sigillano il loro legame condividendo il fumo dall’ascia della pipa dell’arpioniere ed è un modo per onorare religiosamente l’idolo di Queequeg. Dopotutto, Queequeg ha appena iniziato a frequentare il servizio cristiano, cosa che apprezza Ishmael, sembra l’unica cosa corretta che ricambia Ishmael. Aprendosi alla religione è un importante passo in avanti per Ishmael, come il fatto di lasciare la propria casa per salpare per il mondo ed apprendere dai cristiani. L’autore menziona che anche gli uomini stanno scoprendo che il diavolo esiste tra i cristiani, così come tra i pagani. Cap.13-15: lunedì mattina I due amici lasciano lo Spouter Inn e portano i loro averi in una carriola al Moss, una goletta che li porterà a Nantucket, dove sperano di essere assunti da una baleniera. Queequeg ricorda due aneddoti rivelando delle differenze culturali. A bordo della goletta alcuni teppistelli deridono Queequeg; uno di questi riceve una lezione quando è salvato da Queequeg quando cade in mare. Arrivati a Nantucket dopo la notte, i 2 amici alloggiano alla locanda del cugino di Mr.Coffin, il Try Pots, i proprietari sono i signori Hosea, che li trattano in maniera eccellente, dato che gli offrono una zuppa di molluschi e di gamberi. Ishmael continua a scoprire cose entusiasmanti di Queequeg. Alcune distinzioni culturali espandono le conoscenze dei due. La carriola ricorda ricorda a Queequeg quando ha lasciato l’isola ed ha conosciuto un attrezzo simile; caricata per aiutarli a trasportare i loro beni da una nave a una pensione, Queequeg caricò le sue attrezzature e la sollevò per portarla fino al molo, con gli spettatori che osservavano divertiti. Ricorda un altro evento divertente, sulla sua isola nativa, quando un capitano bianco di una nave mercantile la visitò e aveva scambiato il sacro pugno per una bacinella per lavarsi le mani nel liquido. Gli errori culturali dipendono molto dal punto di vista. La profondità del personaggio di Queequeg è dimostrata in un incidente a bordo del Moss, quando alcuni zotici campagnoli lo imitano alle spalle, uno in particolare è un ragazzo molto rude, infatti viene scoperto. Queequeg lancia in aria il ragazzo ma lo aiuta nell’atterraggio, causando in lui più ansia che danni. Non appena il capitano rimprovera l’arpioniere per l’accaduto, lo stesso zotico è scaraventato in mare da un’onda improvvisa. Solo Queequeg si tuffa nelle acque gelide per salvarlo. In questo dramma, Melville inoltre contrasta il risultato delle culture civilizzate e barbare, il vantaggio va chiaramente al pagano. Quuequeg è un grande uomo in ogni situazione. Cap.16: martedì mattina Queequeg ha una sorpresa per Ishmael. L’arpioniere gli dice che il suo piccolo idolo nero, Yojo, lo ha informato che Ishamael sarà colui che dovrà scegliere la nave baleniera su cui salpare/arruolarsi. Dopo aver considerato vari vascelli, il narratore sceglie il Pequod, e negozia con due dei suoi proprietari, i capitani Peleg e Bildab, riguardo l’arruolamento e la paga. I proprietari si mettono d’accordo con Ishmael ma sono più entusiasti nell’assumere Queequeg perché è un abile arpioniere. Achab, il capitano della nave in questo viaggio, non è disponibile ed è descritto brevemente. Sebbene Moby Dick sia descritto spesso come un romanzo oscuro, profondo e serio, ci sono anche momenti piacevoli e persino di satira. Questo capitolo ne è esempio. Ishmael giustamente si sente inadeguato nel ruolo di scegliere la nave perché è Queequeg 4

che ha esperienza nella caccia alle balene, ma accetta persino in maniera buffa, la volontà di Yojo, e si dirige verso il molo. Sceglie il piccolo Pequod(nominato così da una tribù estinta di indiani del Massachussets) perché è pittoresco, nobile e anche malinconica, tutte virtù di Ishmael. Melville si diverte nel descrivere le negoziazioni riguardo la paga di Ishmael. Non c’è un salario fisso per il viaggio, ogni uomo è assunto per una frazione dei profitti della nave. Sebbene questa sia la prima avventura su una nave baleniera per il narratore, è stato in mare 4 volte, nel servizio mercantileed anticipa una somma di 1/275, abbastanza, secondo lui, per pagarsi gli indumenti, i cibo e l’alloggio sulla nave. Bildab, un quaqquero ipocrita, stabilisce una legge di 1/777 ricordando a Ishmael il passaggio biblico(Matteo 6: 19-21) avvisando coloro che ormeggiano tesori per sé stessi sulla terraferma. Con l’intervento di Peleg stabiliscono la somma di 1/300. La satira elaborata dall’ipocrita Bildab, consiste nell’ambigua visione di Melville riguardo la cristianità, che non rispetta quando è praticata sinceramente ma critica quando non lo è. Bildab fa finta di essere preoccupato per l’anima di Ishmael e non vorrebbe che fosse corrotto dal vile vecchio denaro, ma non gli importa se ormeggia tesori per sé stesso. L’aura misteriosa che circonda Achab è suggerita dalla sua assenza ed aumenta con una breve descrizione. Secondo Peleg, è “un grande, ateo, un buon uomo, di poche parole ma dal significato profondo, che è stato sia istruito che tra i cannibali.” Ha perso una gamba per colpa di una “maledetta balena”, in un suo recente viaggio. Un riferimento all’Achab biblico(1 Re 16:33), che ha fatto più per provocare il Signore d’Israele che per far arrabbiare tutti i re d’Israele che sono stati prima di lui”, presagisce una lotta spirituale o cosmica perché è stato Achab che ha denunciato Jenovah(Dio) per il Dio falso Baal. Tutto questo si sviluppa con il passare del romanzo. Cap.17-20: quella sera Ishmael attese fino a tardi per ritornare in stanza perchè Queequeg sta digiunando(forma di Ramadam) fino al tramonto. La porta è chiusa da dentro, la padrona di casa e Ishmael sono preoccupati e quest’ultimo rompe la serratura. Queequeg sta bene ma è in una trance religiosa, che continua fino all’alba. Quel giorno, Queequeg si arruola con il Pequod. Appena dopo aver lasciato la nave, i due sono avvicinati da un malconcio indovino di nome Elijah, che parla dei seri problemi del capitano Achab. Ishmael lo giudica come un impostore, la nave è rifornita e pronda per partire. Mentre Ishmael tenta di capire le altre religioni, ha difficoltà nell’accettare gli estremi di quello che vede come un fanatismo, in particolare quando la salute è a rischio. Compara il Ramadam e la Quaresima. Dice che il digiuno fa patire la fame al corpo e all’anima, ed entrambi culminano in una digestione. Il tema religioso continua nel momento in cui i proprietari del Pequod insistono affinché Queequeg, che loro chiamano Quohog, debba essere cristiano per salpare. Ishmael afferma che Queequeg è membro della Prima Chiesa della Congregazione, un riferimento alla genuina spiritualità ed umanità del suo amico. I proprietari accettano in modo bonario il sermone di Ishmael ma sono più impressionati quando Queequeg dimostra la sua abilità con l’arpione e lo assumono. In questo contest, gli avvertimenti del trasandato indovino Elijah, può essere interpretato come un’altra distorsione dell’ipocrisia e del fervore spirituale. Eppure c’è qualcosa di profetico in quello straniero, che va oltre le cazzate. Sembra sapere molto del Capitano Achab, che chiama “Vecchio Tuono”, e fa riferimento a vari misteri del passato del capitano, compresa una lotta mortale con uno spagnolo e la perdita della gamba. Ishmael e Queequeg presto sentiranno molto...


Similar Free PDFs