Modulo di Istologia: tessuti e preparazioni istologiche PDF

Title Modulo di Istologia: tessuti e preparazioni istologiche
Author Antonio Cappiello
Course Istologia
Institution Università degli Studi di Milano
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APPUNTI ISTOLOGIA INTRODUZIONE ALL’ISTOLOGIA ! • Microscopio ! • Preparazione dei tessuti ! • Introduzione alle colorazioni ! ! TESSUTI ! ! TESSUTO EPITELIALE DI RIVESTIMENTO! MONOSTRATIFICATO SEMPLICE ! • Pavimentoso semplice ! • Cubico semplice ! • Pseudostratificato! ! PLURISTRATIFICATO ! • Cubico pluristratificato ! • Cilindrico pluristratificato ! • Pavimentoso pluristratificato (corneo - non cheratinizzato)! • Polimorfo ! ! TESSUTO GHIANDOLARE SECERNENTE ! • Ghiandole esocrine ! ! TESSUTO CONNETTIVO ! • Fibrillare lasso o alveolare ! • Fibroso denso o capsulare (regolare a fasci paralleli - irregolare a fasci intrecciati - capsulare)! • Reticolare ! • Elastico ! ! CARTILAGINE ! • Ialina ! • Elastica ! • Fibrosa ! ! TESSUTO OSSEO ! • Lamellare compatto ! • Spugnoso o alveolare ! ! TESSUTO MUSCOLARE ! • Striato scheletrico volontario ! • Striato cardiaco ! • Liscio involontario ! ! TESSUTO NERVOSO ! • Cellule nervose - cellule gliali ! • Ganglio spinale ! • Cervelletto ! • Nervi ! ! COLORAZIONI TESSUTI!

# # # # # # # # ISTOLOGIA! ! L’istologia è la scienza che studia i tessuti, l’organizzazione e le caratteristiche citologiche delle cellule che ci permettono di identificare i vari tessuti del nostro corpo. ! Per riconoscerli si utilizza il MICROSCOPIO OTTICO. Si ha una fonte luminosa che viene raccolta da un condensatore e viene mandata sui vetrini e quindi sul preparato. Quest’ultimo deve essere molto sottile e quindi trasparente per essere visto correttamente. La luce, dopo aver passato il tessuto va nell’oculare e permette di vedere in ingrandimenti sempre maggiori il preparato.! Gli ingrandimenti vanno da 4x a 60x. ! • Tessuto deve essere tagliato in fettine sottili ! • Il tessuto deve essere colorato ! Il VETRINO è composto da un vetrino porta oggetto, sul quale viene depositato il tessuto, e un secondo vetrino coprioggetto, per fissare il preparato sul vetrino. ! ! PROBLEMI ! • Per peremettere alla luce di passare il preparato deve essere sottilissimo e viene tagliato con un macchinario, il MICROTOMO. Prima di esse tagliato il preparato viene ricoperto da una resina che lo rende resistente. ! • I tessuti sono spazialmente trasparenti e privi di contrasto: devono quindi essere COLORATI per rendere evidenti le differente citologiche e istologiche. ! • I tessuti biologici sono facilmente DETERIORABILI, perciò si devono “bloccare” in modo che nulla alteri le loro caratteristiche. Come metodo di fissazione si utilizzano mezzi fisici o chimici. ! La FISSAZIONE è un metodo che porta alla immobilizzazione e alla stabilizzazione dei componenti tissutale/cellulari. La forma delle cellule e l’organizzazione dei tessuti devono essere conservate il più possibile simili alla condizione vitale.! Proprità dei fissativi:! • Preservare la morfologia del campione! • Impedire processi autolitici e putrefattivi! • Impedire alterazioni biochimiche dei tessuti! ! FISSAZIONE FISICA —> esposizione del tessuto a temperature molto alte o molto basse:! • Congelamento rapido a -30C°! • Immersione in azoto liquido (-180C°)! • Calore: fiamma viva per materiale biologico strisciato su vetrino ! ! FISSAZIONE CHIMICA —> uso di sostanze chimiche; puù essere effettuata secondo tre modalità: ! 1. IMMERSIONE: prendo il tessuto e lo lascio immenso in alcune sostanze chimiche (formaldeide o paraformaldeide) che ne bloccano i processi; ! 2. PERFUSIONE: si infonde il materiale fissativo nell’organismo dell’animale da esperimento o a organi esportati in loco e con vasi integri ! 3. CON VAPORI: i tessuti si fissano grazie a vapori che si liberano da una soluzione di fissativo riscaldata; si usano fissativi altamente volatili come l’acido somatico o la glutaraldeide! ! PREPRAZIONE DEL CAMPIONE! I fissati chimici più ampiamente usati sono ACIDI e ALDEIDI, come l’acid acetico, l’acido picrico, la formaldeide e la para formaldeide. Tutti i fissatici chimici sono preparati come SOLUZIONI ISOTONICHE per impedire fenomeni di rigonfiamento o raggrinzamento del ampio e legato a fenomeni osmotici, con PH 7,4.! ! La durata della fissazione varia in base alla natura del campione biologico in esame, alla velocità di penetrazione del fissativo e, soprattutto, in base allo spessore del pezzo.!

Alternativamente il tessuto può essere CONGELATO RAPIDAMENTE. In questo caso, si evita il successivo passaggio di inclusione e la relativa disidratazione, perchè il tessuto congelato può essere immediatamente sezionato mediante il MICROTOMO A CONGELAZIONE o il CRIOSTATO. Il vantaggio principale dell’uso di questi strumenti dopo congelamento rapido consiste3 nell’evitare l’azione chimica dei fissativi e la formazione di artefatti. Questi metodi sono usati particolarmente per lo studio dei lipidi, che sono preservati nel campione, mentre sono normalmente estratti durante la disidratazione con la serie degli alcoli.! Dalla fissazione dipende la buona riuscita di un preparato istologico, poichè permette di mantenere il più possibile inalterata l’organizzazione strutturale dei tessuti; dunque, la fissazione è l’operazione più importante della tecnica istologica.! ! L’INCLUSIONE consta di due fasi:! • INFILTRAZIONE del mezzo di inclusione ! • INDURIMENTO (POLIMERIZZAZIONE) del Enzo di inclusione ! per poter sezionare il frammento di tessuto in SEZIONI SOTTILI, tali da permettere la trasmissione della luce, è necessario porre il tessuto in un mezzo di inclusione fuso che successivamente solidifica (da infiltrazione a indurimento). L’inclusione conferisce al campione biologico la consistenza necessaria per essere sottoposto al sezionamento. ! ! Poichè la PARAFFINA è insolubile in acqua, l’acqua del campione deve essere rimossa, di solito tramite DISIDRATAZIONE in alcol, e rimpiazzata da un solvente organico, come lo XILOLO, in cui la paraffina è solubile. La lenta disidratazione provocata dalla serie degli alcoli è necessaria poichè una disidratazione troppo brusca provocherebbe il raggrinzamento del pezzo. Il tessuto tratto è quindi posto in paraffina liquida calda e lasciato indurire. ! Lasciando raffreddare la paraffina si ottiene un blocco solido nel quale il frammento di tessuto rimane incluso, che può essere sezionato in fettine sottilissime. ! ! Un singolo metodo di COLORAZIONE non è sufficiente a rivelare tutti i costituenti della cellula. In alcuni casi è possibile identificare un costituente particolare utilizzando colorazioni specifiche per quel particolare costituente. ! La maggior parte dei coloranti per microscopio ottico è di solito i soluzione acquosa, per cui è necessario che le fettine di tessuto che aderiscono al vetrino porta-oggetto siano adeguatamente preparate:! • Il vetrino è immerso in un solvente adatto per togliere il materiale di inclusine: nel caso della paraffina si usa lo xilolo! • Poi si asporta lo xilolo mediante lavaggi in alcol assoluto e quindi le fettine di tessuto sono reidratate mediante l’immersione del vetrino in una serie di alcoli in concentrazione decrescente sino all’acqua distillata. ! • Infine, il vetrino è immerso nella soluzione di colorante opportuno! ! Quando il tessuto è stato opportunamente colorato, segue il MONTAGGIO DELLE SEZIONI COLORATE, che consiste nell’applicare al di sopra del vetrino porta-oggetti un secondo vetrino molto sottile (copri-oggetti) che è fatto aprire al primo mediante una resina perfettamente trasparente.! Anche l’operazione di montaggio comporta la necessità di una preventiva disidratazione delle fettine, sia perchè la visione microscopica del tessuto idratato è scarsa, sia perchè la resina usata per fissare i vetrini non è miscibile all’acqua. La disidratazione viene eseguita con la serie di alcoli in concentrazione crescente sino all’etanolo assoluto ed è seguita da lavaggio in xilolo, che è un buon solvente per le resine comunemente usate per il montaggio.! • COLORANTI ACIDI —> si fissano nel citoplasma e nelle fibre collagene (componenti ACIDOFILI)! • COLORANTI BASICI —> colorano componenti come la cartilagine, la cromatina e il RER !

• (componenti BASOFILI)! • COMBINAZIONI DI PIU’ COLORANTI! • COLORAZIONE EMATOSSILINA-EOSINA —> l’ematossilina a a colora i nuclei, l’eosina il citoplasma! ! ! TESSUTI DEI MAMMIFERI ! EPITELI! • Epitelio di rivestimento! • Epitelio ghiandolare ! ! CONNETTIVI! • Lasso o aereolare ! • Denso o fibroso! • Adiposo! • Cartilagineo e osseo! ! MUSCOLARI ! • Striato scheletrico! • Striato cardiaco! • Liscio! ! NERVOSO! ! ! EPITELI DI RIVESTIMENTO! Le cellule sono strettamente ravvicinate a formare delle lamine. ! Rivestono: ! • la superficie esterna del corpo! • le mucose, delimitano le cavità interne del corpo comunicanti con l’esterno! • Le sierose, delimitano le cavità del corpo non comunicanti con l’esterno, quali pleurica, pericardica e peritoneale.! ! CARATTERISTICHE! • Cellule a mutuo contatto! • Poggiano sulla membrana basale! • Spesso localizzati sopra un tessuto connettivo! • Possono avere specializzazioni della superficie libera quali ciglia, microvilli o stereociglia! • Hanno giunzioni intercellulari! • Non sono né vascolarizzate ne innervate ! ! Gli epiteli si classificano in base alla forma delle cellule e al numero degli strati che li compongono ! ! A) EPITELIO MONOSTRATIFICATO (SEMPLICE)! è localizzato in:! • Alveoli polmonari! • Lume dei vasi e cavità cardiache (endotelio)! • Cavità sierose (mesotelio)!

• Capsula di Bowman ! • Glomeruli e tubuli renali! ! 1. EPITELIO PAVIMENTOSO SEMPLICE ! Le cellule di questo epitelio hanno forma appiattite ed è ben distinguibile solo il nucleo che è schiacciato sui lati. (le frecce indicano i nuclei delle cellule dell’epitelio pavimentoso)! Localizzato:! • Capsula di Bowman (circonda il glomerulo renale)! • Lume dei vasi (ad esempio sulla parete dei capillari, endotelio) ! ! ! ! 2. EPITELIO CUBICO SEMPLICE! Le cellule di questo epitelio sono tanto alte quanto larghe. Il nucleo è sferico ed è posto al centro della cellula! È localizzato in:! • Superficie dell’ovaio! • Tubuli renali! • Dotti escretori delle ghiandole esocrine! • Follicoli tiroidei ! • Bronchioli terminali ! • Retina ! ! ! ! ! ! 3. EPITELO CILINDRICO SEMPLICE! Le cellule di questo epitelio hanno un’altezza maggiore rispetto alla larghezza. Il nucleo è schiacciato verso l’alto e allungato. La porzione apicale presenta delle estroflessioni molto piccole dette microvilli, non distinguibili singolarmente. Si possono trovare anche cellule mucipare (cioè ghiandole unicellulari di colore biancastro a causa della non affinità del muco con la colorazione istologica ematossilina-eosina)! È localizzato in:! • Tube uterine (ciliato)! • Piccoli brocchi (ciliato)! • Intestino tenue (duodeno, sui microvilli)! • Stomaco! • Cistifellea ! • Dotti escretori di ghiandole! i microvilli sono una fascia scura violacea non presente sulle ghiandole mucipare. !

4. EPITELIO PSEUDOSTRATIFICATO! I nuclei delle cellule non sono tutti sullo stesso livello e le cellule hanno ciglia distinguibili singolarmente. Possiamo trovare ghiandole unicellulari mucipare ! È localizzato in:! • Mucose delle vie respiratorie (cavità nasali, laringe, faringe, trachea, bronchi) con CIGLIA VIBRATILI! • Condotto deferente, parti delle uretre maschili e femminili, epididimo (con stereociglia, cioè microvilli), grossi dotti escretori di ghiandole esocrine, condotto uditivo, SENZA CIGLIA VIBRATILI! tutte le cellule poggiano sulla membrana basale, ma soltanto quelle più alte (cilindriche) raggiungono il lume dell’organo. I nuclei, quindi, sono disposti a diversi livelli, creando l’illusione di una stratificazione cellulare. Le cellule dello strato basale (basse) hanno un’intensa attività mitotica e producono nuove cellule che sostituiscono le cellule mature perdute o danneggiate. ! ! ! B). EPITELIO PLURISTRATIFICATO! Formati da due o più strati di cellule, la classificazione avviene basandosi sullo strato più esterno, cioè quello più lontano dalla membrana basale. ! ! 5. EPITELIO CUBICO PLURISTRATIFICATO! È localizzato in:! • Dotti escretori delle ghiandole sudoripare , sebacee, salivari e del pancreas esocrino ! ! 6. EPITELIO CILINDRICO PLURISTRATIFCATO ! È localizzato in:! • Mucosa della faccia posteriore dell’epiglottide e mucosa della laringe, con CIGLIA VIBRATILI! • Porzioni di uretra maschile, mucosa della faringe, grossi dotti escretori delle ghiandole mammarie e salivari, SENZA CIGLIA VIBRATILI ! ! ! 7. EPITELIO PAVIMENTOSO PLURISTRATIFICATO! Può essere di due tipi:! • MOLLE O NON CHERATINIZZATO, situato nelle mucose dell’esofago, della bocca, laringe, faringe, retto e vagina, nella cornea. Essendo organi cavi hanno un lume centrale. In questo epitelio le cellule che poggiano sulla membrana basale sono cubiche e vanno via via ad appiattirsi fino a diventare pavimento se sullo strato più esterno. !

• Procedendo verso il tessuto connettivo sottostante troviamo delle introflessioni che servono ad aumentare la superficie per due motivi: ! • Aumentare il numero di giunzioni cellulari ! • Permettere un maggiore scambio di nutrienti e cataboliti con il connettivo che, al contrario dell’epiteliale, è vascolarizzato e innervato. ! I nuclei tondeggianti e allungati ci sono in tutte le cellule ! ! • CORNEO O CHERATINIZZATO, situato nell’epidermide , a formare creste epidermiche. Poggia sul derma, cioè tessuto connettivo che forma papille dermiche. Le creste epidermiche sono delle porzioni di epidermide che entrano nel derma, mentre, al contrario, le papille dermiche sono porzioni di derma che entrano nell’epidermide. In questo epitelio le cellule che poggiano sulla membrana basale sono cubiche e vanno via via ad appiattirsi fino a non distinguersi più e poi a morire nello strato più esterno definito CORNEO. Questo processo viene definito CITOMORFOSI CORNEA: ! • le cellule dello strato basale sono quiescenti, quando iniziano a dividersi si spostano negli strati successivi verso l’esterno. Quindi entrano nello STRATO SPINOSO. Qui, oltre al nucleo, è visibile il nucleolo, che appare come un puntino nero. Viene definito spinoso perché ad ingrandimento maggiore oltre al nucleo e al nucleolo, al confine tra una cellula e l’altra, sono evidenti una serie di seghettature/spine che non sono altro che desmosomi, quindi giunzioni cellulari. ! • Dopo lo strato spinoso le cellule vanno a definire uno STRATO GRANULOSO perché il citoplasma presenta una granulazione più scura. ! • Più esternamente allo strato granuloso, se stiamo analizzando una sezione della pianta del piede o del palmo della mano troveremo uno strato definito LUCIDO, dove i nuclei delle cellule iniziano a sparire. ! • Infine c’è lo STRATO CORNEO in cui tutte le cellule sono morte e di conseguenza non c’è il nucleo. Questo strato tende ad esfoliarsi, ha lo spessore ha spessore variabile e si colora diversamente, tendendo al rossiccio. ! ! ! ! !

! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! 8. EPITELIO DI TRANSIZIONE O POLIMORFO ! epitelio delle vesciche. È più spesso a vescica contratta è più sottile a vescica distesa.! Classificato come pluristartificato perché è formato da tre strati di cellule! • STRATO BASALE, formato da cellule cubiche o cilindriche ! • STRATO CLAVATO , strato intermedio che poggia sempre sulla membrana basale ma che ha le cellule a forma di goccia allungata e che si colorano di colore più chiare , chiamate cellule clavate! • STRATO CUPOLIFORME , strato più esterno con cellule cupoliformi che hanno la caratteristica di estendersi al di sopra una o più cellule clavate. Spesso queste cellule sono binucleate.!

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EPITELI GHIANDOLARI O SECERNENTI Possiamo distinguere due tipi di ghiandole, entrambe derivanti dagli epiteli di rivestimento che via via si differenzia dando origine alla ghiandola: ! • GHIANDOLE ESOCRINE , secernono la sostanza all’esterno del corpo, al termine dello sviluppo la ghiandola mantiene un collegamento attraverso un dotto escretore con la superficie esterna per far raggiungere la superficie esterna al decreto ,! • GHIANDOLE ENDOCRINE, non hanno contatto con la superficie ma vanno ad intercettare il sistema circolatorio perché il loro secreto va nel sistema circolatorio (Ormoni) ! ! CLASSIFICAZIONE GHIANDOLE ESOCRINE ! In base al numero delle cellule ! 1. UNICELLULARI, le ghiandole CALICIFORMI MUCIPARE sono l’unico esempio di ghiandole unicellulari dei mammiferi, localizzate all’interno di un epitelio cilindrico semplice ..., una singola cellula costituita da granuli di mucinogeno è un nucleo schiacciato nella porzione basale. È incolore in quanto il nucleo non è affine al le colorazioni istologiche. Il muco impedisce la disidratazione del rivestimento epiteliale, contribuisce all’umidificazione dell’aria inspirata e agisce come trappola per fino particelle di polvere e microorganismi. Ritroviamo queste ghiandole nell’epitelio pseudostratificato (trachea) e nell’epitelio cilindrico semplice (villi intestinali). Il muco ha un ruolo importante:! • nella trachea: impedisce la disidratazione del rivestimento epiteliale, contribuisce all’umidificazione dell’aria inspirata, con l’aiuto delle ciglia intrappola particelle di polvere e microrganismi provenienti dall’esterno;! • Nei villi intestinali: nella porzione superiore del tubo protegge le cellule epiteliali di rivestimento dall’autodigestione , nella porzione inferiore del tubo lubrifica il passaggio delle feci !

! ! 2. PLURICELLULARI , possono avere più cellule che possono avere funzione secernente oppure che hanno la funzione di convogliare il secreto verso la superficie esterna. ! sono classificate a loro volta da:! • forme degli adenomeri (porzione secernenti) ! • ramificazione dei dotti escretori! • meccanismo di secrezione e tipo di secreto ! ! FORMA DEGLI ADENOMERI! In base alla morfologia della porzione secernente le ghiandole pluricellulari possono essere suddivise in:! • ACINOSE: hanno forma sferica e sono sempre disposte con la parte basale sulla superficie e la parte apicale verso il centro. I !

• nuclei essendo secernenti sono sempre alla base della cellula e il lume della ghiandola è così piccolo che a volte non è visibile. Gli acini possono avere colori diversi perché i secreti sono diversi: alcuni sono sierosi e a natura proteica e sono colorati più scuri, altri hanno un secreto di natura mucosa e hanno una colorazione molto più chiara.! • TUBULARI: o digitiformi, il nuclei sta sulla porzione basale, lontane dal dotto escretore centrale, e ha una forma allungata ! • ALVEOLARI: hanno una forma irregolare con un lume ampio sempre di forma irregolare. I nuclei sono sempre alla base. ! • TUBULO-ACINOSE! • TUBULO-ALVEOLARI! il nucleo risulta sempre nella porzione basale della cellula . In base alla posizione del nucleo le cellule secernono o covogliano il secreto. ! ! ! ! RAMIFICAZIONI DEI DOTTI ESCRETORI! in quanto possono avere:! • Un adenomeri secernente è un solo dotto escretore (GHIANDOLA SEMPLICE)! • più adenomeri che secernono in un unico dotto escretore (GHIANDOLA RAMIFICATA)! • più adenomeri che secernono in più dotti, che andranno poi a confluire in un unico dotto (GHIANDOLE COMPLESSE).! a livello istologico vediamo dotti piccoli e grandi e possiamo effettuare distinzioni. ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! TIPO DI SECRETO ! • MUCOSO: la ghiandola assume una colorazione più chiara ! • SIEROSO: la ghiandola assume colorazioni più scure a causa della natura proteica del secreto ! • MISTI: in genere il primo strato di cellule ha una secrezione mucosa, lo strato più esterno ha una secrezione sierosa e le porzioni più scure sono a semiluna , definire SEMILUNA DI GIANNUZZI !

MECCANISMO DI SECREZIONE! può essere:! • APOCRINA: quindi la cellula accumula il secreto nel citoplasma e poi in gocce; a livello istologico le cellula hanno altezze diverse perchè insieme al secreto perdono anche la loro porzione apicale (GHIANDOLA MAMMARIA)! • MEROCRINA: producono e secernono in continuazione , quindi non è individuabile a livello istologico questo tipo di secrezione! • OLOCRINA: la cellula accumula il secreto e al momento della secrezione, tutta la cellula viene liberata nel lume insieme al suo secreto (GHIANDOLE SEBACEE)! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !

TESSUTO CONNETTIVO I tessuti connettivi non hanno una organizzazione ben stabile e presentano sia nervi che capillari. Tutti i tessuti connettivi derivano dal MESENCHIMA (tessuto connettivo embrionale) e hanno:! 1. una MATRICE CELLULARE...


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