botanica Collenchima E Sclerenchima, tessuti, con immagini PDF

Title botanica Collenchima E Sclerenchima, tessuti, con immagini
Author Francesco Cucinotta
Course Botanica Generale
Institution Università degli Studi di Messina
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Summary

preparazione, ad esame di botanica riguardante il collenchima e lo sclerenchima, tessuti importanti, riguardate le piante.Lo sclerenchima è un tessuto vegetale formato da cellule che in genere sono morte a maturità, con parete cellulare ispessita e solitamente lignificata, quindi non più plastica. È...


Description

COLLENCHIMA E SCLERENCHIMA Sono TESSUTI MECCANICI, costituiti da cellule con parete spessa e prive di spazi intercellulari. - specializzati nella funzione di sostegno; - esercitano protezione da sollecitazioni meccaniche Il tessuto meccanico è un tessuto che conferisce proprietà meccaniche, ma le proprietà meccaniche sono in funzione alle risposte di forze di natura diversa. Le forze che si possono applicare sono la trazione o la compressione, ma le risposte dal punto di vista cellulare possono cambiare. La PARTE DELLA CELLULA interessata nel conferire resistenza è la PARETE CELLULARE. All’interno della famiglia dei tessuti meccanici abbiamo due tipologie: COLLENCHIMA E SCLERENCHIMA, che si differenziano per durezza e resistenza meccanica che possono conferire. Le componenti di parete che conferiscono resistenza sono la LIGNINA e la CELLULOSA. La cellulosa deve essere molto più abbondante in una parete di base. Nel momento in cui una parete completa il proprio differenziamento può acquisire specializzazioni e conferire proprietà particolari alla cellula. Nel momento in cui, dopo che si è depositata la cellulosa e dopo che è comparsa una componente emicellulosica, le proprietà possono cambiare perché o si deposita lignina, o oppure può aumentare la componente cellulosica. È proprietà della cellulosa il mantenimento della flessibilità che conferisce ai tessuti di quella parte della pianta resistenza ed elasticità.

IL COLLENCHIMA Il tessuto collenchimatico si trova generalmente sotto forma di cordoni discreti o cilindri continui al di sotto dell’epidermide nei fusti e nei piccioli (gambi delle foglie). Esso riveste anche le nervature delle foglie delle eudicotiledoni. Il collenchima è un tessuto meccanico in cui le pareti cellulari sono abbondantemente rappresentate dalla componente cellulosica, che consente di conferire flessibilità, elasticità ed anche una certa rigidità al tessuto della pianta. Se invece la pianta richiede una certa resistenza alla compressione o allo schiacciamento, i questo caso la resistenza deve essere maggiore, dunque le cellule non aumentano solo la componente cellulosica ma cominciano a depositare lignina. Di norma le cellule del collenchima sono allungate. La loro caratteristica distintiva è rappresentata dall’ispessimento irregolare non lignificato delle pareti primarie, che rimangono morbide e flessibili. Poiché le cellule sono vive a maturità, esse possono continuare a sviluppare pareti spesse e flessibili durante la crescita dell’organo (il che le rende adatte a sostenere gli organi giovani e ancora in crescita).

Quindi la cellulosa è l’unica componente che può conferire proprietà meccanica, garantendo la sopravvivenza delle cellule. La sopravvivenza dunque di queste cellule è legata al fatto che la cellulosa così abbondate si depositi in punti strategici. Per tanto il Collenchima potrà essere di due tipi: LAMELLARE e ANGOLARE.



COLLENCHIMA LAMELLARE: se è presente abbondante cellulosa, ma non su tutte le pareti, ma è localizzata nelle pareti tangenziali esterne ed interne. visivamente si osserva che sono più spesse le pareti cellulari tangenziali esterne ed interne, facendo si che il collenchima si possa considerare lamellare.



COLLENCHIMA ANGOLARE: quando la cellulosa si deposita in quantità maggiore negli angoli. sono ispessite soltanto le pareti che si trovano agli angoli delle cellule, mentre le altre porzioni rimangono sottili

LO SCLERENCHIMA

Le cellule sclerenchimatiche possono formare ammassi continui o possono trovarsi in piccoli agglomerati o anche come singole cellule tra le altre. Esse possono svilupparsi in alcuni o in tutti gli organi della pianta che abbiano struttura primaria o secondaria e spesso a maturità sono prive di protoplasto. Si tratta in effetti di cellule morte, lignificate e con una spessa parete secondaria. Le cellule sclerenchimatiche sono importanti per irrobustire e sostenere quelle parti della pianta che hanno cessato l’accrescimento. Lo sclerenchima è costituito da cellule che nella loro parete presentano l’80% di cellulosa e il 20% di lignina Sono delle cellule molto resistenti che possono fronteggiare forze differenti. La cellula a completo differenziamento, sostituisce completamente l’acqua fonte di sopravvivenza della cellula con la lignina, subendo anche un riassorbimento del citoplasma, il risultato sarà quello di ottenere un cellula LIGNIFICATA di forma IRREGOLARE. Quindi una cellula così modificata è una cellula che finisce per andare incontro a morte programmata quando raggiunge il suo completo differenziamento e a quel punto comincia a svolgere la funzione meccanica che deve effettuare. Quindi lo SCLERENCHIMA è costituito da CELLULE MORTE con spessa parete LIGNIFICATA e ridotto lume cellulare (talvolta sostituisce il collenchima nella crescita secondaria della pianta).

SCLERENCHIMA (DUE TIPOLOGIE DI CELLULE)

Lo sclerenchima ha due tipologie di cellule che dipendono dalla forma delle cellule.

SCLEREIDI

FIBRE



SCLEREIDI: la forma irregolare fa sì che le cellule non si associno in maniera regolare ma creeranno delle MASSERELLE COMPATTE IRREGOLARI, tendenzialmente sono cellule che tendono ad essere isolate. Queste cellule vengono chiamate sclereidi. hanno forme variabili e spesso sono ramificate o a stella (ma se paragonate alle fibre sono più corte). Esse formano il tegumento di molti semi, il nocciolo di alcuni frutti e danno alla polpa della pera la tipica consistenza granulosa (brachisclereidi).



FIBRE: se invece le cellule dello sclerenchima, assumono una forma allungata e sottile , che in genere formano cordoni o fasci, queste cellule verranno definite FIBRE (resistenti alla forza di trazione). Esempi di “fibre” vegetali: canapa, iuta e lino derivano tutti da fusti di Eudicotiledoni. Le FIBRE le possiamo ulteriormente distinguere in: XILARI= si associano al tessuto xilematico EXTRAXILARI= fibre che si trovano al di fuori dello xilema....


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