Realismo : riassunto con immagini PDF

Title Realismo : riassunto con immagini
Course Storia dell'arte contemporanea
Institution Università degli Studi di Catania
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Summary

Questo riassunto contiene immagini e informazioni pertinenti a questa determinata corrente artistica....


Description

IL REALISMO GUSTAVE COURBET

(1819-1877) La sua pittura assume un impegno socialee guarda alla realtà nella sua cruda essenza. Era in contrasto con i Salons e con i loro comitati, ancora legati al gusto neoclassico, dove molti artisti non riescono più a rionoscersi. In seguito al rifiuto di alcune sue opere all'Esposizione universale di Parigi, Courbet proclama un anti Salon, il Pavillòn du Réalisme, ovvero un'esposizione che mostra le opere del pittore respinte dalla critica perchè non corrispondenti ai canoni estetici 'ufficiali' > passo per l'autonomia dell'arte e per la libera creatività degli artisti. Nasce a Ornans, a Parigi intrattiene rapporti con molti letterati, più o meno famosi tra cui Baudelaire e Proudhon, che influenzerà il suo pensiero politico e parte della sua produzione artistica. Courbet trascorre molto tempo al Louvre, studiando l'arte del passato e traendone ispirazione costante; della pittura olandese coglie lo spirito di immediatezza, il naturalismo e le pieghe grottesche

AUTORITRATTO CON CANE NERO (1842, Parigi) Il pittore rappresenta se stesso: un giovane anticonformista e libero che guarda con alterigia, con volto sollevato, occhi rivolti verso il basso e mantello che si apre con disinvoltura sui pantaloni a quadri. Circondato da oggetti che evocano l'impegno letterario (libro), l'amore per il viaggio e la libertà (bastone e mantello). Allusioni simboliche > cane nero dal pelo lucido e

IL DOPOPRANZO A ORNANS (1848-1849, Lille) Rivisitazione in chiave moderna delle scene conviviali del Seicento olandese. Personaggi disposti intorno ad un tavolo disadorno, con i volti stropicciati dal sonno e dal vino e le espressioni attratte dalla melodia del violino. Uomo seduto che da le spalle > sfrontatezza voluta. Le figure non sono dipinte allo stesso modo, alcune sembrano più nitide e reali altre più piatte e opache; solo alcuni dei personaggi (violinista e uomo con la barba ed espressione malinconica) emergono dalla tela, quasi a uscirne fuori. Protagonisti e figure di secondo piano, come i personaggi di un romanzo: figure che animano storie ed esprimono sentimenti ma non lo fanno tutte allo stesso modo. Questo crea un ritmo all'interno della tela. Le due figure predominanti hanno un aspetto speculare: uno ascolta e l'altro suona. Effetto di realismo nelle mani del violinista perchè il suo

SEPPELLIMENTO A ORNANS (1849, Parigi) Opera monumentale, lunga 7 metri e alta 3. Rappresenta il seppellimento di un contadino, evento che inaugura il nuovo cimitero di Ornans. Fatto privato che si intreccia alla pubblica cerimonia di un luogo che nasce per commemorare la morte. Contrasti negli abiti, posture e sentimenti (umani delle donne che piangono il defunto e quelli delle autorità religiose e cittadine). Il dipinto rivela una cruda amarezza nella lenta sequenza dei personaggi che si dispongono confusamente seguendo il corteo fino alla fossa nel centro della composizione

Sconcerta la figura del cane bianco, presenza incongrua con la testa opposta alla scena. Scene che traggono spunto da fatti ordinari. Sullo sfondo> paesaggio monotono orizzontale che esalta l'immagine del Crocifisso: l'oggetto sacro si trasforma in una Crocifissione sul cielo velato di nubi, come se l'immagine della Passione di Gesù si sovrapponesse alla scena del seppellimento di un uomo qualunque. Opera che manca di un centro iconografico, non ci sono protagonisti.

GLI SPACCAPIETRE (1849, distrutto nella Seconda guerra mondiale) Opera brutalmente realistica che rappresenta il lavoro manuale. Dipinge l'uomo che scava la pietra e diventa pietra egli stesso, gli operai non hanno volto, eseguono meccanicamente il loro lavoro, quasi confondendosi con il paesaggio che li circonda. L'osservatore ha quasi l'impressione di udire i colpi del martello, il sospiro degli uomini e il rumore delle pietre. L'opera venne presentata al Salon del 1851 ma suscitò critiche per la mancanza di eleganza, l'assenza di un vero soggetto e il sovradimensionamento di temi umili. Courbet voleva dipingere la pittura del popolo.

LE VAGLIATRICI DI GRANO (1855, Francia) Intento simile agli Spaccapietre, opera che combina l'amore del pittore per la figura femminile e il suo interesse per il tema del lavoro. Riferimenti all'arte nederlandese. Ambiente spoglio, sacchi addossati al muro rigonfi di Mentre una figura giace addormentata, l'altra lavora in ginocchio con el gambe larghe e salde, le braccia tese in avanti per rotare il setaccio. Un bambino apre la credenza e stempera la

L'ATELIER DEL PITTORE (1854-1855, Parigi) Il titolo espone il senso di autoaffermazione, libertà e audacia. Il realismo si mescola al gusto per l'allegoria e per il simbolo. L'Atelier è un racconto per immagini che illustra le ambizioni e le difficoltà del pittore nel costruire un proprio progetto professionale. Courbet intensifica l dato realistico di alcuni dettagli per dare loro rilevanza e per farli emergere dal dipinto. A dx > gli amanti dell'arte; a sx > gli esponenti de la vie triviale (con personaggi che alludono alla povertà, alla ricchezza, agli sfruttatori ) Il pittore è al centro con la sua tela e fa dialogare le due parti, è affiancato da una donna-musa, da un bambino e da un gatto. Lo sfondo scabro da risalto alle figure e conferisce loro rotondità e forza i l d l l

RAGAZZE IN RIVA ALLA SENNA (1856, Parigi) Negli ultimi anni di attività si concentra sulla figura femminile, immagini sensuali ed erotiche, spesso accusate di immoralità. Sono raffigurate due fanciulle abbandonate su un prato con posture sgraziate, vesti scomposte ed C'è un senso di pesantezza, grazia sfiorita, pigrizia che disturba questo riquadro di natura rigogliosa, sembra che le ragazze stiano invadendo lo spazio senza riguardo, schiacciando l'erba

Il binomio arte-letteratura si fa sempre più stretto verso la fine del secolo: il pittore MANET e lo scrittore Flaubert sono accumunati da tratti di perfezionismo, sfrontatezza e dal desiderio di raccontare la verità del mondo a cui appartengono, anche suscitando scandalo. Si scagliano contro una società perbenista e basata su schemi che impediscono il rinnovamento. Per questo Flaubert crea il personaggio di Madame Bovary, una donna soffocata dalla noia di una vita senza alternative. Il romanzo termina con il suicidio della donna, per i pettegolezzi suscitati dalle sue relazioni extraconiugali. Criticata come opera inaccettabile e amorale.

COLAZIONE SULL'ERBA (1863, Parigi) Opera presentata al Salon des Refusés (esposizione voluta da Napoleone 3 per accogliere gli artisti rifiutati dal Salon ufficiale). Il dipinto raffigura due studenti parigini vestiti elegantemente e seduti su un prato in compagnia di due donne nude: una ci osserva, l'altra si sta bagnando a poca distanza. In primo piano a sx ci sono i resti di un pranzo frugale e creano una macchia di colore e di luce che accentua il senso di Opera intrisa di realismo, senza filtri e ipocrisie, erotismo sfrontato per suscitare disagio. Dietro quest'opera c'è una riflessione sui maestri dell'arte del passato (da Raffaello a Tiziano e poi a Courbet). Immagini delineate con una linea di contorno spessa e decisa, schiacciandole sul piano e quasi negando i principi della prospettiva tradizionale, infatti le figure sembrano incollate sulla tela.

IL BEVITORE DI ASSENZIO (1859, Copenhagen) Opera presentata al Salon ma fu rifiutata e questo rifiuto innesca una reazione di conflittualità che caratterizza il rapporto di Manet con le i i i i d i h l ' i ffi i l '

CRISTO MORTO TRA DUE ANGELI (1864, NY) Richiamo alla pittura rinascimentale esplicito, Manet guarda a Bellini e Mantegna, recuperando l'iconografia del Cristo eucaristico. Il sudario cade morbidamente con gradi pieghe scomposte che creano ombre grigie; il corpo appare ancora gonfio del vigore giovanile e del turgore muscolare, ma le mani ed il volto sono lividi ed inerti. Le ali degli angeli sono variopinte e si illuminano di toni del blu cobalto (dx) e bruno-avorio (sx). In primo piano la natura arida del terreno, con una serpe che striscia tra le pietre scavate come se fossero cartapesta. Opera che

L'OLYMPIA (1863, Parigi) Il dipinto recupera la tradizione delle Veneri rinascimentali di Tiziano e Goya. Tema aulico trasposto in una dimensione di attualità e di sfrontato erotismo, conferendo alla prostituta la posa di una Venere classica. Olympia ha i tratti vicini a quelli della donna raffigurata in Colazione sull'erba. Guarda in modo irriverente, adagiata su un grande cuscino, con la mano sul pube e le gambe incociate. Il suo corpo è disteso ma vigile (non come mollezze delle Veneri di Tiziano) ed è delineato con al spessa linea di contorno; il mazzo di fiori è un inserimento di colore e di provocazione, dono di un ammiratore. Manet sembra prestare maggior attenzione agli elementi di corredo piuttosto che alle figure umane.

Resa naturalistica delle lenzuola e dei cuscini: il letto è il protagonista e da questo irradia luce la stanza. Passaggio visivo tra i fiori e il telo di seta decorato. In primo piano è disposta la figura della protagonista, quasi spingendola verso l'osservatore, il pannello alle sue spalle nega la profondità; la figura della cameriera, protesa a mostrare i fiori, accentua la sensazione di pressione. Anche il gatto nero con gli occhi spiritati esclude lo spettatore dalla fuga visiva > Manet non lascia sottrarsi alla provocazione, l'occhio non riesce a perdersi. Come Colazione sull'erba anche questo quadro è un affronto alle ipocrisie.

RITRATTO DI EMILE-ZOLA (1868, Parigi) Manet ebbe contatti costanti con alcuni scrittori del tempo tra cui Baudelaire e Zola, per il quale realizzò un ritratto colmo di riferimenti simbolici e culturali. Prevale il tema del Giapponismo, con oggetti d'arte che richiamano la cultura nipponica; il pittore accosta a questi una riproduzione di Olympia una quantità di carte e oggetti che compongono l'universo intellettuale dell'artista

IL BAR DELLE FOLIES-BERGÈRE (1881-1882, Londra) Rappresenta una giovane cameriera, dal volto attraente e annichilita dalla stanchezza e dalla solitudine che ci guarda da dietro il banco di un bar affollato. Il ripiano su cui la ragazza poggia le mani pesantemente (rossore sul polso dx), accoglie una quantità di bottiglie di champagne e liquori. Sullo sfondo un grande specchio riflette la scena e ci offre la vista della cameriera> all'osservatore è data la possibilità di perlustrare il locale. Un uomo con i baffi e la tuba le rivolge la parola. Pennellata vibrante e frazionata degli impressionisti per esaltare la sensazione di confusione e movimento, la folla dei clienti e il desiderio di fuga e isolamento. Apre la strada

La pittura italiana di fine Ottocento: i Macchiaioli Intorno alla metà del secolo si sviluppa un movimento originale, caratterizzato da una sperimentazione tecnica e da un nuovo modo di guardare il mondo, cogliendo l'emozione della realtà. È il gruppo dei Macchaioli, che si forma intorno alla figura del critico e scrittore Diego Martelli, il quale favorì un'apertura alle novità provenienti da Parigi. Nella pittura dei macchiaioli, il critico vide elementi di novità, attenzione alla realtà e desiderio di staccarsi dalla retorica classicista. A Firenze (Caffè Michelangelo) prende vita un circolo di intellettuali e artisti toscani e di altra provenienza che trovano in questo luogo unpunto di riferimento e parte un nuovo processo di elaborazione culturale che matura in luoghi occasionali e spontanei, ai quali è possibile accedere liberamente. Macchiaioli > Fattori, Lega, Cabianca, Signorini, Abbati e Sernesi. Il termine 'macchia' nasce perchè sono caratterizzati dalla rinuncia alla linea di contorno e al quadro prospettico (interpretato negativamente dai critici). I macchaioli adottano un procedimento diverso dagli Impressionisti, la loro non è una pittura di 'tocco', loro accostano 'macchie', ossia zone di colore che creano effetti di luminosità; si basano sul procedimento della pittura en plein air e prediligono soggetti semplici e antieroici. Le loro opere sono piccole, anche piccolissime.

TETTI AL SOLE (1861, cartone, Roma) SERNESI raffigura qui superfici orizzontali, verticali e oblique di un gruppo di case, accostate in un abitato senza nome ed identità. La luce crea ampie zone di chiaro e di scuro, sottolineando i piani ortogonali con le finestre nere che si aprono sui muri rosati. Sul cielo azzurrino si delinea la forma irregolare di una nube Pittura di cose modeste La pittura dei macchiaioli non è solo una pittura di paesaggio, SILVESTRO LEGA dipinge anche dipinti di interno, con personaggi impegnati in attività quotidiana. Nelle sue opere emerge l'interesse dei Macchiaioli per la tradizione rinascimentale, infatti il gruppo di artisti partecipò al processo risorgimentale > riflessione sulla tradizione pittorica del passato.

LA VISITA (1868, Roma, olio su tela) Raffigura un incontro di donne: figure che si salutano con garbo di fronte ad una casa con l'uscio aperto. Paesaggio invernale, si può quasi percepire l'odore della legna; un sole pallido proietta timide ombre. Le fi f i ili t di d i curve delle gonne, che si allargano verso il basso. Vuole sottolineare il rituale dell'incontro> bacio affettuoso che rimanda all'iconografia della Visitazione di Maria ed Elisabetta > tratto di sacralità. Storia di donne fatta di gesti, forse c'è un lutto > abito nero della donna uscita dall'abitazione.

LE PESCIVENDOLE A LERICI (1860, olio su tela, collezione privata) TELEMACO SIGNORINI fa su quest'opera uno studio sugli effetti di luce e soprattutto sul contrasto tra luce e ombra> figure centrali accovacciate, una di fronte all'altra, quasi controparti. Stradina incorniciata dalla pietra e inondata dal sole, piccolo arco che crea un effetto di

GIOVANNI FATTORI LA ROTONDA DEI BAGNI PALMIERI (1866, olio su tavola, Firenze) Con questo dipinto dimostra che la macchia permette anche di creare delle forme. Le figure sono definite con linee scure e spigolose, mentre le superfici si riempiono di campiture compatte. Le figure però non risultano piatte, ma creano una chiara successione di volumi che rendono evidente che la donna con l'ampia gonna grigia si trova in primo piano ad una certa distanza dalla donna con la gonna e mantello chiari, che siede in prossimità del mare. Alternanza di toni chiari e scuri,

Questo movimento sarà rilevante per la pittura dei decenni successivi; lo sforzo dei macchiaioli è quello di elaborare un linguaggio per rappresentare e conoscere il vero. Diego Martelli scriveva infatti che la pittura deve porsi tre priorità: la verità, il carattere, il sentimento. La possibilità di catturare immagini e sensazioni, senza rielaborazioni e ricomposizioni mentali, restituisce la vera apparenza delle cose, ma la raffigurazione deve anche accogliere il sentimento dei personaggi e dei luoghi (Verga> principio della narrazione impersonale, racconto specchio di una realtà nuda e cruda> processo che si pone sulla stessa linea tracciata dai macchiaioli in precedenza). Questa attenzione alla verità che subisce l'influenza del Positivismo, costruisce le basi di una pittura moderna.

GIOVANNI FATTORI (1825-1908) Pittore livornese legato al gruppo dei macchiaioli ma riuscì a percorrere anche una strada autonoma. Gli esordi sono stilisticamente poco definiti e legati alla pittura romantica. Quando si trasferì a Firenze prediligeva la pittura di storia, ma il contatto con il Caffe Michelangiolo lo stimola ad elaborare nuove modalità rappresentative e una diversa visione della realtà.

MARIA STUARDA AL CAMPO DI CROOKSTONE (1858-1861, Firenze, olio su tela) Dipinto ispirato al romanzo L'Abate di Scott, che racchiude un riferimento alla rivendicazione dell'unità nazionale, evocando il conflitto tra Scozia ed Inghilterra. Il quadro si basa sulla prevalenza scenografica del gruppo centrale, con personaggi teatralmente disposti a semicerchio, mentre intorno la massa confusa dei soldati Innovazione> stacco deciso tra le forme definite dei protagonisti e la veloce trattazione delle figure sui piani in profondità. Alla fine degli anni Cinquanta, inizia a sperimentare la pittura di macchia, concentrandosi su soggetti di scarso o nessun rilievo narrativo.

IL CAMPO ITALIANO ALLA BATTAGLIA DI MAGENTA (1861-1862, olio su tela, Firenze) Dipinto sperimentale da un lato, per il carattere antieroico del tema, che raffigura le retrovi con il soccorso dei feriti; dall'altro appartiene al genere della pittura di storia. Qui Fattori affronta il problema del rapporto tra luci e volumi. L'opera venne eseguita in risposta al Concorso Ricasoli del 1859 (scopo di rappresentare i fatti che avevano portato ll' ff i i li d l i i l ) Fattori realizza due bozzetti di cui questo dipinto è frutto della rielaborazione del bozzetto ''ove è ambulanza delle suore di Carità''. Rigore costruttivo netto, incentrato dalle due direttrici primarie del sentiero con il carro e della linea dell'orizzonte; distribuzione precisa dei personaggi e scansione progressiva delle forme. A terra ci sono macchie alternate di terra e ciuffi d'erba che compongono un mosaico di luci e ombre. Fattori si dedicò con attenzione alla realizzazione del carro con le suore, il soldato che trattiene il cavallo e quello all'ombra della tenda. A terra a sx > due corpi di soldati con forme scomposte. Dietro al cavallo bianco che china il capo (omaggio ai defunti), si distinguono dei bersaglieri. A dx > ufficiali a cavallo che osservano senza partecipazione

I SOLDATI FRANCESI (1859, olio su tavola, Milano collezione privata) L'opera rappresenta un gruppo di soldati francesi alle Cascine di Firenze, durante la Seconda Guerra di Indipendenza: sono le truppe giunte con il principe Napoleone Gerolamo a sostegno del Regno di Sardegna e della caratterizzata da sobrietà compositiva, e essenzialità formale per esaltare la luminosità delle superfici che diventano piano di proiezione delle ombre e specchio che riflette i toni chiari delle divise e delle dotazioni militari. Figure delineate grazie ad una giustapposizione di macchie di colore senza contorno e sembrano in movimento. Le cinghie bianche dei soldati sono strisce luminose. I modelli di riferimento sono tratti dal realismo francese e dalla pittura europea di primo Ottocento. È stato scelto un soggetto militare anonimo perchè in questo modo l'artista può dedicarsi all'aspetto compositivo, senza implicazioni simboliche. Le forme sono solo combinazioni cromatiche che

Per Fattori il passaggio da pittura di storia al genere più umile e dimesso dei temi quotidiani e del vero fu repentino e suggerito dall'amico e pittore Nino Costa. Da questo momento inizia a rappresentare soggetti semplici, ispirati per lo più alla vita rurale, scene di paesaggio abitate da poche figure disposte per l'effetto di profondità.

LE ACQUAIOLE LIVORNESI (1865, olio su tela, collezione privata) Successione dei piani, delineati dalla luce e dalle ombre proiettate sul suolo. È determinante la funzione assunta dall'anfora, portata con eleganza dalla giovane in primo piano> oggetto che fa da tramite figurativo tra i corpi delle donne e il resto della composizione. Essa si raccorda soprattutto alla casetta sulla dx: anfora (forma rotonda), casetta Negli anni successivi, Fattori varia l'uso della pennellata: riduce lo spazio della visione, limitando il quadro prospettico e ottenendo una maggiore evidenza delle forme.

In VEDETTA e BARROCCI ROMANI (1870, collezione privata/ 1873, tempera su tavola, FI)

dispone i personaggi sul fondo di una parete che spinge le figure verso di noi, esaltandone la consistenza. L'artista ricerca spazi nudi, privi di colore e cornici paesaggistiche. Questi dipinti riescono anche a trasmettere il ''sentimento dei luoghi e delle circostanze''.

LO STAFFATO (1880, Firenze) Opera di drammaticità, tema dell'uomo e del cavallo. Un cavallo trascina con se il cavaliere impotente: si vedono i solchi lasciati dalle mani dell'uomo nel tentativo di frenare la corsa del cavallo imbizzarrito> solchi come ferite che segnano il terreno rompendone il senso regolare e piatto. L'alternanza dei paracar...


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