Parsons PDF

Title Parsons
Author Benedetta Lops
Course Sociologia
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Principali temi del pensiero sociologico di Parsons...


Description

TALCOTT PARSONS Quando Durkheim muore in Francia, Parsons aveva 15 anni e viveva negli Stati Uniti. Sembrano quindi due personaggi che non hanno nulla in comune, soprattutto in un’epoca in cui le distanze geografiche significavano quasi un’incomunicabilità tra mondi, eppure il loro pensiero, il loro modo di leggere la società può essere considerato in continuità e soprattutto sono interpretazioni che hanno segnato profondamente il modo comune di osservare i fenomeni sociali. Le origini Parsons viene generalmente associato ad una scuola di pensiero americana denominata struttural funzionalismo. Il funzionalismo è sicuramente considerato come l’espressione più tipica della sociologia americana contemporanea ma esso non ha avuto origine negli Stati Uniti in quanto le sue prime formulazioni si ritrovano nell’ambito dell’antropologia britannica. Fu in particolare Malinowski, un antropologo britannico di origine polacca a proporre l'analisi funzionale come rimedio alla tendenza ad interpretare le situazioni sociali attraverso l'intuizione più che attraverso l'osservazione. L’analisi funzionale secondo Malinowski aveva lo scopo di portare sul piano scientifico lo studio di culture diverse da quella a cui apparteneva l'osservatore. Dunque secondo questo pensiero innanzi a qualsiasi fenomeno sociale, un'istituzione, un oggetto materiale, un'idea tipica di una determinata cultura, lo studioso deve chiedersi quale funzione tale fenomeno adempie nell'ambito di questa cultura. Quindi si tratta di portare sul piano scientifico lo studio delle culture, quindi applicare l'osservazione scientifica, applicare un metodo scientifico. Analisi funzionale Presupposto del funzionalismo di Malinowski dunque è che “in ogni tipo di civiltà, ogni costume, ogni oggetto materiale, ogni idea od opinione adempiono a una qualche funzione vitale” intendendo per funzione vitale il contributo che ogni singolo tratto culturale dà al mantenimento dell’intera cultura, cioè all’integrazione. Integrazione viene quindi usato come sinonimo del mantenimento dell’intera cultura, nucleo centrale della teoria funzionalista e dunque il problema dell’integrazione Il funzionalismo è: Il funzionalismo che Parsons ha sviluppato ai massimi livelli, ha come finalità   

l'analisi della funzione dei fenomeni culturali e sociali in un sistema socioculturale concepire la società come un insieme di parti interconnesse nella quale nessuna parte può essere compresa se isolata dalle altre idea che deriva non solo dall'antropologia, ma anche dalla biologia ovvero che vede gli organismi come dei sistemi in cui qualsiasi mutamento è causa di uno squilibrio che determina ulteriori cambiamenti in altre parti del sistema e impone una riorganizzazione del sistema stesso

Al cuore del funzionalismo Il nucleo centrale della teoria funzionalista è dunque il problema dell'integrazione problema, in quanto l'equilibrio è sempre precario e da riconfermare, ma a partire da un presupposto ottimistico ovvero che la società tende naturalmente a coesione e stabilità C'è quindi nel funzionalismo una fiducia enorme nella capacità dei sistemi di trovare sempre nuovi equilibri, sempre alla ricerca di coesione e stabilità. Proprio per questo motivo il funzionalismo e Parsons che ne è uno dei massimi esponenti sono stati criticati in quanto tale modello sembra riuscire a spiegare solo come si

riducono, come si eliminano i conflitti, ma non potrà mai dire perché e come vengono alla luce e perché si intensificano. Il funzionalismo viene così definito anche teoria del consenso in contrapposizione alle teorie del conflitto di cui esponente più noto e Marx. Nella sociologia di Parson va poi aggiunto che il focus non è su aspetti economici e tecnici, ovvero l'integrazione non è basata sulle leggi del mercato e requisiti di tipo tecnico, ma sulla cultura e sulle norme che da essa derivano; se fosse basata sulle leggi del mercato sarebbe spiegata solo dalla legge della domanda e dell’offerta. Se fosse basata su regole tecniche sarebbe spiegata solo dalla necessità di alcune procedure di ottenere un risultato finale, come una catena di montaggio, svincolate da ogni valore morale. Il contesto: melting pot L’orientamento sociologico di Parsons va sicuramente messo in rapporto con le esigenze pratiche della società americana che vive un momento storico caratterizzato dal cosiddetto melting pot. “Gli Stati Uniti continuarono a funzionare come un crogiuolo a fondere le caratteristiche di tutti i popoli in un amalgama speciale versato poi nello stampo della vita e della natura americana e temperato con le idee americane. Fu il più notevole più esteso esperimento dopo le infezioni barbariche. Si può addirittura asserire che se mai la sociologia dovesse divenire una scienza dovrà valersi in gran parte dell'esperienza americana in cui vengono a combinarsi le reciproche azioni di complesse eredità culturali e razziali poste in Il tema del mantenimento della continuità strutturale e dell’integrazione diventa un vero rebus, è una sfida molto interessante per un sociologo funzionalista L’obiettivo di Parsons diventa quindi quello di individuare i requisiti minimi dell’integrazione in una società composta dei gruppi etnici diversi, contraddizioni culturali proprie in cui quindi l'integrazione appare come un'esigenza ed una meta da raggiungere Spiegazione globale Nei suoi scritti che risalgono soprattutto al periodo che va dagli anni '30 agli anni '60 Parsons ha costruito una teoria che pretendeva di essere estremamente generale e per la quale tal volta ci si è riferiti definendola la grande teoria. Parsons mira a una formulazione generale del modo in cui funzionano tutti i sistemi sociali; al contrario il funzionalismo, specialmente nella versione della teoria medio raggio sostenuta da un altro sociologo funzionalista contemporaneo di Parsons, Robert Merton, ha una tendenza a produrre spiegazioni ad hoc di tutto ciò che si dà il caso esista in un particolare momento. La specificità di Parsons quindi sta nel ritenere che ci siano delle leggi universali al funzionamento dei sistemi sociali al di là delle concretizzazioni specifiche e tali leggi rispondono ad un modello di tipo evoluzionistico ovvero c'è un progressivo cambiamento deterministico dei sistemi sociali; questo modello può essere anche definito di tipo organicistico nel senso che ogni parte ha una funzione specifica nel tutto. Ed è un modello anche definito di tipo culturale perché le società sono organizzate sulla base di valori culturali e la grande teoria di Parsons è basata sul presupposto che come negli organismi c'è continuità, non c'è soluzione di continuità ovvero la continuità non si scioglie, non si interrompe tra le micro relazioni anch’esse organizzate secondo regole precise e i sistemi sociali complessi in una concatenazione ininterrotta di funzioni. (Se dico che non c'è soluzione di continuità voglio indicare che non c'è una interruzione, una dissoluzione della continuità e quindi che al contrario c'è una continuità.) In questo senso c'è una continuità tra le relazioni nel piccolo gruppo che sono strutturate nello stesso modo di quelle più ampie fino ad arrivare alla strutturazione dei sistemi sociali complessi. Quindi questa concezione omologa dei fenomeni sociali significa che tutti i sistemi sociali dai più piccoli ai più complessi sono strutturati in modo regolare secondo regole che valgono sia nel gruppo piccolo che nel gruppo un po' più complesso.

Questa grande teoria ha avuto molto successo per un certo periodo di tempo specialmente negli anni '50 ma poi è stata aspramente criticata sia dal neo marxismo, sia dalla teoria del conflitto, sia dalle micro sociologie come l’interazionismo simbolico e la fenomenologia sociale proprio perché è un'idea troppo consensuale del sistema sociale, cioè l'idea che non ci sia mai un elemento incoerente, qualcosa che si presenta in un certo modo e “trasgressiva” rispetto alla struttura e alla regolarità latente secondo la quale sono iniziati tutti i sistemi sociali. Però l’idea della analogia, della concezione omologa dei fenomeni sociali tornerà degli anni '70 perché avrà nuova fama soprattutto tra i sociologi tedeschi come Niklas Luhmann Di recente alcuni sociologi americani hanno dato vita ad una rinascita della grande teoria parsonsiana in una forma riveduta. Nell’opera “La struttura dell’azione sociale” Parsons in opposizione alla concezione positivistica dell'azione secondo cui essa va intesa in termini di reazione a uno stimolo esterno cerca di mettere in evidenza gli aspetti volontaristici dell'azione stessa. Definizione di atto Secondo Parsons ci sono degli elementi necessari per poter parlare di azione sociale: 1. colui che compie l’atto, l’attore 2. l’atto deve avere, per definizione, un fine, ovvero una situazione futura verso cui è orientato il processo dell’azione 3. esso ha inizio in una situazione le cui linee di sviluppo differiscono in misura maggiore o minore dalla situazione verso la quale è orientata l’azione, il fine Sicuramente la Archer, quando ha parlato di agency primaria, di proprietà emergenti strutturali e culturali aveva in mente questa definizione della situazione (3) che è un contesto di partenza che se l’azione è sviluppata da un attore che ha un progetto, sarà sicuramente diversa dalla situazione d’arrivo, il fine 4. non si ha azione se non come sforzo per conformarsi alle norme  quindi c’è un’azione che è tesa a conformarsi a delle norme perché il fine dell’azione è quello di ricoprire dei ruoli che consentono di raggiungere il fine e ricoprire un ruolo significa corrispondere a delle aspettative che sono normate all’interno di ciascun sistema sociale. Ad ogni ruolo è legato un complesso di norme di comportamento che fanno sì che il soggetto, l’attore, venga poi riconosciuto come un attore che sviluppa un’azione conforme al ruolo o invece difforme dal ruolo. Esempio in cui Parsons prova a spiegare in pratica cosa intende con azione sociale Lui si immagina che Ann Doe sia l’attore come motivato a impegnarsi per raggiungere lo scopo desiderato secondo quanto stabilito dal sistema culturale dentro il quale vive. Il suo scopo è quello di ottenere un diploma in lettere (fine). L’azione si colloca in una situazione che comprende mezzi (facilitazioni, strumenti o risorse), condizioni, ostacoli che possono sorgere nel perseguire il fine. Ann possiede la capacità intellettiva, ma lavora a tempo pieno quindi diventa essenziale per lei seguire i corsi fissati in orari successivi al lavoro, trovare tempo durante il lavoro, scegliere un’occupazione che le conceda il tempo di cui ha bisogno per studiare. Le condizioni necessarie connesse alla situazione possono quindi rendere quell’attore in condizioni di precarietà. Infine, tutti gli elementi che abbiamo presentato, sono regolati dagli standard normativi del sistema sociale nel caso di Ann l’attore infatti ha dovuto superare tutti gli esami previsti dal corso di studio. Gli attori quindi non possono ignorare le regole del gioco che sono quelle che definiscono i loro stessi scopi, il loro modo di comportarsi e le aspettative normative devono essere soddisfatte da ogni attore Il presupposto, uno dei fondamenti su cui si regge la teoria di Parsons, è che le norme siano state interiorizzate dall’attore (questo concetto l’abbiamo già visto nel processo di socializzazione) e quindi l’attore se le ha interiorizzate, è motivato ad agire in modo appropriato all’interno. Possiamo quindi capire perché

nella teoria di Parsons la dimensione culturale e normativa è centrale, molto più degli aspetti economici e tecnici le norme sono il cuore della teoria dell’azione e il sistema culturale che le legittima è primario Teoria volontaristica dell’azione Azione sociale volontaria perché Parsons ha sviluppato la teoria volontaristica dell’azione che consiste in un’azione sociale che è compiuta da un attore, in vista di un fine, in relazione a una situazione data da condizioni e mezzi e in base a una valutazione delle alternative presenti secondo un criterio normativo che guida l’azione. Perché Parsons ha voluto utilizzare l’aggettivo “volontaristica” che è una caratteristica essenziale dell’azione sociale? Azione volontaristica significa dotata di intenzionalità la quale attribuirebbe all’attore una capacità causale in teoria dovremmo inscrivere Parsons nell’individualismo Al contrario, Parsons è considerato forse l’esempio emblematico dell’approccio olista, anche se lui in realtà crede profondamente nell’intenzionalità dell’azione sociale che non è vista come frutto di coercizione o fonte di conflitto, in quanto l’attore è mosso dall’interno e crede profondamente nella giustezza di quel che fa. Perché allora Parsons viene considerato un olista? Perché in realtà come hanno messo in evidenza i teorici del conflitto, questa motivazione interna rappresenta una sorta di gabbia in cui l’attore è imprigionato essendo costretto a riprodurre tale e quale il sistema in cui è stato socializzato (data una certa società, dato un certo sistema culturale, attraverso il processo di socializzazione viene impresso nel DNA dell’attore sociale un codice culturale che informerà dall’interno tutte le sue decisioni e che quindi solo apparentemente derivano una intenzionalità del soggetto e da un’azione libera, perché la libertà consiste solo nell’adesione totale a un modello di valori che però viene acquisito dall’attore sociale fin dalla nascita in modo in realtà del tutto involontario). In sostanza, Parsons ritiene che il soggetto sociale si senta assolutamente libero nelle decisioni che prende, libero di perseguire determinati fini, ma in realtà se il processo di socializzazione ha funzionato bene, se il sistema sociale è in equilibrio, questa libertà è illusoria perché in realtà il motore dell’azione è un motore che funziona in modo deterministico, c’è qualcosa di interno che ci obbliga ad agire in un certo modo. The social system (1951) Opera successiva in cui in riferimento all’azione sociale Parsons introduce il concetto di sistema che ci fa meglio capire in che senso l’intenzionalità e la volontarietà di cui parla Parsons è puramente illusoria. L’azione è compiuta dagli individui non casualmente, ma secondo dei principi definiti, in quanto chi agisce ha determinate aspettative tanto nei confronti degli oggetti quanto nei confronti degli altri individui ed è un sistema che l’insieme coordinato dei simboli e dei valori che rendono possibile l’interazione. Da dove deriva questa coerenza tra le intenzionalità e le finalità del soggetto e le finalità sociali e quindi questa apparente intenzionalità che in realtà è guidata interiormente dal sistema culturale? Parsons articola la sua immagine di società in 4 sistemi che sono:    

sistema culturale: insieme dei simboli e valori condivisi sistema della personalità: insieme dei bisogni e delle motivazioni comportamento organico: l’essere umano sotto l’aspetto biologico sistema della società: l’interazione tra i ruoli

Questi devono essere tra loro congruenti.

Per quanto riguarda la cultura, in particolare essa ha il compito di intervenire direttamente nel processo costitutivo della personalità degli individui attraverso il processo di interiorizzazione delle norme e dei valori propri della società. L’interiorizzazione dei modelli culturali garantisce l’ordine e dà stabilità al sistema in quanto tutti tendono a comportarsi in modo conforme alle aspettative della società. La personalità dell’individuo quindi può solo formarsi in un contesto di relazioni sociali a loro volta possibili solo in un contesto di segni e simboli comuni, cioè in un contesto culturale. Parsons quindi immagina che già a livello personale ci sia un’integrazione, una coerenza tra il sottosistema comportamentale (l’essere umano sotto l’aspetto biologico) e il sottosistema della personalità (insieme dei bisogni e motivazioni). Devono essere fra loro coerenti: le motivazioni e i bisogni devono essere allineati con gli input che vengono dati dal sistema del comportamento organico, ovvero dalle caratteristiche biologiche dell’individuo e così pure ci deve essere una coerenza tra il sistema dei ruoli con le aspettative reciproche ad essi connessi e il sistema culturale, quindi c’è un insieme di principi e di valori che orientano la società e i ruoli sono finalizzati a garantire il mantenimento nel tempo dei valori e dei principi e quindi le stesse norme di ruolo son strettamente legate ai valori del sistema culturale. Sistema sociale Come lo definisce Parsons? 

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In termini di interazione o relazioni reciproche tra soggetti che agiscono in virtù di status e ruoli. Il sistema sociale è infatti un insieme di status (definiscono la posizione nella struttura) e ruoli (definiscono il compito del soggetto) Il ruolo si riferisce a ciò che il soggetto compie nelle sue relazioni con gli altri ed è proprio di un certo status La cultura ha la funzione di stabilizzazione e integrazione attraverso l’interiorizzazione dei valori perché nel momento in cui ogni soggetto nell’ambito del suo percorso di socializzazione è portato a interiorizzare i valori della cultura, questo rende molto stabile una società che si ispira a questi valori in cui tutto tende al mantenimento e alla conferma di quei valori che sono condivisi all’interno della società. A partire da questa definizione di sistema sociale, possiamo anche definire l’istituzione: esse sono quei sottosistemi nella società che vengono caratterizzate da un insieme di ruoli che tra loro sono strettamente interdipendenti. L’istituzione fondamentale per Parsons è la famiglia e poi la scuola  esse hanno un ruolo fondamentale nella trasmissione della cultura e nell’interiorizzazione die valori sociali

L’istituzione Per Parsons un soggetto, ego, ha sempre un insieme di aspettative nei confronti di un altro soggetto, Alter, così come quest’ultimo ha sempre un insieme di aspettative nei confronti del comportamento del primo. Bisogna considerare che Alter non sempre è un individuo in particolare, ma può anche consistere nell'insieme delle reazioni che gli altri in generale possono mettere in atto è il concetto di altro generalizzato. L'altro generalizzato è quello che ci fa comportare in un determinato modo anche se non siamo in presenza di un singolo soggetto che ha delle aspettative nei nostri confronti. Nel considerare le reazioni di Alter, Dobbiamo tenere conto che esse possono anche essere di tipo sanzionatorio cioè l'altro può reagire al nostro comportamento con sanzioni se noi non ci comportiamo in modo conforme alle aspettative e quindi può essere che ego si comporta in un determinato modo per evitare delle sanzioni. La reciprocità delle aspettative e delle sanzioni è quindi caratteristica del ruolo sociale.

Abbiamo parlato prima di istituzione che è definita da Parsons come “una unità di struttura sociale di ordine più elevato del ruolo” in quanto “composta da una pluralità di modelli di ruolo interdipendenti e di loro componenti”. Quindi entro un’istituzione si intrecciano più ruoli differenti e quindi è noto il fatto che ci sono più figure diverse che hanno ruoli che tra loro si intersecano in vario modo; ciascuno dei ruoli è connesso ad aspettative sanzioni. Stratificazione e selezione Il fatto che si parli di istituzione deriva proprio dal fatto che non ci troviamo di fronte solo a un ruolo, ma a un insieme di ruoli tra loro interconnessi. Entro il sistema sociale c’è quindi una stratificazione tra posizioni status di diverso livello e importanza per il successo del sistema stesso. L’obiettivo di mantenere la coesione e la stabilità è garantito se le persone giuste sono al posto giusto. Parlando del concetto di status ruolo avevamo già distinto tra due fattori che determinano la stratificazione: uno di tipo ascrittivo (la posizione che si occupa è basata su caratteristiche ereditate) e uno di tipo acquisitivo/prestazionale (basata sull’acquisizione di caratteristiche e competenze tramite l’educazione, la socializzazione) L’equilibrio del sistema sociale si regge sul fatto che le persone giuste occupino il posto giusto  quindi il modello di Parsons è per forza di cose meritocratico e deve prevedere a una continua selezione degli attori da stoppare o far salire in modo tale che salga solo chi se lo merita. Infa...


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